tag:blogger.com,1999:blog-54313818434162030362024-02-19T17:17:31.204+00:00milanoneisecoliLa storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi, le sue curiosità. Un blog di Mauro Colombo che vi accompagnerà lungo i secoli del grande passato di Milano.Unknownnoreply@blogger.comBlogger214125tag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-18383801884778021892023-05-03T09:18:00.001+01:002023-05-03T09:18:14.206+01:00Le amanti di Ludovico il Moro<p style="text-align: justify;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFJTwUNsBq5-BgdTqJfzKY_GnDBHsonXnV0TxksL0ZylvdnGV8GtPneax8C38TRVw8-ksc8jOCdYlWDW85ggtQ8rEpD0tohlS5sQy-e_m_ADMjwW2OnmIX3j0cbvlzfy1rYDyhppRNJab3GLJ0yW54OZFX8YDpDju3gcmP-8ePr9mQGnqAr5NCfd3f5Q/s1062/investitura%20di%20ludovico%20il%20moro%20pagina%20miniata%20in%20messale%20biblioteca%20duomo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Ludovico il moro Investitura" border="0" data-original-height="715" data-original-width="1062" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFJTwUNsBq5-BgdTqJfzKY_GnDBHsonXnV0TxksL0ZylvdnGV8GtPneax8C38TRVw8-ksc8jOCdYlWDW85ggtQ8rEpD0tohlS5sQy-e_m_ADMjwW2OnmIX3j0cbvlzfy1rYDyhppRNJab3GLJ0yW54OZFX8YDpDju3gcmP-8ePr9mQGnqAr5NCfd3f5Q/w372-h250/investitura%20di%20ludovico%20il%20moro%20pagina%20miniata%20in%20messale%20biblioteca%20duomo.png" title="Investitura di Ludovico il Moro, pagina di messale biblioteca del Duomo" width="372" /></a></div><b> </b><p></p><p style="text-align: justify;"><b>Ludovico Maria Sforza</b> ("<b>il Moro</b>"), quartogenito della coppia ducale che sancì il passaggio dalla signoria dei Visconti a quella degli Sforza, nacque a Milano (o a Vigevano?) nell'estate del <b>1452</b>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn_PO3Y5zZEVsMsI9MjL8pV_yJ3XJpfMFiC56aPaPxvqxieG4J7W1JMVguVyz4Bo03-KqkUGSnpVlxD-zeb94N-1MzzaocJHb1L40wVL0AWBU3tiLwvJ50LLqJjx3CuNb6vhuQW58peETd0Lh6Raxq0pQnJfVHykuOTbIzoVmljroxdvdejkkV7lktbg/s660/ludovico%20il%20moro%20ambrogio%20de%20predis.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Ludovico il Moro Sforza" border="0" data-original-height="660" data-original-width="457" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgn_PO3Y5zZEVsMsI9MjL8pV_yJ3XJpfMFiC56aPaPxvqxieG4J7W1JMVguVyz4Bo03-KqkUGSnpVlxD-zeb94N-1MzzaocJHb1L40wVL0AWBU3tiLwvJ50LLqJjx3CuNb6vhuQW58peETd0Lh6Raxq0pQnJfVHykuOTbIzoVmljroxdvdejkkV7lktbg/w171-h246/ludovico%20il%20moro%20ambrogio%20de%20predis.png" title="Ludovico il Moro di Ambrogio de Predis" width="171" /></a></div>Così comunicò il lieto evento <b>Bianca Maria Visconti</b> al consorte <b>Francesco Sforza</b>, in una lettera datata 8 agosto 1452:<br /><p></p>
<p style="text-align: justify;">“(…) ho avisata la Illustre Signoria Vostra como mediante la divina
gratia ho aparturito uno bello fiolo (…), se degni de pensare de metergli un
bello nome ad ciò che’l supplisca in parte alla figura del puto che è il
più sozo de tuti li altri”.<br /></p><p style="text-align: justify;">Senza soffermarci su come riuscì Ludovico ad ottenere il potere sul Ducato (in seguito all'assassinio del Duca reggente suo fratello, <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/12/lassassinio-del-duca-galeazzo-maria.html" target="_blank">Galeazzo Maria</a>, morto il 26 dicembre 1476, liberandosi progressivamente di suo figlio Gian Galeazzo, della moglie reggente pro tempore Bona di Savoia e del fidato consigliere-uomo ombra Cicco Simonetta), la storia ci insegna che egli <b>divenne Signore reggente</b> di Milano nell'estate del <b>1479</b>, a 27 anni d'età.</p><h4 style="text-align: justify;">FIDANZAMENTO E MATRIMONIO CON BEATRICE D'ESTE <br /></h4><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj17ZJJVuXYMSvmERkpuajsSarqNMc-PIlJAotaDY4RiJ-7l7Zcpphrp5LIBIjuKpjr5OilwB4x448wwVF1R482tqV4GwndftWsN45SXrOQKTAvrOCvp-akwHA0_g6A2CpwecCSYk79ANfmxwOJF4H0oNwpZMqZSlu2zb7ldZjvXvQ4YL6R6VDFNAuaHw/s643/beatrice%20este%20Luini%20palazzo%20Atellani.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="beatrice d'este" border="0" data-original-height="643" data-original-width="549" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj17ZJJVuXYMSvmERkpuajsSarqNMc-PIlJAotaDY4RiJ-7l7Zcpphrp5LIBIjuKpjr5OilwB4x448wwVF1R482tqV4GwndftWsN45SXrOQKTAvrOCvp-akwHA0_g6A2CpwecCSYk79ANfmxwOJF4H0oNwpZMqZSlu2zb7ldZjvXvQ4YL6R6VDFNAuaHw/w225-h264/beatrice%20este%20Luini%20palazzo%20Atellani.png" title="Beatrice d'Este, Luini, palazzo Atellani" width="225" /></a></div>Per i ben conosciuti meccanismi politici secondo i quali le alleanze tra Territori passavano per mirati e organizzati matrimoni di interesse, Ludovico si <b>fidanzò </b>nel <b>1480 </b>con regolare contratto con <b>Beatrice d'Este</b>, figlia di <b>Ercole I d'Este</b> signore di Ferrara e di <b>Eleonora d'Aragona</b>. La prima scelta sarebbe stata la sorella maggiore, Isabella D'Este, ma questa risultava già promessa ad altri. <br /><p></p><p style="text-align: justify;">In quel momento, la fidanzata aveva 5 anni, lui 28. Nonostante Ludovico fosse turbato da tale differenza d'età, visto che avrebbe dovuto attendere circa un decennio per il matrimonio vero e proprio e quindi per avere l'opportunità di generare un erede, accettò speranzoso. <br /></p><p style="text-align: justify;">Si registrarono fin da subito non pochi malumori e battibecchi, tra Ludovico e il suocero estense, visto che il primo voleva subito Beatrice per educarla secondo il costume milanese, mentre il suocero voleva lasciarla là dove si trovava, cioè a Napoli presso il nonno materno Ferrante re di Napoli. </p><p style="text-align: justify;">Alla fine, per accontentare almeno in parte Ludovico, si decise che la bambina avrebbe vissuto alla corte estense, in quel di Ferrara, dove i costumi e la lingua eran più simili a quelli milanesi rispetto a quelli ispano-napoletani della corte aragonese. Del resto, la piccola Beatrice parlava e scriveva in un miscuglio di catalano, castigliano e italiano.</p><p style="text-align: justify;">Finalmente, il <b>18 gennaio 1491</b> (dopo un avventuroso viaggio della sposina, accompagnata dalla sorella maggiore Isabella, durato circa due settimane sul Po ghiacciato e strade impraticabili per neve e fango, da Ferrara a Milano), <b>Beatrice e Ludovico</b> convolarono a <b>nozze</b> nel castello di Pavia. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF2OGo-O76pZtZkdASzud2Fy8-hkGKhiyecrnWftpmGY8FSCDDP0GNaWeCajUazkMyOvFHV1lF8NJ_14j6Xq18tXSkzzei8zKpFmhRIt0oMavcC5a2r6F3_0r3uEe-UmqP3eOvToaX6IK4X-N8oPs_dgqCel9Ms8m7roeRDS53IX8F4qzKLVQias1hFg/s636/beatrice%20deste%20cerchia%20leonardo.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Beatrice d'Este" border="0" data-original-height="636" data-original-width="445" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF2OGo-O76pZtZkdASzud2Fy8-hkGKhiyecrnWftpmGY8FSCDDP0GNaWeCajUazkMyOvFHV1lF8NJ_14j6Xq18tXSkzzei8zKpFmhRIt0oMavcC5a2r6F3_0r3uEe-UmqP3eOvToaX6IK4X-N8oPs_dgqCel9Ms8m7roeRDS53IX8F4qzKLVQias1hFg/w224-h320/beatrice%20deste%20cerchia%20leonardo.png" title="Beatrice d'Este, disegno della cerchia di Leonardo" width="224" /></a></div><br /><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Il 25 gennaio del 1493 nacque il loro <b>primogenito</b>, <b>Ercole Massimiliano</b>.</p><p style="text-align: justify;">Mentre il <b>secondo</b>, <b>Sforza Francesco</b>, nacque nel 1495. <br /></p><p style="text-align: justify;">Sappiamo che la coppia fu e si mostrò sempre molto innamorata, e che Ludovico tenne sempre Beatrice in immensa considerazione. Cadde per questo in grave depressione quando la <b>giovane moglie morì</b> dando alla luce (non vitale) il loro terzogenito, all'alba del <b>3 gennaio 1497</b> (anche se negli ultimi mesi i rapporti tra i coniugi si erano fatti alquanti freddi se non ostili a causa del comportamento di Ludovico, troppo attaccato all'amante di quel periodo).</p><p><span style="background-color: white; color: #4c1130;"><i><b>Riepilogando </b>le date del 400 più importanti della sua vita fin qui viste, ricordiamo che <b>Ludovico</b>: <br /></i></span></p><p><i style="background-color: white; color: #4c1130;">- nasce nel 52</i></p><p><i style="background-color: white; color: #4c1130;">- diventa signore reggente del ducato nel 79</i></p><p><i style="background-color: white; color: #4c1130;">- si fidanza nell' 80</i></p><p><span style="background-color: white; color: #4c1130;"><i>- contrae matrimonio nel 91<br /></i></span></p><p><i style="background-color: white; color: #4c1130;">- ha il primo figlio nel 93</i></p><p><span style="background-color: white; color: #4c1130;"><i>- ha il secondo figlio nel 95<br /></i></span></p><p><i style="background-color: white; color: #4c1130;">- rimane vedovo nel 97 </i><br /></p><h4 style="text-align: justify;">LE AMANTI <br /></h4><p style="text-align: justify;">Ma <b>quante altre donne</b> Ludovico tenne presso di se, sia durante il fidanzamento, sia durante il matrimonio con Beatrice? E da queste, <b>quanti figli ebbe</b> oltre ai due avuti dalla consorte?</p><p style="text-align: justify;"><i>Di incertezze, ipotesi, varie letture e opinioni circa la vita e l'epoca
di Ludovico sono pieni i libri di storia e gli studi anche più
illustri. Quindi una <b>premessa </b>è doverosa: molto di quello che verrà di
seguito raccontato non è sempre certo e provato, tante ricostruzioni
sono ipotesi di studiosi tuttavia smentite da altri studiosi, insomma,
non ci sono cose giuste o sbagliate ma tante possibili verità e tante
possibili attribuzioni. Prendiamo pertanto tutto quello che si legge e
si studia relativamente a questo periodo non per oro colato ma come
spunto per ulteriori approfondimenti e scoperte magari clamorose.</i></p><h4 style="text-align: left;"> BERNARDINA DE CORRADIS<br /></h4><p style="text-align: justify;">Iniziamo dal periodo successivo alla stipula degli accordi
matrimoniali con gli Estensi. Ludovico, uomo maturo e di bell'aspetto, e
dai modi intriganti, certo non poteva aspettare che la futura moglie raggiungesse un'età consona per potersi dedicare all'amore. Soprattutto aveva fretta di avere comunque un erede.</p><p style="text-align: justify;">Così, prese come compagna una certa <b>Bernardina de Corradis</b> (o <b>Corradi</b>) nel 1482, e la relazione durò sicuramente anche nell'anno seguente, il 1483, come risulta da una <span class="markedContent" id="page15R_mcid14"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*10.02px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*510.47px); transform: scaleX(1.08181);">lettera del 20 gennaio 1483 scritta da Zaccaria Saggi (al servizio della corte già dai tempi di Filippo Maria, testimone diretto dell'uccisione di Galeazzo Maria, benvoluto da Ludovico, e a tempi alterni, al servizio dei Gonzaga) e indirizzata a Federico Gonzaga. Il Saggi teneva informati i Gonzaga delle faccende milanesi, con la qualifica di "ambasciatore".</span></span> <br /></p><p style="text-align: justify;">Bernardina sposò, per volontà del duca, il nobile tortonese Antonio Gentili. <br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhws-w82aTUenD3B2J-7L-6YmblpWgEQVb-u7zioqLSa4AC4Tg91ntQbsuFWHCK4RemOqAre89WZYmUma8IumBxFhpl-m2K59fRuB8n_Hg8g1NXCEh-6gpQ3tPQNgjunMQAaxNbyCnXpa9UP0Upz7Pe5dMX2jv0otwNKSYqJ0U_STigtAXp-Kvdirx3EA/s748/bianca%20giovanna%20sforza%20leonardo%20da%20vinci%20bella%20principessa.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="bianca giovanna sforza" border="0" data-original-height="748" data-original-width="541" height="179" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhws-w82aTUenD3B2J-7L-6YmblpWgEQVb-u7zioqLSa4AC4Tg91ntQbsuFWHCK4RemOqAre89WZYmUma8IumBxFhpl-m2K59fRuB8n_Hg8g1NXCEh-6gpQ3tPQNgjunMQAaxNbyCnXpa9UP0Upz7Pe5dMX2jv0otwNKSYqJ0U_STigtAXp-Kvdirx3EA/w129-h179/bianca%20giovanna%20sforza%20leonardo%20da%20vinci%20bella%20principessa.png" title="Bianca Giovanna Sforza, Leonardo da Vinci" width="129" /></a></div>Il Moro ebbe dalla Bernardina una <b>figlia</b>, <b>Bianca Giovanna</b>, o forse meglio Giovanna Bianca (1482-1496), legittimata nel 1489 (quando era già sposato) come da diploma di legittimazione in data 8 novembre 1489 a firma di Gian Galeazzo Sforza (qui chiamata infatti “<i>Dominam Johannam Blancam”).<br /></i><p></p><p style="text-align: justify;">Questa figliola fu data in sposa al prediletto <b>Sanseverino</b>, generale sforzesco (e tanto altro ancora) al servizio della corte. Sposando Galeazzo Sanseverino, acquisì il titolo di Signora di Bobbio, Voghera e Castel San Giovanni. E Ludovico potè così espandere i suoi territori.</p><p style="text-align: justify;">La giovane <b>primogenita di Ludovico</b> divenne molto amica della moglie Beatrice, che subito la prese in simpatia non appena mise piede a Milano, dopo le nozze pavesi. </p><p style="text-align: justify;">La sua precoce morte, che Ludovico sintetizzò così all'archiatra Ambrogio da Rosate “nuy dubitamo che li medici, iudicando questi dolori di stomacho li
habiano dato vino et altre cose calde quali li hano nosuto ala testa” (morte comunque misteriosa, repentina, inspiegabile tanto da far pensare al "solito" avvelenamento abbastanza di moda in quella corte e in quel periodo, a detta di alcuni storici) colpì tutta la corte ducale, visto che era molto amata, ma gettò nel dolore specialmente il padre Ludovico, il marito Sanseverino e persino Beatrice, che la trattava come una sorella minore.<br /></p><p style="text-align: justify;">Si è spesso e da più parti ipotizzato che il ritratto (forse eseguito da Leonardo) conosciuto come <b>Ritratto di una Sforza (o Bella principessa)</b>, possa rappresentare proprio Bianca Giovanna. </p><p style="text-align: justify;">Ma si è anche ipotizzato (tra le tante...) che persino la <b>Gioconda</b>, che sullo sfondo lascerebbe intravvedere il ponte di Bobbio, altro non è che il ritratto di Bianca Giovanna, poi rivisto dopo il 1500 (quindi dopo la sua morte).</p><h4 style="text-align: left;">CECILIA GALLERANI<br /></h4><p style="text-align: justify;">Poco dopo la relazione con Bernardina, Ludovico conosce<b> Cecilia Gallerani</b>, che intorno al 1485 fa la sua entrata ufficiale a Corte, come sua amante (lei aveva 14 anni).<br /></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page12R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*195.60px); transform: scaleX(1.12164);">Nel 1487 chiese e ottenne</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*209.22px); transform: scaleX(1.16869);"> l’annullamento del matrimonio già combinato per lei dalla famiglia.</span><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid1"><span aria-owns="pdfjs_internal_id_395R" dir="ltr" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*168.36px); transform: scaleX(1.16848);">Una lettera di Ludovico </span></span><span class="markedContent" id="page36R_mcid3"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*346.19px); top: calc(var(--scale-factor)*168.36px); transform: scaleX(1.21787);">permette di datare esattamente l'inizio della relazione amorosa:</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*181.98px); transform: scaleX(1.09314);"> i due iniziarono a frequentarsi tra la fine del 1484 e gli inizi del 1485. I</span></span><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*126.36px); top: calc(var(--scale-factor)*222.90px); transform: scaleX(1.13762);">nfatti una lettera di Ludovico datata 9 luglio 1485, e</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*236.52px); transform: scaleX(1.1709);"> indirizzata «cardinali Vicecomiti», ossia diretta al fratello Ascanio che era a</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Roma dopo aver conseguito il cappello cardinalizio, menziona espressamente la presenza di Cecilia, per la quale Ludovico chiede un piacere al fratello cardinale: far avere al di lei fratellino l'abbazia di Casteggio ("</span></span><span class="markedContent" id="page36R_mcid6"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*372.84px); transform: scaleX(1.10958);">chiede che sia dato a suo fratello Galeazzo Gallerani il beneficio dell’abbazia di Casteggio</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*386.46px); transform: scaleX(1.11383);"> che sta per rendersi libero a causa della malattia dell’attuale abate e che vale circa 600 lire</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*400.14px); transform: scaleX(1.23888);"> l’anno. Vi esorto a fare il possibile per ottenere</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*336.19px); top: calc(var(--scale-factor)*400.14px);"> </span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*343.43px); top: calc(var(--scale-factor)*400.14px); transform: scaleX(1.23279);">il beneficio dal papa quando sarà</span><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*413.76px); transform: scaleX(1.11738);"> disponibile, perché è il primo piacere che la fanciulla mi chiede e vorrei accontentarla").</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYf3zjNUMEp1OR60l846Tmqyat6wfmDbCRSemjxrHHyO4cvHhgmqqF8gnj1McGndnMhAqPDn1XupXJzUXA69hsZ5lpePPTFIAhXFomavUZnp6u32opuQNw0sP_ZBlRjss4PfKTbrx2aduY-pfQ06sFJ6wUgKLKEn8I8IaNKSkmug3q5OhCLSXedxK9uQ/s709/cecilia%20gallerani%20dama%20ermellino%20leonardo%20da%20vinci.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="dama ermellino, leonardo da vinci cecilia gallerani" border="0" data-original-height="709" data-original-width="454" height="401" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYf3zjNUMEp1OR60l846Tmqyat6wfmDbCRSemjxrHHyO4cvHhgmqqF8gnj1McGndnMhAqPDn1XupXJzUXA69hsZ5lpePPTFIAhXFomavUZnp6u32opuQNw0sP_ZBlRjss4PfKTbrx2aduY-pfQ06sFJ6wUgKLKEn8I8IaNKSkmug3q5OhCLSXedxK9uQ/w257-h401/cecilia%20gallerani%20dama%20ermellino%20leonardo%20da%20vinci.png" title="Cecilia Gallerani, la dama con l'ermellino, leonardo" width="257" /></a></span></span></div><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Si tratta probabilmente di una bozza di lettera mai spedita, forse scritta solo per far credere all'amante che il suo signore si stava davvero attivando per far arrivare una raccomandazione nei confronti del di lei fratello, ma in ogni caso attesta che i due fossero amanti da almeno qualche mese (visto il tipo di raccomandazione, di un certo peso).<br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Di Cecilia Gallerani sarebbe il ritratto di <b>Leonardo </b>"<b>La dama con l'ermellino</b>", dove l'animaletto richiamerebbe proprio il cognome di lei (Ermellino in greco è Galè -bianco-, cioè Gallerani).</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Dall'unione tra Ludovico e Cecilia nacque un solo figlio, <b>Cesare Sforza</b>, il <b>3 maggio 1491</b> (Ludovico aveva già contratto matrimonio). </span></span></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn-Q1RaJktuLCJcLv-y6YD42fkDczATPSdmBrNeEXx0oEl2uON6Gjoj2_ABhDnx3c_G0L03jdvR8Ilc2n_OT0eOCdr5jku5aJtAXG5SOPZ2CmZZUbavx4NUfcLrIjDnWlDr9prBvYnGFm4z0x5MbTHPZmS4-FFh7FIcq8iDq8Zp5POm9BbNi8bLRsqiA/s706/pala%20sforzesca%20ludovico%20beatrice%20figli%20.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="502" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn-Q1RaJktuLCJcLv-y6YD42fkDczATPSdmBrNeEXx0oEl2uON6Gjoj2_ABhDnx3c_G0L03jdvR8Ilc2n_OT0eOCdr5jku5aJtAXG5SOPZ2CmZZUbavx4NUfcLrIjDnWlDr9prBvYnGFm4z0x5MbTHPZmS4-FFh7FIcq8iDq8Zp5POm9BbNi8bLRsqiA/w135-h189/pala%20sforzesca%20ludovico%20beatrice%20figli%20.png" title="Pala Sforzesca" width="135" /></a></div><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Dovrebbe essere questo il bambino rappresentato <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/01/i-figli-di-ludovico-il-moro-nella-pala.html" target="_blank">a sinistra nella <b>Pala Sforzesca</b></a>, assieme a Ludovico e alla moglie Beatrice, oltre al loro legittimo primogenito.<br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);">Dopo il parto, Cecilia lasciò la Corte, e andò in sposa (per volere e interessamento di Ludovico) nel 1492 a Ludovico Carminati di Brembilla detto "Bergamini", dal quale ebbe numerosi, figli tra i quali Giovanni Pietro, che sposò poi la figlia Bona di Lucrezia Crivelli (altra amante che vedremo di seguito).<br /></span></span></p><h4 style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page36R_mcid5"><span dir="ltr" role="presentation" style="font-family: serif; font-size: calc(var(--scale-factor)*12.00px); left: calc(var(--scale-factor)*56.70px); top: calc(var(--scale-factor)*250.14px); transform: scaleX(1.11109);"> ISABELLA TROTTI</span></span></h4><p style="text-align: justify;">Nel febbraio-marzo 1495, in concomitanza col secondo parto di Beatrice,
Ludovico ebbe un'avventura con <b>Isabella Trotti da Casate</b>, venuta da Ferrara a Milano per fare da dama da compagnia a Isabella, sorella maggiore di Beatrice, anch'ella spesso e volentieri alla corte sforzesca. <br /></p><p style="text-align: justify;">Isabella Trotti era la figlia di Giovanni Antonio Trotti, <span>conte, consigliere e segretario del duca di Ferrara. <br /></span></p><p style="text-align: left;"><br /></p><h4 style="text-align: left;">LUCREZIA CRIVELLI</h4><p style="text-align: justify;">Nel <b>1495 </b>inizia probabilmente la relazione tra Ludovico e <b>Lucrezia Crivelli</b>, presente a corte quale dama di compagnia di Beatrice (spesso Ludovico pescava le amanti tra le ragazze con tale ruolo, e Beatrice ne aveva sempre tante attorno a se...). </p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs38BZRmGtABjP1UtUjp6Yu2xVAhBtLXegZ2oCY_gzN9Yue4vziN4PdAFUArgwH08gjxtzJfSybZ-PA8NBwm7-IOPwb46v8lUZu6jbfL_h0U-7IsqjbLv-wxRJ97iusP8iF3bPQtRPGua4ReVZ9W9RkrPSzC_Q468tu2enpTyDNvx0RBwQ48AB_4EeyQ/s667/lucrezia%20crivelli%20belle%20ferronniere%20leonardo%20da%20vinci.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="667" data-original-width="484" height="371" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgs38BZRmGtABjP1UtUjp6Yu2xVAhBtLXegZ2oCY_gzN9Yue4vziN4PdAFUArgwH08gjxtzJfSybZ-PA8NBwm7-IOPwb46v8lUZu6jbfL_h0U-7IsqjbLv-wxRJ97iusP8iF3bPQtRPGua4ReVZ9W9RkrPSzC_Q468tu2enpTyDNvx0RBwQ48AB_4EeyQ/w269-h371/lucrezia%20crivelli%20belle%20ferronniere%20leonardo%20da%20vinci.png" title="Lucrezia Crivelli, di Leonardo (la belle ferronniere)" width="269" /></a></div>Siamo in agosto, e in una lettera Girolamo Stanga scrive a Isabella D'Este (sorella di Beatrice), che gli aveva chiesto se sua sorella fosse a conoscenza dei tradimenti e delle amanti di Ludovico, di non preoccuparsi per tale ragione, in quanto il Duca tradiva sì la consorte, ma "cum grande modestia et tanto cautamente del mondo".<p></p><p style="text-align: justify;">A Ludovico diede sicuramente <b>due figli</b>: il primo fu <b>Giovanni Paolo</b> (Gianpaolo) legittimato Sforza e poi marchese di Caravaggio, e un secondo nato verso il 1500 (quando Ludovico era già decaduto) e del quale non si ha certezza sul nome e sul destino.<br /></p><p style="text-align: justify;">Diede una figlia anche al marito (Giovanni da Monastirolo), chiamata Bona, che per ironia della sorte andò in sposa al figlio di Cecilia Gallerani, Giovanni Pietro Bergamini (avuto da Ludovico Carminati di Brembilla).</p><p style="text-align: justify;">Lucrezia Crivelli è identificata per tradizione con il ritratto di <b>Leonardo da Vinci</b> conosciuto come "<b>La belle Ferronniere</b>". </p><p style="text-align: justify;">Esiste inoltre un ritratto, conosciuto come "<b>Profilo di Giovane donna</b>", di proprietà della famiglia Crivelli e attribuibile a <b>Leonardo</b>, che potrebbe rappresentare la Lucrezia di Ludovico. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUofu6k79xM0P1jo7IjQMlepKgG_o_hf1rTzpwQoe1_0EypO0fOitGjlgYowNvLzQzWLO7-81iyP7V_GjSIC9AE61fn_bPQec30mdz_xmsNIcHZtapraO3ydaThIsavqGUg3k3wsOv4dj-hBlA7jZheJYH0wI4NUdIy85pcqmKokjc1KgBgtqihlU-2A/s706/lucrezia%20crivelli%20profilo%20giovane%20donna%20leonardo.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="619" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUofu6k79xM0P1jo7IjQMlepKgG_o_hf1rTzpwQoe1_0EypO0fOitGjlgYowNvLzQzWLO7-81iyP7V_GjSIC9AE61fn_bPQec30mdz_xmsNIcHZtapraO3ydaThIsavqGUg3k3wsOv4dj-hBlA7jZheJYH0wI4NUdIy85pcqmKokjc1KgBgtqihlU-2A/w172-h196/lucrezia%20crivelli%20profilo%20giovane%20donna%20leonardo.png" title="Lucrezia Crivelli, forse Leonardo" width="172" /></a></div><br /><br /><p></p><h4 style="text-align: justify;">GRAZIOSA MAGGI<br /></h4><p style="text-align: justify;">Sembrerebbe che Ludovico intrattenesse una relazione, verso il 1498, con <b>Graziosa Maggi</b>, detta "<b>Pia</b>", essendo la moglie di Ludovico Pio, condottiero di ventura (figlio di Marco Pio, Signore di Carpi e Fossoli), al soldo di Ludovico, che il Moro proprio nel 1498 inviò in soccorso dei Pisani contro i Fiorentini.<br /></p><p style="text-align: justify;">Graziosa, pure lei dama di compagnia di Beatrice, ottenne dal Moro una generosissima dote (che non si spiegherebbe se non fosse stata la sua amante, e non perchè fosse la figlia di un suo capitano dell'esercito).</p><h4 style="text-align: left;">IPPOLITA FIORAMONTE<br /></h4><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtQ73sF4H8Wh8Ae0_uDhYIxyWHWEpeIa_sAH4CfcWpy8P994akFcOILr0600sScFaW5tZ7jn09FF_10hRrCX05g5hNLfoBiBfCESyfI64_VKrNqlYTYECjASAHOMrwAqphJ-9UZUYZu__BhFtqfUZVsYQBIJ1ziSf8elkaDQ05kBRgyMxAqzTJVT9Jdg/s432/ippolita%20fioramonte%20.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="427" data-original-width="432" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtQ73sF4H8Wh8Ae0_uDhYIxyWHWEpeIa_sAH4CfcWpy8P994akFcOILr0600sScFaW5tZ7jn09FF_10hRrCX05g5hNLfoBiBfCESyfI64_VKrNqlYTYECjASAHOMrwAqphJ-9UZUYZu__BhFtqfUZVsYQBIJ1ziSf8elkaDQ05kBRgyMxAqzTJVT9Jdg/w185-h183/ippolita%20fioramonte%20.png" title="Ippolita Fioramonte" width="185" /></a></div>Si ipotizza l'esistenza di un'ulteriore amante, certa <b>Ippolita Fioramonte</b>, «tuto il suo piacere [di Ludovico] era cum una sua fante, che era donzella de la moie"
quindi un'altra giovane dama di Beatrice, la quale vantò, dopo la morte della
duchessa, una protezione difficilmente spiegabile da parte di Ludovico,
il quale peraltro le fece una dote principesca. <p></p><p style="text-align: justify;">Andò in sposa al marchese <b>Lodovico Malaspina</b> (signore rurale di <b>Scaldasole</b>, in provincia di Pavia, con il suo bel castello).<br /></p><h4 style="text-align: left;">ISABELLA D'ESTE</h4><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS3h_94KDFE3chzVtX7GHzaMhRL78Uj07R_DpmOR1TLM1i66-KrYb4Kehdd4C9aLCZ4_bkX8Bb77bMvZPIW-AV_IE5Btxpd34X6CtEaAFCTT096E9V7_LzKEYMEHtgSGNCGSHmNKkHnAD2ABfkRH5sLIXncRg04xyFV1C4-r6dmEBS4nKval49mAftAg/s444/isabella%20deste%20leonardo%20da%20vinci.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="316" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS3h_94KDFE3chzVtX7GHzaMhRL78Uj07R_DpmOR1TLM1i66-KrYb4Kehdd4C9aLCZ4_bkX8Bb77bMvZPIW-AV_IE5Btxpd34X6CtEaAFCTT096E9V7_LzKEYMEHtgSGNCGSHmNKkHnAD2ABfkRH5sLIXncRg04xyFV1C4-r6dmEBS4nKval49mAftAg/w228-h320/isabella%20deste%20leonardo%20da%20vinci.png" title="Isabella d'Este, Leonardo da Vinci" width="228" /></a></div>Si è spesso scritto che tra le due sorelle estensi vi fosse della <b>rivalità</b>, o meglio dell'<b>invidia </b>da parte della primogenita Isabella nei confronti della sorella minore Beatrice, che meglio si era accasata, visto il potere e il prestigio di cui godeva Ludovico, rispetto al Gonzaga (e del resto Mantova valeva, in termini di ricchezze,
forse dieci volte meno di Milano).<br /><p></p><p style="text-align: justify;">Furono due grandi donne, ognuna a modo suo, e si è arrivati a sostenere da alcune parti che Ludovico, forse stanco di Beatrice troppo abituata al livello di agiatezza nella quale viveva alla corte sforzesca, trovasse una ambigua intesa con la maggiore Isabella, più propensa a stupirsi dei regali sfarzosi del duca, e ad essergli riconoscente.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlZrO7y48NuDXfErcdFr-TBr06eFTGMdFnIg_lmF5MZzSWudBxENHBazphyBI-G1R_dsZYuZ4JQzR49XNFGIyEhZi_x3Bp65Vt6-Q-aTiQ1MGGYkRJABHuMI_4eeSpjTpAu9fIS4qwKG0b-_cibGrVT4j0Wsa4xI0i4W3KdvORMPtSZJXB5wzBT4Qzw/s415/sorelle%20estensi%20soffitto%20sala%20tesoro%20palazzo%20costabili%20ferrara.png" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="415" data-original-width="358" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLlZrO7y48NuDXfErcdFr-TBr06eFTGMdFnIg_lmF5MZzSWudBxENHBazphyBI-G1R_dsZYuZ4JQzR49XNFGIyEhZi_x3Bp65Vt6-Q-aTiQ1MGGYkRJABHuMI_4eeSpjTpAu9fIS4qwKG0b-_cibGrVT4j0Wsa4xI0i4W3KdvORMPtSZJXB5wzBT4Qzw/w200-h232/sorelle%20estensi%20soffitto%20sala%20tesoro%20palazzo%20costabili%20ferrara.png" title="Beatrice e Isabella d'Este -Ferrara, palazzo COSTABILI" width="200" /></a></div> Il Moro infatti, che era di generosa natura, faceva spesso a Isabella
regali anche costosissimi: una volta le donò quindici braccia di un
tessuto tanto prezioso da costare quaranta ducati al braccio. Con Isabella, insomma, riusciva a mostrarsi potente e magnanimo, mentre con la consorte questa soddisfazione non poteva ormai più averla.<p></p><p style="text-align: justify;">Ma furono mai amanti? Ludovico in una occasione pare che si fosse vantato di un qualcosa, ma poi smentì prontamente davanti alle rimostranze dell'indignato suocero D'Este. <br /></p><p style="text-align: justify;">Prove non se ne sono mai trovate, qualche sospetto rimane, la verità non la sapremo forse mai.</p><p> </p><p style="text-align: center;"><b>mauro colombo</b></p><p style="text-align: center;"><b>maggio 2023</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></p><p> <br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p> <br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-63025537202745964122023-04-05T14:16:00.000+01:002023-04-05T14:16:04.660+01:00Palazzo Archinto a Robecco sul Naviglio: una villa di delizia sfortunata<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOBY3EyTIpyR_cYVCbWkEymp8Cn6AvEW2aNHif7eT4LwGTOQitwmo6_SlrCb-4uIWr0oeMCg_Tpfcw7uSu7-nHeoNpTGIHlSLZ2HW6VljK3cTLgSEwGzzjuXDD8d-V4w2N4T0oUhfX31pH-x_NZvjLCtCFR-fWn141lAthJCMD1NheFQsUPtWpUMaXYg/s1070/palazzo%20archinto%20e%20naviglio%20cartolina%20anni%20sessanta.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="735" data-original-width="1070" height="278" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOBY3EyTIpyR_cYVCbWkEymp8Cn6AvEW2aNHif7eT4LwGTOQitwmo6_SlrCb-4uIWr0oeMCg_Tpfcw7uSu7-nHeoNpTGIHlSLZ2HW6VljK3cTLgSEwGzzjuXDD8d-V4w2N4T0oUhfX31pH-x_NZvjLCtCFR-fWn141lAthJCMD1NheFQsUPtWpUMaXYg/w404-h278/palazzo%20archinto%20e%20naviglio%20cartolina%20anni%20sessanta.png" title="palazzo archinto robecco sul naviglio" width="404" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Inizialmente furono i <b>Visconti </b>e poi gli <b>Sforza </b>(e i nobili funzionari che gravitavano attorno alla Corte) a realizzare fuori Milano delle <b>dimore </b>per trascorrere piacevoli periodi di <b>svago</b>, soprattutto nella stagione estiva.</p><p style="text-align: justify;">Gli antichi <b>castelli</b>, perso il ruolo difensivo e militare, vennero così <b>trasformati in residenze campestri</b> dove banchettare, ricevere gli amici, organizzare, nei boschi contigui, battute di caccia. Si preferirono i castelli vicino alla città, per evitare viaggi troppo lunghi, ma anche castelli più distanti vennero spesso ingentiliti per tali diletti, magari prevedendo tempi di permanenza più lunghi. </p><p style="text-align: justify;"><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2022/03/il-naviglietto-che-portava-i-duchi-al.html" target="_blank"><b>Cusago</b></a>, <b>Vigevano</b>, <b>Pavia</b>, divennero vere residenze rinascimentali per il divertimento della corte sforzesca, e di conseguenza, anche i nobili al servizio dei Duchi, ricevuti in regalo, per i loro servigi, edifici, <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2016/02/fagnano-testimonianze-sforzesche-nel.html" target="_blank">casini da caccia</a>, o terreni, cominciarono ad imitare il modus vivendi dei loro Signori. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVO8CEUPY-RPfwufUKR5Eyy19Abcs2fDK4Z11uU4VbSUVkKtbyMdYvCBViRkV_pJnb8-xQ9yTsVE0A7d66mPxYOZivfHqMRWKJ48orTXK0LBOcWtWWK2XRMk21qmVE95Ibu_5siSa4Wlde2OeactwCCSGmV60R1eLyabjq8a2DR8mKmN3lw1mGInFt6w/s1012/palazzo%20archinto%20bn.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="852" data-original-width="1012" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVO8CEUPY-RPfwufUKR5Eyy19Abcs2fDK4Z11uU4VbSUVkKtbyMdYvCBViRkV_pJnb8-xQ9yTsVE0A7d66mPxYOZivfHqMRWKJ48orTXK0LBOcWtWWK2XRMk21qmVE95Ibu_5siSa4Wlde2OeactwCCSGmV60R1eLyabjq8a2DR8mKmN3lw1mGInFt6w/w320-h269/palazzo%20archinto%20bn.png" title="palazzo archinto robecco sul naviglio" width="320" /></a></div><br /><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Più tardi, fu un po' tutta l'alta <b>nobiltà milanese</b> (il patriziato) a dotarsi, per diletto ma anche per prestigio, di <b>lussuose</b> <b><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2016/03/villa-simonetta.html" target="_blank">residenze </a>fuori le mura</b> pensate per deliziarsi e deliziare gli ospiti durante i mesi caldi. Quando insomma la città diventava meno interessante, e soffocante.</p><p style="text-align: justify;">Tenendo sempre presente che viaggiare era scomodo, rischioso e lento, a partire dal 1500 e ancora di più nel 1600, fu privilegiata la costruzione di <b>nobili dimore campagnole</b> lungo il corso del <b>Naviglio Grande</b>. Affacciarsi sul naviglio voleva dire raggiungere le residenze comodamente con le barche, senza dover percorrere strade poco sicure e sconnesse, usando carri e carrozze. I nobili si imbarcavano in città e raggiungevano, controcorrente risalendo il naviglio, le loro dimore in poche ore, a seconda naturalmente di quanto fossero lontane da Milano.</p><p style="text-align: justify;">Nell'arco di breve tempo, ne sorsero davvero tante, una sorta di gara a chi, tra i nobili, avesse la residenza estiva più grande, lussuosa e prestigiosa, con vera finalità di rappresentanza e di affermazione di potere e ricchezza.<br /></p><p style="text-align: justify;"><b>Marcantonio Dal Re</b>, un noto incisore attivo a Milano nella prima parte del 1700, iniziò a pubblicare un'opera monumentale (che purtroppo non riuscì mai a completare) dedicata proprio alle Residenze campestri dei nobili milanesi. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsBqrkUSfeNe2dACRN7Phpyf6I93HrAN5xlR7q-a85OY04DX6v_cSiAHihIKzKJb30Ro5hATWTnr2G5NhN-dg_onHvZXG_8bvI4v7FVKHdMtcfFoIwRSXE_s3Ab1VtfQNA3kckLUaljds-FLqibi7TbkkiL1aAxXxCInynUwGh8u_knO2rrH7EpRcVIQ/s793/frontespizio%20ville%20di%20delizia.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="793" data-original-width="474" height="363" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsBqrkUSfeNe2dACRN7Phpyf6I93HrAN5xlR7q-a85OY04DX6v_cSiAHihIKzKJb30Ro5hATWTnr2G5NhN-dg_onHvZXG_8bvI4v7FVKHdMtcfFoIwRSXE_s3Ab1VtfQNA3kckLUaljds-FLqibi7TbkkiL1aAxXxCInynUwGh8u_knO2rrH7EpRcVIQ/w217-h363/frontespizio%20ville%20di%20delizia.png" title="Ville di delizia, marcantonio dal re, frontespizio" width="217" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Grazie alla sua opera "<i><b>VILLE DI DELIZIA</b> o siano PALAGI CAMPAREGGI NELLO STATO DI MILANO Divise
in SEI TOMI Con espressivi le Piante, e diverse Vedute delle medesime
incise e stampate da Marc'Antonio Dal Re Bolognese In Milano, contrada si santa Margherita, all'insegna dell'aquila imperiale, 1727</i>" (esiste un'ulteriore edizione successiva: "Alla Piazza
de'Mercanti, nel Portico Superiore delle Scuole Palatine. MDCCXLIII") possiamo conoscere succintamente la storia di alcune di queste residenze, e vederne le caratteristiche attraverso le deliziose e precise incisioni.</p><p style="text-align: justify;">Riuscì a rappresentare solo dodici di queste ville, essendo il suo colossale progetto naufragato. Ma all'epoca erano già molte di più, e soprattutto sul naviglio si trovavano le più famose. Ricordiamo a titolo di esempio, lungo il Naviglio partendo da Milano: il palazzo Stampa Aloardi a Gaggiano, il Cittadini Stampa ad Abbiategrasso, il Gromo di Ternengo e l'Archinto in Robecco, il Clerici a Castelletto di Cuggiono (per la famiglia <b>Clerici</b>, il palazzo di città e questa villa di delizia: <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/06/la-sala-del-tiepolo-in-palazzo-clerici.html" target="_blank">clicca qui</a>).</p><p style="text-align: justify;">Tra tutte queste meraviglie architettoniche, veri paradisi per i fortunati che vi trascorrevano le giornate estive (tra ozio, cibo, danze e caccia) una fu certamente sfortunata tanto da non essere non solo mai completata a causa dei costi lievitati e fuori controllo, ma addirittura essere parzialmente smontata per recuperare materiale edile utile per portare avanti un palazzo di città. Questo clamoroso disastro economico (perchè questo fu, un fallimento economico legato ad una delle più antiche e nobili famiglie) fu <b>Palazzo Archinto</b>, che avrebbe dovuto essere la piccola Versailles di <b>Robecco sul Naviglio</b> "distante dalla città di Milano circa 16 miglia verso Ponente situata sul gran canale detto Naviglio".</p><p style="text-align: justify;"><b><u>La famiglia e il progetto faraonico </u></b><br /></p><p style="text-align: justify;">La passione per i latifondi e gli investimenti immobiliari, è da far risalire a <b>Filippo Archinto</b>, primo marchese di Parona e conte di Tainate (1644-1712).<br /></p><p style="text-align: justify;"><b>In città</b>, la nobile e antica famiglia, arricchitasi a partire dal Quattrocento grazie alla professione di banchieri, vantava numerose proprietà, tra le quali il <b>palazzo Archinto in via Olmetto</b>, che Filippo acquistò e fece totalmente ristrutturare su progetto di <b>Francesco Maria Richini</b>. Purtroppo, l'edificio,
uno dei migliori esempi del barocco lombardo, fu quasi
completamente distrutto dai bombardamenti alleati nel 1943. Il palazzo
fu ricostruito dall'architetto Luigi Dodi tra il 1955 ed il 1967.</p><p style="text-align: justify;">La famiglia Archinto, successivamente, vendette il bel palazzo agli inizi dell'ottocento, per realizzarne uno ancora più imponente in <b>via Passione</b> (si tenga presente che le spese per la costruzione e per l'arredo del palazzo compromisero fortemente il
patrimonio della casata che si trovò ben presto in rovina, proprio come era successo secoli prima per la costruzione del palazzo di Robecco).</p><p style="text-align: justify;">Ma fu proprio nella località di <b>Robecco</b>, piccolo borgo agricolo sul naviglio, che Filippo Archinto decise di dar prova di potere e ricchezza, anche perchè con l'avvento degli Spagnoli nel Ducato, la famiglia Archinto ottenne di essere compresa nel cavalierato di Malta e successivamente ottenne il grandato di Spagna di I classe. Era quindi fondamentale non solo avere una dimora estiva, ma soprattutto che questa mostrasse agli ospiti la potenza raggiunta dalla famiglia.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP2gPCEcbM521hIvhDRJiHbmh_rrvmQ4lbMjDoFU7IXp6ry6LohAaG_T4X_X32s7AGp8BVgNs63nKUrT8T8w6Il3nWJhnHdUg_zeZJEIvhDj8OcT81wrjaHxUsW8hHy0l9iqivtzGkQDGqGNiRJnZdcpB11zesKhZjIsTsxyhYE8dj3-JZ3dEGSSGd7g/s492/carlo%20archinto.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="492" data-original-width="461" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP2gPCEcbM521hIvhDRJiHbmh_rrvmQ4lbMjDoFU7IXp6ry6LohAaG_T4X_X32s7AGp8BVgNs63nKUrT8T8w6Il3nWJhnHdUg_zeZJEIvhDj8OcT81wrjaHxUsW8hHy0l9iqivtzGkQDGqGNiRJnZdcpB11zesKhZjIsTsxyhYE8dj3-JZ3dEGSSGd7g/w217-h231/carlo%20archinto.png" title="carlo archinto" width="217" /></a></div><br />Nel 1709 viene stipulato tra <b>Filippo </b>e la famiglia Barzi un contratto di <b>acquisto </b>di una piccola casa da nobile presso il naviglio: è il primo passo verso il grandioso progetto. Al padre Filippo (che ben poco, a parte gli acquisti iniziali, fece per vedere il cantiere partire seriamente), succedette il <b>figlio Carlo</b> (1670-1732), che diede il vero impulso alla grandiosa opera, sia dal lato progettuale, sia dal lato costruttivo vero e proprio.<p></p><p style="text-align: justify;">Nel 1722 il cantiere risultava però ancora in alto mare, visto che sulle nuove mappe catastali volute da Carlo VI di Spagna non vi era traccia di un "costruito", ma solo la menzione della particella unificata nel numero 555.</p><p style="text-align: justify;">Nel 1727 vide la luce, come detto, l'opera di Marcantonio Dal Re, il quale afferma che il palazzo Archinto, seppur non completato, è comunque "quasi ridotto a perfezione". Evidentemente, l'incisore peccava di ottimismo, anche perchè la sua incisione non si riferisce ad un palazzo del tutto esistente, ma sicuramente alla consultazione dei progetti su carta. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwk1W-xwVlybfTYEwTcC3yh3NWf_Kh-gX9JIMIpNL0K1kHZNyNa_SXJmC0p8Dnbm_DD0EYx1tuXb-jFVOkUBKT1xfzEhpMupaPDYSkgY5DPjerGOT0nZkw23wET-YVWE6M8VMKVsBuSk8MG7e8vMog_g0Cd2pUf5PUdrMWsAM74t42586LPjXCCId__w/s1696/palazzo%20archinto%20fronte%20naviglio.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="769" data-original-width="1696" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwk1W-xwVlybfTYEwTcC3yh3NWf_Kh-gX9JIMIpNL0K1kHZNyNa_SXJmC0p8Dnbm_DD0EYx1tuXb-jFVOkUBKT1xfzEhpMupaPDYSkgY5DPjerGOT0nZkw23wET-YVWE6M8VMKVsBuSk8MG7e8vMog_g0Cd2pUf5PUdrMWsAM74t42586LPjXCCId__w/w485-h220/palazzo%20archinto%20fronte%20naviglio.png" title="palazzo archinto robecco sul naviglio" width="485" /></a></div><br /><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrH-QY2xh7OibSEOFFZ7kFJ9FXUuvN6WVHTVSkfktDnRVbIHV78BQ_78IlvR-ivfaaZluWNLCZSPckbBR5kuUcZfQ5v-sj2ON4UF1xO3fwB-H_oXqh6o8BZ9dl_P0UlCnVQiLPu91bIXFQgzeckTBqLMt9MxfQoIUoAt9pt9LYd5BeJqaE9jjtw-sn6g/s1657/palazzo%20archinto%20fronte%20campagna.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="745" data-original-width="1657" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrH-QY2xh7OibSEOFFZ7kFJ9FXUuvN6WVHTVSkfktDnRVbIHV78BQ_78IlvR-ivfaaZluWNLCZSPckbBR5kuUcZfQ5v-sj2ON4UF1xO3fwB-H_oXqh6o8BZ9dl_P0UlCnVQiLPu91bIXFQgzeckTBqLMt9MxfQoIUoAt9pt9LYd5BeJqaE9jjtw-sn6g/w495-h223/palazzo%20archinto%20fronte%20campagna.png" title="palazzo archinto robecco sul naviglio" width="495" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;">Del resto il figlio Carlo si era ritrovato sommerso dai <b>debiti </b>(non solo dovuti a questo faraonico progetto), tanto da essersi rivolto al Senatus mediolanensis (<a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/06/il-senato-di-milano.html" target="_blank">organo giurisdizionale</a> di massima istanza del Ducato) per chiedere le necessarie deroghe ai fedecommessi istituiti dai suoi avi, in modo da poter utilizzare i fondi avuti in eredità. Doveva anche predisporre anche le doti per le sorelle.</p><p style="text-align: justify;">Carlo dovrà così <b>abbandonare i lavori</b> alla residenza campestre, che di fatto vide la luce nelle due parti aggettanti verso il naviglio: una completa, l'altra rimasta solo in mattonato. </p><p style="text-align: justify;">Il suo primogenito, <b>Filippo </b>(1697-1751) non si interessò mai al progetto, che di fatto si arrestò. E infatti un altro documento pubblico del 1750 descrive l'edificio Archinto come
"fabbrica imperfetta". Sicuramente i lavori erano ben lungi dall'essere
terminati, e infatti sappiamo che mai lo saranno.</p><p style="text-align: justify;">Il cantiere e ciò che era stato costruito rimasero in una sorta di letargo per almeno cinquant'anni. Abbiamo una nuova menzione della tragica situazione solo nel <b>1805</b>, quando viene predisposto l'<b>inventario </b>dei beni caduti in successione allorquando muore il figlio di Filippo, cioè <b>Carlo</b> (1735-1804, che morì senza eredi estinguendo la linea successoria di primogenitura). Questo inventario ci permette di sapere che tutt'attorno ai due corpi di fabbrica realizzati, vi è una massa considerevole di materiale da costruzione, tipico di un cantiere in abbandono da anni.</p><p style="text-align: justify;">Possiamo dire con certezza che all'epoca risultavano innalzati l'attuale corpo esistente (oggi restaurato), il suo gemello (poi demolito) e il raccordo, incompleto, tra questi due corpi di fabbrica.</p><p style="text-align: justify;">Poi tra il 1827 e il 1855 si ha la totale <b>demolizione </b>del corpo gemello rispetto a quello oggi superstite. Si sostiene, forse a ragione, che detta demolizione fu decisa da <b>Giuseppe Archinto</b> (1783-1861) per recuperare i materiali, utili a dar vita al palazzo cittadino di via Passione (cercando così di salvaguardare le proprie finanze già in sofferenza).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-xInIvyoQlolZmOv87djxdr_Oir9oVMi3zMnAn8wDwZiJ__h3BEj_R0Ciq7jjKFjitsBohkt25oOKapsySUNduEchSLkpaUxxjKuoID7DLmlvbvCOGyeNT-WBHEOB1PYwI8fk8cqYM_KtrgjOKSvF9Xm1HhwISLnXp3Ej6reACh-jZsapXoiouqLHyg/s592/palazzo%20archinto%20anni%20trenta.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="592" data-original-width="427" height="416" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-xInIvyoQlolZmOv87djxdr_Oir9oVMi3zMnAn8wDwZiJ__h3BEj_R0Ciq7jjKFjitsBohkt25oOKapsySUNduEchSLkpaUxxjKuoID7DLmlvbvCOGyeNT-WBHEOB1PYwI8fk8cqYM_KtrgjOKSvF9Xm1HhwISLnXp3Ej6reACh-jZsapXoiouqLHyg/w300-h416/palazzo%20archinto%20anni%20trenta.png" title="palazzo archinto anni trenta" width="300" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;"><b><u>L'architettura e la forma del palazzo </u></b></p><p style="text-align: justify;">Basandoci su quanto (poco) è giunto a noi rispetto al progetto iniziale, e basandoci soprattutto sulle incisioni di Marcantonio Dal Re che si era ispirato non solo alla realtà bensì ai fogli di progetto che aveva sicuramente visionato presso la committenza (era interesse della famiglia mostrare i progetti, per vedere il proprio palazzo pubblicato nell'opera editoriale in fase di realizzazione), possiamo tracciare qualche nota circa la forma e lo stile architettonico del palazzo. </p><p style="text-align: justify;">La pianta dell'intero edificio avrebbe dovuto essere a forma di H, con quattro distinti corpi edilizi (due verso la campagna, mai realizzati, e due più corti verso il naviglio, realizzati ma uno solo quello ancora oggi visibile), uniti tra loro da un corpo di fabbrica centrale con fronte verso il naviglio (realizzato solo in parte, poi demolito). </p><p style="text-align: justify;">Uno degli elementi più caratteristici e monumentali, che forse non avrebbe avuto eguali in Lombardia, è rappresentato, almeno leggendo la pianta tramandataci dall'incisione del Dal Re, dallo <b>scalone</b> <b>d'onore</b>. Un vero monumento composto da due rampe semicircolari di sicuro effetto scenografico (se fossero state realizzate, cosa che quasi sicuramente non avvenne mai). Il modello forse fu ispirato da un disegno del <b>Palladio</b>, pubblicato nel suo trattato di <b>architettura </b>(<i>I quattro libri dell'architettura</i>, 1570), una copia del quale era sicuramente nella biblioteca degli Archinto.<br /></p><p style="text-align: justify;">Il progetto dell'intero edificio (o almeno di gran parte) fu predisposto da <b>Carlo Federico Pietrasanta</b> (Abbiategrasso 1660-Milano 1735), architetto che si mosse nella Lombardia barocca e rococò, esercitandosi in quello stile che verrà poi definito barocchetto lombardo. A Milano, dei suoi lavori, è oggi visibile la facciata curvilinea di santa Maria della Sanità, in via Durini.</p><p style="text-align: justify;">Egli frequentò la famiglia Archinto per dare idee e suggerimenti anche per altri loro edifici. Inoltre, era spesso invitato a frequentare la biblioteca della famiglia, ricca di moltissimi manuali e pubblicazioni di architettura (una delle passioni di Carlo Archinto, il quale forse progettò alcune parti della villa o forse suggerì o impose certe scelte al Pietrasanta).<br /></p><p style="text-align: justify;">Oggi, come detto, l'intero palazzo è rappresentato unicamente da uno dei due corpi aggettanti verso il naviglio, quasi un superstite di un progetto vanaglorioso, incapace di tenere in conto le effettive risorse economiche necessarie, che gli Archinto, per vari motivi, non riuscirono a reperire.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsEdyi8GPWqFcTDUsVszDfbRsVcyyzvWOgAqSJCq9qZ4oZoaNDkBqOijXAwx_5_tqHL6ovvjZg_XZUDFznz6As-TRwaYQlQvp_WgIAZS3cnHj0Pw7oiMp1yD4TKO1cmKaddc_eOp6AyLrzG4Hd-APLS9Jyp3K-ZQETVwBUCKFy0J0eolUtn9p7-97_Q/s1007/palazzo%20archinto%20neve.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo archinto robecco sul naviglio" border="0" data-original-height="801" data-original-width="1007" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsEdyi8GPWqFcTDUsVszDfbRsVcyyzvWOgAqSJCq9qZ4oZoaNDkBqOijXAwx_5_tqHL6ovvjZg_XZUDFznz6As-TRwaYQlQvp_WgIAZS3cnHj0Pw7oiMp1yD4TKO1cmKaddc_eOp6AyLrzG4Hd-APLS9Jyp3K-ZQETVwBUCKFy0J0eolUtn9p7-97_Q/w320-h255/palazzo%20archinto%20neve.png" title="palazzo archinto robecco sul naviglio" width="320" /></a></div><br /><p><br /></p><p><b><u>Bibliografia</u></b></p><p>Kluzer-Comincini, Ville del naviglio grande, 1997</p><p> </p><p style="text-align: center;"><b>mauro colombo</b></p><p style="text-align: center;"><b>aprile 2023</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p> </p><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com20087 Robecco Sul Naviglio MI, Italia45.4392533 8.886757099999998717.129019463821152 -26.269492900000003 73.749487136178843 44.0430071tag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-52423933944397048072022-10-12T14:02:00.001+01:002022-10-12T14:07:28.804+01:00Villa Scatti-Martignoni, poi Borletti, in via Monti-XX Settembre<p><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWx8AOy3uLT34h69czPVi8OVgcQ2j8wgzNN-FEUEKn5abXygACOPg1NLnpfrJUR55wCF-I5XvwQK0iR_OLTxGGKMIVNyxI2kHelSWWP2q0X1LC6_CkPP1Sysf7O2PYY8-tsgbNVfdjp9JubX3Iaa-lut3NBA6nJT1N33zf54a73vXRWKiFQLNWQtVNTg/s475/villa%20scatti%20martignoni%20borletti.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Progetto villa Scatti Martignoni" border="0" data-original-height="463" data-original-width="475" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWx8AOy3uLT34h69czPVi8OVgcQ2j8wgzNN-FEUEKn5abXygACOPg1NLnpfrJUR55wCF-I5XvwQK0iR_OLTxGGKMIVNyxI2kHelSWWP2q0X1LC6_CkPP1Sysf7O2PYY8-tsgbNVfdjp9JubX3Iaa-lut3NBA6nJT1N33zf54a73vXRWKiFQLNWQtVNTg/w252-h246/villa%20scatti%20martignoni%20borletti.PNG" title="Progetto villa Scatti Martignoni" width="252" /></a></span></span></div><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">A ridosso della neonata <b>via XX Settembre</b>, pensata e aperta con il Piano regolatore Beruto nel 1889, per agevolare la costruzione di ville destinate all'alta borghesia milanese, in cerca di ampi spazi per dimore di rappresentanza dotate di ogni comfort (ne abbiamo parlato <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/10/le-ville-scomparse-di-via-venti.html" target="_blank">qui</a>), venne acquistato dalla famiglia <b>Scatti Martignoni</b> il lotto di terreno compreso tra le vie <b>Rovani</b>-<b>Leopardi</b>-<b>XX Settembre</b>-<b>Monti</b>. </span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Un <b>lotto di circa 3.500 metri quadri</b>, dei quali 350 vennero sottoposti ad autorizzazione per edificare una <b>villa </b>su più piani, come da <b>progetto </b>in stile eclettico a firma di <b>Francesco Solmi</b>.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">I lavori iniziarono nel 1893, appena le condizioni climatiche permisero di fatto la formazione del cantiere, vale a dire in marzo/aprile. Le maestranze, sotto la guida del <b>capomastro Bosisio</b> (oggi avrebbe la qualifica di direttore dei lavori), portarono velocemente avanti il lussuoso progetto e la villa fu completata nell'arco di un biennio.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Fu dotata fin da subito di allaccio all'<b>acqua </b>potabile e alla linea di <b>corrente </b>elettrica Edison. L'impianto di <b>riscaldamento centralizzato </b>e i numerosi <b>bagni </b>e ritirate per i domestici conferirono alla villa il giusto prestigio e il corretto standard d'epoca per quel tipo di costruzione alto-borghese.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Si realizzarono <b>tre ingressi</b>: <b>due su via Rovani</b>, quello principale di rappresentanza e uno, più discreto, di servizio per domestici e fornitori. Il <b>terzo</b>, su <b>via Leopardi</b>, fu pensato come carraio per le <b>carrozze</b>, e ben presto venne usato dalle prime autovetture.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">La spesa complessiva fu di 150.000 lire.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: courier;"><span style="font-size: large;">Il passaggio ai Borletti</span></span></b><br /></p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCNcvY8RUh25gl0pdbHi1kVgoCyVxAgrzFfIBhy4yaXDbVQ324QJSCC0GNw2LULSzAh4ZuSfuaY8uEpjFP3EauNGLBhLfZA_FuiUu55btVgsOy-23CkiU-N9DppX8AWS-jZNvtNS6g6RikRaAI2qjCjd2veCHc5qUUKUrXkacJSbzHwfxtr0DdmwX0yg/s434/senatore%20borletti.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="senatore borletti" border="0" data-original-height="414" data-original-width="434" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCNcvY8RUh25gl0pdbHi1kVgoCyVxAgrzFfIBhy4yaXDbVQ324QJSCC0GNw2LULSzAh4ZuSfuaY8uEpjFP3EauNGLBhLfZA_FuiUu55btVgsOy-23CkiU-N9DppX8AWS-jZNvtNS6g6RikRaAI2qjCjd2veCHc5qUUKUrXkacJSbzHwfxtr0DdmwX0yg/w146-h139/senatore%20borletti.PNG" title="Senatore Borletti" width="146" /></a></div><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">In piena Grande Guerra, nel <b>1917</b>, la villa fu acquistata da <b>Senatore Borletti</b>, rampollo della nota famiglia attiva nel tessile Borletti.<br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Senatore è uomo intraprendente, e diversifica ben presto le attività familiari, abbracciando altri campi, in primis la meccanica di precisione, fondando la <b>Veglia </b>(con la quale si arricchisce ulteriormente vendendo materiale all'Esercito).</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Si dedicherà poi al commercio rilevando i magazzini <b>Bocconi</b>, trasformandoli in un magazzino di fascia medio alta e ribattezzandoli <b>La Rinascente</b>. Contestualmente fonda <b>UPIM</b>, per articoli di prezzo fisso e medio basso, puntando ad una clientela popolare.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Entra in affari anche con <b>Mondadori</b>, e da appassionato di sport, acquista l'<b>Inter</b>, divenendone presidente.<br /></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Acquistata la villa di rappresentanza, subito <b>chiamò Piero Portaluppi</b>, affinchè ideasse dei doverosi <b>restauri </b>conservativi ma necessari. </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC37FbcvV1_tdjhEtYIFAs3bJokq8AHHCTnhDMEodT9ftvzJjFjQjO4U5-hjkPjc2N11rwsrIQSDoK4wiJua07p_oxiC8H4WUfLRSJ8SVCET7NHS90XnvSpwfnWp33CP3EU-eWtfSkaKkZEZ_5ILg6pUFLSUlKvMo5skV-SJS0MtWiSoiRJVthIVVcBg/s947/scatti%20martignoni%20interni%20progetto%20portaluppi.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="progetto Portaluppi villa Borletti" border="0" data-original-height="715" data-original-width="947" height="184" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC37FbcvV1_tdjhEtYIFAs3bJokq8AHHCTnhDMEodT9ftvzJjFjQjO4U5-hjkPjc2N11rwsrIQSDoK4wiJua07p_oxiC8H4WUfLRSJ8SVCET7NHS90XnvSpwfnWp33CP3EU-eWtfSkaKkZEZ_5ILg6pUFLSUlKvMo5skV-SJS0MtWiSoiRJVthIVVcBg/w243-h184/scatti%20martignoni%20interni%20progetto%20portaluppi.PNG" title="villa Borletti: progetto Portaluppi per interni" width="243" /></a></span></span></div><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">All'inizio degli anni trenta, divenuto il Borletti senatore del Regno (di nome e di fatto, potremmo dire), e abbisognando (visto il potere -anche politico in seno al PNF- e il prestigio acquisito) di spazi di rappresentanza secondo uno stile più moderno per ricevere ospiti illustri, venne chiamato il giovane <b>Ignazio Gardella</b>, affinchè presentasse un progetto di <b>radicale rinnovamento</b> degli spazi della villa.<br /></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">Il <b>progetto </b>definitivo è degli anni <b>1935-1936</b>, e lo stesso Gardella così lo sintetizzò: "N<span class="markedContent" id="page5R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 110.328px; top: 593.44px; transform: scaleX(0.945906);">ella trasformazione di Villa Borletti il problema era quello di creare uno spazio unitario</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7056px; top: 611.219px; transform: scaleX(0.945921);">in una villa di tipo tradizionale fatta di ambienti separati. Ho lasciato solo i muri portanti, ho</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7051px; top: 628.997px; transform: scaleX(0.911505);">allargato lo spazio interno sostituendo una facciata con una grande vetrata e in questo spazio</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7051px; top: 646.776px; transform: scaleX(0.94456);">ho inserito dei setti murari che lo dividevano e ospitavano la collezione di oggetti d’arte dei</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7043px; top: 664.554px; transform: scaleX(0.943254);">Borletti. Il piano terra è un po’ staccato dal suolo, è un particolare che distingue la struttura</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7039px; top: 682.333px; transform: scaleX(0.956416);">portante dagli elementi portati, che fa intendere che l’edificio è appoggiato su pochi punti.</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7042px; top: 700.111px; transform: scaleX(0.939801);">Questi in quel periodo erano princìpi sacri".</span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page5R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7042px; top: 700.111px; transform: scaleX(0.939801);"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6NsRYtjxDA2BZavToytTRZpZj9uWEioHfeDJevk2vJNGrt69suqmDwX-6RLDgtAa1cH4hCPZo9mB_8dnWDhx5zgXHD7QH4FF74CWSyGsGbFJQOGXMoMGJ8CkPEDXpXmti5IbH7IOCahSr-wvNCFD3r5POFoaWkxsTgwt2dJztuzLUdGrZQUVzqyLdRQ/s1035/villa%20borletti%20progetto%201936.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="gardella progetto villa borletti" border="0" data-original-height="708" data-original-width="1035" height="219" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6NsRYtjxDA2BZavToytTRZpZj9uWEioHfeDJevk2vJNGrt69suqmDwX-6RLDgtAa1cH4hCPZo9mB_8dnWDhx5zgXHD7QH4FF74CWSyGsGbFJQOGXMoMGJ8CkPEDXpXmti5IbH7IOCahSr-wvNCFD3r5POFoaWkxsTgwt2dJztuzLUdGrZQUVzqyLdRQ/w320-h219/villa%20borletti%20progetto%201936.PNG" title="Villa Borletti nel progetto Gardella" width="320" /></a></span></span></span></span></div><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page5R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 86.7042px; top: 700.111px; transform: scaleX(0.939801);"><br /></span></span></span></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page6R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 143.403px; top: 896.894px; transform: scaleX(0.897107);">Nel maggio del 1936, a lavori terminati, la nota rivista “<b>Casabella</b>" dedicò </span><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 581.529px; top: 896.886px; transform: scaleX(0.906405);">al progetto</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 119.776px; top: 916.894px; transform: scaleX(0.937489);">di Gardella 6 pagine ampiamente illustrate, dove lo stesso autore raccontava de</span><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 293.737px; top: 936.902px; transform: scaleX(0.96774);">i materiali utilizzati, della struttura e delle componenti del pro</span><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 119.781px; top: 956.909px; transform: scaleX(0.950786);">getto. L’intervento venne riproposto nel 1937 dalla rivista “<b>Domus</b>”</span>.</span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);">La villa passò poi, inevitabilmente, più volte di mano, e si legò a vari nomi di ricchi e importanti imprenditori locali. Risulta pure essere stata di Berlusconi. Recentemente è stata venduta per una cifra pari a 20 milioni di euro.</span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"> </span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);">Bibliografia</span></span> </span></span></b></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;">L'edilizia moderna, 1895, volume quarto (Comitato di redazione: Beltrami più Altri);</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Baglione C., </span></span><span style="font-family: arial;"><span style="font-size: small;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 179.965px; top: 981.86px; transform: scaleX(0.93102);"><i>Tra Mies e il Giappone. La Villa Borletti a Milano</i> (1935-36)</span><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 561.611px; top: 981.86px; transform: scaleX(0.948077);">, in “Casabella”, n.</span><br role="presentation" /><span dir="ltr" role="presentation" style="left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);">736 (2005), pp. 8-13.</span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Per una <b>biografia </b>di Senatore <b>Borletti</b>, clicca <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Senatore_Borletti" target="_blank">qui</a></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;"> </span></span></span></span></p><p style="text-align: center;"><b><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">Mauro Colombo</span></span></span></span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">ottobre 2022</span></span></span></span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;">maurocolombomilano@virgilio.it</span></span></span></span></b></p><p style="text-align: justify;"><span class="markedContent" id="page11R_mcid0"><span dir="ltr" face="sans-serif" role="presentation" style="font-size: 15.8333px; left: 110.33px; top: 998.556px; transform: scaleX(0.912431);"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: arial;"> </span></span><br /></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-32929046394202050302022-06-15T11:56:00.000+01:002022-06-15T11:56:32.738+01:00Quando la Vettabbia scorreva a cielo aperto in centro.<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIvwQgZohGs9iqby5J9HyyXrYOGOCx9bB4Df8pAJZKcX9AWHE40seXcNpYL2udr-MC1gvDzetm8W4F3BBm44R21CeQdSEVpJ7Qw7L4l6KUTJuz1P1MFH96SmQEGZFvQmodded4o554IGGhywS73Y2GzxHSxNk8aYuqM7BLEweLTUlOmcHDOF-rSMtuQ/s606/via%20aurispa%20fine%20800%20verso%20il%20centro.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="606" data-original-width="496" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIvwQgZohGs9iqby5J9HyyXrYOGOCx9bB4Df8pAJZKcX9AWHE40seXcNpYL2udr-MC1gvDzetm8W4F3BBm44R21CeQdSEVpJ7Qw7L4l6KUTJuz1P1MFH96SmQEGZFvQmodded4o554IGGhywS73Y2GzxHSxNk8aYuqM7BLEweLTUlOmcHDOF-rSMtuQ/w328-h400/via%20aurispa%20fine%20800%20verso%20il%20centro.PNG" title="la Vettabbia, nel tratto oggi nominato via Aurispa" width="328" /></a></div><br /><p></p><p>Il <b>canale della Vettabbia</b> (o <b>Vettabia</b>, ma anche<b> Vecchiabbia</b>), nasce a ridosso di <b>piazza Vetra</b>, grazie all'unione del canale Nirone e di altre acque che si raccoglievano sotto la Vetra, per poi dirigersi verso il sud della città.<br /></p><p>Una relazione del 1614 (degli ingegneri Corbetta e Lucino) identificava la nascita della Vettabbia come l'unione del Nirone e di due rami d'acqua uscenti dalla fossa interna del naviglio nei pressi della torre detta dell'imperatore (al <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2016/06/il-ponte-delle-pioppette-via-molino.html">ponte delle Pioppette</a>). <br /></p><p>Di origine antichissima, in <b>epoca romana </b>serviva quale canale per il <b>trasporto </b>delle merci (il nome deriverebbe infatti dal termine <i><b>vectabilis</b></i>, cioè capace, adatto, al trasporto di cose). </p><p>Che la Vettabbia fosse di antichissima origine e sicuramente antecedente lo scavo del naviglio Grande lo si affermò anche durante una controversia tra alcuni fruitori delle sue acque e il signore Filippo Maria Visconti, che da loro esigeva delle tasse come da tutti i fuitori del naviglio Grande (controversia degli anni 1408-1414).</p><p>La Vettabbia rappresentò per secoli il
principale <b>canale cloacale</b> di Milano, in grado di scaricare i liquami
cittadini verso sud, dove l'agricoltura ringraziava per tale apporto di
azoto e di altri elementi fertilizzant. </p><p>Questo corso d'acqua, detto anche <b>cavo Vettabbia</b>, scorreva subito dopo il suo incile lungo una direttrice che cambiò spesso nome, fino a quando il tratto fino alle mura spagnole venne <b>interrato</b>. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRxa8VUmkj8N1KFkqL0-QSKqr6Wxwgb6t4gn5rz7I7NPjVdnzRIgAiRn31fmB-tlrQ3R4lrwd5VUqZIYguEcEQMvuaY_2C_VyWTpmvUl9raVwkY95vt51UWYd6vtwDUHv74Isg5WuYSEIKuhfZ63xfGGb4BKFTacmOW6F4D1DG1_YOBCem4bjLbjEIaQ/s834/mappa%201814%20borgo%20del%20cavo%20vettabia.PNG" style="clear: left; display: block; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="vettabbia canale roggia cavo" border="0" data-original-height="834" data-original-width="351" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRxa8VUmkj8N1KFkqL0-QSKqr6Wxwgb6t4gn5rz7I7NPjVdnzRIgAiRn31fmB-tlrQ3R4lrwd5VUqZIYguEcEQMvuaY_2C_VyWTpmvUl9raVwkY95vt51UWYd6vtwDUHv74Isg5WuYSEIKuhfZ63xfGGb4BKFTacmOW6F4D1DG1_YOBCem4bjLbjEIaQ/w208-h640/mappa%201814%20borgo%20del%20cavo%20vettabia.PNG" title="la Vettabbia scorre verso sud" width="208" /></a></div> Ciò avvenne progressivamento a partire dall'ultimo quarto dell'ottocento, per concludersi con la sistemazione delle aree nate dalla copertura qualche anno prima prima dello scoppio della Grande Guerra. <p></p><p> </p><p>Nella <b>mappa </b>a lato, del <b>1814</b>, vediamo bene lo scorrere della Vettabia in quello che all'epoca era definito <b>Borgo del cavo Vettabbia
</b></p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p> </p><p>Qui sotto, invece, una <b>mappa </b>del <b>1883</b>. Abbiamo già i nomi delle vie <b>Santa Croce</b>, <b>Vettabbia</b>, <b>Sambuco</b>.
</p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4KCbCrpoqnEmA48ogjcV_QlYQ6nA_bfsR5D3PH1KKFraVnr7Az136MXfHv0NqAku-zoPb9IHwv9FAycU16cZVGOMreUxudXS6mihFEe2aQ4iWOao8OiCqfgmlhars_CyRMKfS0I6II33qhDynfVvRrSTjRmFHUdKUTNMdgHXduxykavloHSnWQN3HDQ/s862/vettavia%20mappa%201883.PNG" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="862" data-original-width="691" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4KCbCrpoqnEmA48ogjcV_QlYQ6nA_bfsR5D3PH1KKFraVnr7Az136MXfHv0NqAku-zoPb9IHwv9FAycU16cZVGOMreUxudXS6mihFEe2aQ4iWOao8OiCqfgmlhars_CyRMKfS0I6II33qhDynfVvRrSTjRmFHUdKUTNMdgHXduxykavloHSnWQN3HDQ/w320-h400/vettavia%20mappa%201883.PNG" width="320" /></a></div><p>
A partire dalle mappe del <b>novecento</b>, il corso d'acqua progressivamente sparisce, in quanto interrato, e la via Vettabbia inesorabilmente si allarga. Per poi accorciarsi e lasciare il posto al toponimo <b>Calatafimi</b>.</p><p>Recentemente il tratto finale verrà rinominato <b>Aurispa</b>.<br /></p><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWmGIK5F3s6h-5cj58s1Gy841hNCKZWiewP5E0jjj1FydTml0EmfohB2Q4p4IiapwgbcIZi1Jw-WUz_8qnI28lN-OB8zK-xrN-vfSg-kAlFsc2WLqFSUihlwOkPEN0v2ThQktp7A8TYuKn5ZGmVN8z5bD43jHZXETe-j7AOu008HPbMGnY4tMwSCa2Cg/s493/mappa%201904.PNG" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="493" data-original-width="388" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWmGIK5F3s6h-5cj58s1Gy841hNCKZWiewP5E0jjj1FydTml0EmfohB2Q4p4IiapwgbcIZi1Jw-WUz_8qnI28lN-OB8zK-xrN-vfSg-kAlFsc2WLqFSUihlwOkPEN0v2ThQktp7A8TYuKn5ZGmVN8z5bD43jHZXETe-j7AOu008HPbMGnY4tMwSCa2Cg/s320/mappa%201904.PNG" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_gFyy57oP7RnXm6VHjv2K_oulPF2nanUSU2ehdhzS-KmTAUKafJIFufufdmlXICFmGj1XzSw-NUddbEcgCk6kfdCoGBPsGk3YD0qLZOZRWWWmXe71xRVVDpLLqewKgYUlt66SIIJ8qnmP3rVCMdRHndTcB-VmwV7StygMwG7hvqE1TD9iYjoWPC21TQ/s486/mappa%201925.PNG" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="486" data-original-width="274" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_gFyy57oP7RnXm6VHjv2K_oulPF2nanUSU2ehdhzS-KmTAUKafJIFufufdmlXICFmGj1XzSw-NUddbEcgCk6kfdCoGBPsGk3YD0qLZOZRWWWmXe71xRVVDpLLqewKgYUlt66SIIJ8qnmP3rVCMdRHndTcB-VmwV7StygMwG7hvqE1TD9iYjoWPC21TQ/s320/mappa%201925.PNG" /></a></div>
Nelle <b>foto seguenti</b> possiamo vedere questo tratto di Vettabbia quando ancora era scoperto e ospitava, in <b>Santa Croce</b>, un <b>mulino </b>(azionato dal dislivello tra naviglio della fossa interna di via Molino delle armi e la Vettabbia).
Vediamo poi, con lo scorrere degli anni, la Vettabbia sparire sotto la copertura stradale.
<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc-k0a9kNPUjboWtNqTTFhSrvVM2qKDJ4Npx3bGZFGHPdxOVtsvze7Rd9LDPfVYMS495ABaBBR9nM6YihGuu6LjoEFMrzPK1jO2Cbs4eWqM2oGBGeBO-4sFG8P9qkOCvoNWZmEMoaE1ubkQlLmSKEQ6SqJzWRiOXdClVWd7CQfcriaEaOQfUYHFJfY-Q/s951/via%20santa%20croce%20molino.PNG" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="578" data-original-width="951" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjc-k0a9kNPUjboWtNqTTFhSrvVM2qKDJ4Npx3bGZFGHPdxOVtsvze7Rd9LDPfVYMS495ABaBBR9nM6YihGuu6LjoEFMrzPK1jO2Cbs4eWqM2oGBGeBO-4sFG8P9qkOCvoNWZmEMoaE1ubkQlLmSKEQ6SqJzWRiOXdClVWd7CQfcriaEaOQfUYHFJfY-Q/w400-h243/via%20santa%20croce%20molino.PNG" title="il Mulino in via santa croce" width="400" /></a></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR1HMhokSCD12bt8ZjN62NENbkAqWlIPgUROlrRYmfDm283wqh-s0-iZu2QmSqN3GtqAupN1flynfAx72-ygvuqo2AOgrZ68Xr16YPVdQt1Irrcr3rQZ-NOrVfsQA3Imx7662v61wxop40N4NgFcvsh4jBaFcQUmx18AcQMMJ_tpzehnEg9VoBNPlu-w/s640/via%20santa%20croce%20il%20mulino.PNG" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="497" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR1HMhokSCD12bt8ZjN62NENbkAqWlIPgUROlrRYmfDm283wqh-s0-iZu2QmSqN3GtqAupN1flynfAx72-ygvuqo2AOgrZ68Xr16YPVdQt1Irrcr3rQZ-NOrVfsQA3Imx7662v61wxop40N4NgFcvsh4jBaFcQUmx18AcQMMJ_tpzehnEg9VoBNPlu-w/w311-h400/via%20santa%20croce%20il%20mulino.PNG" title="via santa croce e il mulino" width="311" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In <b>via Santa Croce</b>, grazie al dislivello rispetto al naviglio della fossa interna, era possibile azionare <b>le pale di un Mulino</b><br /></td></tr></tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTd6cbFei47bjp4Lfj09f0xfRVEe6VGxHJM5FmSB5ToYy47agHVRB52rneVzi57TpDrIwBH2IjR3UdLS09-vfM3v4tBgzKpVjz8YHnatZri-KrgY09EHyQpLGumxSZOUiRSRl78IxshSA9nYCfDpD3VNJ66CX_R7gifnMIBqCXW8ElAL2oumHGTk7QEg/s606/via%20aurispa%20fine%20800%20verso%20il%20centro.PNG" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="606" data-original-width="496" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTd6cbFei47bjp4Lfj09f0xfRVEe6VGxHJM5FmSB5ToYy47agHVRB52rneVzi57TpDrIwBH2IjR3UdLS09-vfM3v4tBgzKpVjz8YHnatZri-KrgY09EHyQpLGumxSZOUiRSRl78IxshSA9nYCfDpD3VNJ66CX_R7gifnMIBqCXW8ElAL2oumHGTk7QEg/w328-h400/via%20aurispa%20fine%20800%20verso%20il%20centro.PNG" title="via vettabbia, oggi Aurispa" width="328" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ecco la Vettabbia in quella che oggi è chiamata via <b>Aurispa</b><br /></td></tr></tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLMVYMmYTKYd7ZG-G7ie8ZGPLrAbbOzl3n24QiO2bSMskQc-uGEr4S0HPeeyOtMfBBxztTcYYHeoUbaCl1BoKN05I55JhNidr7Obp_Vr4I1H9XEE-uRBYrEGt3hbS2l_R8gqwOqS5vX3E5y6xQDWJjhVVysygKAkhqJfuSS9idMqxexFO0sgTmcFnmzw/s604/copertura%20vettabbia%20via%20santa%20croce.PNG" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="604" data-original-width="497" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLMVYMmYTKYd7ZG-G7ie8ZGPLrAbbOzl3n24QiO2bSMskQc-uGEr4S0HPeeyOtMfBBxztTcYYHeoUbaCl1BoKN05I55JhNidr7Obp_Vr4I1H9XEE-uRBYrEGt3hbS2l_R8gqwOqS5vX3E5y6xQDWJjhVVysygKAkhqJfuSS9idMqxexFO0sgTmcFnmzw/w329-h400/copertura%20vettabbia%20via%20santa%20croce.PNG" title="Vettabbia: interramento nei primi del novecento" width="329" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il cantiere per i lavori di interramento<br /></td></tr></tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijcPIbgwjYu0KQGvNzURaRLUlLYME0AwsVKayawlCKSVPCLZMkY5LkGqSkGFUWQNU5poGMX_2WdCnSE5SfPMkVh2s0FDHA07xjWMg2ZwqOKnk-_5O-6xHal-SN86V-SThS53G89eq1-XRAqdb9EDYY2Thrf3XQ4TPN_REN2AOjpGtmdIT8JXYFQEuvKg/s987/via%20calatafimi%20verso%20centro%20inizi%20900.PNG" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="632" data-original-width="987" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijcPIbgwjYu0KQGvNzURaRLUlLYME0AwsVKayawlCKSVPCLZMkY5LkGqSkGFUWQNU5poGMX_2WdCnSE5SfPMkVh2s0FDHA07xjWMg2ZwqOKnk-_5O-6xHal-SN86V-SThS53G89eq1-XRAqdb9EDYY2Thrf3XQ4TPN_REN2AOjpGtmdIT8JXYFQEuvKg/w400-h256/via%20calatafimi%20verso%20centro%20inizi%20900.PNG" title="via calatafimi dopo l'interramento del rio Vettabbia" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">via Calatafimi così nominata dopo l'interramento della Vettabia. Si vede la caserna Emanuele Filiberto di Savoia<br /></td></tr></tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4msfrl6inLhXpRGUAFEhpR3h1ON7U0APxaJXWCGIjNOhiD72TZV7O1ATZvwlXInalmtDcRWEXMHnpU4FYWUQGyrwn9WYnQ-aewZrlP_ejlErL0h7etS7PhaKRwQgCmWRvOY39z0PitngdOGJcDK0kKe9yX22bWR4XGy8NuTVSGp32_i0e66OKTovZ2A/s993/v%20calatafimi%20anni%2030%20mercato%20al%20posto%20vettabbia.PNG" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="614" data-original-width="993" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4msfrl6inLhXpRGUAFEhpR3h1ON7U0APxaJXWCGIjNOhiD72TZV7O1ATZvwlXInalmtDcRWEXMHnpU4FYWUQGyrwn9WYnQ-aewZrlP_ejlErL0h7etS7PhaKRwQgCmWRvOY39z0PitngdOGJcDK0kKe9yX22bWR4XGy8NuTVSGp32_i0e66OKTovZ2A/w400-h248/v%20calatafimi%20anni%2030%20mercato%20al%20posto%20vettabbia.PNG" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">via Vettabia angolo Cosimo del Fante, dopo l'interramento del canale venne costruito un <b>mercato</b> coperto. Si vede il bel palazzo <b>Casa Venegoni</b>, del 1923-1927.<br /></td></tr></tbody></table><p> </p><p> <b>FONTI</b></p><p>Bruschetti G., <i>Raccolta delle opere idrauliche e tecnologiche</i>, 1864<br /></p><p> <i>Il Monitore tecnico</i>, 1938, pagina 346<br /></p><p style="text-align: center;"><b>Mauro Colombo </b></p><p style="text-align: center;"><b>giugno 2022 </b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it
</b></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-53195528861219293932022-03-03T17:19:00.001+00:002022-03-03T17:19:29.706+00:00Il "Naviglietto" che portava i Duchi al castello di Cusago<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhGig7BFuDMrAmd0DtVR3nbVrdP5Kd43z9jD_D_AY3SyCGPbdxlFjq_TgVcuJ3ZexK32dy79Otq6BJW0oHCgdgnLA7JQkrf01msNjrd-zif4nOcdTRfP4MdKofJpzUjusvLKISjxVd8mfr9_vICmj3LProvf98PFWtQPxR_dbBgfgnVt8Z4K4bzpieBEA=s1801" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="castello di cusago, un tempo" border="0" data-original-height="895" data-original-width="1801" height="199" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhGig7BFuDMrAmd0DtVR3nbVrdP5Kd43z9jD_D_AY3SyCGPbdxlFjq_TgVcuJ3ZexK32dy79Otq6BJW0oHCgdgnLA7JQkrf01msNjrd-zif4nOcdTRfP4MdKofJpzUjusvLKISjxVd8mfr9_vICmj3LProvf98PFWtQPxR_dbBgfgnVt8Z4K4bzpieBEA=w400-h199" title="castello di cusago, un tempo" width="400" /></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRqZnwrTgWFNtunArGbGTtL7DkFDKJekMuH44Dnwk5bYucvkiCDkGBJZcujSG5V6rvgQBz2qCTLZ0H4JfFbl2ngm_LwD-kY_D_r3mxr0pYNk_fGF5KjpaRnb46xgKyTQ4uGT6jcvckzI4X97WEJ4jxcLoe0eMur8k42ZyPfIZx4pdwnDDUB7EZzzjOqQ=s741" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="castello di cusago, un tempo" border="0" data-original-height="741" data-original-width="485" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgRqZnwrTgWFNtunArGbGTtL7DkFDKJekMuH44Dnwk5bYucvkiCDkGBJZcujSG5V6rvgQBz2qCTLZ0H4JfFbl2ngm_LwD-kY_D_r3mxr0pYNk_fGF5KjpaRnb46xgKyTQ4uGT6jcvckzI4X97WEJ4jxcLoe0eMur8k42ZyPfIZx4pdwnDDUB7EZzzjOqQ=w131-h200" title="castello di cusago, un tempo" width="131" /></a>Tra gli innumerevoli <b>castelli visconteo-sforzeschi</b> sparsi per la <b>Lombardia</b>, il <b>Piemonte </b>e non solo, quello <b>più vicino a Milano</b> è il castello di <b>Cusago</b>, salvo errori di calcolo.
Tralasciando il suo attuale stato di abbandono al quale stanno (forse) ponendo parzialmente rimedio alcuni lavori iniziati e tutt'ora in corso, il bel castello campestre meriterebbe ben più di una rapida occhiata dall'esterno, e di poche righe scritte, ma qui ci accontenteremo di sottolineare qualche curiosità. </div></div><p></p><br /><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEib3RHPXx5Az3bdyde8fOu-YwAmTYxp2qmPPzyRwDir2wHNsJol3CNwlDlF9Q1AjX1V3i0oU0tHIPmo9Y1o8mg1JF5CidjikBSeaObLFDkKCWng_GkVvnYnT0vOKAPWtaW8dm9_-d0QM1RKQKzAM29f6ivFtuAVXsMMqxVQ0NTSFx4XsEZhHlIh-gCy2w=s526" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="bernabò visconti" border="0" data-original-height="526" data-original-width="431" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEib3RHPXx5Az3bdyde8fOu-YwAmTYxp2qmPPzyRwDir2wHNsJol3CNwlDlF9Q1AjX1V3i0oU0tHIPmo9Y1o8mg1JF5CidjikBSeaObLFDkKCWng_GkVvnYnT0vOKAPWtaW8dm9_-d0QM1RKQKzAM29f6ivFtuAVXsMMqxVQ0NTSFx4XsEZhHlIh-gCy2w=w164-h200" title="bernabò visconti" width="164" /></a></div><b>Edificato </b>per volere di <b>Bernabò Visconti</b>, signore di Milano, verso gli anni 1360-1369, probabilmente sul sedime già occupato da un <b>antico fortilizio </b>forse di epoca <b>longobarda</b>, il castello di Cusago non ebbe, fin dal suo progetto, alcunchè di militare. <p></p><br /><div><br /></div><div style="text-align: justify;">Assenti risultano le torri d'angolo e il fossato, a dimostrazione che la sua posizione territoriale non aveva, all'epoca del Bernabò, alcuna utilità difensiva, piuttosto una utilità di <b>svago </b>e <b>piacere</b>. Il castello era circondato da <b>boschi </b>ricchi di <b>selvaggina</b>, vicino alla città e facilmente raggiungibile con apposita <b>strada Ducale</b> che usciva da <b>Baggio </b>passando per la località di <b>Assiano</b>. Il posto ideale insomma dove trascorrere i periodi estivi dedicandosi ai classici piaceri nobiliari: la <b>caccia </b>(che Bernabò amava a dismisura), la conversazione, la tavola. </div><div> </div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjqIEWuVgTXn31KYRGkqj4Y2px_MjErUzCy73Kx9syTZo3F7pO8d2i4Prk6gceUXN-mfvhtvehtGCQHoi1KPcpI4lW4wkZwHHYwLa-5viI1vvGXCFuU6-N7oO51k-2ogzKWb3G3lyBfBU2Ej3bViVhoOvqw-CbatSTptqTsHwus2uXRAIscsLv6FTt3kQ=s522" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="filippo maria visconti" border="0" data-original-height="522" data-original-width="419" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjqIEWuVgTXn31KYRGkqj4Y2px_MjErUzCy73Kx9syTZo3F7pO8d2i4Prk6gceUXN-mfvhtvehtGCQHoi1KPcpI4lW4wkZwHHYwLa-5viI1vvGXCFuU6-N7oO51k-2ogzKWb3G3lyBfBU2Ej3bViVhoOvqw-CbatSTptqTsHwus2uXRAIscsLv6FTt3kQ=w161-h200" title="filippo maria visconti" width="161" /></a></div><div style="text-align: justify;">Morto Bernabò, dopo un periodo di disinteresse, il castello ebbe una nuova vita grazie all'interessamento del duca<b> Filippo Maria Visconti</b> (1392-1447).</div></div><div><br /></div><div style="text-align: justify;">La residenza campestre, forse anche con l'aiuto di artisti dell'epoca, fu abbellita e ingentilita ulteriormente. Ma Filippo Maria andò oltre gli abbellimenti architettonici e le migliorie interne, egli pensò anche a come <b>raggiungere facilmente</b> il castello, da Milano, senza doversi sobbarcare il viaggio a cavallo o in carrozza, sulla sconnessa e non troppo sicura strada che da Baggio portava nel contado. </div><div style="text-align: justify;">Egli chiese ai suoi "inzegneri" di realizzare quindi una <b>via d'acqua</b> a lui riservata, comoda e sicura. </div><div><div style="text-align: justify;">A lui si deve l'escavazione di un canale navigabile, detto "<b>Naviglietto</b>", che dal <b>naviglio Grande</b> portasse direttamente a <b>Cusago</b>. L'incile era dalle parti di <b>Gaggiano</b>, più o meno dove oggi sorge la cascina Venezia. Il piccolo corso d'acqua (largo il giusto per far passare le barche ducali, dette carrette, e poco profondo, visto che tali barchini avevano scarso pescaggio) percorreva la campagna per circa 10 chilometri. Insomma un'autostrada riservata, un corso d'acqua privato che evitava al Duca scomodi scossoni. A Filippo Maria infatti bastava salire in barca a Milano e lungo la fossa interna, poi il naviglio grande, ed infine il Naviglietto, sbarcare nei pressi del castello di Cusago (esisteva una piccola, apposita darsena).</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhX-14PQqgsNGeA6v7dscWz9MdPrU4LsGHeTeVS4zCz0VLXNgojV9U4N9h5DggKW4k2bVYAeClXrylDG_DSgnLW04A3zcf0nIVORnqiS_--Bmy54mB0MTXd9n2cX9Wr1z0pnFFhrkj8xV7H8EFN1fzuGDSG0g-s1AKFwPH6kqt1cv8h_tYKTNWtO7TBEQ=s383" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="383" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhX-14PQqgsNGeA6v7dscWz9MdPrU4LsGHeTeVS4zCz0VLXNgojV9U4N9h5DggKW4k2bVYAeClXrylDG_DSgnLW04A3zcf0nIVORnqiS_--Bmy54mB0MTXd9n2cX9Wr1z0pnFFhrkj8xV7H8EFN1fzuGDSG0g-s1AKFwPH6kqt1cv8h_tYKTNWtO7TBEQ=w200-h144" width="200" /></a></div><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Il percorso è ancora oggi identificabile con il tracciato dell'attuale <b>strada provinciale</b> numero <b>162</b>, che appunto unisce il naviglio Grande a Cusago, passando accanto alla <b>cascina Naviglietto</b>, toponimo che ricorda proprio il comodo corso d'acqua. Questa strada altro non era se non l'<b>alzaia </b>del Naviglietto ducale, quella percorsa cioè dai cavalli che alzavano, cioè riportavano controcorrente, i barchini del Duca. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjP2qMcT7P405KGEWozjR3h5tyMjhGejVTDQDlBdsmP0QP-76sHPAhc7EEwmhHAOOkxgXFyQPg4HOr5zS2QkWsY3dUZvKjRMQOAIUKHW7HrP2lP__MoKbuEgJfY5xcQWAUJbnJxJv9iE8riqSWoj1Ohm9GgA9fQDEp3xyyTT41QWsQ-aY-NYIhQCrfaTA=s1617" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="mappa del Claricio, si nota il naviglietto" border="0" data-original-height="643" data-original-width="1617" height="159" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjP2qMcT7P405KGEWozjR3h5tyMjhGejVTDQDlBdsmP0QP-76sHPAhc7EEwmhHAOOkxgXFyQPg4HOr5zS2QkWsY3dUZvKjRMQOAIUKHW7HrP2lP__MoKbuEgJfY5xcQWAUJbnJxJv9iE8riqSWoj1Ohm9GgA9fQDEp3xyyTT41QWsQ-aY-NYIhQCrfaTA=w400-h159" title="mappa del Claricio, si nota il naviglietto di Cusago" width="400" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi il Naviglietto, che ancora costeggia la strada, è pressoché irriconoscibile, ridotto ad un canale di irrigazione, ben diverso da ciò che era e rappresentava un tempo.</div><div style="text-align: justify;">Anche <b>Ludovico Maria Sforza</b>, il Moro, amò il castello di Cusago e vi apportò migliorie e abbellimenti, e probabilmente anch'egli ebbe modo di usare il Naviglietto, per raggiungerlo.</div><div style="text-align: justify;">Con la fine della signoria sforzesca, e l'arrivo degli <b>Spagnoli </b>prima e di altre potenze straniere poi, il castello perse di interesse e passò di mano più volte, e anche il Naviglietto, <b>caduto in disuso</b>, si ridusse un po' alla volta ad essere il canale irriguo che vediamo oggi.</div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img alt="Cusago: castello e naviglietto" border="0" data-original-height="620" data-original-width="1279" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhYcG_T3vySQb6WSxTeZjw0RKnA-4IhMpmIuBXYuNVYzoxpkwb19I5eBVYZkuxn07hD9YHhl9vQY3OZ_1qU7m9CJtFVfgzJyjeO0EH04jwxuQnKF3ZKH4gCApLO3fnL5MI6t6Y7Nq1xi57SuJr_V1DHt3MwDodPnaVoDUkHztCjsabyH2DaDVo7BBIvDg=w400-h194" title="Cusago: castello e naviglietto" width="400" /></div><div><br /></div><div><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgGVfTPIRxYQzB3BKXnHoM2d9iONsdKRDIHAsJH5Xguz0AaAD_6QybaBLNt3lP5NHblXr2Y1vHbJGvP1HZPiKyrVEnl7L_WGnW3zR5mprqy0oMn_GcvGo9xCdX8sOGXtB2nw8RaqzT5JauYHcQD05FXftcQTs3IesSYCyja0-H9D0XZY_43fSU820cHYg=s582" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="castello di cusago, un tempo" border="0" data-original-height="582" data-original-width="454" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgGVfTPIRxYQzB3BKXnHoM2d9iONsdKRDIHAsJH5Xguz0AaAD_6QybaBLNt3lP5NHblXr2Y1vHbJGvP1HZPiKyrVEnl7L_WGnW3zR5mprqy0oMn_GcvGo9xCdX8sOGXtB2nw8RaqzT5JauYHcQD05FXftcQTs3IesSYCyja0-H9D0XZY_43fSU820cHYg=w250-h320" title="castello di cusago, un tempo" width="250" /></a></div><p style="text-align: center;"><b>Mauro Colombo</b></p><p style="text-align: center;"><b>marzo 2022</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></p><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-13813992838992890052022-02-09T12:03:00.000+00:002022-02-09T12:03:38.957+00:00L'ospedale chirurgico mobile "città di Milano" (Grande Guerra)<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPxCgwCA4mSW9V6UfQuCY0lkAHfTIM7wKFaiO_stbFqCIPWg87J5VnFjT1ViEK4QG_PCuvQlaiPqKF9XULhFZDV45_zWi0d787_xpIRpFm_kH4_qDSWYkKfetZ2yV3d82tDDad3BciWT-R1FxScXKPLGrDIyX9vsc13J6ReeOchOhZPTdHzZe6oWzGGg=s975" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="ospedale chirurgico Città di Milano" border="0" data-original-height="616" data-original-width="975" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiPxCgwCA4mSW9V6UfQuCY0lkAHfTIM7wKFaiO_stbFqCIPWg87J5VnFjT1ViEK4QG_PCuvQlaiPqKF9XULhFZDV45_zWi0d787_xpIRpFm_kH4_qDSWYkKfetZ2yV3d82tDDad3BciWT-R1FxScXKPLGrDIyX9vsc13J6ReeOchOhZPTdHzZe6oWzGGg=w400-h253" title="ospedale chirurgico Città di Milano" width="400" /></a></div><br /><p></p><p>Poco dopo l'<b>entrata in guerra</b> dell'Italia (<b>24 maggio 1915</b>), ci si rese conto che per quanto la <b>Sanità militare</b> fosse ben organizzata e professionalmente di alto livello, anche grazie alla <b>Croce Rossa Italiana</b>, la situazione al fronte andava gestita con metodi nuovi. </p><p>L'altissimo numero di soldati feriti, la tipologia di ferite spesso devastanti a causa delle armi da fuoco utilizzate nel conflitto, il posizionamento dei teatri di battaglia in località montane e difficilmente raggiungibili, spinse molte menti illuminate a cercare continue soluzioni per alleviare sofferenze e salvare giovani vite.</p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZDNOb4G7YE7egBmqnqWAWsWFBhg5bCx8etSLsisuBwwzEdRCoRLKPTdBsG_IgSZdJd3beUBv5YwlmrEHc7uxOL2ZOgM31eVRKvteF1_GzIaArOCcQ7urcJfHhdYjGM6_nwsrcZlU2EtIBH2p-yFcqDARN_TigDwRB3HuqkbvHpvA-YnWiXGKsOCfjlQ=s182" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="baldo rossi" border="0" data-original-height="182" data-original-width="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjZDNOb4G7YE7egBmqnqWAWsWFBhg5bCx8etSLsisuBwwzEdRCoRLKPTdBsG_IgSZdJd3beUBv5YwlmrEHc7uxOL2ZOgM31eVRKvteF1_GzIaArOCcQ7urcJfHhdYjGM6_nwsrcZlU2EtIBH2p-yFcqDARN_TigDwRB3HuqkbvHpvA-YnWiXGKsOCfjlQ=s16000" title="professor Rossi" /></a></div>Il professor <b>Baldo Rossi</b> (1868-1932) dell'<b>ospedale Maggiore di Milano</b>, maggiore medico della CRI, dopo alcuni sopralluoghi al fronte si rese conto che i feriti gravi non trasportabili non ricevevano, dalle unità sanitarie posizionate in prima linea, alcun vero soccorso chirurgico, benchè fondamentale e urgente. I poveretti venivano rimandati alle strutture sanitarie di seconda linea, dove nella maggioranza dei casi non arrivavano vivi per i traumi subiti o per le complicanze che il trasporto comportava. Fondamentale sarebbe stato non tentare inutili e rischiosi trasporti, ma operare d'urgenza lì dove il ferito si trovava, a ridosso della prima linea.<br /><p></p><p>Il professor <b>Rossi </b>ideò così una snella <b>unità chirugica mobile</b>, da montare e smontare rapidamente e da aggregare alle unità sanitarie di prima linea.
Questa nuova unità sanitaria fu pensata per ospedalizzare fino a 100 feriti, completa di tutta la strumentazione chirurgica. L’ospedale avrebbe potuto contare sulla dotazione di tende e baracche trasportate su sei autocarri (un <b>Fiat 15 ter</b>, celebre veicolo pensato per il Regio Esercito, e altri 5 autocarri leggeri), cui si poteva aggiungere quello con l’attrezzatura radiologica (autocarro radiografico) e 2 automobili e un carro per la sterilizzazione. </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfUfofwKSU8_ymbaSgEDEERXt9d9Lckybjn9pKIK9nHChupGypcGfDNvA9h_7qo2V_wT6jMzU5pDl0Y-mZZ9CTVN3r1fHX_tkQsUFlDLsQaUGF1Fh8rmhUdvNTmTgF5medtNhpU98bq3ZBMN14hcxRvXPi27PCavpEyUflw003lnZRTzr5YauDCzpHTA=s893" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="fiat 13 ter RE Città di Milano" border="0" data-original-height="659" data-original-width="893" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjfUfofwKSU8_ymbaSgEDEERXt9d9Lckybjn9pKIK9nHChupGypcGfDNvA9h_7qo2V_wT6jMzU5pDl0Y-mZZ9CTVN3r1fHX_tkQsUFlDLsQaUGF1Fh8rmhUdvNTmTgF5medtNhpU98bq3ZBMN14hcxRvXPi27PCavpEyUflw003lnZRTzr5YauDCzpHTA=w320-h236" title="Fiat dell'ospedale chirurgico Città di Milano" width="320" /></a></div><br /><p></p><p>La <b>tenda chirurgica</b>, dove i medici avrebbero finalmente potuto operare d'urgenza persino in prima linea, sarebbe stata alimentata elettricamente (illuminazione e sterilizzazione) dal motore del <b>Fiat 15 ter</b>, che prestava tramite una cinghia i propri cavalli per alimentare le apparecchiature necessarie.</p><p>Il 20 dicembre 1915 sì costituì un <b>Comitato milanese</b>, retto dall'onorevole <b>Giuseppe De Capitani D'Arzago</b>,
che raccolse prestissimo, grazie alla generosità dei milanesi, 250.000 lire, sufficienti a dar vita alla prima
unità sanitaria, che fu intitolata per riconoscenza alla "<b>Città di Milano</b>" e della quale divenne direttore lo stesso prof. Baldo Rossi (ricordo che la generosità dei milanesi aveva già permesso a fine ottocento di allestire un <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/05/lambulanza-fluviale-litta.html" target="_blank">ospedale fluviale</a>).<br /></p><p>L'<b>inaugurazione </b>di tale ospedale mobile avvenne il <b>28 marzo 1916</b>, nel cortile del <b>Collegio militarizzato di san Celso</b>, dove l'intera unità venne allestita e presentata.<br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEOwpsog-3tQhgJEYUxnZdColUwmAiik76wbS1AiJrkQwVo4mB0iNCRLItC6CowYlwzHbbhkCfCcTY34UZlm3O2l44DqlmA8BwYQUjttFk2tMtjS7BcCSMa3cY8SDPOP_-Z2pTRnjmELynYW_B5DVc5u__GgQbh-98CmrDP7Hba-lRLLAtqsd1tfTv6A=s1090" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="674" data-original-width="1090" height="198" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEOwpsog-3tQhgJEYUxnZdColUwmAiik76wbS1AiJrkQwVo4mB0iNCRLItC6CowYlwzHbbhkCfCcTY34UZlm3O2l44DqlmA8BwYQUjttFk2tMtjS7BcCSMa3cY8SDPOP_-Z2pTRnjmELynYW_B5DVc5u__GgQbh-98CmrDP7Hba-lRLLAtqsd1tfTv6A=w320-h198" title="ospedale Città di Milano allestito al San Celso" width="320" /></a></div><p></p>
<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgEUgNMZ0FawTTf3KKBtCxbqyzO57PAar3TF4e6dlZ917YLPpJyJmyC_Y7njOiLBhtBMpEImKLMLdzyUMSNOWIelUzeyj9yG3s-BU2aZl396KtOb7L5dX-D2RZJT6vCoRVq9OQJDf6rhYwjgQDUCmLZlv0GTkK-nPNrPulKBq2mcrnz9vDwZNVbZLaTWg=s874" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="641" data-original-width="874" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgEUgNMZ0FawTTf3KKBtCxbqyzO57PAar3TF4e6dlZ917YLPpJyJmyC_Y7njOiLBhtBMpEImKLMLdzyUMSNOWIelUzeyj9yG3s-BU2aZl396KtOb7L5dX-D2RZJT6vCoRVq9OQJDf6rhYwjgQDUCmLZlv0GTkK-nPNrPulKBq2mcrnz9vDwZNVbZLaTWg=w320-h235" title="ospedale chirurgico Città di Milano allestito al san Celso" width="320" /></a></div><br /><p></p><p>Visto l'entusiasmo, si riuscì in breve tempo ad allestire <b>un secondo ospedale chirurgico mobile</b>, gemello del primo, grazie al contributo della Cariplo, e per questo intitolato alle "<b>Province Lombarde</b>".<br /></p>
<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUm_YSrbiBgQBnZ0AW2w6eW04B9IOKuR1uxUZ5fA-ol2PiH2mZtnXAzvodX-Lr52Y-UVQpd0VvUUt-bfAG1fRInZc7wNtbGsI-FRl_HV6QCrU9go8sYjTzYjn_ZdHBN3pYbAlKWZDUsSFqVK0l_PN-8dLiFEUKlTh6gpldowaSOvw9UQ_MGfTWb0EA0w=s733" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="733" data-original-width="597" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgUm_YSrbiBgQBnZ0AW2w6eW04B9IOKuR1uxUZ5fA-ol2PiH2mZtnXAzvodX-Lr52Y-UVQpd0VvUUt-bfAG1fRInZc7wNtbGsI-FRl_HV6QCrU9go8sYjTzYjn_ZdHBN3pYbAlKWZDUsSFqVK0l_PN-8dLiFEUKlTh6gpldowaSOvw9UQ_MGfTWb0EA0w=w261-h320" title="Scalo Vittoria: partenza del città di Milano per il fronte" width="261" /></a></div>Il 15 maggio 1916, alle ore 14, dallo <b>scalo merci di Porta Vittoria </b>
partirono su un apposito treno verso il fronte sia il "Città di Milano" sia il "Province Lombarde". <br /><p></p><p>Fu poi allestito, nel 1917, un terzo ospedale chirurgico mobile, quest'ultimo intitolato <b>Giovanni Battista Monteggia</b>, il celebre chirurgo che aveva operato tra il '700 e l'800 presso l'Ospedale Maggiore di Milano e presso la Pia casa delle partorienti di santa Caterina alla Ruota.<br /></p><p>Varie furono le zone, sempre avanzate, dove questi ospedali operarono, salvando vite laddove diversamente sarebbe stato impossibile. </p><p><br /></p><p><br /></p><p><b> <span></span></b></p><a name='more'></a><p></p><p><b>Fonte</b>: Sanitàgrandeguerra.it, a cura dell'<b>Associazione Storica Cimeetrincee</b></p><p><b> <span></span></b></p><!--more--><p></p><p style="text-align: center;"><b>mauro colombo</b></p><p style="text-align: center;"><b>febbraio 2022</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it <br /></b></p><p style="text-align: center;"><b> </b></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-90067444402351913952021-09-29T16:20:00.004+01:002021-09-30T10:52:39.501+01:00Il primo semaforo milanese <p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprBqnEdgjYQ02j1q4H3wJ2eUt3pkfwwED7uq2EM-FLv9hx0z7RhKekCq6hR9zIKLmA4NN0wZf3XuViftLiTz5CLxOF4aWZVS99ldTKtFkaRWIQgFGObTRkSov4U8GxGmIbvIe0HtQSd0Q/s740/primo+semaforo.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="semaforo in piazza Duomo" border="0" data-original-height="477" data-original-width="740" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjprBqnEdgjYQ02j1q4H3wJ2eUt3pkfwwED7uq2EM-FLv9hx0z7RhKekCq6hR9zIKLmA4NN0wZf3XuViftLiTz5CLxOF4aWZVS99ldTKtFkaRWIQgFGObTRkSov4U8GxGmIbvIe0HtQSd0Q/w400-h258/primo+semaforo.PNG" title="semaforo in piazza Duomo" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="text-align: left;">Mentre all'estero già lo si vedeva in funzione da anni, in Italia il </span><b style="text-align: left;">primo semaforo</b><span style="text-align: left;"> per la regolazione del traffico stradale fu installato a </span><b style="text-align: left;">Milano</b><span style="text-align: left;">, in quel vasto e poco agevole, ancora oggi, incrocio che si formatra piazza </span><b style="text-align: left;">Duomo</b><span style="text-align: left;">, via Torino, via Orefici e via Mazzini.</span></div><p>Proprio per cercare di districare meglio il traffico ormai sostenuto della zona, peraltro caratterizzata dal passaggio di <b>numerose linee tranviarie</b>, ed alleviare così il compito dei Vigili sempre presenti, fu studiata l'installazione di una lanterna semaforica, che venne ufficialmente accesa il 1° aprile 1925.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHTKnhyphenhyphenTFpGSX68teIaavXpxdIPV8uYgToCD_Y_SpuYIBR8ZGRXYRNjNU7xRhDAe_0zU_xtyaSNjtxBr2AgRrK844DssHV8A57g_CQ4ViDSRqbs_mAvaoY_pTTopfPgJjk27UtEB2tJ2B8/s525/primo+semaforo+1aprile1925.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="semaforo in piazza Duomo" border="0" data-original-height="414" data-original-width="525" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHTKnhyphenhyphenTFpGSX68teIaavXpxdIPV8uYgToCD_Y_SpuYIBR8ZGRXYRNjNU7xRhDAe_0zU_xtyaSNjtxBr2AgRrK844DssHV8A57g_CQ4ViDSRqbs_mAvaoY_pTTopfPgJjk27UtEB2tJ2B8/w320-h252/primo+semaforo+1aprile1925.PNG" title="semaforo in piazza Duomo" width="320" /></a></div><p></p><p style="text-align: justify;">Il suo funzionamento fu inizialmente (e forse sperimentalmente) previsto tra le 15.15 e le 19.15. Il resto della giornata, e soprattutto il mattino, fu lasciato nelle mani dei Vigili, forse perchè il traffico del mattino era più complicato e meritevole di un occhio umano esperto.</p><p style="text-align: justify;">Non pensiamolo, quel semaforo, semplice ed immediato come siamo abituati oggi. Infatti si illuminava con una luce rossa (stop per le automobili), bianca e rossa (via con i pedoni, stop ai veicoli); gialla (via ai tram); verde (via alle automobili e motocicli); gialla e verde, per dare il via a tutti i veicoli indistintamente. </p><p>Il risultato parve ai più "una sorta di cinematografo incomparabile, trovandovi uno spasso che uno più bello non si saprebbe immaginare”. </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy52uCjk6DgZK0WrQMutl1dIFqFjOIOZ8PUrhIU2sapKi3Fk4x9YhYffEOuIRtGo68RXQkIuv9Z6W_D0vm339Ak_IBBkupxQiOSU2QXjcggLVwqLG7j0ohqTvxZZA5joqw7wYENkldmc9O/s951/semaforo+duomo.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="semaforo in piazza Duomo" border="0" data-original-height="603" data-original-width="951" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy52uCjk6DgZK0WrQMutl1dIFqFjOIOZ8PUrhIU2sapKi3Fk4x9YhYffEOuIRtGo68RXQkIuv9Z6W_D0vm339Ak_IBBkupxQiOSU2QXjcggLVwqLG7j0ohqTvxZZA5joqw7wYENkldmc9O/w400-h254/semaforo+duomo.PNG" title="semaforo in piazza Duomo" width="400" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Soprattutto all'inizio, i <b>risultati furono deludenti</b>, tanto che ".....i veicoli stavano fermi, inchiodati nelle vie di provenienza da lunghissime code su due o tre file, formate da trams, automobili, carrozze e carri, motociclette e biciclette in cordiale promiscuità frammisti, nel gioioso conforto della famosa sorte comune e nella strepitante cacofonia di clakson, trombe, campanelli d’ogni timbro e d’ogni forza, sonanti la feroce sinfonia della protesta”.</p><p style="text-align: justify;">Vuoi che i milanesi non accolgono sempre bene le novità e le giudicano spesso come inutili se non dannose, vuoi che la confusione generata fosse davvero troppa, fatto sta che così venne sarcasticamente deriso quel marchingegno: </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDKdeZPiVDqKV9zkUvoxGaI39GeHqgHiWChZb4ckMW1wVVP5VjsBCbX7T9uIZ3kb81aOGIPhLjo1y-kQ8OcbqPIy8dO_hJ_07Hgphpdkvf31tT3-Nfuau8koK3oBJqRtKQ40ZOgVtvqU4/s894/duomo+torino+orefici+semaforo.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="semaforo in piazza Duomo" border="0" data-original-height="894" data-original-width="641" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYDKdeZPiVDqKV9zkUvoxGaI39GeHqgHiWChZb4ckMW1wVVP5VjsBCbX7T9uIZ3kb81aOGIPhLjo1y-kQ8OcbqPIy8dO_hJ_07Hgphpdkvf31tT3-Nfuau8koK3oBJqRtKQ40ZOgVtvqU4/w229-h320/duomo+torino+orefici+semaforo.PNG" title="semaforo in piazza Duomo" width="229" /></a></div><div style="text-align: justify;">“Lì, nel centro del fatal crocicchio, l’innocente sostegno di una lampada è divenuto il pilone del sistema circolatorio, l’albero maestro di una incredibile giostra, il fulcro dell’ordine nuovo. Il semaforo campeggia e risplende su quell’antenna, superbo e misterioso come un oracolo…A guardarlo da sotto in su si incontra dapprima una fascia di graziose frecce, le quali si inseguono una dietro l’altra. Sopra la fascia, un grosso anello in cui s’apre una fila di grand’occhi rotondi, sporgenti e vitrei. E, sopra l’anello, il prisma dominatore, cupo, alto, formidabile come un tabernacolo arcano. E’ un pentagono che volge le sue cinque facce sulle cinque strade, e ciascuna faccia vi guarda con tre pupille enormi, l’una all’altra sovrapposta”.</div><p></p><p></p><p style="text-align: justify;">Il sistema venne poi migliorato, e gli impianti semaforici cominciarono a diffondersi anche in altri incroci di Milano.</p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p><b>Fonti:</b></p><p><i>Biffignandi D.</i>, “DESTRA E SINISTRA PER ME PARI SON…” Quando la legge ti prende la mano, Museo dell'automobile, 2003</p><p><br /></p><p style="text-align: center;"><b> settembre 2021</b></p><p style="text-align: center;"><b>Milanoneisecoli</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-81948774807235763122021-02-09T20:40:00.000+00:002021-02-09T20:40:18.119+00:00I 14 piccoli fiori schiantati in via Lorenteggio<p> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnC6lpscTiw0CVbE6FyZ5Fkroff6wU8Lm3wwfnjyJ5a_nw1bU8gCbQVgGOapsZ0BoRpo71pVusmn9Cm0V_2uzBMeb4LfSw0aJJixBfTFKIeM2ivcE1kcDlJ2jfTRN0nyl9i5gCj7oK-ntx/s880/via+lorenteggio+1951+folla+ambulanze.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="via lorenteggio il muro crollato e i soccorsi" border="0" data-original-height="637" data-original-width="880" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnC6lpscTiw0CVbE6FyZ5Fkroff6wU8Lm3wwfnjyJ5a_nw1bU8gCbQVgGOapsZ0BoRpo71pVusmn9Cm0V_2uzBMeb4LfSw0aJJixBfTFKIeM2ivcE1kcDlJ2jfTRN0nyl9i5gCj7oK-ntx/w364-h264/via+lorenteggio+1951+folla+ambulanze.PNG" title="il muro di via Lorenteggio e i soccorsi" width="364" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><br /></p><div style="text-align: justify;">In una Milano ancora pesantemente <b>segnata </b>dai <b>lutti della guerra</b>, in piena ricostruzione ma senza aver ancora raggiunto il benessere che arriverà con il boom economico ed edilizio, la <b>disgrazia </b>che nel <b>1951 </b>colpì <b>14 famiglie</b> divenne una nuova tragedia cittadina.</div><div style="text-align: justify;">Per molti versi terribilmente simile alla strage, avvenuta in piena guerra, delle piccole vittime della scuola di Gorla.</div><div style="text-align: justify;">Quest'altra funesta pagina milanese venne scritta proprio il primo giorno di primavera. L'inverno ormai alle spalle (e per moltisisme famiglie l'inverno era davvero un problema) faceva ben sperare, anche se marzo, sì sa, è meteorologicamente un mese pazzerello.</div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuGzYX1bwX6THQ_wAsbGRWPAmT920fi1lVPibiPfAkKycEvHO36_CbSgXcCej2EsGrBAosLyuL1NmnJ1YKRh2t7LamODlTUjkEtkh-wkFNlExe29llgeDBeq78ba6gKA7mJFBNrduvpSCJ/s792/via+lorenteggio+muro+crollato.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="lorenteggio il muro crollato 1951" border="0" data-original-height="645" data-original-width="792" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuGzYX1bwX6THQ_wAsbGRWPAmT920fi1lVPibiPfAkKycEvHO36_CbSgXcCej2EsGrBAosLyuL1NmnJ1YKRh2t7LamODlTUjkEtkh-wkFNlExe29llgeDBeq78ba6gKA7mJFBNrduvpSCJ/w320-h261/via+lorenteggio+muro+crollato.PNG" title="le macerie di via Lorenteggio" width="320" /></a></div>La mattina del <b>21 marzo 1951</b> iniziò con un forte <b>vento </b>freddo, che aumentò sempre più, con raffiche anche importanti.</div><div style="text-align: justify;">Alle <b>ore 11.50</b>, uscendo dalla <b>scuola </b>all'angolo tra<b> via Lorenteggio</b> e <b>via Inganni</b>, quella gestita dalle reverende madri della Misericordia (ancora oggi in attività, conosciuta familiarmente come Devota <b>Maculan</b>), molti piccoli studenti cercarono istintivamente riparo contro il muro di cinta del lato sud dell'istituto scolastico.<br /></div><div style="text-align: justify;">Un <b>muro </b>da poco rinnovato, ma evidentemente non solido come avrebbe dovuto essere. Fu così che una raffica più intensa di <b>vento </b>ebbe la forza di <b>abbatterlo</b>, proprio quando contro di esso avevano appoggiato la schiena moltissime bimbe. I maschietti erano usciti poco prima da scuola, ed erano quindi già verso casa.</div><div style="text-align: justify;">Il <b>crollo </b>fu repentino, inaspettato, accompagnato da un rumore fragoroso e da una nuvola di polvere che subito venne dispersa attorno.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizPu35GintmE1ehK2KFzlTDzwZWwjYjp1a2c3NDPzn1e6hOCH4OfzITle73YVbdz3_UugRz3SrBei71rJCAdcHddpWn0RzVCstSWtdv2gCG7LFNjwvNcE7CZqIZ9HTKfW6WAsbUJwmmgQT/s651/fotogramma+luce+bimbo+guarda+il+muro+crollato.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="lorenteggio crollo muro devota maculan" border="0" data-original-height="366" data-original-width="651" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizPu35GintmE1ehK2KFzlTDzwZWwjYjp1a2c3NDPzn1e6hOCH4OfzITle73YVbdz3_UugRz3SrBei71rJCAdcHddpWn0RzVCstSWtdv2gCG7LFNjwvNcE7CZqIZ9HTKfW6WAsbUJwmmgQT/w320-h180/fotogramma+luce+bimbo+guarda+il+muro+crollato.PNG" title="la tragedia nel filmato Luce" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;">Era crollata una cinquantina di metri del muro alto quasi tre metri. Nessuna speranza per 13 bimbe e per un maschietto, solamente feriti altri 22 tra bambini ed adulti.</div><div style="text-align: justify;">Una tragedia immane, tanto che ai soccorritori non rimase che scavare tra le <b>macerie</b>, per estrarre gli esanimi corpicini. Mentre le sirene delle autolettighe facilitavano il trasporto dei feriti nei vari ospedali, ai genitori dei piccoli deceduti non rimase che il conforto dei parrocci locali accorsi sul posto, per un estremo atto di pietà.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWCwg4O_QMrVjRHcbyXddoxn3EmIVh0qW1js0IlABlRI4aKkl38NnLVljyFOxaSCHY7vHmJ9_DnPU4rpVp1Nwu8RNEqjMP6_7f22n4PTwwmcxdU5tnLdkQm6lgw_CJBCTS2YS0qOvzZPy_/s675/funerali+lorenteggio+carri+funebri.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="duomo funerali vittime lorenteggio" border="0" data-original-height="488" data-original-width="675" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWCwg4O_QMrVjRHcbyXddoxn3EmIVh0qW1js0IlABlRI4aKkl38NnLVljyFOxaSCHY7vHmJ9_DnPU4rpVp1Nwu8RNEqjMP6_7f22n4PTwwmcxdU5tnLdkQm6lgw_CJBCTS2YS0qOvzZPy_/w320-h231/funerali+lorenteggio+carri+funebri.PNG" title="i funerali delle piccole vittime" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl1AFb3mLut1grW-gkzPECRD0ReLSsVigI3eX7JEoOoqMUOOVCsH1ZaMRVwDy3r9y2xK8kPqCJYBXd5hmQLQyiZVAGdL_HtLM8s_bmWpc9we828ayNwvNcsGwLmC0RwcSoPhUWaXysCUv5/s648/funerali+folla+duomo+bimbi+lorenteggio.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="374" data-original-width="648" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgl1AFb3mLut1grW-gkzPECRD0ReLSsVigI3eX7JEoOoqMUOOVCsH1ZaMRVwDy3r9y2xK8kPqCJYBXd5hmQLQyiZVAGdL_HtLM8s_bmWpc9we828ayNwvNcsGwLmC0RwcSoPhUWaXysCUv5/s320/funerali+folla+duomo+bimbi+lorenteggio.PNG" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP6ZAPBBFtlBIpzIEREWgoG_bvxv6B5rZOCniQ2Ts43Uk1FzxxEek7krpxaUNa_EKwzdIXActo5pIGTA3NCWK9UzdDi3yn9iivK6ihQo-PEs2T43nMv2pKrPMwO9xqSa4gctyyvfZSPpN-/s658/poesia+bimbi+morti+lorenteggio.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="lorenteggio crollo muro vittime 1951" border="0" data-original-height="658" data-original-width="454" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP6ZAPBBFtlBIpzIEREWgoG_bvxv6B5rZOCniQ2Ts43Uk1FzxxEek7krpxaUNa_EKwzdIXActo5pIGTA3NCWK9UzdDi3yn9iivK6ihQo-PEs2T43nMv2pKrPMwO9xqSa4gctyyvfZSPpN-/w221-h320/poesia+bimbi+morti+lorenteggio.PNG" title="una poesia in ricordo delle vittime" width="221" /></a></div>Si accertò che nei giorni precedenti era crollata la zona nord del muro, ma questo incidente dovuto alla cattiva costruzione della cinta, non aveva allarmato gli adulti, che si erano ben guardati dal dichiarare pericolante l'intero recinto. E così, ai piccoli che agli adulti si erano affidati, il destino e la mano colpevole dell'uomo strapparono il bene più grande.<br /><br /></div><div style="text-align: justify;">Si aprì un processo, nel 1961 arrivò la sentenza della corte d'appello di Milano. Le responsabilità vennero ripartite tra proprietà e impresa costruttrice, furono liquidati i danni in favore delle famiglie.<br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi la tragedia è ricordata da una piccola <b>lapide </b>affissa al muro rinnovato, e da un triste <b>monumento</b> posizionato nello spartitraffico di <b>via Lorenteggio</b>. </div><div style="text-align: justify;">Un monumento in ferro e vetro, precario e quasi invisibile, che riporta i nomi delle piccole vittime. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwEsqzdbi0yAiOc2f3zP8qQJ2IwbQhFSXHLdPeu_yYUuQ81swqozjC4tnYs6JqLyNOxWBGfby4bUM6rEWZ0oOUmcE4t_LlP24xm-BtWLSqRgB_UrJeLgyQCb5-Opjl1YRPkh4HQJpZCLDq/s728/fot+bimbi+morti+lorenteggio.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="lorenteggio piccole vittime" border="0" data-original-height="728" data-original-width="451" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwEsqzdbi0yAiOc2f3zP8qQJ2IwbQhFSXHLdPeu_yYUuQ81swqozjC4tnYs6JqLyNOxWBGfby4bUM6rEWZ0oOUmcE4t_LlP24xm-BtWLSqRgB_UrJeLgyQCb5-Opjl1YRPkh4HQJpZCLDq/w198-h320/fot+bimbi+morti+lorenteggio.PNG" title="le piccole vittime del Lorenteggio" width="198" /></a></div></div><div style="text-align: justify;">I <b>14 piccoli fiori tragicamente schiantati </b>dal vento.</div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge2PDyi4w7r13tCIjCNO7ozvM1YVd_Mp5Q48b3Ga5y_i8GfsoaubdJ0Y_Hppno_O33ed-TN-4yt5Ys76YG9FdQebN3R6ieTG0NAOynQPSfRtkly6qYJev1TxomoCxovtOAcVwo3eCjeWz3/s453/targa+ricordo+bambini+morti+lorenteggio.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="vittime crollo muro via lorenteggio" border="0" data-original-height="453" data-original-width="448" height="230" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge2PDyi4w7r13tCIjCNO7ozvM1YVd_Mp5Q48b3Ga5y_i8GfsoaubdJ0Y_Hppno_O33ed-TN-4yt5Ys76YG9FdQebN3R6ieTG0NAOynQPSfRtkly6qYJev1TxomoCxovtOAcVwo3eCjeWz3/w227-h230/targa+ricordo+bambini+morti+lorenteggio.PNG" title="lapide in via Lorenteggio" width="227" /></a></div><br /><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: center;"><b>Mauro Colombo</b></div><div style="text-align: center;"><b>febbraio 2021</b></div><div style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div><p><br /></p><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-40142048000893359452020-12-07T18:29:00.000+00:002020-12-07T18:29:01.621+00:00Il quartiere Edison di via Primaticcio<p style="text-align: justify;"><b> </b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJWdSNS7Q29raPx16rrrBXbuK6pXR5CiBmpumSbZ_BA2KthQ_0I8gU5nIMK2QmEYZSXv8UV6JR9rLapSmAKqph9y2z7cWux1juZnMkONM6xt6k3CsUx8m-jkabV7Ul_Xxhy710PeNXh0MO/s2048/quartiere+edison+primaticcio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="quartiere Edison primaticcio" border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJWdSNS7Q29raPx16rrrBXbuK6pXR5CiBmpumSbZ_BA2KthQ_0I8gU5nIMK2QmEYZSXv8UV6JR9rLapSmAKqph9y2z7cWux1juZnMkONM6xt6k3CsUx8m-jkabV7Ul_Xxhy710PeNXh0MO/w300-h400/quartiere+edison+primaticcio.jpg" title="Quartiere Edison via Primaticcio: inaugurazione" width="300" /></a></b></div><b><br /></b><p></p><div style="text-align: justify;"><b><span></span><span></span>Terminata la seconda guerra</b>, la penuria di <b>case </b>ed alloggi fu a Milano una vera <b>emergenza</b>. Rientrati gli <b>sfollati</b>, con migliaia e migliaia di abitazioni crollate o inagibili, la mancanza di un tetto per i cittadini si fece davvero preoccupante. </div><div style="text-align: justify;">In attesa della <b>ricostruzione postbellica</b>, le <b>case minime</b>, edificate in fretta e furia nelle periferie, accolsero provvisoriamente (ma sappiamo quante rimasero in piedi per decenni, e alcune ancora oggi sono abitate) chi una casa migliore non l'aveva più.</div><div style="text-align: justify;">Dal <b>1955 </b>si registrò a Milano (e non solo) l'inizio del <b>boom economico</b>, cui seguì il <b>boom edilizio</b>. </div><div style="text-align: justify;">L'ambizioso piano <b>INA-Case</b> per l'edilizia popolare, l'aumento del <b>reddito </b>pro capite, la bassa <b>disoccupazione</b>, i contenutissimi <b>tassi di interesse</b>, contribuirono alla crescita esponenziale dei <b>cantieri</b> edilizi. Milano appariva un'immensa selva di gru!</div><p style="text-align: justify;">Questo aumento vertiginoso di nuovi palazzoni, prevalentemente nelle periferie che si espandevano a dismisura a scapito di campagne e cascine, accolse in grande misura l'immensa <b>immigrazione dal Sud Italia</b>. Si calcola che nel decennio a cavallo tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta si trasferirono al Nord almeno 10 milioni di abitanti delle zone del Mezzogiorno, spostando la forza lavoro dall'agricoltura all'industria.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEEkhJqwme7XX75myEW_iV490l2P4RiYWt1kjOVeSuChQcWiqbVPq9WNhzDqRMSVwn1x-gN7fgk3SFvge1s29DgpPPawBYldao9MAr8tmSegwsKErq7nM9tVRZNB63eWC9Krcu3gyfkuzL/s2048/quartiere+edison+via+primaticcio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="edison milano via primaticcio" border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEEkhJqwme7XX75myEW_iV490l2P4RiYWt1kjOVeSuChQcWiqbVPq9WNhzDqRMSVwn1x-gN7fgk3SFvge1s29DgpPPawBYldao9MAr8tmSegwsKErq7nM9tVRZNB63eWC9Krcu3gyfkuzL/w150-h200/quartiere+edison+via+primaticcio.jpg" title="Quartiere Edison via Primaticcio" width="150" /></a></div>Tra i tanti <b>quartieri che andavano crescendo</b>, e tra i tantissimi <b>palazzoni </b>che salivano come funghi, prendiamo come esempio (anche per capire quale aria si respirava all'epoca, e quale entusiasmo circondava il completamento di ogni nuovo complesso edilizio) l'imponente <b>inaugurazione </b>del <b>Quartiere Edison</b> di via <b>Primaticcio</b> (zona <b>Lorenteggio</b>).<br /><p></p><p style="text-align: justify;"><b>Domenica 27 marzo 1960</b>, una mattina fresca ma soleggiata, vide radunarsi migliaia di persone e le immancabili autorità cittadine e religiose, in quella periferia appena nata, una zona da poco conquistata alle campagne. Poco distante sorgeva e sorge la <b>cascina Corba</b>, mentre non molto più in là verrà poi abbattuta, per far posto ad altri palazzi, la <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/03/la-scomparsa-cascina-arzaga.html" target="_blank">cascina Arzaga</a>.</p><p style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPeCKN6SddNH9Z9gJ1j1HKSv0nqUwBPXkKshdcpFb_QRK1s7iDzHy7x7sJGnz5IOQ2Iyqa6ilxSuLaGVc1CEvbnMgah0vgyDpcBI127vTorbNRGqGnaYRpZzywlRdnyA8s30WWqX7WrUnd/s2048/mappa+qre+edison+primaticcio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="via primaticcio edison" border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPeCKN6SddNH9Z9gJ1j1HKSv0nqUwBPXkKshdcpFb_QRK1s7iDzHy7x7sJGnz5IOQ2Iyqa6ilxSuLaGVc1CEvbnMgah0vgyDpcBI127vTorbNRGqGnaYRpZzywlRdnyA8s30WWqX7WrUnd/w150-h200/mappa+qre+edison+primaticcio.jpg" title="mappa del quartiere Edison" width="150" /></a></div>Il <b>complesso edilizio tutt'ora esistente</b> è compreso nel <b>triangolo </b>formato dalle <b>vie Primaticcio</b>, <b>san Gimignano</b>, <b>Soderini</b>. La sua realizzazione, costata alcuni anni di lavori nell'ambito del piano INA Casa, fu curata dalla <b>Società Edison</b>, per assegnare moderni alloggi ai <b>propri dipendenti</b> e alle loro famiglie.<p></p><p style="text-align: justify;">Come venne raccontato dal quindicinale <b><i>Notiziario Edison</i></b>, inviato ai dipendenti del gruppo, sul numero 6 del 31 marzo 1960, il progetto aveva portato alla costruzione di <b>15 palazzi di sette piani</b>, per un totale di <b>598 appartamenti</b>. Gli edifici risultavano immersi in un vasto <b>spazio verde</b> solcato da innumerevoli vialetti, e da uno spiazzo centrale a mo' di piazzette. Ad un vertice del tringolo, fu costruito un <b>Asilo </b>d'infanzia oggi comunale.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2wsqnIAejtXTl5oSgLNhx13QJ1Puk5mjwJwrYkLGWFPACfWXxUXgdmzfbn8vba9dNAFMceyiHW_lt44By63sXpTGZ-9PMR43csxdQTUUYXo37JJF9BBZDl6V5MNBmtfm9tNGtLmxcWGqE/s2048/notiziario+edison+quartiere+via+primaticcio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="notiziario edison milano primaticcio" border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2wsqnIAejtXTl5oSgLNhx13QJ1Puk5mjwJwrYkLGWFPACfWXxUXgdmzfbn8vba9dNAFMceyiHW_lt44By63sXpTGZ-9PMR43csxdQTUUYXo37JJF9BBZDl6V5MNBmtfm9tNGtLmxcWGqE/w320-h240/notiziario+edison+quartiere+via+primaticcio.jpg" title="Quartiere Edison via Primaticcio" width="320" /></a></div><p></p><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI6fQF4E-J_988tfvHRFYzenlAYw1It1G6d-QNq0Xz2GXuNKhZomAWMkeKP32ON8pbw-UkqbIpBo9QtagOace9pCImBoPVDuaU7PIDqvNWHe3TxoAaDaBjlXwuKCLNbAyPi1iZpxeEqMYh/s2048/qre+edison+primaticcio+consegna+chiavi+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Quartiere Edison via Primaticcio" border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiI6fQF4E-J_988tfvHRFYzenlAYw1It1G6d-QNq0Xz2GXuNKhZomAWMkeKP32ON8pbw-UkqbIpBo9QtagOace9pCImBoPVDuaU7PIDqvNWHe3TxoAaDaBjlXwuKCLNbAyPi1iZpxeEqMYh/w240-h320/qre+edison+primaticcio+consegna+chiavi+3.jpg" title="via Primaticcio: consegna delle chiavi" width="240" /></a></div><div style="text-align: justify;">A completamento del quartiere, un potente<b> impianto di riscaldamento </b>centralizzato con tre caldaie tipo marina, ben 27 <b>ascensori </b>e cantine per il ricovero delle <b>motorette</b>.</div></div><div style="text-align: justify;">Dopo la <b>benedizione </b>impartita da <b>Monsignor Oldani</b>, abate di sant'Ambrogio su incarico del card. Montini, il <b>ragionier Rossello</b>, presidente dell'Edison, consegnò quella mattina le chiavi degli alloggi ai dipendenti, coadiuvato da altri funzionari della società.<br /></div><div style="text-align: justify;">Una vera festa, insomma, un altro tassello che contribuì alla rinascita e all'espansione di Milano in quegli anni spensierati e favolosi, che si lasciavano alle spalle le miserie e le sofferenze della guerra. Era appena iniziato un decennio irripetibile.<br /></div><p><br /></p><div style="text-align: center;"><b> </b></div><div style="text-align: center;"><b> </b></div><div style="text-align: center;"><b> </b></div><div style="text-align: center;"><b> </b></div><div style="text-align: center;"><b>Mauro Colombo </b></div><div style="text-align: center;"><b>dicembre 2020</b></div><div style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-50636865428931372552020-10-19T21:55:00.000+01:002020-10-19T21:55:42.294+01:00La quercia di piazza XXIV maggio<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmd-42ckBb_gcD88RQBOmtxv9Yxvu8u3Hp0WeT7fjJH6Op-PjoZxzW7k638QyJjJi2gmAUqWynpIhYNQ71KUoLsQGLuKn7SZsP73mC_ay4os-sCHg9QgoSHAWAPH3GBr2TUH5ismzp8F6w/s864/xxiv+maggio+quercia+24+maggio.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="la quercia di piazza XXIV" border="0" data-original-height="812" data-original-width="864" height="376" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmd-42ckBb_gcD88RQBOmtxv9Yxvu8u3Hp0WeT7fjJH6Op-PjoZxzW7k638QyJjJi2gmAUqWynpIhYNQ71KUoLsQGLuKn7SZsP73mC_ay4os-sCHg9QgoSHAWAPH3GBr2TUH5ismzp8F6w/w426-h376/xxiv+maggio+quercia+24+maggio.PNG" title="piazza XXIV maggio e la quercia" width="426" /></a></div> <p></p><p style="text-align: justify;">Tra le tante curiosità storiche che caratterizzano <b>piazza XXIV maggio</b> (l'antica piazza del mercato, qui un <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/10/piazza-xxiv-maggio.html" target="_blank">articolo </a>dedicato) non passa certo inosservata la <b>maestosa quercia rossa</b> posizionata quasi all'imbocco di <b>corso san Gottardo</b>.</p><p style="text-align: justify;">Oggi questo storico albero si regge in piedi anche grazie ad un <b>esoscheletro </b>in <b>putrelle d'acciaio</b> realizzato a forma di piramide, posizionato nel 2019 da una carpenteria bergamasca, per cercare di aiutare la chioma.</p><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFfuHc3F2Tuxekh8hrGDAz2U3NItgRmfVBHZ2z1BXsK7nh4oJgO3PZAUSBr4Wy6-Ay9KSN48aUEnQl99U3VS7WKZfL6xsU1ivMZZnmpbVmaRXn-Da67qxp2nCoyjl_V3zPYt0lyFJa4lZ6/s937/24+maggio+albero+piramide.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="lo scheletro in acciaio che aiuta la quercia" border="0" data-original-height="560" data-original-width="937" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFfuHc3F2Tuxekh8hrGDAz2U3NItgRmfVBHZ2z1BXsK7nh4oJgO3PZAUSBr4Wy6-Ay9KSN48aUEnQl99U3VS7WKZfL6xsU1ivMZZnmpbVmaRXn-Da67qxp2nCoyjl_V3zPYt0lyFJa4lZ6/w320-h191/24+maggio+albero+piramide.PNG" title="XXIV maggio" width="320" /></a></div><div style="text-align: justify;">La quercia fu qui piantata, già adulta, da un padre che voleva ringraziare il fato per aver potuto riabbracciare il figlio tornato sano e salvo dal fronte della prima guerra mondiale, ed anche per ricordare gli altri figli della Patria che invece sulle nostre montagne erano rimasti per sempre.</div></div><div style="text-align: justify;">Quel padre si chiamava <b>Giunio Capè</b>, e la piantumazione avvenne il <b>24 maggio del 1924</b>, nella piazza che da poco era stata così ribattezzata (ricordiamo che il 24 maggio è l'entrata in guerra dell'Italia, nel 1915).<br /></div><div style="text-align: justify;">Accanto alla quercia fu posto dalla società alpina milanese un cippo in ferro, che recita: "<b>ai caduti per la patria del rione Ticinese Lodovica</b>".</div><div style="text-align: left;"> </div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFqyDnovMvzjcuRPtVsB_ipzTcoCSSwtf8Ohq2Cbj5OuhLEhvVSwVxPSLA5WZ3gPs63HAaXS3bUOAv-Mp9ibS16DswQxOOHX_NiuQS-ARrG95xYYWGD3xKf4q5HRQwNZK7XFeehGT10spm/s866/24+maggio+porta+quercia.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="la piazza negli anni Trenta: la quercia a sinistra" border="0" data-original-height="631" data-original-width="866" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFqyDnovMvzjcuRPtVsB_ipzTcoCSSwtf8Ohq2Cbj5OuhLEhvVSwVxPSLA5WZ3gPs63HAaXS3bUOAv-Mp9ibS16DswQxOOHX_NiuQS-ARrG95xYYWGD3xKf4q5HRQwNZK7XFeehGT10spm/w400-h291/24+maggio+porta+quercia.PNG" width="400" /></a></div><br /></div><p style="text-align: center;"><b>mauro colombo</b></p><p style="text-align: center;"><b>ottobre 2020</b></p><p style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></p><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-16662492345565299992020-09-09T16:28:00.002+01:002020-09-11T10:48:13.187+01:00La Filovia Fiat 2472 carrozzata Viberti, il "Vibertone"<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmgTNfJ7EZtML9x01Fjy1lPclAw3s9vZSk-HrMgtWaYfwt8pJuCdxizkgR5LXdAVLzwj535OpM9tXYQ5UFtr3gwd68hUyt5aemRl87KSBVNTEK_0OQ0cqUBhThbII0P4Wzcz7R2d2jmvpX/s825/filovia+viberti+studenti.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="filovia viberti milano" border="0" data-original-height="619" data-original-width="825" height="375" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmgTNfJ7EZtML9x01Fjy1lPclAw3s9vZSk-HrMgtWaYfwt8pJuCdxizkgR5LXdAVLzwj535OpM9tXYQ5UFtr3gwd68hUyt5aemRl87KSBVNTEK_0OQ0cqUBhThbII0P4Wzcz7R2d2jmvpX/w500-h375/filovia+viberti+studenti.PNG" title="Vibertone sulla linea 90" width="500" /></a></div><br /><p></p><p style="text-align: justify;">Dopo l'esordio milanese, nel lontanissimo <b>1906</b>, di una <b><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/01/la-prima-filovia-di-milano.html" target="_blank">filovia </a>sperimentale</b> all'interno del recinto della <b>Esposizione internazionale</b>, la storia di questo intelligente veicolo ha visto successi e insuccessi, momenti di grande sviluppo e momenti in cui sembrava destinato a sparire.</p><p style="text-align: justify;">Se infatti dagli anni '30 il sistema filoviario milanese iniziò ad avere un progressivo sviluppo, con impiego di filobus su molte linee, a partire dagli anni '70 numerose linee filoviarie furono trasformate in autolinee, eliminando la linea aerea.<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyu6xgRJDXAmVsGJKKo7hBq3nY_p7GkoiF0T_piSWZYVPCklS25SBqGR0rcH96qXukVHIw_oOnHyubdtqm0L4hjz_i_p9XIaMCUj-wKarjDYWhyphenhyphenpwZ3NjhGz6QslxRM4fHaYZxYRaARJRV/s496/filobus+viberti+verde.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="filobus viberti" border="0" data-original-height="496" data-original-width="413" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiyu6xgRJDXAmVsGJKKo7hBq3nY_p7GkoiF0T_piSWZYVPCklS25SBqGR0rcH96qXukVHIw_oOnHyubdtqm0L4hjz_i_p9XIaMCUj-wKarjDYWhyphenhyphenpwZ3NjhGz6QslxRM4fHaYZxYRaARJRV/w266-h320/filobus+viberti+verde.PNG" title="il Fiat Viberti in livrea biverde" width="266" /></a></p><p style="text-align: justify;">Oggi, <b>sopravvivono </b>come <b>linee filoviarie</b> esclusivamente la <b>90-91</b>, la <b>92 </b>e la <b>93</b>. <br /></p><p style="text-align: justify;">Sicuramente, tra i vari mezzi impiegati durante così tanti decenni (molti Fiat o Alfa Romeo), uno è entrato nel cuore dei cittadini: la filovia <b>Fiat 2472</b> carrozzata <b>Viberti </b>con apparato elettrico <b>CGE</b>, in gergo chiamata "<b>Vibertone</b>".<br /></p><p style="text-align: justify;">Della <b>Fiat </b>sappiamo tutto, della <b>CGE </b>di Milano, in via Tortona (compagnia generale elettricità) abbiamo parlato <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2017/12/fabbriche-e-operai-in-porta-genova.html" target="_blank">qui</a>, diciamo qualcosa in più sulla <b>Viberti</b>: nata nel 1922 a Torino, si specializzò da subito in carrozzerie di autobus e filobus per veicoli Fiat, realizzando poi anche rimorchi e semirimorchi per veicoli da trasporto pesante. Passata più volte di mano, entrata nell'orbita di altri gruppi, ha cessato in anni recenti la propria attività.<br /></p><div style="text-align: justify;">Tornando alla filovia di cui ci stiamo occupando, era un imponente veicolo <b>snodato </b>a 4 assi, con 2 porte nell'elemento anteriore, che vide all'attivo <b>due serie</b>: la prima con i numeri di <b>matricola </b>compresi <b>tra 541 e 580</b> (entrati in servizio tra il 1958 e il 1959), e la seconda numerata <b>da 581 a 635</b>, consegnati tra il 1964 e il 1965.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJhDYDAClB1jhXwbRHr-H7w0TJYJMdpmqMVh-6O82vaEvrM8e8Od6Jnc7oZg651_2D8PhE6YmMZuC2kqkae9WV_5d8j7D9Rv8yLwnZz5gn5MIsBccciwDsVi1d6x6UFmnFQr3vKuVm7LJ7/s557/filobus+viberti.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="viberti filobus milano" border="0" data-original-height="359" data-original-width="557" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJhDYDAClB1jhXwbRHr-H7w0TJYJMdpmqMVh-6O82vaEvrM8e8Od6Jnc7oZg651_2D8PhE6YmMZuC2kqkae9WV_5d8j7D9Rv8yLwnZz5gn5MIsBccciwDsVi1d6x6UFmnFQr3vKuVm7LJ7/w400-h258/filobus+viberti.PNG" title="Il viberti in livrea biverde" width="400" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;">Questi 95 veicoli entrarono in servizio con la classica <b>livrea nei due toni di verde</b>, impiegati sulla linea di <b>circonvallazione 90-91</b>. Furono poi <b>riveniciati </b>secondo le indicazioni ministeriali con il colore <b>arancione</b>, fino a quando vennero progressivamente <b>dismessi </b>e tolti dal servizio <b>a partire dagli anni ottanta</b> (anche se molti di noi li ricordano in circolazione anche negli anni successivi, sicuramente per buona parte degli anni novanta).</div><div style="text-align: justify;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijG2mHz-Y6szl8Pszb7MDV5OxPiqOt_YNXDwOOoxeWApzCDuOVME7zUP1Zhd7OtozG6MVgv_CiPyhN3BlGGwXmLE-rf5wM__TpfxAjKaqg-VzMUzwslDGGFheys6l5e-U7IFPD3CmL9pfi/s621/filobus+viberti+arancio.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="filovia viberti fiat" border="0" data-original-height="423" data-original-width="621" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijG2mHz-Y6szl8Pszb7MDV5OxPiqOt_YNXDwOOoxeWApzCDuOVME7zUP1Zhd7OtozG6MVgv_CiPyhN3BlGGwXmLE-rf5wM__TpfxAjKaqg-VzMUzwslDGGFheys6l5e-U7IFPD3CmL9pfi/w320-h218/filobus+viberti+arancio.PNG" title="Vibertone Fiat in livrea arancione" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgValCfpNcnJbLyY2_3msx_8YpgpKypUJkg8bvKUBC4d84QgEJ9nfwfqwRKl_RY0-4J6Hs4gkMZfo3XA_4zQ6i8jwO5x6i3zDcb9mSfGS-VTivcP1OBlcCmBH7nkdWCEJfdOqPD6qU7Q_w7/s649/filovia+viberti+livrea+arancio.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="filovia fiat viberti" border="0" data-original-height="371" data-original-width="649" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgValCfpNcnJbLyY2_3msx_8YpgpKypUJkg8bvKUBC4d84QgEJ9nfwfqwRKl_RY0-4J6Hs4gkMZfo3XA_4zQ6i8jwO5x6i3zDcb9mSfGS-VTivcP1OBlcCmBH7nkdWCEJfdOqPD6qU7Q_w7/w320-h183/filovia+viberti+livrea+arancio.PNG" title="fiat viberti arancione piazzale lotto milano" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2BLPhho6_4m0CDJMMNOngnoc8vnThjn77E9BEt4et_8SN3dV6ucv2wxLX8XQ8nxYJ9R-eOKMHv7xHyARnN6FAny3MEW1qDjMFN-rePgiFE-JlzRucGoe3HCXij1GD7k0qQWwoK9K08TCQ/s634/filobus+viberti+livrea+arancione+piazzale+lodi.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fiat viberti arancione" border="0" data-original-height="449" data-original-width="634" height="227" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2BLPhho6_4m0CDJMMNOngnoc8vnThjn77E9BEt4et_8SN3dV6ucv2wxLX8XQ8nxYJ9R-eOKMHv7xHyARnN6FAny3MEW1qDjMFN-rePgiFE-JlzRucGoe3HCXij1GD7k0qQWwoK9K08TCQ/w320-h227/filobus+viberti+livrea+arancione+piazzale+lodi.PNG" title="vibertone in piazzale lodi" width="320" /></a></div><br /></div><div style="text-align: justify;"> </div><div style="text-align: justify;">Fa piacere che un esemplare sia stato salvato, e nel 2009 <b>restaurato </b>con maestria e sapienza dal personale ATM, quello con <b>matricola 548</b>. </div><div style="text-align: justify;">E' stato possibile, in qualche occasione, ammirarlo nel deposito di <b>viale Molise</b>, e per la gioia di molti, vederlo anche circolare, sulla linea 90-91, durante particolari occasioni.</div><p style="text-align: justify;"> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZMr8uG8_30FGDPGrELz5JNt4e6bHBVPTIACWypwrXEzuqgCJHNhvZ4G5RZxDjTo-LpL3OCeng24c5bXBG3MlSL6W4R_uJIJqFl1iAA2UBiREYgfcLUvwNUOENQ0w9nbdGCh05GbHbeQHp/s1032/filobus+viberti+restauro.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="567" data-original-width="812" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNuXyEfMLT7mTxYkcILKFOxVgEclXbOlP2W_zruO4sY3ZCKVcXhvuuSZUNME1R4siSedtzS9UU6U5bhjt7hKotVtQ3KRfU07Rhfuskff6n_dXb0DmfCUlaYlluRL30HWRU0Ggq09pfsxW9/w320-h224/filobus+548+restauro.PNG" title="Fiat Viberti filovia 548 restaurata" width="320" /></a></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxiilC5lxbkJ-DoYvzzy4kSWHvkM2DpWu9xofRY8C1kK5AlSrA4Yl5HEbeKHUzL6iKLihwjab-Z6QtGTrS183gDnl3ODKdm9wxIoMfylDb2Opq3RzNAtFAwQkqMAp4IvxhCH2n6ZzD7CQc/s587/filobus+viberti+interni.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="fiat viberti milano" border="0" data-original-height="464" data-original-width="587" height="253" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxiilC5lxbkJ-DoYvzzy4kSWHvkM2DpWu9xofRY8C1kK5AlSrA4Yl5HEbeKHUzL6iKLihwjab-Z6QtGTrS183gDnl3ODKdm9wxIoMfylDb2Opq3RzNAtFAwQkqMAp4IvxhCH2n6ZzD7CQc/w320-h253/filobus+viberti+interni.PNG" title="Interni del Viberti filobus" width="320" /></a></div><br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbbwc_-iB3Gl3NjC5HmdmuHwDy8XJLys5T1mcb08f1W4_YDXuVFHBteJXJ4ycOUu7bPhnoB0DGV-XoFceu0C2XBqYhR50qfXsKXlu_O3A8XFeodhm4mzL-m3TGXu3fzHXtHVR-C_pmolMS/s1156/filobus+viberti+posto+guida.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="viberti filovia" border="0" data-original-height="835" data-original-width="1156" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbbwc_-iB3Gl3NjC5HmdmuHwDy8XJLys5T1mcb08f1W4_YDXuVFHBteJXJ4ycOUu7bPhnoB0DGV-XoFceu0C2XBqYhR50qfXsKXlu_O3A8XFeodhm4mzL-m3TGXu3fzHXtHVR-C_pmolMS/w320-h231/filobus+viberti+posto+guida.PNG" title="posto di guida del Fiat Viberti" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRu5vAhiqkYpOf6Xvsr-fwK6eJb1Jlp58n-5yNDU3Zwr5p1MymArnwPIb3p1X80zRPGlGCIUPoy2wBnJZhb8YJf8Hxb826Y_ewEzHhiKmtY5k2U9-vMPiQ6FmOKPKktkvIwYT6_heSORyG/s854/filobus+viberti+marchio.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="854" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRu5vAhiqkYpOf6Xvsr-fwK6eJb1Jlp58n-5yNDU3Zwr5p1MymArnwPIb3p1X80zRPGlGCIUPoy2wBnJZhb8YJf8Hxb826Y_ewEzHhiKmtY5k2U9-vMPiQ6FmOKPKktkvIwYT6_heSORyG/w240-h320/filobus+viberti+marchio.PNG" title="logo CGE per Viberti" width="240" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZMr8uG8_30FGDPGrELz5JNt4e6bHBVPTIACWypwrXEzuqgCJHNhvZ4G5RZxDjTo-LpL3OCeng24c5bXBG3MlSL6W4R_uJIJqFl1iAA2UBiREYgfcLUvwNUOENQ0w9nbdGCh05GbHbeQHp/s1032/filobus+viberti+restauro.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="fiat viberti fiat" border="0" data-original-height="697" data-original-width="1032" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZMr8uG8_30FGDPGrELz5JNt4e6bHBVPTIACWypwrXEzuqgCJHNhvZ4G5RZxDjTo-LpL3OCeng24c5bXBG3MlSL6W4R_uJIJqFl1iAA2UBiREYgfcLUvwNUOENQ0w9nbdGCh05GbHbeQHp/w320-h216/filobus+viberti+restauro.PNG" title="La veletta della filovia viberti" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><div style="text-align: center;"><b>Mauro Colombo</b></div><div style="text-align: center;"><b>settembre 2020</b></div><div style="text-align: center;"><b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div><p style="text-align: justify;"> <br /></p><br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-80378182170137823982020-06-24T16:53:00.001+01:002022-01-13T10:55:55.815+00:00Dal giardino Serbelloni al palazzo Fidia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn379Vqk8XQTmPtQmnRKJeT4eyeT9WTOxMgqrmHTgtBiDoEN4L3CrCQFIcJgdvBi7rm_AZ0HzsZyAb0UZOrWUJ6LpWUoEMWZKKcnnfs-X7JSKQIb3_yhGjzgBEKj45Vs3fvqghSk9Mxq43/s1600/palazzo+fidia+1931.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="585" data-original-width="455" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn379Vqk8XQTmPtQmnRKJeT4eyeT9WTOxMgqrmHTgtBiDoEN4L3CrCQFIcJgdvBi7rm_AZ0HzsZyAb0UZOrWUJ6LpWUoEMWZKKcnnfs-X7JSKQIb3_yhGjzgBEKj45Vs3fvqghSk9Mxq43/s320/palazzo+fidia+1931.JPG" title="palazzo Fidia, Milano" width="248" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwAN3VvDlO1h1Pokq68bD7EgYXoae7ZrALz-p1FUIkbPWUPpMZFb9vO1Q30s3WFsD4BwHG-KCTLMH8dnIBB96GS_3MVaXUxUlVUyuNqDmcSFZk6DaE756WNt1SK9ACIBdBvF7tiRaf2763/s1600/palazzo+serbelloni.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="395" data-original-width="704" height="111" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwAN3VvDlO1h1Pokq68bD7EgYXoae7ZrALz-p1FUIkbPWUPpMZFb9vO1Q30s3WFsD4BwHG-KCTLMH8dnIBB96GS_3MVaXUxUlVUyuNqDmcSFZk6DaE756WNt1SK9ACIBdBvF7tiRaf2763/s200/palazzo+serbelloni.JPG" title="Palazzo Serbelloni" width="200" /></a>Lungo <b>corso Venezia</b> si affaccia la fronte di <b>palazzo Serbelloni</b>, ideata da <b>Simone Cantoni</b> e caratterizzata dal bel timpano neoclassico. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla via <b>san Damiano</b> (un tempo percorsa dal <b>naviglio </b>della fossa interna) si affaccia invece la fronte in semplice mattonato secentesco, dovuta all'abbandono dei lavori di ristrutturazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come tutti i palazzi <b>nobiliari</b>, la <b>facciata interna</b> si apriva su un elegante e vasto giardino, che si estendeva verso i Bastioni. Vera delizia per i padroni di casa e i loro ricchi e nobili ospiti, era una vera oasi ricca di grandiosi alberi di varie essenze, vialetti, boschetti e tutto ciò che poteva servire per allietare feste e ricevimenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-_WGKHbDRRuFstB5BGafGMvnffRzgYX4BrkmKwghiRvxCyzziZEQWFaVpLoLUjIYu0IjArFw6ep060y_M8Wz6dv5inA2pmyd2y8CVJTxA8aWHn2c3rFA-34SKbDS-gslAbToQWIUgggY/s1600/fine+800+i+giardini+palazzo+serbelloni.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="567" data-original-width="693" height="163" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjR-_WGKHbDRRuFstB5BGafGMvnffRzgYX4BrkmKwghiRvxCyzziZEQWFaVpLoLUjIYu0IjArFw6ep060y_M8Wz6dv5inA2pmyd2y8CVJTxA8aWHn2c3rFA-34SKbDS-gslAbToQWIUgggY/s200/fine+800+i+giardini+palazzo+serbelloni.JPG" title="Palazzo Serbelloni e il suo vasto giardino, 1883" width="200" /></a>Nel palazzo soggiornò persino <b>Napoleone </b>nel 1796, dopo essere entrato vittorioso in città con le sue truppe, e possiamo immaginarlo passeggiare lungo vialetti ombrosi, in un momento di riposo o durante un colloquio con il padrone di casa o con qualche suo generale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo, verso la <b>fine dell'ottocento</b>, con la città in espansione e con i costi dei terreni lievitati a dismisura, parve sicuramente una buona idea ai padroni di casa (a quell'epoca divenuti i <b>Sola-Busca</b>, per ragioni successorie e matrimoniali) sacrificare un po' di verde per monetizzare e far erigere nuovi edifici. </div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1890 iniziò così a <b>sparire una parte di giardino</b>, per lasciare il posto all'<b>Istituto dei ciechi</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjWT3p3_G27szOLYQwDa9MwPE7ZwbnslstTy6LAeiPCxididpSv9a7fy_3QSgP6wLhkkpfp260703-coHTXAFB-x_g8Tk8af8nGSUb4ivGTjfta0n_F2FVwYT1xyHl4Dwsz4kqlChtrzUi/s1600/1925+lottizzazione+giardini+serbelloni.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="161" data-original-width="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjWT3p3_G27szOLYQwDa9MwPE7ZwbnslstTy6LAeiPCxididpSv9a7fy_3QSgP6wLhkkpfp260703-coHTXAFB-x_g8Tk8af8nGSUb4ivGTjfta0n_F2FVwYT1xyHl4Dwsz4kqlChtrzUi/s1600/1925+lottizzazione+giardini+serbelloni.JPG" title="palazzo Serbelloni e il giardino in fase di urbanizzazione" /></a>La più vasta lottizzazione si ebbe però agli inizi del Novecento (tra il 1907 e il 1926), quando il <b>giardino </b>venne ulteriormente <b>sacrificato </b>per l'apertura delle vie <b>Serbelloni</b>, <b>Mozart </b>ed infine <b>Melegari</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Su tale vasto spazio ritenuto edificabile, si innestò il <b>Piano di lottizzazione</b> firmato dall'architetto mantovano <b>Aldo Andreani</b>, che nel corso di alcuni anni progettò gli edifici che oggi si affacciano sulle vie menzionate.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeyrwlb_W3vpt-c-CvwHl3XqIpYb_cfukYxWKVCGQy4-cC1p0OEuOtwUoXQm59e-hy2aQt6qOYYG_JG3gVgGZUpzZsgvpcgUstQZQYHb8wHLtuz4DBqW-i1P6exmQlpJxhroK8X8ECv0KY/s1600/piano+regolatore+sola+busca.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="616" data-original-width="559" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeyrwlb_W3vpt-c-CvwHl3XqIpYb_cfukYxWKVCGQy4-cC1p0OEuOtwUoXQm59e-hy2aQt6qOYYG_JG3gVgGZUpzZsgvpcgUstQZQYHb8wHLtuz4DBqW-i1P6exmQlpJxhroK8X8ECv0KY/s320/piano+regolatore+sola+busca.JPG" title="Progetto Andreani, in giallo Palazzo Fidia" width="290" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Forse il più curioso, in stile eclettico caratterizzato dall'uso di materiali tipici della zona, il mattone e il ceppo, è <b>palazzo Fidia</b> (via Mozart angolo via Melegari).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVc0pl5X6_-kuzoPhk_rYt48F21KvhLC8Z5mRB50odQS0lYpRorxWH5JiQoCl2vmgYImm0z2uI9mDT3H3lMaOl-qpH_yvq-6UB6XPgxUWbuoOvwRWBsAw1H3aCC85QVCxYFm165jKL2zvL/s1600/palazzo+fidia+lato+sud.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="576" data-original-width="414" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVc0pl5X6_-kuzoPhk_rYt48F21KvhLC8Z5mRB50odQS0lYpRorxWH5JiQoCl2vmgYImm0z2uI9mDT3H3lMaOl-qpH_yvq-6UB6XPgxUWbuoOvwRWBsAw1H3aCC85QVCxYFm165jKL2zvL/s320/palazzo+fidia+lato+sud.JPG" title="palazzo Fidia" width="230" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre ai colori rosso cupo e grigio, però, Andreani inserì la colorazione degli intonaci, donando così all'edificio una policromia che lo differenzia dal grigiore che spesso predomina a Milano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pensato per ospitare appartamenti d'affitto da destinare alla borghesia milanese, il progetto venne da subito ideato con una <b>autorimessa </b>al piano interrato, dove possono trovare riparo ben 6 autovetture.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghPWHpjaUhmIQ5MnlInFqdS6nsC5fQQg2uBmDD0F39wqIgg7pAPFsNgvEs_mKj8b5-pXSDrhDRoTxvKlwYH9qnP6dJhKXS3h_PoPS_gt-vruW08DxOpxR38n7KPKfVGZB9QjjigXGJNBIB/s1600/palazzo+fidia+autorimessa.JPG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="palazzo fidia serbelloni milano" border="0" data-original-height="546" data-original-width="515" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghPWHpjaUhmIQ5MnlInFqdS6nsC5fQQg2uBmDD0F39wqIgg7pAPFsNgvEs_mKj8b5-pXSDrhDRoTxvKlwYH9qnP6dJhKXS3h_PoPS_gt-vruW08DxOpxR38n7KPKfVGZB9QjjigXGJNBIB/s200/palazzo+fidia+autorimessa.JPG" title="Progetto per autorimessa in palazzo Fidia" width="188" /></a></div>
<br />
<b>Bibliografia</b><br />
Lanza A., <i>Milano e i suoi palazzi</i>, 1993<br />
<cite class="citation pubblicazione" style="font-style: normal;"><span style="font-style: italic;">Il nuovo quartiere nell'ex-giardino Sola-Busca di Milano</span>, in <span style="font-style: italic;">Rassegna di Architettura</span>, anno III, n. 6, 1931.</cite><br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>giugno 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-92199644762170753152020-05-24T11:37:00.000+01:002020-05-24T11:37:51.719+01:001873: un'idea di metropolitana per la Fossa interna del naviglio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICfuNPEWo8164cJy7WdhcSoYumcCpRWo6S3I9e3G8hKbr1LoEhUP7YcGNb-5EyDBLCGC6V-GR73ATrFM-sg7xhqBnUbJFplc2e0O5Kyb8phc7HrTK4koE6M9H5GOIZ6DvO-YEeh28ieVw/s1600/progetto+brocca+metropolitana+nel+naviglio.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="naviglio metropolitana ippovia milano Brocca" border="0" data-original-height="436" data-original-width="610" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjICfuNPEWo8164cJy7WdhcSoYumcCpRWo6S3I9e3G8hKbr1LoEhUP7YcGNb-5EyDBLCGC6V-GR73ATrFM-sg7xhqBnUbJFplc2e0O5Kyb8phc7HrTK4koE6M9H5GOIZ6DvO-YEeh28ieVw/s400/progetto+brocca+metropolitana+nel+naviglio.JPG" title="Progetto Brocca: nel naviglio, un'ippovia" width="400" /></a></div>
<br />Con la <b>soppressione </b>(per ordine di <b>Francesco Giuseppe</b> del 1857, durante la sua <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/12/la-visita-dellimperatore-francesco.html" target="_blank">visita in città</a>) del <b>laghetto di Santo Stefano</b>, dove i barconi attraccavano per scaricare il <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/11/candoglia-il-marmo-per-il-duomo.html" target="_blank">marmo per il Duomo</a>, iniziò sempre più l'insofferenza verso il naviglio della <b>fossa interna</b> (la cosiddetta "cerchia del naviglio").<br />
Da più parti si erano levate voci favorevoli all'interramento, avendo perso ormai la sua vocazione quale celere via di trasporto in città. I milanesei lo vedevano sempre più quale motivo di fastidio (miasmi) piuttosto che di utilità vera o di orgoglio storico.<br />Dopo i progetti rimasti solamente sulla carta a firma degli ingegneri <b>Mira </b>e <b>Gandini </b>(quest'ultimo aveva assistito alla realizzazione della prima linea metropolitana londinese), anche <b>Giovanni Brocca</b> iniziò con l'interessarsi ad un più proficuo <b>sfruttamento dell'alveo del naviglio</b> della fossa interna quale sede per una <b>ferrovia </b>in trincea.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjiN9JqPIXnCDk2DR7i2E5qOdah9n1DIECINV3FVWdJpk2h-iKigUPFmhOovYPkFM7kN82HCmc8xF7t4dwM42WEGaaCffzeB-qbLaRX5FATIvDVeZELvcs94IDknWWNzAkndEsaCJd9FiW/s1600/fossa+interna+naviglio.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="milano mappa naviglio brocca" border="0" data-original-height="583" data-original-width="589" height="316" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjiN9JqPIXnCDk2DR7i2E5qOdah9n1DIECINV3FVWdJpk2h-iKigUPFmhOovYPkFM7kN82HCmc8xF7t4dwM42WEGaaCffzeB-qbLaRX5FATIvDVeZELvcs94IDknWWNzAkndEsaCJd9FiW/s320/fossa+interna+naviglio.JPG" title="La fossa interna del naviglio" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">In giallo, la Fossa interna del naviglio</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Nato a Milano da una ricca famiglia di commercianti nel 1803 (morirà a Magenta nel 1876), il Brocca frequentò il liceo presso la scuola di S. Alessandro, venendo poi ammesso alla scuola di disegno architettonico dell'Accademia di Brera. </div>
<div style="text-align: justify;">
Partecipò alle <b>Cinque Giornate</b> del '48, e fu eletto consigliere comunale nelle prime elezioni amministrative (1860), e
poi regolarmente rieletto fino al 1872 (negli anni 1860-62 fu anche
assessore), dedicandosi sempre ai problemi edilizi ed urbanistici
della città.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fece parte anche del comitato preposto ai restauri delle basiliche milanesi di S. Ambrogio (nel 1858) e di S. Eustorgio (1863).</div>
<div style="text-align: justify;">
Affascinato, come detto, dall'idea di una <b>linea ferroviaria parzialmente interrata</b>, presentò al Comune nel <b>maggio del 1873</b> il suo progetto per riconvertire l'alveo del naviglio della fossa interna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come scrisse di suo pugno nel progetto, la città di Milano doveva due volte all'anno sopportare il periodo di asciutta della fossa, con relativi miasmi. Oltretutto, quest'antica via d'acqua, vedeva sempre meno natanti, poichè i trasporti cittadini si stavano ormai spostando verso altri mezzi più moderni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgruvzvRLNKrOhKV06hBlctpCluUDWKXKTTaqGXgm6zS53u0M6ZJzEezfPLGAKq-zdCTT8aheezab9CoZiI3ENmaUk9Pxp02C24vXeMk16lZaf72inP42TC0A4A0P9ddIekT7MOUySuJzzQ/s1600/progetto+brocca.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="naviglio brocca milano ippovia" border="0" data-original-height="578" data-original-width="1088" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgruvzvRLNKrOhKV06hBlctpCluUDWKXKTTaqGXgm6zS53u0M6ZJzEezfPLGAKq-zdCTT8aheezab9CoZiI3ENmaUk9Pxp02C24vXeMk16lZaf72inP42TC0A4A0P9ddIekT7MOUySuJzzQ/s400/progetto+brocca.JPG" title="Progetto Brocca e piazza san Marco" width="400" /></a>Così, la sua idea prevedeva che, partendo dal <b>laghetto di piazza san Marco</b>, metà dell'<b>alveo </b>della fossa del naviglio venisse adibita alla <b>posa di doppie rotaie</b> sopra alle quali avrebbero corso appositi veicoli trainati da cavalli; l'altra metà, interrata per allargare la strada che costeggia il naviglio, avrebbe continuato ad ospitare il flusso delle acque.</div>
<div style="text-align: justify;">
La <b>fossa </b>di circonvallazione avrebbe avuto così una duplice funzione: <b>canale d'acqua</b> per alimentare la Darsena, ma anche strada ferrata (<b>ippovia</b>) per veloci trasporti cittadini. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il progetto <b>non piacque</b> al <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/04/sindaci-di-milano.html" target="_blank"><b>sindaco </b></a>di allora, <b>Giulio Belinzaghi</b>, e fu sonoramente bocciato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò non salvò come sappiamo il naviglio della fossa interna, che infatti iniziò con l'essere <b>interrato </b>a partire dal <b>biennio 1894-1896</b> nel tratto di san Girolamo (poi Carducci) fino all'attuale via De Amicis.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il totale interramento e la sua <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2018/04/la-copertura-del-naviglio-della-fossa.html" target="_blank">definitiva scomparsa</a> datano invece 1929.</div>
<br />
<b>Bibliografia</b><br />
Ogliari F.-Sapi F.: <i>Dall'omnibus alla metropolitana</i>, Milano 1972<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>mauro colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maggio 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
<br />
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-38461176271673323532020-05-02T14:51:00.000+01:002020-05-04T09:46:46.886+01:00Piazza Mentana: Garibaldi a Milano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxYA7TzWG-79DWE3yBjqidqAzWB6wVhKK41Tsf3xdzpETdR9Y_TgiwAedyac9ILukZRuCAEHg-3PjIgdoQ9VKE_sW34O77dLur2cgHQxOWvSClsqdBGe9duwlJgJdnhfmZS2I2L-uVGXlY/s1600/piazza+mentana+inaugurazione+garibaldi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="676" data-original-width="830" height="325" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxYA7TzWG-79DWE3yBjqidqAzWB6wVhKK41Tsf3xdzpETdR9Y_TgiwAedyac9ILukZRuCAEHg-3PjIgdoQ9VKE_sW34O77dLur2cgHQxOWvSClsqdBGe9duwlJgJdnhfmZS2I2L-uVGXlY/s400/piazza+mentana+inaugurazione+garibaldi.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASVSCk-I0fD_AyO0aOUseAhRVDRgcW9-2l6dHJX2nP_-H_pDUFNnSshZ0WntbCpvIjdXBLgLAl9Prgp_qhPWelG5Ik1CIl_Q45vBohAxr6GO4VCshnJAC3pHHgI6u9xx8pGvCBoEUivXl/s1600/piazza+mentana+monumento+e+bambini.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="milano piazza mentana garibaldi" border="0" data-original-height="511" data-original-width="705" height="144" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASVSCk-I0fD_AyO0aOUseAhRVDRgcW9-2l6dHJX2nP_-H_pDUFNnSshZ0WntbCpvIjdXBLgLAl9Prgp_qhPWelG5Ik1CIl_Q45vBohAxr6GO4VCshnJAC3pHHgI6u9xx8pGvCBoEUivXl/s200/piazza+mentana+monumento+e+bambini.JPG" title="piazza Mentana e il monumento ai Caduti" width="200" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
L'attuale <b>piazza Mentana</b> (alla quale si giunge lasciandosi alle spalle il <b>Carrobio </b>per una cinquantina di metri) è caratterizzata dal <b>monumento </b>centrale dedicato ai <b>Martiri </b>della battaglia di <b>Mentana</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmQa53vPLhJESK3nuQ9w06uhnPRASZthSvcXZ1-FJKzCRJYqubRzH-olyVjZ0ZimaKqxCRBeAXMdPp__GGzKA53syr3IlaZBakjFe0nlEipTSljYAvFQoG9l8eEhTNlevSfqoTyvCsBnYt/s1600/arti+e+mestieri+mentana.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="milano piazza mentana garibaldi" border="0" data-original-height="224" data-original-width="313" height="143" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmQa53vPLhJESK3nuQ9w06uhnPRASZthSvcXZ1-FJKzCRJYqubRzH-olyVjZ0ZimaKqxCRBeAXMdPp__GGzKA53syr3IlaZBakjFe0nlEipTSljYAvFQoG9l8eEhTNlevSfqoTyvCsBnYt/s200/arti+e+mestieri+mentana.JPG" title="società incoraggiamento arti e mestieri" width="200" /></a>A fargli da cornice, due imponenti <b>edifici </b>ottocenteschi votati alla formazione dei giovani: l'ex <b>Istituto tecnico santa Marta</b> (oggi occupato dalla scuola statale secondaria) e la <b>Società di incoraggiamento d'arti e mestieri</b> (1890).</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_1qj8l1wkIPaykkAvl8y1ExCnHvK_iNjBPyomioYdyQKsLVb1DRzac-27FNZJzdm6vtevEuqJJvY7_32-llHkFiBrwqMDXL-5YP2UZtJB4qonYks_mzNfOpwc9Fcw9AkDzGevZRepcDL7/s1600/istituto+tecnico.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="milano piazza mentana garibaldi" border="0" data-original-height="227" data-original-width="310" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_1qj8l1wkIPaykkAvl8y1ExCnHvK_iNjBPyomioYdyQKsLVb1DRzac-27FNZJzdm6vtevEuqJJvY7_32-llHkFiBrwqMDXL-5YP2UZtJB4qonYks_mzNfOpwc9Fcw9AkDzGevZRepcDL7/s200/istituto+tecnico.JPG" title="istituto tecnico di santa marta" width="200" /></a>Un tempo la piazza era occupata dai chiostri del <b>monastero di santa Marta</b> (del 1345, anno in cui tale Simona da Casale, per dedicare
la sua vita a Dio, radunò nella propria casa vicino ad una piccola cappella
dedicata a santa Marta altre compagne devote), che per un lungo periodo conservarono l'abbozzato monumento <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/06/il-monumento-funebre-gaston-de-foix-del.html" target="_blank">funebre di <b>Gaston de Foix</b></a>, opera del <b>Bambaia</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <b>monastero </b>di santa Marta fu <b>soppresso </b>nel 1798, e i suoi locali divennero sede dal 1844 del <b>Museo di
Storia Naturale</b> (<a href="http://milanoneisecoli.blogspot.it/2014/11/de-cristoforis-e-jan-i-padri-del-museo.html" target="_blank">approfondisci</a>), ma finirono con l’essere poi demoliti nel 1861.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZN1-SmBlrjzqA5ZdMIrBwmg5iETlbBgyXkK55TiPFie6xCajWEH0lBGTeBkqX6v_556aBGisNw5PdUOj4HUFMkieExXfUDqZeo7oVsMSmVh1zP23u53SxlNWcDU15gQ91JqSFeLwMTJGR/s1600/1883+mappa+piazza+mentana.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="milano piazza mentana garibaldi" border="0" data-original-height="327" data-original-width="313" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZN1-SmBlrjzqA5ZdMIrBwmg5iETlbBgyXkK55TiPFie6xCajWEH0lBGTeBkqX6v_556aBGisNw5PdUOj4HUFMkieExXfUDqZeo7oVsMSmVh1zP23u53SxlNWcDU15gQ91JqSFeLwMTJGR/s200/1883+mappa+piazza+mentana.JPG" title="1883: piazza Mentana" width="191" /></a>Si doveva creare spazio per erigere il Regio istituto tecnico "di Santa Marta", poi Cattaneo, che
per qualche anno diede il nome allo slargo così ricavato (che prima era appunto conosciuto come piazza S. Marta).</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1874 venne indetto un pubblico <b>concorso </b>(non senza polemiche) per realizzare un <b>monumento</b> cittadino che commemorasse i Caduti italiani della battaglia di Mentana (volontari italiani garibaldini contro francesi e pontifici, nel 1867).</div>
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Vinse il bozzetto presentato da <b>Luigi</b> <b>Belli</b>. </div>
Il <b>monumento </b>fu concepito come un basamento gradinato su cui si erge uno stretto piedistallo in porfido rosa di Baveno. La statua in marmo bianco raffigura l<b>'Italia nel gesto di porgere la corona</b> di lauro; con la sinistra tiene una lunga spada sfoderata, puntata a terra. Decorato sulle facce laterali con rilievi bronzei raffiguranti la <b>Battaglia di Monterotondo</b> e la <b>Disfatta di Mentana</b>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTpNk1Cukx3954tyc9XfCuD8_oKliG4R0tMU_6xmvxVY1lRHgkIEMrtmjEaWcPNnFbZocXiZeyVxcKBi1PGD5exYQowQH_TiGzBsQKPw4lSVrBn0qNMwBUPRClV1IJfzSd_sGUcxU0051i/s1600/piazza+mentana+monumento.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="milano piazza mentana garibaldi" border="0" data-original-height="694" data-original-width="645" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTpNk1Cukx3954tyc9XfCuD8_oKliG4R0tMU_6xmvxVY1lRHgkIEMrtmjEaWcPNnFbZocXiZeyVxcKBi1PGD5exYQowQH_TiGzBsQKPw4lSVrBn0qNMwBUPRClV1IJfzSd_sGUcxU0051i/s200/piazza+mentana+monumento.JPG" title="monumento ai Caduti di Mentana del Belli" width="185" /></a></div>
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Una volta realizzato, il monumento trovò degna collocazione proprio nella nuova piazza.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGmNm6itygb5W9Nqno4BZTDxSbd4eaGol-UEK06uimaCMHzgyOavbIZfvKNuKnIQDoFtJ7KfYEexDfHmdLNth1X6rQjCpk91WB14ZXVFnVmQ-mWVUn9P1z8nB3rnAL6b5BF3fzhyUWejvY/s1600/piazza+mentana+inaugurazione+monumento+garibaldi.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="670" data-original-width="881" height="151" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGmNm6itygb5W9Nqno4BZTDxSbd4eaGol-UEK06uimaCMHzgyOavbIZfvKNuKnIQDoFtJ7KfYEexDfHmdLNth1X6rQjCpk91WB14ZXVFnVmQ-mWVUn9P1z8nB3rnAL6b5BF3fzhyUWejvY/s200/piazza+mentana+inaugurazione+monumento+garibaldi.JPG" width="200" /></a>L'<b>inaugurazione </b>avvenne il <b>3 novembre 1880</b>: grande accorrere di popolo e autorità, ma soprattutto la presenza, sotto il baldacchino d'onore, di <b>Giuseppe Garibaldi</b>.<br />
<div style="text-align: justify;">
Che finì così, per quanto poco visibile, immortalato nella foto ricordo della giornata di festa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine, la piazza fu dedicata alla battaglia di Mentana, toponimo che
ancora oggi conserva. </div>
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<br /></div>
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<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maggio 2020</b></div>
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<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-31902921627298997712020-04-04T12:53:00.000+01:002020-04-22T09:47:36.865+01:00Gaetano Pini e il Pio Istituto per Rachitici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjYZOtKCieRgTOF93YrlwoFkx0BSaB0wx0Y0QLBQBfH4Z5jFaK8aFX_Vew4IWqQcqPauzXRD3tRP0IJJT2cB-IPGdcrfLMxpHmwQ2ngool-XrvhKPomBAN_M9mrBVEQ-7OCOmzvKVNJ9hp/s1600/pio+istituto+rachitici+milano+grande.JPG" imageanchor="1"><img alt="Pini istituto rachitici via san calimero" border="0" data-original-height="609" data-original-width="911" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjYZOtKCieRgTOF93YrlwoFkx0BSaB0wx0Y0QLBQBfH4Z5jFaK8aFX_Vew4IWqQcqPauzXRD3tRP0IJJT2cB-IPGdcrfLMxpHmwQ2ngool-XrvhKPomBAN_M9mrBVEQ-7OCOmzvKVNJ9hp/s400/pio+istituto+rachitici+milano+grande.JPG" title="Pio Istituto Rachitici, via S.Calimero" width="400" /></a></div>
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Il primo, importante, passo verso la cura del <b>rachitismo</b>, vera piaga sanitaria, viene fatto poco dopo l'unità d'Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <b>rachitismo</b>, tipica patologia dell'età <b>pediatrica</b>, è dovuto a problemi di <b>metabolismo osseo </b>e carenza di <b>vitamina D</b>. E' la malattia dovuta a insufficiente, se non assente, esposizione al <b>sole</b>, associata a <b>squilibri nutrizionali</b>. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNI_XmIGuhY2VQRfZwSTtrLgoNosUKc8Iob2Y-lLpbmuBricQUdKOOJW903oa-7kXe_sOJXOTZ0pTjgJddAap6Xhna58G4ERAU9ZxqNQe_fo7zZjJH-x8tRPnYbt8RqB6y2Hc1ut6vZ3e/s1600/gaetano+pini.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="334" data-original-width="243" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQNI_XmIGuhY2VQRfZwSTtrLgoNosUKc8Iob2Y-lLpbmuBricQUdKOOJW903oa-7kXe_sOJXOTZ0pTjgJddAap6Xhna58G4ERAU9ZxqNQe_fo7zZjJH-x8tRPnYbt8RqB6y2Hc1ut6vZ3e/s200/gaetano+pini.JPG" title="gaetano pini" width="145" /></a>Tipici della <b>povertà </b>e degli <b>affollamenti </b>in ambienti chiusi e malsani, ma alla quale non erano immuni neppure i bambini nobili e <b>ricchi</b>, a volte esageratamente privati della <b>fotoesposizione</b>, costretti com'erano da <b>abiti </b>troppo <b>coprenti </b>nelle stanze dei palazzi, alimentati in maniera scorretta con carenza vitaminica, nei primi anni di esistenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel <b>1874 Gaetano Pini</b> fonda la <b>Scuola dei Rachitici</b>, o <b>Asilo</b>, con sede prima in <b>via Sant'Andrea</b>, poi in <b>vicolo Rasini</b>, piccola via senza uscita a ridosso di <b>san Babila</b>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRa-IEt1gaZ_i6INkDMadi-fmywWRiGAGXpsfYyIc98YOeWTbhaycUTumNaOME4IfUfF2BlQ5WMvOCcMy5ZQYxUYfMWc8Nd1ntIuzUsCAhSkd5QEDNIZTdnasNQ3B5xL0LH5SA2S_5M77Z/s1600/scuola+rachitici+via+sant+andrea+mi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="511" data-original-width="699" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRa-IEt1gaZ_i6INkDMadi-fmywWRiGAGXpsfYyIc98YOeWTbhaycUTumNaOME4IfUfF2BlQ5WMvOCcMy5ZQYxUYfMWc8Nd1ntIuzUsCAhSkd5QEDNIZTdnasNQ3B5xL0LH5SA2S_5M77Z/s320/scuola+rachitici+via+sant+andrea+mi.JPG" title="Asilo dei rachitici" width="320" /></a></div>
</div>
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In questi locali, il medico iniziò a prendersi cura di bambini affetti da rachitismo, o comunque afflitti da problemi e <b>deformazioni</b> all'apparato <b>scheletrico</b>. </div>
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</div>
<div style="text-align: justify;">
L'allievo del Pini, <b>Pietro Panzeri</b> (che nel 1875 aveva fondato una Guardia medica in piazza Duomo) enterà con grande entusiasmo e idee innovative nel nuovo ospedale. L'istituzione ebbe presto un grande successo, anche in termini di donanzioni economiche.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIglLn-0KqgUXOjQ2tIlY6G2hITlHoic-OPgYl7CfjZkYGAURl0mi__Q1J4yulKecQxPp-KYgsLBjm2jKZ81gpiDPc0vfm-S1a50BLRMhhSiz4qBCGF80h1uozJfnpkAQM6gr3rHHj5ljj/s1600/1904mappa+ist+rachitici.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="481" data-original-width="752" height="127" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIglLn-0KqgUXOjQ2tIlY6G2hITlHoic-OPgYl7CfjZkYGAURl0mi__Q1J4yulKecQxPp-KYgsLBjm2jKZ81gpiDPc0vfm-S1a50BLRMhhSiz4qBCGF80h1uozJfnpkAQM6gr3rHHj5ljj/s200/1904mappa+ist+rachitici.JPG" title="sulla mappa, il pio istituto rachitici" width="200" /></a>Le vaste entrate assicurate da lasciti, elemosine e sovvenzioni, permisero nel <b>1881 </b>di aprire la nuova grandiosa <b>sede</b>, nel bell'edificio edificato in <b>via san Calimero</b>. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4WpuB6w17T-FVGDIlQnEzWaIelrPCMiPvT1ISAAvhB7h2D_H_azoUNBtmmwTo327OioGf5XHJqsIFUY7Y5hKBq4pVaUFPR_pJr0GY8RPFCocDHy52CS9T0MKDQVG-cd0Lfn-s9mWHHZ88/s1600/pio+istituto+rachitici+milano.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="275" data-original-width="379" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4WpuB6w17T-FVGDIlQnEzWaIelrPCMiPvT1ISAAvhB7h2D_H_azoUNBtmmwTo327OioGf5XHJqsIFUY7Y5hKBq4pVaUFPR_pJr0GY8RPFCocDHy52CS9T0MKDQVG-cd0Lfn-s9mWHHZ88/s320/pio+istituto+rachitici+milano.JPG" title="istituto dei rachitici" width="320" /></a></div>
Avrà nome <b>Pio Istituto dei Rachitici</b>, vero antisignano di un ospedale ortopedico di stampo moderno. E propio in san Calimero abbiamo oggi il moderno <b>ospedale Pini</b>.</div>
La struttura sanitaria sarà più tardi affidata alla direzione del valente <b>Riccardo Galeazzi</b>.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0KShEBL4z2SIcOByAmmxf3g7e_vaPjSL6fknyeN0RMEJHsTxwQhsAx9QwJUIS6BdXRzubyzbulZNwIBBIO-hdMe-dB1_dkEbqmbMTzWx3L9DzQmTMnA21YC4VqXl3XJjq1Hdl4OVw_34w/s1600/riccardo+galeazzi+rachitici+ortopedia.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="601" data-original-width="434" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg0KShEBL4z2SIcOByAmmxf3g7e_vaPjSL6fknyeN0RMEJHsTxwQhsAx9QwJUIS6BdXRzubyzbulZNwIBBIO-hdMe-dB1_dkEbqmbMTzWx3L9DzQmTMnA21YC4VqXl3XJjq1Hdl4OVw_34w/s200/riccardo+galeazzi+rachitici+ortopedia.JPG" title="riccardo galeazzi" width="144" /></a></div>
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</div>
Nel <b>1915 </b>venne ampliata l'offerta ai malati scheletrici, costruendo (grazie a cospicue elargizioni) l'ospedale <b>succursale </b>di <b>Gorla</b>, in <b>viale Monza</b>, ribattezzato <b>Rifugio Fanny Finzi Ottolenghi</b>, pensato per la cura e la riabilitazione fisioterapica degli <b>operai infortunati </b>e divenuti invalidi.<br />
<div style="text-align: justify;">
Durante e soprattutto dopo la Grande Guerra, diverrà un centro di eccellenza per i reduci del fronte, militari con terribili menomazioni agli arti, che qui trovarono, per quanto possibile, sollievo con operazioni e protesi.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidFHMgXt9pn0kL7LJlB1iRh8O_K3NSZ5yw98yU5BJ4ovllPtEMIwkOEHpHZduGvEY60s-1emvlI6N4asSaaeo0smBDQ79QycEFD181sxQLVYZse4HkOj_q025LN8RVrQmerCRfStJ2iv5O/s1600/rachitici+gorla+rifugio+fanny+ottolenghi.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="447" data-original-width="738" height="193" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidFHMgXt9pn0kL7LJlB1iRh8O_K3NSZ5yw98yU5BJ4ovllPtEMIwkOEHpHZduGvEY60s-1emvlI6N4asSaaeo0smBDQ79QycEFD181sxQLVYZse4HkOj_q025LN8RVrQmerCRfStJ2iv5O/s320/rachitici+gorla+rifugio+fanny+ottolenghi.JPG" title="rifugio Finzi Ottolenghi a Gorla milanese" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ4OYgqMUVSlX0cNhu8X2-XQ3TLCeeCurTSnYzWU5wOwQgZbv11bqPcE6BW42s5wq8qHNWkapCLxQPSlq1RVKqmipeChYfsIx-RciaAirU6H2HegBQTteb9OFffjrkOoPgLZ1LsZ6KINUk/s1600/rachitici+ricevuta+donazione.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="pio istituto rachitici" border="0" data-original-height="321" data-original-width="529" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJ4OYgqMUVSlX0cNhu8X2-XQ3TLCeeCurTSnYzWU5wOwQgZbv11bqPcE6BW42s5wq8qHNWkapCLxQPSlq1RVKqmipeChYfsIx-RciaAirU6H2HegBQTteb9OFffjrkOoPgLZ1LsZ6KINUk/s320/rachitici+ricevuta+donazione.JPG" title="elemosina al pio istituto rachitici" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>mauro colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>aprile 2020</b></div>
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<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-33017613939034769972020-03-13T22:33:00.005+00:002022-01-28T10:47:10.423+00:00Luigi Sacco, primo vaccinatore di Lombardia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjKKVpElpG3-KJlz-JUFsyLg-8AF8U3SSKy-SmiiMzaXr951nuR3qEWKN3gYICW7BzSpW-XCby_wQJ18xhX5wfVl0eFKgLjoCIH31Dvhjqw73bvd5D7JSXUc9VUwkjZc1l5EyRRGD1q0ECGnQHCX-XaQH-HX8lWJu8a5kEFmX8bLvwAvnUjkIZmlngprA=s420" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="luigi sacco" border="0" data-original-height="385" data-original-width="420" height="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjKKVpElpG3-KJlz-JUFsyLg-8AF8U3SSKy-SmiiMzaXr951nuR3qEWKN3gYICW7BzSpW-XCby_wQJ18xhX5wfVl0eFKgLjoCIH31Dvhjqw73bvd5D7JSXUc9VUwkjZc1l5EyRRGD1q0ECGnQHCX-XaQH-HX8lWJu8a5kEFmX8bLvwAvnUjkIZmlngprA=w320-h293" title="sacco, vaccinatore di lombardia" width="320" /></a></div><br /> </div><div style="text-align: justify;">In questi tempi funestati dall'epidemia di <b>Coronavirus</b>, è doveroso ricordare un <b>medico </b>che tanti benefici riuscì a portare nella prevenzione di una malattia un tempo terribile: il <b>vaiolo</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non stupisce, pertanto, se a questo medico è intitolato l'ospedale milanese che oggi, per primo, si è occupato dell'epidemia in corso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Luigi Sacco</b> nacque a Varese il 9 marzo 1769; laureatosi a Pavia, allievo dello Spallanzani, si trasferì presto a Milano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Affascinato dagli esperimenti e dalle intuizioni dell'inglese <b>Jenner</b>, si dedicò alla diffusione e al perfezionamento del <b>vaccino </b>contro il <b>vaiolo umano</b> (<i><b>virus variola</b></i>) partendo dall'innocuo (per gli uomini) vaiolo bovino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieSQq1cjW6b-latMvRhvV8b1UsVU6i4p4c2xXBuzWc5d3ozq94msKaSWxoYzjn_DV0e_bVuJ0IjaVT5s2q_B8qTqfsXatMKKRmYEJ0zfSr1veYXbLx9buXHx9n9HDnLY3VRiiMw_Z-BESR/s1600/sacco+trattato+di+vaccinazione.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="sacco vaccino vaiolo milano" border="0" data-original-height="642" data-original-width="396" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieSQq1cjW6b-latMvRhvV8b1UsVU6i4p4c2xXBuzWc5d3ozq94msKaSWxoYzjn_DV0e_bVuJ0IjaVT5s2q_B8qTqfsXatMKKRmYEJ0zfSr1veYXbLx9buXHx9n9HDnLY3VRiiMw_Z-BESR/s320/sacco+trattato+di+vaccinazione.JPG" title="Trattato delle vaccinazioni del Sacco" width="196" /></a>Dal settembre <b>1800 </b>all'aprile <b>1801 </b>eseguì più di <b>300 innesti</b> di virus vaccino, iniziando nelle campagne attorno a Varese (sopra alcuni bambini di un contadino), per poi proseguire a Giussano, a Montonate ed in gran parte a Milano. </div>
<div style="text-align: justify;">
Alle prime inoculazioni era seguito un periodo di sperimentazione di controllo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Raccolto infatti materiale pustoloso di vaiolo umano, lo aveva innestato in alcuni fra i suoi primi pazienti vaccinati: nessuno si ammalò, la vaccinazione funzionava a dovere!</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi trionfi della vaccinazione in <b>Lombardia </b>spinsero il governo della <b>Repubblica Cisalpina</b>
a nominare nel 1803 il Sacco quale <b>Direttore generale della vaccinazione</b>, mettendogli a
disposizione gli <b>orfanotrofi </b>per organizzare pubblici esperimenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
Così, la <b>sperimentazione </b>relativa alla validità della vaccinazione fu condotta sopra i <b>trovatelli </b>milanesi, nel <b>Pio Luogo di Santa Caterina</b> alla Ruota (annesso alla <b>Ca' Granda</b>).</div>
<div style="text-align: justify;">
Nello stesso anno pubblicò il suo libro "<i>Memoria
sul vaccino unico mezzo per estirpare radicalmente il vajuolo umano,
diretto ai governi che amano la prosperità delle loro nazioni</i>".</div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 1809, come egli stesso ricordò a <b>Eugenio di Beauharnais</b>, i vaccinati ammontavano a 1.500.000.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Io stesso ho vaccinato più di 500.000 individui ed altri 900.00 sono gl’innestati dai professori a ciò deputati». </div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6GaBP2jEPxna61ClJhzzc4Z4Dm_8XPXnZHsa3xhbnLfAuLDFL8juuyM9X7vBWJosOL_plaT6JGnSKxZYxRfwkkbcyMCqZxXqXlO0cNPnLBvuE80nCT61AYxEasDozNoWiTOM-T3HWk3_B/s1600/lapide+corso+monforte+sacco+milano.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="sacco vaccino vaiolo milano" border="0" data-original-height="198" data-original-width="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6GaBP2jEPxna61ClJhzzc4Z4Dm_8XPXnZHsa3xhbnLfAuLDFL8juuyM9X7vBWJosOL_plaT6JGnSKxZYxRfwkkbcyMCqZxXqXlO0cNPnLBvuE80nCT61AYxEasDozNoWiTOM-T3HWk3_B/s1600/lapide+corso+monforte+sacco+milano.JPG" title="Lapide sulla casa milanese del Sacco" /></a>Era riuscito ad organizzare, primo in Europa, una delle più massicce campagna sanitarie che la storia avesse mai conosciuto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Morì </b>nel 1836, nella sua abitazione di <b>corso Monforte</b>. Fu sepolto nel <b>cimitero </b>di <b>san Gregorio</b>, alle spalle del Lazzaretto.<br /></div><p>
</p><p><br />
</p><p><br />
</p><p><br />
</p><div style="text-align: justify;">
Nel 1858 gli fu dedicata una <b>lapide </b>all'interno della cappella della <b>Santissima
Annunziata</b> dell'<b>Ospedale maggiore di Milano</b>, la <b>Ca' Granda</b> (oggi sede
dell'università degli studi). Il testo lo definisce "<b>Primo inoculatore del vaccino in Lombardia</b>".</div><div style="text-align: justify;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiid9PaMEsEDOlx0LlW4HKUCbJuFCzrOAwhZyZWcoGVsgRpeQO6TehjvYB60RhMCx6qmKwhn08R30sp5rraVzicklnkp4aytq_B_7nd2psp7o8A9qdbEQUG3MWJvV5ORaZWr7Br4BvBK0YqCN7rfgCAMvMwJFQ3U7IVg7MpDAjx5ZAHRhXnJUmLmGqxdw=s795" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="sacco lapide alla ca granda" border="0" data-original-height="795" data-original-width="601" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiid9PaMEsEDOlx0LlW4HKUCbJuFCzrOAwhZyZWcoGVsgRpeQO6TehjvYB60RhMCx6qmKwhn08R30sp5rraVzicklnkp4aytq_B_7nd2psp7o8A9qdbEQUG3MWJvV5ORaZWr7Br4BvBK0YqCN7rfgCAMvMwJFQ3U7IVg7MpDAjx5ZAHRhXnJUmLmGqxdw=w242-h320" title="sacco lapide alla ca granda" width="242" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td></tr></tbody></table><br /> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzHtrH7FjJDMEh62VLFZazrqnq3ShAWGitkp2k0jptlRtcX_oWvnTVjQIF79nxJBeRmSV9dannUL3GWqXtxz4pcTADeT4PSuYf-O_pPmPlTuuqeENV_x9Dwcc9XpiiHgYEd3orW8p7LFJ7Ja2aJD__UHJLR7AevhBkSNtsT_Iri2IBjYdcZr7wLbsYPg=s664" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="sacco vaccinatore vaiolo" border="0" data-original-height="427" data-original-width="664" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjzHtrH7FjJDMEh62VLFZazrqnq3ShAWGitkp2k0jptlRtcX_oWvnTVjQIF79nxJBeRmSV9dannUL3GWqXtxz4pcTADeT4PSuYf-O_pPmPlTuuqeENV_x9Dwcc9XpiiHgYEd3orW8p7LFJ7Ja2aJD__UHJLR7AevhBkSNtsT_Iri2IBjYdcZr7wLbsYPg=w320-h206" title="sacco vaccinatore di lombardia" width="320" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQkssvoa9DZ0ua_iru-CO_WPVcWy_WWMV6HxlQBwI9qWshAWfTsRgekC5GHMVW9bGZa4b6yAkBqdnLK_0RpdQz-p-1TOJ2KHBd1zAI2WleEwI9nVJPDM6k8WCrMVyjWFJO0fAyS5MTSGst/s1600/notificazione+vaiolo+vaccinazione+IR+governo+milano.JPG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="sacco vaccino vaiolo milano" border="0" data-original-height="587" data-original-width="399" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQkssvoa9DZ0ua_iru-CO_WPVcWy_WWMV6HxlQBwI9qWshAWfTsRgekC5GHMVW9bGZa4b6yAkBqdnLK_0RpdQz-p-1TOJ2KHBd1zAI2WleEwI9nVJPDM6k8WCrMVyjWFJO0fAyS5MTSGst/s200/notificazione+vaiolo+vaccinazione+IR+governo+milano.JPG" title="Disposizioni contro il vaiolo nella lombardia austriaca" width="135" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In tempi più recenti, a lui venne <b>intitolato </b>l'<b>Ospedale-Sanatorio </b>milanese di <b>Vialba</b> (antica zona agricola poi entrata a far parte del comune di Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923).</div><div style="text-align: justify;">Questo ospedale, inaugurato nel 1931, per trattare e contrastare la <b>tubercolosi</b>, fu uno uno dei primi tisicomi di pianura sorti in Italia. </div><div style="text-align: justify;">Oggi l'ospedale Sacco, in via Grassi, è centro di riferimento per le emergenze epidemiologiche e per importanti patologie infettive,
oltre che per altre varie malattie di natura oncologica, cardiologica,
ecc., e rappresenta una delle realtà ospedaliere milanesi più conosciute
a livello nazionale.
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik5dhRrhbSpUnZ50T3g1g8FZgNyHHIES53v0vcJxlvNKsRbDVvpcia_lFFbeJNqZjQfoBvA7nsy8i26xws2opYlnTuHEB2esx4cKKhxOQk1li-ARtSpHzk_2dS1fTSf13P31dokXFHyUhT/s1600/sanatorio+vialba+1931.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="sacco vaccino vaiolo milano" border="0" data-original-height="431" data-original-width="320" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik5dhRrhbSpUnZ50T3g1g8FZgNyHHIES53v0vcJxlvNKsRbDVvpcia_lFFbeJNqZjQfoBvA7nsy8i26xws2opYlnTuHEB2esx4cKKhxOQk1li-ARtSpHzk_2dS1fTSf13P31dokXFHyUhT/s320/sanatorio+vialba+1931.JPG" title="Vialba: il sanatorio Sacco" width="237" /></a></div>
<br />
<b>Bibliografia</b><br />
Porro A., <i>Luigi Sacco e la prima grande campagna di vaccinazione contro il vaiolo in Lombardia, 1800-1801</i>, 2012<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>marzo 2020</b>,<b> </b>ultima modifica gennaio 2022<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
<br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNkzK_ObhznZOBd6CA2sebzTT2AwSySFf7QfrCpN8UaD8Bu0SqmyGmdwG9xKgtNPIZqFqyuV8r_B5YnxiZUkMJYgrEDgX5OSfwzur2-xRwfRBHqP-MoTG5i3sy80e_ru49YKV_VjLbopB/s1031/1864+vaccinazioni+vaiolo.JPG" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="vaccinazione contro il vaiolo a milano" border="0" data-original-height="628" data-original-width="1031" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaNkzK_ObhznZOBd6CA2sebzTT2AwSySFf7QfrCpN8UaD8Bu0SqmyGmdwG9xKgtNPIZqFqyuV8r_B5YnxiZUkMJYgrEDgX5OSfwzur2-xRwfRBHqP-MoTG5i3sy80e_ru49YKV_VjLbopB/w320-h195/1864+vaccinazioni+vaiolo.JPG" title="Beretta invita alla vaccinazione contro il vaiolo" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il sindaco Beretta invita alla vaccinazione<br /></td></tr></tbody></table><p></p><p><br /></p><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-19947037876189803302020-03-07T20:13:00.000+00:002020-03-07T20:13:28.912+00:00La perduta statua del Porta ai Giardini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR9MIjv2eyu2t4ZfI7RNcOERKzAc-shB7Qhx0DSDIl63TFn6l-Qsi1OeitP4z-VkGupRES-pjcM5-07thgbkFa6r5JhN9Se17rQWgbHj04bq13IUmiSFp0GdwvUqEKO_0pex0Y4vA4y6rJ/s1600/carlo+porta+ai+giardini+statua.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Statua Porta Milano verziere Giardini" border="0" data-original-height="551" data-original-width="868" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgR9MIjv2eyu2t4ZfI7RNcOERKzAc-shB7Qhx0DSDIl63TFn6l-Qsi1OeitP4z-VkGupRES-pjcM5-07thgbkFa6r5JhN9Se17rQWgbHj04bq13IUmiSFp0GdwvUqEKO_0pex0Y4vA4y6rJ/s320/carlo+porta+ai+giardini+statua.JPG" title="La prima statua del Porta, ai Giardini" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Nel <b>1862 </b>venne inaugurata la <b>statua </b>dedicata al nostro caro Poeta dialettale <b>Carlo Porta</b> (1775-1821).</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXhkZcfAkbalfUIatUE2bvAQnrEHGCEUOJ7hW-m-QwG1teWZ_171IGlSPoRRyslWESYDWTqWxNHe3T-5Cz2I75TtMq0Lm9wiqGWbJO5e9eKO4Bh-bsLsMtCRjIZrCl51Ys4yOrgPwtQfbu/s1600/carlo+porta+statua+foto.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Statua Porta Milano verziere Giardini" border="0" data-original-height="494" data-original-width="209" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXhkZcfAkbalfUIatUE2bvAQnrEHGCEUOJ7hW-m-QwG1teWZ_171IGlSPoRRyslWESYDWTqWxNHe3T-5Cz2I75TtMq0Lm9wiqGWbJO5e9eKO4Bh-bsLsMtCRjIZrCl51Ys4yOrgPwtQfbu/s320/carlo+porta+statua+foto.JPG" title="La prima statua del Porta, ai Giardini" width="135" /></a>Opera di <b>Alessandro Puttinato</b> (sue le statue che ornavano la demolita <b><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2017/09/la-scomparsa-galleria-de-cristoforis.html" target="_blank">Galleria </a>De Cristoforis</b> raffiguranti Marco Polo, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e Flavio Gioia), la statua di marmo a figura intera fu posizionata sull'<b>isoletta </b>(detta "la <b>sciattera</b>") al centro del <b>laghetto </b>dei <b>Giardini</b> <b>Pubblici</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH-jUj5N2w2j_0DVecmgQ8YLZdxEmsNg5HzKi0Bvpoc85sXXVvn3ebUQU6AXzFm7gUB3gNw0CHX-JKxXLIh3VhyphenhyphenUT4Wxkl7DEkOastALnvGJo5rw6w2lz7czoac1dhgJoSzqoyCU8e0g7i/s1600/statua+carlo+porta+giardini.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Statua Porta Milano verziere Giardini" border="0" data-original-height="584" data-original-width="361" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH-jUj5N2w2j_0DVecmgQ8YLZdxEmsNg5HzKi0Bvpoc85sXXVvn3ebUQU6AXzFm7gUB3gNw0CHX-JKxXLIh3VhyphenhyphenUT4Wxkl7DEkOastALnvGJo5rw6w2lz7czoac1dhgJoSzqoyCU8e0g7i/s200/statua+carlo+porta+giardini.JPG" title="La prima statua del Porta, ai Giardini" width="123" /></a>Il <b>Poeta </b>venne accademicamente rappresentanto...intento a gurdare le ochette ed i cigni che navigavano (e navigano) nelle acque non molto limpide dello stagno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il monumento fu <b>distrutto </b>durante i <b><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/07/i-bombardamenti-aerei-su-milano-durante.html" target="_blank">bombardamenti </a>angloamericani </b>del 1943, l'anno più terribile del conflitto. L'incursione aerea l'avrebbe fatta andare letteralmente in briciole.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sorse un piccolo giallo: nonostante, si disse, le ricerche dei pompieri nelle acque limacciosa, pare che nessun frammento venne ripescato. Possibile? A molti questa cosa non convinse .....tanto da pensare che forse, solo danneggiata, la statua venne fatta sparire troppo in fretta.</div>
Ma tant'è, il periodo era quello, e non si andava per il sottile.<br />
<div style="text-align: justify;">
La <b>nuova statua bronzea</b>, quella che vediamo <b>oggi</b>, venne inaugurata nel <b>1966</b>, <b>copia </b>esatta della precedente, opera di <b>Ivo Soli</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG5Nbq1BxUvM2ER-Fhu2M-A0DM2OaO9x9Q-6nbX4IWZ8LWuUi9jsZlZ3Rx0rockIP82ackst-2hm4FJDm4Sx6t0Dhu_GIZ67XKdjez4yG670PbYju8au2JJmY2mX4qzFRTIZbDBox6xbDW/s1600/carlo+porta+statua+moderna.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Statua Porta Milano verziere Giardini" border="0" data-original-height="519" data-original-width="254" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhG5Nbq1BxUvM2ER-Fhu2M-A0DM2OaO9x9Q-6nbX4IWZ8LWuUi9jsZlZ3Rx0rockIP82ackst-2hm4FJDm4Sx6t0Dhu_GIZ67XKdjez4yG670PbYju8au2JJmY2mX4qzFRTIZbDBox6xbDW/s320/carlo+porta+statua+moderna.JPG" title="La nuova statua al Verziere" width="156" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Fu collocata dove la possiamo ancora vedere, nello spazio, quasi una piazzetta, nato tra <b>via Larga</b> e la retrostante piazza <b>santo Stefano</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Qui era l'antico <b>verziere</b>. Non poteva quindi scegliersi un posto più approprieto. Non a caso uno dei componimenti più celebri del Porta è "<b>La Ninetta del Verzee</b>".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>Bibliografia </b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Secchi C.C., <i>Carlo Porta e Tommaso Grossi Inedito</i>, 1966</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>marzo 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-57932800563766383622020-02-27T15:09:00.000+00:002020-03-03T10:51:25.429+00:00L'operosa Milano dei motocarri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqoAgR67wi4EY2953VjTnY1EoW0Gc-Y_vDD37RTORABvjQ5MZMbjtDZiixS9CRZwJ2ISyKJaFE1NUlT-vDnKjywlKWYcw-cRxdhs58dnlNCC-ZWTO99lZsa6j556eXfuHI5Bxlx-koT9hy/s1600/img029.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motocarri milano gilera guzzi" border="0" data-original-height="672" data-original-width="990" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqoAgR67wi4EY2953VjTnY1EoW0Gc-Y_vDD37RTORABvjQ5MZMbjtDZiixS9CRZwJ2ISyKJaFE1NUlT-vDnKjywlKWYcw-cRxdhs58dnlNCC-ZWTO99lZsa6j556eXfuHI5Bxlx-koT9hy/s400/img029.jpg" title="Motocarri a Milano nel Dopoguerra" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Nei primissimi <b>anni Trenta</b> del <b>Novecento </b>l'intera <b>Europa </b>vede nascere i semplici ed economici <b>motocarri</b>, veicoli per il trasporto merci derivati da una <b>motocicletta</b>, con tre ruote, provvisti di cassone o di un vano chiuso (<b>motofurgone</b>) dove caricare merci di vario tipo.<br />
<div style="text-align: justify;">
La parte dedicata al carico poteva essere anteriore o posteriore rispetto al telaio motociclistico. Se il cassone anteriore era di costruzione più semplice ed economica rispetto al cassone posteriore, di contro si aveva lo svantaggio della limitatissima capacità di carico, sia per la distribuzione dei pesi sia per oggettivi limiti di visibilità nella guida.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjea-KV6FFEjdqBnlbUdVG503XdsTJGlWq5rv1sz4qRYig_5K26DAFlIGF3XJaXGZGCtVabNdZZnTiyMc-D_aZGhzuk_-SXurP_cnd9x76x_gBOo4tkYOPROTOFaKKe3arQUFc6v4Cw5Nnh/s1600/FB+motofurgoni+fiera+anni+30.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="motocarri milano FB " border="0" data-original-height="411" data-original-width="520" height="251" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjea-KV6FFEjdqBnlbUdVG503XdsTJGlWq5rv1sz4qRYig_5K26DAFlIGF3XJaXGZGCtVabNdZZnTiyMc-D_aZGhzuk_-SXurP_cnd9x76x_gBOo4tkYOPROTOFaKKe3arQUFc6v4Cw5Nnh/s320/FB+motofurgoni+fiera+anni+30.PNG" title="Motofurgone FB alla fiera di Milano, anni Trenta" width="320" /></a>Inizialmente il guidatore sedeva a cavalcioni della moto, con il tempo gli si diede una <b>cabina</b>, ben presto dotata anche di <b>portiere</b>, per ripararsi delle intemperie, e si finì, in certi casi, con il fornire il veicolo di un vero <b>sedile </b>anzichè di un sellino. </div>
<div style="text-align: justify;">
Si comprese ben presto quanto il motocarro fosse il veicolo adatto per <b>trasporti leggeri</b> su <b>breve distanza</b>, ideali per le città e i paesi. </div>
<div style="text-align: justify;">
In <b>Italia </b>il motocarro si diffonde in fretta e con grande fortuna, tant'è che quasi tutte le case motociclistiche mettono in listino almeno un modello da carico pensato per artigiani e commercianti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le <b>strade strette</b>, i <b>centri storici angusti</b>, i <b>cortili </b>con i piccoli portoni tipici dei nostri nuclei abitativi, diventano il pane quotidiano per i motocarri italici.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFhyphenhyphenrWgVh0nw2RPeqwkJ5-RDNKwB6OgIAybNXeQsf2E0Dh4DJGIdxsLpIuUueugyd5H6eIW-xVaTanXYY-5HV2vjjOftfT8XgQMNXtPPrkWbdvYuNDfuGVhO-YI254V9Ootu87YSFheQi6/s1600/FM+motofurgone+1936.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="motocarri milano FB mondial" border="0" data-original-height="546" data-original-width="787" height="138" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFhyphenhyphenrWgVh0nw2RPeqwkJ5-RDNKwB6OgIAybNXeQsf2E0Dh4DJGIdxsLpIuUueugyd5H6eIW-xVaTanXYY-5HV2vjjOftfT8XgQMNXtPPrkWbdvYuNDfuGVhO-YI254V9Ootu87YSFheQi6/s200/FM+motofurgone+1936.PNG" title="Motocarro FB" width="200" /></a>Ebbe così inizio l'avventura di questo buffo veicolo, chiamato ad affiancare gli italiani nel difficile periodo dell'autarchia prima e della guerra poi. Economico, pratico, infaticabile, un vero compagno di lavoro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Sembrerebbe che nella nostra penisola il primo motocarro sia stato un <b>MAS </b>del 1924, ma prestissimo tutte le altre case si specializzarono, sfruttando le adatte e parsimoniose cilindrate medie (250 cc, o 500 cc).</div>
<div style="text-align: justify;">
Fu l'epoca dei motocarri <b>Guzzi</b>, <b>Benelli</b>, e in ambito <b>milanese</b>, <b>FB</b> <b>Fratelli Boselli</b>, <b>Gilera</b>, <b>Bianchi</b>, <b>Sertum</b>.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8eChukIKyvi1ZdgNPeTpFJhqeTc4cBLB0tcuSR6nxZgvWyTfj_OYbk_6hRFbrog_uISGOr_NJrrgmXoXN4Y0sIoHfaGIT009ljFLyjXnNNcG0bqYWMPtD4len1ACJyouPZk-M8Qz7k7pB/s1600/sertum.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="milano motocarri sertum" border="0" data-original-height="344" data-original-width="505" height="217" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8eChukIKyvi1ZdgNPeTpFJhqeTc4cBLB0tcuSR6nxZgvWyTfj_OYbk_6hRFbrog_uISGOr_NJrrgmXoXN4Y0sIoHfaGIT009ljFLyjXnNNcG0bqYWMPtD4len1ACJyouPZk-M8Qz7k7pB/s320/sertum.PNG" title="motocarro Sertum" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPOBWRDbqzEB6VauW3yG5JqNn1SGY_0kOQThxiurst1J_lW69iQnMLYakDG7UUQ9o6P1YnooT4Tiso6PMCwVcbEeUYuaRZqyEebtg3E7nP_4lpa8HIUjEP3sJUwQWTog10xf4wTYAPczPd/s1600/sertum+motocarro+1944.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motocarro milano sertum" border="0" data-original-height="821" data-original-width="1171" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPOBWRDbqzEB6VauW3yG5JqNn1SGY_0kOQThxiurst1J_lW69iQnMLYakDG7UUQ9o6P1YnooT4Tiso6PMCwVcbEeUYuaRZqyEebtg3E7nP_4lpa8HIUjEP3sJUwQWTog10xf4wTYAPczPd/s320/sertum+motocarro+1944.PNG" title="motocarro Sertum" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTuDp64rukpW_P0Hjh8d2Q_U9_ZC3iZ31xrDkjA4j53nS49p3aPyPJV-nTrL4IPkPfZSRpiCbuMMGAzEbJtZouTyZ9ihOLCrcouOc6aiDxKSRRM6LFfnN1rwtrU5HWhPO0dUq1ezqo2jx2/s1600/gilera+mercurio.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motocarri milano gilera " border="0" data-original-height="433" data-original-width="614" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTuDp64rukpW_P0Hjh8d2Q_U9_ZC3iZ31xrDkjA4j53nS49p3aPyPJV-nTrL4IPkPfZSRpiCbuMMGAzEbJtZouTyZ9ihOLCrcouOc6aiDxKSRRM6LFfnN1rwtrU5HWhPO0dUq1ezqo2jx2/s320/gilera+mercurio.PNG" title="Motocarro Mercurio Gilera" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4ssuK0saPNXkIxIUIj8uEcfsaEACK66YQelnf__ofPt1-mAa9S4bBbu7etIdNQ_bTcHT-V_bIVwmbgQSm-ecvnQ256ylKGbiAmgU9brHtIaMA_M1f3CEhoFsFxrlUhGxVgS5H8nd0uFPe/s1600/gilera+motocarro.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motocarro gilera milano" border="0" data-original-height="706" data-original-width="507" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4ssuK0saPNXkIxIUIj8uEcfsaEACK66YQelnf__ofPt1-mAa9S4bBbu7etIdNQ_bTcHT-V_bIVwmbgQSm-ecvnQ256ylKGbiAmgU9brHtIaMA_M1f3CEhoFsFxrlUhGxVgS5H8nd0uFPe/s320/gilera+motocarro.PNG" title="Motocarro Gilera" width="229" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjylJjRC2cL1oQgyEU94LRzSUKop2mFhc8KDSHp-iL8qlQy2AqMb9O9n1FEjfsktWJUSCAjOWxlK7yxhsbF-nBKknrktkgNlIhc4171bKH45BxXpqQLITy1KVp5uyrJE7xUREs6vvuTv1Ip/s1600/bianchi+supermil.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motocarro milano bianchi" border="0" data-original-height="375" data-original-width="598" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjylJjRC2cL1oQgyEU94LRzSUKop2mFhc8KDSHp-iL8qlQy2AqMb9O9n1FEjfsktWJUSCAjOWxlK7yxhsbF-nBKknrktkgNlIhc4171bKH45BxXpqQLITy1KVp5uyrJE7xUREs6vvuTv1Ip/s320/bianchi+supermil.PNG" title="motocarro Bianchi supermil" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel <b>difficile dopoguerra</b>, con macerie ovunque, strade dissestate ma tanta voglia di ricominciare, la produzione del veicolo a tre ruote abbracciò, inizialmente causa ristrettezza economiche, le <b>cilindrate minori</b>: nascono i treruote sotto i <b>50 cc</b>, derivati cioè dai ciclomotori, pertanto spesso denominati (correttamente) ciclocarri o ciclofurgoni. </div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir5YQ9OE2wN4Wwv-X9zaOL024iu6_W4z2kQ_25gLg2tGPRuioMs09Kvx_OjQgzGPruhcXj-azH8boJ1880hsKtlCOxQ7kZaD-2yeW_Al89_BH-hsukyBKPmgH-r-kDnEP3ZaH2zM_RbjKZ/s1600/emolini+marziano.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="ciclocarro motocarro 49 cc empolini demm milano" border="0" data-original-height="724" data-original-width="1122" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEir5YQ9OE2wN4Wwv-X9zaOL024iu6_W4z2kQ_25gLg2tGPRuioMs09Kvx_OjQgzGPruhcXj-azH8boJ1880hsKtlCOxQ7kZaD-2yeW_Al89_BH-hsukyBKPmgH-r-kDnEP3ZaH2zM_RbjKZ/s200/emolini+marziano.PNG" title="ciclocarro empolini 49 cc" width="200" /></a>Sarà poi la fortuna dell'<b>Ape </b>Piaggio, derivata dalla nuova nata, la Vespa. Nasce nel 1948, con un 98 di cilindrata. Ci vorrà qualche anno per vederla con la cabina chiusa.</div>
<div style="text-align: justify;">
A <b>Milano</b>, si diffonde in casa Innocenti il motofurgone su base <b>Lambretta</b>, che poi si evolverà nel <b>Lambro 550</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
E ancora <b>FB</b>, <b>Doniselli</b>, <b>Motom</b>, <b>Empolini</b>, <b>DEMM</b>, <b>ISO</b>, ecc</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59UvCQ-tAkNRcARjig7_Dmx6l_CsE8cEJb5y7A0p8f10Z3NpI7hlUwRDREtGVDXLJiagwTQ3P1npkE6Q9vWoBw8_b2PEyJ4pTgSrVbspbTNBOOgMh52g4fcqCy6Io5IPqvUGKvONvh8gi/s1600/empolini+catalogo.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="empolini motocarri milano demm" border="0" data-original-height="721" data-original-width="515" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj59UvCQ-tAkNRcARjig7_Dmx6l_CsE8cEJb5y7A0p8f10Z3NpI7hlUwRDREtGVDXLJiagwTQ3P1npkE6Q9vWoBw8_b2PEyJ4pTgSrVbspbTNBOOgMh52g4fcqCy6Io5IPqvUGKvONvh8gi/s320/empolini+catalogo.PNG" title="motocarri empolini milano " width="228" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzIjAgnKvLBWClfd2jlZJn1hX4E96YOSnVdfQXAunMYGk-WTg-CqlERsZAr7nlGGOKRzO-j6V-v3q1gM3HVpjfPvJtnuu1oAEx9zqI5-Gfl7dk0MhhyphenhyphenpE9dmcBgPMgHka_xilLfOJZ6mla/s1600/isocarro.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="milano isomoto motofurgone milano motocarro" border="0" data-original-height="676" data-original-width="496" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzIjAgnKvLBWClfd2jlZJn1hX4E96YOSnVdfQXAunMYGk-WTg-CqlERsZAr7nlGGOKRzO-j6V-v3q1gM3HVpjfPvJtnuu1oAEx9zqI5-Gfl7dk0MhhyphenhyphenpE9dmcBgPMgHka_xilLfOJZ6mla/s320/isocarro.PNG" title="Motofurgone ISO" width="234" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG0ZaYKOcZbZIc-L2eaAbjlDkD6XmlifSvXqgj3XtLq_ghq16OCFRrK2ieDqPrQmGEhmi0MPKQXK8wnADaNLlr-Sic9SYiNmVN91CCQ7jjR4S0rjYYzciimXbcS00J5TV5pMuW_eRqGs2t/s1600/lambretta.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="lambretta milano motocarro" border="0" data-original-height="382" data-original-width="396" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG0ZaYKOcZbZIc-L2eaAbjlDkD6XmlifSvXqgj3XtLq_ghq16OCFRrK2ieDqPrQmGEhmi0MPKQXK8wnADaNLlr-Sic9SYiNmVN91CCQ7jjR4S0rjYYzciimXbcS00J5TV5pMuW_eRqGs2t/s320/lambretta.PNG" title="Motofurgoncino lambretta" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS9TN-Epi1ms7T6HSDi4lWQsArGga6E1LHyVR48ZLcNLwOkPcQkwvq_lQVBgmNAXDyF2hlJyohgAatm0joOwG1rIdrmnh2bn2NJCq7Ohxwjy-BfqHrpDZrD_s355r4HdzAS8O44S6LWEiN/s1600/lambretta+motofurgone.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="innocenti milano lambretta milano" border="0" data-original-height="386" data-original-width="523" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhS9TN-Epi1ms7T6HSDi4lWQsArGga6E1LHyVR48ZLcNLwOkPcQkwvq_lQVBgmNAXDyF2hlJyohgAatm0joOwG1rIdrmnh2bn2NJCq7Ohxwjy-BfqHrpDZrD_s355r4HdzAS8O44S6LWEiN/s320/lambretta+motofurgone.PNG" title="Motofurgone Lambretta Innocenti" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBkpBHQXa13MQwSgXvQbvELkeJKZKAJwAcE5BQjuNE7BykTAnimL4lZ46IKUCFjMeHR0w1LFFvs9YD571yrr_beZZzgWLqkaSvnTmZS4fLYOqZnBzR4PJQXTrn9b0N9IkqqXsj2zsDKBg5/s1600/motom.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="motom milano motocarro motofurgone" border="0" data-original-height="716" data-original-width="541" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBkpBHQXa13MQwSgXvQbvELkeJKZKAJwAcE5BQjuNE7BykTAnimL4lZ46IKUCFjMeHR0w1LFFvs9YD571yrr_beZZzgWLqkaSvnTmZS4fLYOqZnBzR4PJQXTrn9b0N9IkqqXsj2zsDKBg5/s320/motom.PNG" title="motofurgone Motom" width="241" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La motorizzazione di massa degli anni <b>Sessanta </b>porterà sulle strade i <b>furgoni </b>in maniera molto più massiccia di quanti non ne circolassero prima. La loro diffusione porterà ad una contrazione delle vendite dei motocarri anche piccoli. Migliore capacità di carico, con aumento della cilindrata, velocità, sicurezza, queste le caratteristiche che i moderni furgoni potevano vantare, rispetto ai motocarri un po' instabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo l'Ape Piaggio riuscirà a sopravvivere, ed ancora oggi la si può incontrare quasi dappertutto, sebbene in misura inferiore ad un tempo.<br />
<br />
Per l'elenco dei <b>marchi motociclistici milanesi</b>, vai all'apposito <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/08/marchi-motociclistici-milanesi-parte-i-l.html" target="_blank">articolo</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>febbraio 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
Bibliografia<br />
Mario Colombo, <i>Motocarro, fenomeno italiano</i>, Motociclismo d'Epoca, fascicolo n. 1/1997 <br />
Nunzia Manicardi, Motocarri d'epoca, Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-223387810503094662020-01-29T16:46:00.000+00:002020-03-07T17:29:44.741+00:00Dal vescovo Adelmano al Scior Carera di Vittorio Emanuele<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEoXMGY_wZtZC-rJdMv6yjsBMI-v7enBicgFF-FilnQBdx8I0fku9xMz4U-BRHXno4_V2ox3ZoLdTyMDG6-SmaAdMWUO9vBcAoT6GEmKJRkzrI2eA84p7dcfnoNogR4F7B_9tLMS4W7Xxw/s1600/omm+de+preja+stampa+epoca+vittorio+emanuele.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="scior carera omm de preja in vittorio emanuele" border="0" data-original-height="554" data-original-width="589" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEoXMGY_wZtZC-rJdMv6yjsBMI-v7enBicgFF-FilnQBdx8I0fku9xMz4U-BRHXno4_V2ox3ZoLdTyMDG6-SmaAdMWUO9vBcAoT6GEmKJRkzrI2eA84p7dcfnoNogR4F7B_9tLMS4W7Xxw/s320/omm+de+preja+stampa+epoca+vittorio+emanuele.PNG" title="Scior Carera durante un'insurrezione popolare" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaX2ppR7tUQRrn2RRWp_grx_uiWpqh0rb7bRFwoZTz3PIiI_9KgMApUJwmBkGzRqGJeSPtuBnOGxam3zK3xZbo2Tm1MlAMkknDDv9euU5GrpWkR2q7z3d4ij3TzsnLpwZv4CyMjqI6Ongp/s1600/omm+de+preja+oggi.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="scior carera omm de preja in vittorio emanuele" border="0" data-original-height="675" data-original-width="222" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjaX2ppR7tUQRrn2RRWp_grx_uiWpqh0rb7bRFwoZTz3PIiI_9KgMApUJwmBkGzRqGJeSPtuBnOGxam3zK3xZbo2Tm1MlAMkknDDv9euU5GrpWkR2q7z3d4ij3TzsnLpwZv4CyMjqI6Ongp/s320/omm+de+preja+oggi.PNG" title="la statua del Scior Carera oggi" width="105" /></a>Percorrendo <b>corso Vittorio Emanuele</b> (l'antica <b>Corsia dei Servi</b>), camminando sotto i portici dei civici dispari, esattamente al 13, ci si imbatte in una mitica figura cittadina: la <b>statua</b>, meglio <b>altorilievo</b>, detta "<b>Omm de preja</b>" (uomo di pietra), o anche "<b>Scior Carera</b>" ("Scior" si legge "sciur" e significa Signore). Quest'ultimo nomignolo nasce per via dell'iscrizione incisa sulla lapida posta sotto la scultura, che recita: "Carere debet omni vitio, qui in alterum dicere paratus est" (cioè, deve essere senza vizio chi è pronto a criticare gli altri).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La statua è sicuramente di <b>origine romana</b> (III secolo?), e raffigura un <b>personaggio </b>di spicco, abbigliato con la toga. Forse era un magistrato, un funzionario della Roma imperiale, forse un <b>prefetto</b>, per alcuni addirittura <b>Cicerone</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre ad essere danneggiata (è monca), si nota come la <b>testa </b>sia di <b>diversa </b>fattura e di realizzazione molto più tarda, certamente alto medioevale, e sostituisce di fatto quella che doveva essere la testa originale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fino al secondo conflitto mondiale la statua era posta sulla facciata di un <b>palazzo ottocentesco</b> che si trovava al posto di quello, moderno, che vediamo oggi. Ed era incastonata all'altezza del <b>primo piano</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Demolito </b>l'antico palazzo purtroppo danneggiato dai <b>bombardamenti</b> angloamericani, la statua si salvò e fu posizionata sotto il moderno portico, dove la vediamo oggi.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Vj50UFbq8O0yVcXW5nJjGKVaY_47NNzOlsvvafFO8QzSXUpjEhja-dDbEk5dcWsPvNpwdMjZ6pgg4ybHewRmK7pL0NYXr5vigbx8dH6Ix8Y6TzpApBpoXfQ7QsfpxfNkrJKDweBjDceH/s1600/omm+de+preja+vittorio+emanuele+primo+piano.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="scior carera omm de preja in vittorio emanuele" border="0" data-original-height="541" data-original-width="1061" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Vj50UFbq8O0yVcXW5nJjGKVaY_47NNzOlsvvafFO8QzSXUpjEhja-dDbEk5dcWsPvNpwdMjZ6pgg4ybHewRmK7pL0NYXr5vigbx8dH6Ix8Y6TzpApBpoXfQ7QsfpxfNkrJKDweBjDceH/s400/omm+de+preja+vittorio+emanuele+primo+piano.PNG" title="corso V. Emanuele e la statua" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Si nota in giallo la Statua quando era al primo piano dello scomparso palazzo</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
Per un lungo periodo, la statua (che rimase per anni a livello strada, nell'ottocento) fu utilizzata da qualche temerario milanese quale bacheca per <b>versi satirici</b> contro il potere dell'epoca, come avveniva a Roma per la statua del pasquino, la "statua parlante".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3uedOdZvAb5O-LCp52M4ZyBpOG_fY8Rmqv4R-zTqG9om_Vmu8CIEj0Eeh0ZGRJnZXfm8Lswr_EXJ4E8DIgNvbnipwMklN9fsoSnYqUEdURPJuZadjY82zRsL51HeS46ShaI3JksIeBBT/s1600/omm+de+preja+stampa+antica+intera.PNG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="scior carera omm de preja in vittorio emanuele" border="0" data-original-height="654" data-original-width="276" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic3uedOdZvAb5O-LCp52M4ZyBpOG_fY8Rmqv4R-zTqG9om_Vmu8CIEj0Eeh0ZGRJnZXfm8Lswr_EXJ4E8DIgNvbnipwMklN9fsoSnYqUEdURPJuZadjY82zRsL51HeS46ShaI3JksIeBBT/s320/omm+de+preja+stampa+antica+intera.PNG" title="Scior Carera in una vecchia stampa" width="134" /></a>Andando un po' più indietro nei secoli, scopriamo che il nostro <b>Scior Carera</b> si trovava un tempo nella <b>chiesa </b>di <b>san Giorgio "alla nocetta"</b>, poi "<b>al pozzo bianco</b>", detto anche "<b>alamanno</b>".</div>
<div style="text-align: justify;">
La chiesa, attestata fin dal XIV secolo, era in <b>via san Pietro all'orto</b>, ma sconsacrata e soppressa sul finire del Settecento, la relativa Parrocchia venne aggregata a quella di san Carlo al Corso. Dell'edificio non si hanno più notizie dalla fine del Settecento, quando venne sicuramente demolita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma il mistero ancora resta. Che ci faceva una statua di un togato romano dentro ad una chiesa cristiana? E per di più con una testa non sua?</div>
<div style="text-align: justify;">
Per antica leggenda (poi smentita da storici più moderni) la chiesa era sorta per lascito generoso del <b>vescovo</b> milanese <b>Adelmano</b> (eletto nel 948- dimessosi nel 953). Che vi trovò anche sepoltura.</div>
<div style="text-align: justify;">
E in suo onore, all'interno, i suoi discendenti (la famiglia Manclozzi) posero una statua che lo ricordasse. Ma con senso molto pragmatico, pensarono bene di riciclare un'antica scultura romana, ormai inutilizzata. Le si staccò però la testa, per sostituirla con una scolpita per l'occasione, naturalmente somigliante, nelle fattezze, al generoso vescovo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una statua insomma con una lunga vita alle spalle, posizionata in più luoghi a seconda delle stagioni, utile ad una nobile famiglia e per più recenti pasquinate.....chissà se lo scultore romano si immaginava una vita così avventurosa per la propria opera artistica!</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>gennaio 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-13994635177494967752020-01-22T20:38:00.001+00:002020-01-22T20:38:38.796+00:00Il serpente bronzeo in sant'Ambrogio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQJoL1H-_AIscgCsGcbGpApnj_Vt0mQIRM3f0KOqLn6RNuglUBH0U8uiu6c_poke4osYph19BTZcj7AEIsWFJ3GbOnYfTHd5ytWbo3sH16rYUg8owVACEEvq2ltRofaEBQ6T1hBo5_OP-8/s1600/serpente+bronzeo+sant%2527ambrogio.JPG" imageanchor="1"><img alt="serpente bronzeo sant'ambrogio" border="0" data-original-height="526" data-original-width="634" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQJoL1H-_AIscgCsGcbGpApnj_Vt0mQIRM3f0KOqLn6RNuglUBH0U8uiu6c_poke4osYph19BTZcj7AEIsWFJ3GbOnYfTHd5ytWbo3sH16rYUg8owVACEEvq2ltRofaEBQ6T1hBo5_OP-8/s200/serpente+bronzeo+sant%2527ambrogio.JPG" title="serpente di Mosè in sant'Ambrogio" width="200" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjffUAZu8cPbEiu63XTuK0ZI2tUJEVcytdSd265o8fRP4wtKnnziJHQh10u8ghGmWz0e1zOmked5Qbj89F3hftPUunO67fT1ZcZrqaOJQ7B1v8Jikg2hZw4ijaweJF2h-e2scsuWTkfScXK/s1600/chiesa+sant%2527ambrogio+milano.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="serpente bronzeo sant'ambrogio" border="0" data-original-height="440" data-original-width="598" height="146" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjffUAZu8cPbEiu63XTuK0ZI2tUJEVcytdSd265o8fRP4wtKnnziJHQh10u8ghGmWz0e1zOmked5Qbj89F3hftPUunO67fT1ZcZrqaOJQ7B1v8Jikg2hZw4ijaweJF2h-e2scsuWTkfScXK/s200/chiesa+sant%2527ambrogio+milano.JPG" title="La chiesa di sant'Ambrogio" width="200" /></a>Tra i tanti tesori e gioielli artistici che la nostra <b>basilica ambrosiana</b> custodisce, un posto di rispetto lo riveste la scultura del cupo <b>serpente bronzeo</b>, posto sopra una colonna marmorea posizionata nella <b>navata centrale</b>, verso la navata sinistra. </div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM2KJNNY-ehLopGXgRbkf-RQwOZbQq7ixgqs0I3sNE1K4JcSCKEiSOVLJz2SYM7HjTriQv8Yc4tQcs2RmMbGIYmMQ4SZYTW4QIjo2kfQ4k_XsDhlXu5F7NWvCOtAAPwvtH2hHnKPdpBQ3V/s1600/serpente+di+bronzo+in+sant%2527ambrogio.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="serpente bronzeo sant'ambrogio" border="0" data-original-height="593" data-original-width="315" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM2KJNNY-ehLopGXgRbkf-RQwOZbQq7ixgqs0I3sNE1K4JcSCKEiSOVLJz2SYM7HjTriQv8Yc4tQcs2RmMbGIYmMQ4SZYTW4QIjo2kfQ4k_XsDhlXu5F7NWvCOtAAPwvtH2hHnKPdpBQ3V/s320/serpente+di+bronzo+in+sant%2527ambrogio.JPG" title="il serpente sulla colonna" width="169" /></a>Di antichissima fattura, di questo serpente misterioso ce ne parla già nel 1675 <b>Pietro Paolo Bosca</b>, prefetto della <b>biblioteca ambrosiana</b>, nell'opera "<b>De serpente aeneo Ambrosianae basilicae Mediolani micrologus</b>" per i tipi di Francesco Vigoni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo l'Autore, il serpente di bronzo fu portato a Milano dal <b>vescovo Arnolfo II</b> (eletto nel 998, morto nel 1018, di origine longobarda e discendente dei Capitani di <b>Arsago Seprio</b>), durante gli anni del suo ministero. Il serpente era stato prelevato a <b>Costantinopoli </b>(già Bisanzio, oggi Istambul).</div>
<div style="text-align: justify;">
Arnolfo II è ricordato anche per aver <b>fondato </b>la chiesa di <b>San Vittore</b> (dove peraltro fu poi sepolto).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma cosa <b>rappresentava </b>quel serpente, e che significato assunse per la chiesa?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNv9iR3TWDXiTCRX8jD_AQlixquPH3KAmHgDfuRUv4r8rjTE6b-db2-PFbRdXqRu7XCe2F0mkRxQx8SQL3GfWCbkYRgwuZUzc9vveAdq-rXTYRoYV82QqzBKQRZozi4JuvajEEgpoLl9LF/s1600/serpente+mos%25C3%25A8.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="serpente bronzeo sant'ambrogio" border="0" data-original-height="303" data-original-width="229" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNv9iR3TWDXiTCRX8jD_AQlixquPH3KAmHgDfuRUv4r8rjTE6b-db2-PFbRdXqRu7XCe2F0mkRxQx8SQL3GfWCbkYRgwuZUzc9vveAdq-rXTYRoYV82QqzBKQRZozi4JuvajEEgpoLl9LF/s200/serpente+mos%25C3%25A8.JPG" title="Mosè e il serpente" width="150" /></a>Si tratta certamente di un manufatto evocativo del <b>biblico serpente</b> di <b>Mosè </b>(<b>Necustan </b>o <b>Nehustan</b>).<br />
Nella <b>Bibbia</b>, il libro dell'<b>Esodo </b>narra (capitolo 7) infatti:</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>8</b> Il Signore disse a Mosè e ad Aaronne: <b>9</b> «Quando
il faraone vi parlerà e vi dirà: "Fate un prodigio!" tu dirai ad
Aaronne: "Prendi il tuo bastone, gettalo davanti al faraone"; esso
diventerà un serpente». <b>10</b> Mosè e Aaronne andarono
dunque dal faraone e fecero come il Signore aveva ordinato. Aaronne
gettò il suo bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servitori e
quello diventò un serpente. <b>11</b> Il faraone a sua volta
chiamò i sapienti e gli incantatori; e i maghi d'Egitto fecero anch'essi
la stessa cosa, con le loro arti occulte. <b>12</b> Ognuno di essi gettò il suo bastone e i bastoni divennero serpenti; ma il bastone d'Aaronne inghiottì i loro bastoni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Del serpente bronzeo si narra anche nel quarto libro della <b>Bibbia</b>, quello dei <b>Numeri </b>(capitolo 21), dove si legge:</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>4</b> Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono
verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il
viaggio il popolo si perse d'animo. <b>5</b> Il popolo parlò
contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori
d'Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c'è né pane
né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». <b>6</b> Allora il Signore mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d'Israeliti morirono. <b>7</b> Il
popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato
contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi
questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. <b>8</b> Il
Signore disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra
un'asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoyzm_yEEq4CmCAAhdnvV9O7BmlyB3Fwwqw4Swpz7VQctD1UQIvDDX_QbXVdjGI3lQOdkyyi2LbFaSOTlTomJQeUeZ9PU5eyMtbs0MpqnisiE2_Q5xcvXNnZX8RYbyPGaNmwEp8e0OGTm1/s1600/serpente+sant%2527ambrogio+milano+basilica.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="serpente bronzeo sant'ambrogio" border="0" data-original-height="556" data-original-width="279" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoyzm_yEEq4CmCAAhdnvV9O7BmlyB3Fwwqw4Swpz7VQctD1UQIvDDX_QbXVdjGI3lQOdkyyi2LbFaSOTlTomJQeUeZ9PU5eyMtbs0MpqnisiE2_Q5xcvXNnZX8RYbyPGaNmwEp8e0OGTm1/s320/serpente+sant%2527ambrogio+milano+basilica.JPG" title="la colonna e il serpente bronzeo" width="160" /></a>Il nostro serpente, che sicuramente era una delle tantissime <b>realizzazioni bronzee</b> che il mondo antico aveva creato per richiamare i racconti della <b>Bibbia</b>, una volta giunto a <b>Milano </b>e posto nella <b>Basilica ambrosiana</b> divenne oggetto di culto.<br />
Il popolo milanese si convinse presto che aveva capacità <b>taumaturgiche</b>, soprattutto nei casi di <b>vermi</b> e <b>dolori </b>intestinali dei bambini.</div>
<div style="text-align: justify;">
"E perzò li fantini picolini in lo dì poso Pasqua de la Resurectione funo portadi lì, azochè li vedeno questo serpente e del morso de li vermini fusseno liberati, e questo approva la frequente devotione" (così il Bosca nell'opera citata).</div>
<div style="text-align: justify;">
Per secoli le madri conservarono così l'abitudine di portare i loro figlioli al cospetto del sacro serpente, per chiedere <b>guarigioni </b>o per prevenire malattie e disturbi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa forma di idolatria finì con l'essere osteggiata dalla Chiesa, fino a che il cardinale <b>Borromeo</b> proibì esplicitamente ai credenti di continuare con le antiche tradizioni legate al serpente di <b>sant'Ambrogio</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>gennaio 2020</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
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<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-43282699632524127502019-12-22T21:40:00.000+00:002019-12-28T20:18:31.287+00:00Il crollo del ponte in demolizione di via Galilei (1933)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3b19C7xRJIJ8F2gMoL4LJet09YY7hHToX9aS67IGYv4lBmuKqIFBIx2taQZiaIM8NW8dkKFrpVFRUZ15hJLLY-y_esrxCr3_R1uuqFN0Xc-Ojzh6zBvSly_byMA9j1IMYyUApenOVbRuA/s1600/ponte+galilei.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="628" data-original-width="881" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3b19C7xRJIJ8F2gMoL4LJet09YY7hHToX9aS67IGYv4lBmuKqIFBIx2taQZiaIM8NW8dkKFrpVFRUZ15hJLLY-y_esrxCr3_R1uuqFN0Xc-Ojzh6zBvSly_byMA9j1IMYyUApenOVbRuA/s400/ponte+galilei.JPG" title="via Galilei e chiesa s.Gioachimo: crollo del 1933" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Con l'apertura della <b>Nuova</b> (ed attuale) <b>Stazione Centrale </b>(inaugurata ed entrata in servizio nell'estate del 1931), il sistema ferroviario cittadino dovette essere ripensato e in parte smantellato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Così, il percorso ferroviario in entrata ed in uscita dalla <b>vecchia Stazione centrale</b>
(quella che si trovava nell'attuale piazza della Repubblica) vide
dapprima la soppressione, e poi mano a mano la vera e propria
demolizione. La città veniva così liberata, oltre che dalla vecchia
stazione, anche dalla vecchia sopraelevata ferroviaria.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nella foto, una <b>mappa parziale del 1925</b>, che evidenzia la vecchia stazione centrale e i rialzati ad essa collegati.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjyLCaacVxkGjYp0qKzffNARyYlD1Te7foRg1xRDrqWTqqSvcDHffulREzlz1peOUS9I64uOqo-pXJSXE7FM9PVzLoMCaPlyEvBqewyNgZfEmqsl62XvU6oihQAj-zE3AwnHuJ3OMGRG6D/s1600/mappa+1925.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="crolo ponte galilei stazione centrale milano" border="0" data-original-height="546" data-original-width="613" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjyLCaacVxkGjYp0qKzffNARyYlD1Te7foRg1xRDrqWTqqSvcDHffulREzlz1peOUS9I64uOqo-pXJSXE7FM9PVzLoMCaPlyEvBqewyNgZfEmqsl62XvU6oihQAj-zE3AwnHuJ3OMGRG6D/s320/mappa+1925.JPG" title="La vecchia Centrale e i rialzati, a destra e a sinistra" width="320" /></a></div>
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dal <b>1933 </b>si iniziarono a <b>demolire </b>i <b>ponti </b>grazie ai quali i treni scavalcavano importanti vie cittadine.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra questi, quello a doppio fornice che scavalcava la <b>via Galileo Galilei</b>. Nella foto si vede bene la vecchia centrale e a sinistra, la chiesa di<b> san Gioachimo</b> (evidenziata in giallo), di fronte alla quale scorreva la sopraelevata ferroviaria.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCe8RmRAsWuTkdE_FWrpzIhV67V06GWuXmwjI20Gr2YC3aCXxwd-U3iURzHWDsikqmyYLiQ16GFT5oIiKI6k_UpWa2KdvOEQR-b-PPDgYzl2PoAzquv2SswhKyRUnHsrqZYUekP39EiQm4/s1600/repubblica+aerea+vecchia+stazione+galilei.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="374" data-original-width="592" height="202" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCe8RmRAsWuTkdE_FWrpzIhV67V06GWuXmwjI20Gr2YC3aCXxwd-U3iURzHWDsikqmyYLiQ16GFT5oIiKI6k_UpWa2KdvOEQR-b-PPDgYzl2PoAzquv2SswhKyRUnHsrqZYUekP39EiQm4/s320/repubblica+aerea+vecchia+stazione+galilei.JPG" title="Vecchia stazione centrale" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM3Wu_V6vBaGxvHr13gZUAwtX-H-DCs-pIJL9rss6zHcLfo5yvixIZlA3IKfP9RBv9CrHSIwYCgUCjhmIKOeKf-VuFDt0skDRCP5mKeOTPfF4cTEzzv7tXfx8hTQB1VpI42YOUkSYnuyd6/s1600/mappa+galilei+1925.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="486" data-original-width="742" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjM3Wu_V6vBaGxvHr13gZUAwtX-H-DCs-pIJL9rss6zHcLfo5yvixIZlA3IKfP9RBv9CrHSIwYCgUCjhmIKOeKf-VuFDt0skDRCP5mKeOTPfF4cTEzzv7tXfx8hTQB1VpI42YOUkSYnuyd6/s320/mappa+galilei+1925.JPG" title="mappa della zona della vecchia centrale" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il <b>ponte di via Galilei</b> fu oggetto di lavori di demolizione a partire dall'estate del <b>1933</b>, ad opera della <b>ditta Lucchini</b>, aggiudicatrice della gara d'appalto che il Comune aveva indetto. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNyHR0sLO2_fBKCFLk9PcSVpF5VZCZPKEV0f6sfuHe-uN5S3CacNYBKogKG5jt5i9GbPOHkVW-0ZDR4WnSg5VXzJzRgwRkVjopO40OizNRMF1KjCLVrgDYbqnUAhOdsD-xhZ7u3uu1geKK/s1600/ponte+via+galileo+galilei.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="629" data-original-width="844" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNyHR0sLO2_fBKCFLk9PcSVpF5VZCZPKEV0f6sfuHe-uN5S3CacNYBKogKG5jt5i9GbPOHkVW-0ZDR4WnSg5VXzJzRgwRkVjopO40OizNRMF1KjCLVrgDYbqnUAhOdsD-xhZ7u3uu1geKK/s320/ponte+via+galileo+galilei.JPG" title="Sottopasso di via Galieli" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il cantiere non aveva bloccato i <b>due sottopassi cittadini</b>: questi venivano infatti sbarrati solo durante le ore di effettivo lavoro, e venivano riaperti durante la notte, nei giorni festivi e persino nella pausa pranzo degli operai demolitori.</div>
<div style="text-align: justify;">
In ottobre i lavori di smantellamento erano alquanto avanzati, e forse la prudenza avrebbe richiesto il blocco totale del traffico sotto i due tunnel.</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo così non venne disposto, e il <b>6 ottobre</b> (una giornata autunnale calda e soleggiata), mentre gli operai della Lucchini erano in pausa per il pranzo e i passaggi riaperti, una <b>parete </b>del <b>tunnel</b> <b>cedette </b>di schianto (ormai era troppo indebolita per reggersi in piedi).</div>
<div style="text-align: justify;">
Il traffico a quell'ora era intenso. L'enorme boato, e la nuvola di fumo che si alzò dalla massa di macerie, richiamarono immediatamente pompieri e vigili, militi e soldati. </div>
<div style="text-align: justify;">
Gli operai, aiutati dai soccorritori ma anche da semplici cittadini, iniziarono subito a scavare sotto le macerie.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTsNooN_jXpHgtW07YJ8GBJnIScrB5131-FedCSLukf2i8sk1xVGgJpAY6rubLDKNHXv4UvYsh7uc_cVZRjx_M9LGeQzBi3V7WArRGhwtN3q-1Z5OFDm20GUVEHreXD0S_0xY0Fm2Wg_la/s1600/crollo+ponte+galilei.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="629" data-original-width="881" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTsNooN_jXpHgtW07YJ8GBJnIScrB5131-FedCSLukf2i8sk1xVGgJpAY6rubLDKNHXv4UvYsh7uc_cVZRjx_M9LGeQzBi3V7WArRGhwtN3q-1Z5OFDm20GUVEHreXD0S_0xY0Fm2Wg_la/s320/crollo+ponte+galilei.JPG" title="via Galilei e chiesa s.Gioachimo: crollo del 1933" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sospetto che qualcuno fosse rimasto travolto era infatti altissimo e, purtroppo, divenne presto realtà.</div>
<div style="text-align: justify;">
Di certo, un <b>badilante </b>era gravemente ferito, e fu subito inviato all'ospedale con la base cranica fratturata. Un <b>autista </b>di autocarro, accortosi del cedimento, era invece balzato a terra fuggendo (tant'è che l'autocarro rimase parzialmente schiacciato). </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwwq6Kh7QGD9JBeHU6lxORG2S6wuXEjwCR-QsRmN8G3kITIRTMDLiffnpm14ySWH7hNdQ_grnDMuQ8jDO5AsjnoUuC0L9dtjW3mEfSDWpFgCZxJLLuOsmE8yM252ceL8177bSlwe_7pV/s1600/ponte+galilei+soccorsi.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="620" data-original-width="875" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizEwwq6Kh7QGD9JBeHU6lxORG2S6wuXEjwCR-QsRmN8G3kITIRTMDLiffnpm14ySWH7hNdQ_grnDMuQ8jDO5AsjnoUuC0L9dtjW3mEfSDWpFgCZxJLLuOsmE8yM252ceL8177bSlwe_7pV/s320/ponte+galilei+soccorsi.JPG" title="Si scava in via Galilei" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJitFZVjtQDgjPX-o_labo2mu88i0Hm2AyY5LIDd0FQH64n88oAihVAx-fBOrqO0sgyS3kZUtftRep9IQyubrdOzQhR1IEKi9Q7GaFsKh_Ku4Xl6gbbkdostZmX1pAt7Sas5w1VZ7ezAOW/s1600/ponte+galilei+crollo+soccorsi.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia" border="0" data-original-height="619" data-original-width="876" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJitFZVjtQDgjPX-o_labo2mu88i0Hm2AyY5LIDd0FQH64n88oAihVAx-fBOrqO0sgyS3kZUtftRep9IQyubrdOzQhR1IEKi9Q7GaFsKh_Ku4Xl6gbbkdostZmX1pAt7Sas5w1VZ7ezAOW/s320/ponte+galilei+crollo+soccorsi.JPG" title="Si scava in via Galilei" width="320" /></a>Il problema era capire quanti <b>cittadini </b>stessero invece <b>transitando </b>e fossero quindi rimasti schiacciati sotto i cumuli di detriti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Iniziò lo scavo, con l'aiuto di fari illuminanti non appena sopraggiunse la sera.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'estrazione dei <b>cadaveri </b>si protrasse dalla notte fino al mattino. Alla fine delle ricerche, il bollettino fu molto pesante: numerosi feriti, e ben <b>5 morti</b>, tra i quali una ragazza e un ragazzo entrambi minorenni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le salme furono trasportate e composte al <b>cimitero Monumentale</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un ferito spirò poco dopo, portando così il numero dei morti a 6. </div>
<div style="text-align: justify;">
I <b>funerali </b>delle 6 vittime si tennero il giorno 11 ottobre seguente, ed alle esequie pubbliche prese parte una folla immensa di cittadini.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b> </b></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfbuLvyTu_r1oL0y2U4Qkm6y9pTKM8BzdbcJYsopJ6qhtBtyeBsoHre5NuAt9M58L7zJKM-i3ji28DkgP1oyV2psvHpfDhiBk4E09la9tTlyJNSB4696Vhs6oq5NDj7eRbpXBD6ROngVnZ/s1600/funerali+vittime+croolo+galilei.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="crollo ponte vi agalilei funerale vittime" border="0" data-original-height="634" data-original-width="896" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfbuLvyTu_r1oL0y2U4Qkm6y9pTKM8BzdbcJYsopJ6qhtBtyeBsoHre5NuAt9M58L7zJKM-i3ji28DkgP1oyV2psvHpfDhiBk4E09la9tTlyJNSB4696Vhs6oq5NDj7eRbpXBD6ROngVnZ/s400/funerali+vittime+croolo+galilei.JPG" title="I carri funebri al Monumentale" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Monumentale, i carri funebri</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: center;">
<b> <table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM9pphbe4NpyeKUEw8d3xQKblNSm5FfKiPJ2VPzNYSuNj-wE2MJZm5uU4jlcqe5BR2vP04wYWfrMkK9VlaLnAIPjtM-2I41CSw1DGeN6ylb9e0fIZJQc0syG2418_G3gR4fLAlHZDxC0R7/s1600/funerali+11+ottobre+crollo+ponte.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="via galilei crollo ponte ferrovia funerali vittime" border="0" data-original-height="592" data-original-width="877" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhM9pphbe4NpyeKUEw8d3xQKblNSm5FfKiPJ2VPzNYSuNj-wE2MJZm5uU4jlcqe5BR2vP04wYWfrMkK9VlaLnAIPjtM-2I41CSw1DGeN6ylb9e0fIZJQc0syG2418_G3gR4fLAlHZDxC0R7/s400/funerali+11+ottobre+crollo+ponte.JPG" title="Crollo del ponte di via Galilei: funerali" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Funerali delle vittime</td></tr>
</tbody></table>
</b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b>mauro colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>dicembre 2019</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-38138890633853224412019-12-02T16:43:00.000+00:002019-12-02T16:43:03.565+00:00La scomparsa "meridiana" di san Vittore al Teatro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYd6cjpjFf7BqHZaVAls3T0ngUROnaguFzd7pfpG84_o2CxzhLnDIB1bkwrjS33jbFSMR8p2W_j3CK4TpUcv0KSR0K5AW7gm4LE0ucyP_OMrOYGwycAJVUr2KMZ4WQTsQRbMIZ5gr_xUa8/s1600/san+vittore+al+teatro.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="592" data-original-width="464" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYd6cjpjFf7BqHZaVAls3T0ngUROnaguFzd7pfpG84_o2CxzhLnDIB1bkwrjS33jbFSMR8p2W_j3CK4TpUcv0KSR0K5AW7gm4LE0ucyP_OMrOYGwycAJVUr2KMZ4WQTsQRbMIZ5gr_xUa8/s400/san+vittore+al+teatro.JPG" title="Meridiana di san Vittore al Teatro" width="312" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In quella centralissima zona cittadina occupata oggi dal palazzo della <b>Borsa valori</b> (<b>palazzo Mezzanotte</b>, il cui cantiere venne aperto nel 1929) e dall'antistante <b>piazza degli Affari</b>, sorgeva un tempo un quartierino imperniato su alcune antiche <b>chiese</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ag171EQBiG0jGBszouJf2PwoYANo_HyTVJssaevf1Xgul8FRD0ff_Jx3q-1iMBHP_ZUfoAcUArBq4oJyhom_WEWydMLcGpNTUbPr_7K9tCYBP7XJF7Dp5cijogCAY4mGOb8GJakGpPpI/s1600/san+vittore+teatro+pianta.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="564" data-original-width="406" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9ag171EQBiG0jGBszouJf2PwoYANo_HyTVJssaevf1Xgul8FRD0ff_Jx3q-1iMBHP_ZUfoAcUArBq4oJyhom_WEWydMLcGpNTUbPr_7K9tCYBP7XJF7Dp5cijogCAY4mGOb8GJakGpPpI/s200/san+vittore+teatro+pianta.JPG" title="Pianta di san Vittore" width="143" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoiwTHME_PFRr6NFJi5eJcMOCTu51bNAGCCYd2AB4q15oGhNQ6i44qdj9lxBClpR18D3phiHzlMPrfKnSR1wg2-4RuT1x_mKYiQEf_MRi9Tk6_jy3tQIaFnmO74H493IWDeycXKHM9HyqV/s1600/san+vittore+teatro+demolizione+1911.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="599" data-original-width="447" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoiwTHME_PFRr6NFJi5eJcMOCTu51bNAGCCYd2AB4q15oGhNQ6i44qdj9lxBClpR18D3phiHzlMPrfKnSR1wg2-4RuT1x_mKYiQEf_MRi9Tk6_jy3tQIaFnmO74H493IWDeycXKHM9HyqV/s200/san+vittore+teatro+demolizione+1911.JPG" title="san Vittore al teatro in fase di demolizione" width="148" /></a>Una era quella dedicata a <b>san Vittore</b>, detta "<b>al Teatro</b>" in quanto costruita a ridosso dell'antico <b>teatro</b> <b>di epoca romana</b> (le cui <b>fondamenta </b>sono oggi visibili nelle cantine del <b>palazzo Mezzanotte</b>). La chiesa era detta anche "dei <b>falegnami</b>" o dei "legnamarii" (in milanese, dei "<b>legnamee</b>"), vista la numerosa presenza di questa categoria di artigiani.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò permetteva di distinguerla dall'altra chiesa di san Vittore, detta al Corpo (nell'omonima via, tra il carcere e sant'Ambrogio). </div>
<div style="text-align: justify;">
Stando alle affermazioni del <b>Torre </b>e del <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/12/la-descrizione-di-milano-di-serviliano.html" target="_blank"><b>Latuada</b></a>, si credeva che questa chiesa fosse stata
fondata dall’arcivescovo <b>san Galdino</b> in onore del martire Vittore. Nel
1388 risulta nominata come parrocchiale e, nelle antiche carte, come
chiesa stazionale da visitare durante le litanie. Subì alcuni importanti interventi di rifacimento in stile barocco
nel 1624 ad opera del <b>Richini</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
La parrocchia fu soppressa nel 1787 e unita alla parrocchia di Santa Maria Segreta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Infine, l'edificio fu <b>demolito </b>senza rimpianti nel 1911.</div>
<div style="text-align: justify;">
Una curiosità molto conosciuta ed apprezzata nel quartiere era la <b>grandiosa meridiana</b> dipinta ed installata sul lato meridionale della chiesa (quindi verso l'attuale piazza Affari). Benché così chiamata dagli abitanti del quartiere, tecnicamente era un <b>orologio solare</b>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhziAqqrGKVdEXX4_TxAO3-G6-4oBfV70yB3Pkji58w3wPtoM49gaFOkmwInVxlE7StKtlVkvuF1KZdpy3BJ3xmXZZ7XtzBGUHAixullVSlo7hUhXQg00hhDCGbGqVlntYbWrTN7k9UVrLn/s1600/san+vittore+teatro+meridiana+bis.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="709" data-original-width="974" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhziAqqrGKVdEXX4_TxAO3-G6-4oBfV70yB3Pkji58w3wPtoM49gaFOkmwInVxlE7StKtlVkvuF1KZdpy3BJ3xmXZZ7XtzBGUHAixullVSlo7hUhXQg00hhDCGbGqVlntYbWrTN7k9UVrLn/s320/san+vittore+teatro+meridiana+bis.JPG" title="Lato sud di san Vittore al teatro: la meridiana-orologio solare" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwv7xlmrA6asLRlZiF685dPZp6iEbslqOLxYLbvAPMOskfwKGW1CTaWQfESy4SXFmgDipo-uXY9BZBu9qwfpckoVfTU5hdTRZ97uFfer5sEn4H0YhzqLSdpp6rek7oqxq4qoboJneB_iCz/s1600/san+vittore+teatro+meridiana+ter.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="704" data-original-width="690" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwv7xlmrA6asLRlZiF685dPZp6iEbslqOLxYLbvAPMOskfwKGW1CTaWQfESy4SXFmgDipo-uXY9BZBu9qwfpckoVfTU5hdTRZ97uFfer5sEn4H0YhzqLSdpp6rek7oqxq4qoboJneB_iCz/s320/san+vittore+teatro+meridiana+ter.JPG" title="Lato sud di san Vittore al teatro: la meridiana-orologio solare" width="313" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhabsqR2WdmGHBrcXTovEWz0HtAindyH4jxmu8O9lFK48sggs6SicH-E5WOBwcYmiogplVFF-GI6cL8s3gpPYgWwLxa0Sa6mUnPBuB1Jkve3Ruilnd5jjzss4sH_1ewFl1D114l4-Cl_4Vw/s1600/san+vittore+teatro+meridiana.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare" border="0" data-original-height="526" data-original-width="391" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhabsqR2WdmGHBrcXTovEWz0HtAindyH4jxmu8O9lFK48sggs6SicH-E5WOBwcYmiogplVFF-GI6cL8s3gpPYgWwLxa0Sa6mUnPBuB1Jkve3Ruilnd5jjzss4sH_1ewFl1D114l4-Cl_4Vw/s320/san+vittore+teatro+meridiana.JPG" title="Lato sud di san Vittore al teatro: la meridiana-orologio solare" width="237" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Era il punto di riferimento per gli abitanti della parrocchia, e molti si facevano fotografare (quando la fotografia iniziò a prendere piede) proprio nei pressi dell'utile strumento di misurazione del tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si fregiava del motto<span class="testo"><b> Urbis horam doctior linea monstrat</b> (cioè: <i>La linea più precisa segna l'ora della città</i>). </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo">Presentava inoltre numero iscrizioni per i calcoli legati alle stagioni e ai movimenti del sole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo">Purtroppo non sopravvisse alle demolizioni iniziate a danno della chiesa, e già all'epoca della prima guerra mondiale la meridiana era solo un romantico ricordo, immortalato in tante fotografie.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo"><br /></span>
<span class="testo"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo">Per approfondire sulla <b>chiesa</b>:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo">Rotta sac. Paolo: <i>Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente</i> (1891)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="testo">Per approfondire sulla <b>zona</b>: "</span><a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/10/dal-banco-jarach-al-banco-di-roma.html" target="_blank">Dal Banco Jarach al Banco di Roma (piazza Edison)</a>"</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per approfondire sugli altri <b>edifici pubblici di epoca romana</b>: il <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2018/04/quando-mediolanum-aveva-il-circo.html" target="_blank">Circo </a>e l'<a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2018/07/lanfiteatro-romano-di-mediolanum.html" target="_blank">Anfiteatro</a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<span class="testo"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span class="testo">Mauro Colombo</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span class="testo">dicembre 2019</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span class="testo">maurocolombomilano@virgilio.it</span></b></div>
<span class="testo"><br /></span>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-65046858749393670732019-11-25T15:52:00.002+00:002023-01-19T10:43:55.877+00:00Il servizio di diligenze a Milano nel 1836<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijvEQDQL0R7DBnXrjfCi_M5Iwt18mc8Pv3NPkJg59Tp8kCXNhoiT9c9L6IIxKhtDHE6kLrKsH9zQRfy4AGjffCd8lZltPZV2rq43TBFkqSQYnRsJkwCmqJzV5Y5sj1LdH9o5awDHlLD2G3/s1600/diligenza+impresa+frigerio.png+chiara.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="618" data-original-width="917" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijvEQDQL0R7DBnXrjfCi_M5Iwt18mc8Pv3NPkJg59Tp8kCXNhoiT9c9L6IIxKhtDHE6kLrKsH9zQRfy4AGjffCd8lZltPZV2rq43TBFkqSQYnRsJkwCmqJzV5Y5sj1LdH9o5awDHlLD2G3/s400/diligenza+impresa+frigerio.png+chiara.png" title="Diligenza per viaggi europei" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
A <b>Milano</b>, il primo progetto per una <b>strada ferrata</b>, che
avrebbe dovuto arrivare a Como, fu presentato nel 1837 dall'ingegner Giuseppe
Bruschetti e da Giovannino Volta. Nonostante il
progetto fosse stato approvato dalle autorità austriache che governavano a
Milano, la linea non fu mai costruita.
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Migliore sorte toccò al nobile
<b>Giovanni Putzer</b>, rappresentante della ditta Holzhammer di Bolzano, che ottenne
dall'imperatore Ferdinando I d'Austria, nel novembre del 1839, ”il privilegio
per la costruzione di una strada a rotaie di ferro <b><span style="mso-bidi-font-weight: normal;">da Milano a Monza</span></b>”. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Da quel momento in avanti, Milano sarà sempre più e sempre meglio servita dalla ferrovia, che permise finalmente di raggiungere agevolmente le città vicine e lontane in tempi per così dire accettabili.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ma <b>prima del treno</b>, i milanesi che volevano lasciare la città per affari o per necessità familiari, dovevano per forza di cose affidarsi alle <b>diligenze </b>tirate da robusti <b>cavalli</b>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ0KKg-JSO9EdCLxhgN9Dv2MCWKzDIjmDJH2bvtbKbNpKhpzTYJEmJVkDoc89A_D35E60NaOJeQi3HFaPqNP8vPb1sl7aXxRSbt9xwPfdoSdDtPxA9gRwdotePXN998undXBN3NNVWx9W8/s1600/diligenza+piazza+cavour.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="524" data-original-width="688" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQ0KKg-JSO9EdCLxhgN9Dv2MCWKzDIjmDJH2bvtbKbNpKhpzTYJEmJVkDoc89A_D35E60NaOJeQi3HFaPqNP8vPb1sl7aXxRSbt9xwPfdoSdDtPxA9gRwdotePXN998undXBN3NNVWx9W8/s320/diligenza+piazza+cavour.PNG" title="Una diligenza in piazza Cavour, Milano" width="320" /></a></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
I <b>servizi di diligenza</b> e <b>di</b> <b>velocifero</b>, sempre sotto autorizzazione governativa, garantivano sì un servizio puntuale ed affidabile, ma con <b>tempi davvero biblici</b>.<br />
Del resto, la<b> velocità di una carrozza</b> è di circa 8, a volte 10 km all'ora, e le <b>strade </b>dell'epoca erano spessissimo accidentate se non a volte impraticabili. Pensiamo poi ai passi alpini nella stagione invernale, quando i collegamenti sospesi o rallentati.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Se li paragonassimo ai tempi di percorrenza automobilistica odierni, ci sembrerebbero davvero snervanti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Vediamo dunque, basandoci sull'opera <i>Utile giornale ossia Guida di Milano per l'anno bisestile 1836</i>, quali corse erano garantite con regolarità e quali i percorsi e i tempi necessari per gli avventurosi viaggi dei nostri avi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinIAZLlJccp6Hyhk8d-HK8ALuGzL23pOr-BQYHrwg1ynu5pNNUBuFKFHWF0XZH4X6D0Zqi0Y7-wNClK303RGO6RMLnthS2osCovgA0lKS79nb6joiePbnR3JYfk_-uiSufNwUgcBJ0uBHj/s1600/1831+lombardo+veneto+mappa+stradale+postale.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="880" data-original-width="1314" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinIAZLlJccp6Hyhk8d-HK8ALuGzL23pOr-BQYHrwg1ynu5pNNUBuFKFHWF0XZH4X6D0Zqi0Y7-wNClK303RGO6RMLnthS2osCovgA0lKS79nb6joiePbnR3JYfk_-uiSufNwUgcBJ0uBHj/s320/1831+lombardo+veneto+mappa+stradale+postale.PNG" title="Lombardo Veneto nel 1831" width="320" /></a></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHGz5lh7hY_WBjxkDqkfGjIx0OkOO7Z5cZ3rMmzA5hErTpipK2Df9n9_gK6MRZrwmAnkmtIlCndHKKHJNEU4GR5hfLtmbVxSB13w1ldch5rAbyb6pIX6t_I9G6wCP9EhtrVhs8fl1oJzUY/s1600/rastrelli+palazzo+poste+pollack+ottocento.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="686" data-original-width="1024" height="133" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHGz5lh7hY_WBjxkDqkfGjIx0OkOO7Z5cZ3rMmzA5hErTpipK2Df9n9_gK6MRZrwmAnkmtIlCndHKKHJNEU4GR5hfLtmbVxSB13w1ldch5rAbyb6pIX6t_I9G6wCP9EhtrVhs8fl1oJzUY/s200/rastrelli+palazzo+poste+pollack+ottocento.jpg" title="Le I.R. Poste in via Rastrelli" width="200" /></a>Le <b>imperial-regie diligenze e velociferi erariali</b> partivano innanzi al <b>palazzo delle I.R.Poste</b>, il bel palazzo disegnato dal <b>Pollack </b>situato in <b>via dei Rastrelli 5279</b> (il palazzo fu poi demolito per lasciar posto, nel 1908, all'<a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/12/via-rastrelli-dalle-poste-al-plaza.html" target="_blank">hotel Plaza</a>).<br />
Qui, si faceva il <b>biglietto</b>, si caricavano i <b>bagagli </b>e ci si imbarcava per quello che era sicuramente un'avventura più che un viaggio come lo intendiamo oggi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvijQT6EiGVB-aSvC9RvLzaavxzF6gCc3uaedbWKEnX1nQqoaTtRvf_f1tr0LNrvzqIXn1p1JC1bag3LXNkxV6KC7hnIb8KQ8Wo3B2puzqTxLZ2uOMjGa8YMPV8ovId0unBKfmzNkup-X_/s1600/biglietto+diligenza+modena+milano.PNG" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="526" data-original-width="453" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvijQT6EiGVB-aSvC9RvLzaavxzF6gCc3uaedbWKEnX1nQqoaTtRvf_f1tr0LNrvzqIXn1p1JC1bag3LXNkxV6KC7hnIb8KQ8Wo3B2puzqTxLZ2uOMjGa8YMPV8ovId0unBKfmzNkup-X_/s200/biglietto+diligenza+modena+milano.PNG" title="Biglietto per Diligenza Modena-Milano" width="171" /></a></div>
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Vediamo alcune di queste tratte.</div>
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<b>Milano-Ginevra</b>. Si partiva il martedì, il giovedì oppure il sabato, tassativamente a mezzogiorno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo varie tappe, si arrivava sul lago <b>Maggiore</b>, ad <b>Arona </b>(alle 19, e si cambiava carrozza) e finalmente a <b>Domodossola</b>, alle ore 4 di notte circa. Dopo un cambio carrozza e corroborante colazione, si ripartiva subito e attraversato il <b>passo del Sempione</b> (a 2.000 metri di quota) si arrivava finalmente a <b>Briga </b>alle ore 16.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si ripartiva alle 18, si viaggiava tutta notte e si arrivava a <b>Losanna </b>alle 16 del giorno dopo. Sosta serale e ripartenza all'alba per <b>Ginevra</b>, dove si arrivava finalmente alle 9 del mattino seguente.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
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<b>Milano-Lindau</b>. Il viaggio per la città bavarese, sul lago di Costanza, iniziava all'alba, alle 5 del mattino. Si arrivava a <b>Chiavenna </b>alle 21, dopo aver attraversato la provincia di Lecco.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si ripartiva all'alba, alle 4, per arrivare a mezzogiorno (grazie alla strada carrozzabile aperta proprio nel primo quarto dell'ottocento) sul <b>passo dello Spluga</b>, confine tra Italia e Svizzera (metri 2117).</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo la corroborante sosta per il pranzo, si ripartiva verso le 13, e si arrivava, tutta in discesa, a Lindau verso le 10 del mattino seguente.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfi_FoW6V3LRCUmvnPUPgN7jBUWHCWfYVnufflhYA9OtxMAbQOVA5Ip9n1-9S9PaeycTyFd8mFOs01NMUpOl97XLdk12-KhD5PStmEksiVAnhElPMH12Ati7xyjsctBMnCBjs_AfcAFYlm/s1600/diligenza+svizzera.png+BN.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="433" data-original-width="587" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfi_FoW6V3LRCUmvnPUPgN7jBUWHCWfYVnufflhYA9OtxMAbQOVA5Ip9n1-9S9PaeycTyFd8mFOs01NMUpOl97XLdk12-KhD5PStmEksiVAnhElPMH12Ati7xyjsctBMnCBjs_AfcAFYlm/s320/diligenza+svizzera.png+BN.png" title="Diligenza svizzera sul Gottardo" width="320" /></a></div>
</div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b>Milano-Innsbruck</b>. La partenza avveniva solo la domenica, alle 4 del mattino. Per arrivare in serata, alle 19.30, a <b>Sondrio</b>. Qui si smontava e si passava la notte. Ripartenza alle 7 del mattino, per arrivare a Bormio in serata e a Santa Maria alle ore 21, e qui ci si fermava per la (seconda) notte di riposo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il <b>passo dello Stelvio</b> era sicuramente un'esperienza indimenticabile, considerando che lo si stava affrontando in diligenza! (metri 2.700).</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="text-align: justify;">
Ripartiti all'alba, si arrivava alle 22 nei pressi di <b>Imst</b>, dove si continuava a viaggiare anche di notte (per la terza notte), fino ad arrivare finalmente a <b>Innsbruck </b>alle 7 del mattino, nella capitale del Tirolo austriaco.</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglX_0F0M7XM2o6LzydLrSoEPztX4GxYZzSvnLXTKcKsHyeParJCQa5wRcjKyM3xkAGtvK3t1_EI6ztRdoKS9KGVZbURMmUR7vPXgV3teevXsFYZzq3ZPAC095odLmCbnsuM6nWr2m-hypK/s1600/diligenza+MI+vienna.PNG" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Milano diligenze velociferi" border="0" data-original-height="754" data-original-width="577" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglX_0F0M7XM2o6LzydLrSoEPztX4GxYZzSvnLXTKcKsHyeParJCQa5wRcjKyM3xkAGtvK3t1_EI6ztRdoKS9KGVZbURMmUR7vPXgV3teevXsFYZzq3ZPAC095odLmCbnsuM6nWr2m-hypK/s200/diligenza+MI+vienna.PNG" title="Orario per il viaggio Milano-Vienna" width="152" /></a><b>Milano-Vienna</b>. Scriviamolo subito, il viaggio era davvero lungo e impegnativo: durava 5 notti e 4 giorni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Partenza alle 17 (a scelta, il mercoledì o la domenica), per arrivare 24 ore dopo a <b>Vicenza</b>. Si proseguiva per <b>Pordenone </b>e si passava il confine al <b>Tarvisio</b>, alla sella di Camporosso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si proseguiva poi per <b>Klagenfurt </b>e indi per Leoben, e si arrivava a Vienna verso le 4 del mattino di lunedì (per chi era partito il mercoledì).</div>
</div>
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Per tratte <b>italiane </b>e <b>francesi</b>, ci si poteva invece avvalere dei servizi resi dall'<b>Impresa delle Diligenze e Messaggerie</b>, in <b>contrada del Monte 5499</b>.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<b>Milano-Roma</b>. Partendo di buon mattino, questa diligenza impiegava ben sette giorni ad arrivare a Roma. Questo dimostra come le strade nella penisola italiana fossero disastrate, visto che il viaggio per Vienna durava 2 giorni in meno, pur distando da Milano circa 200 chilometri in più. Evidentemente le strada carrozzabili nel Lombardo Veneto e poi nell'Impero erano tenute meglio.</div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Milano- Venezia</b> Solamente due giorni per questo viaggio in diligenza, "tanto in estate quanto in inverno". Un certo ottimismo, visto che le nevicate certo non mancavano....</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Milano-Parigi</b> Forse il viaggio di linea più lungo e impegnativo che si potesse intraprendere da Milano: ben 10 giorni!</div>
<div style="text-align: justify;">
Il viaggio poteva poi proseguire per Calais e quindi, via nave, per Londra (in questo caso, il costo totale era di 253 lire).</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Mauro Colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>novembre 2019</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
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Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-30597483113342624852019-10-25T15:20:00.000+01:002019-10-25T15:20:17.179+01:00Milanesi dimenticati: don Luigi Arosio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP3mi60mh80G8rvDx4JtnA57Qag5iFbs9mooeybvTBk64ygdXeVEhYr_GmtD27G0ZmWRexNyrmjUEtLhoG2tf3RIy7ntu_E1lPwhCLOE_icW4ebKVeryApWCnreZi0RzrxoX88ZnxAVjH5/s1600/20190523_130911.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="arosio sacerdote milano" border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP3mi60mh80G8rvDx4JtnA57Qag5iFbs9mooeybvTBk64ygdXeVEhYr_GmtD27G0ZmWRexNyrmjUEtLhoG2tf3RIy7ntu_E1lPwhCLOE_icW4ebKVeryApWCnreZi0RzrxoX88ZnxAVjH5/s200/20190523_130911.jpg" title="don Luigi Arosio" width="150" /></a></div>
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Tra i tanti milanesi mandati nel dimenticatoio, vogliamo riscoprire <b>don Luigi Arosio</b>, sacerdote apprezzatissimo e autore di numerose opere di carattere religioso.</div>
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Nato a Milano il 16 novembre 1822, vi morì il 2 luglio 1901.</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-LDlm_uoTqaXyo8lNRYtcNM50bSVmnM_vxU0gVoYjleTmlaWdeWCY4N0Nh998QTbWDVCFo1eUaSooJYG05KUAEbhjL1H8GyMwv3taiO-TpRoT7AaOFgEsTtuu_trxnv7_jaA-HrZwIgn2/s1600/santa+maria+dei+miracoli+presso+san+celso+italia.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="don arosio milano santa maria san celso" border="0" data-original-height="680" data-original-width="1011" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-LDlm_uoTqaXyo8lNRYtcNM50bSVmnM_vxU0gVoYjleTmlaWdeWCY4N0Nh998QTbWDVCFo1eUaSooJYG05KUAEbhjL1H8GyMwv3taiO-TpRoT7AaOFgEsTtuu_trxnv7_jaA-HrZwIgn2/s320/santa+maria+dei+miracoli+presso+san+celso+italia.JPG" title="santa maria presso san celso" width="320" /></a>Il 20 settembre 1845 fu ordinato sacerdote. Si dedicò al suo ministero prima nella parrocchia di <b>san Babila</b> (era proprio nato in quella zona), poi nel 1879 divenne Prefetto di <b>Santa Maria presso S. Celso</b>, in corso Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra i vari suoi scritti, ricordiamo: <i>Gesù Cristo Studi storici</i>, 2 voll. (Milano 1878); <i>L'Evangelo</i>, <i>ossia vita </i>di <i>Gesù Cristo narrata dai quattro evangelisti </i>(Milano 1884 e 1885); <i>La dottrina dell'Evangelo nel triplice suo aspetto</i>, <i>dommatico</i>, <i>morale e della grazia </i>(Milano 1889); <i>S</i>. <i>Paolo e le sue quattordici lettere </i>(Milano 1891); <i>La mente </i>di <i>S</i>. <i>Paolo </i>(Milano 1893); <i>I primi giorni del cristianesimo </i>(Milano 1895); <i>Le parabole dell'Evangelo </i>(Milano 1897), <i>I miracoli di Gesù Cristo </i>(Milano 1899); <i>Triplice corso di spiegazioni evangeliche domenicali secondo il messale ambrosiano </i>(Milano 1899).</div>
<div style="text-align: justify;">
Fu <b>sepolto</b>, e riposa tuttora, nel <b>cimitero Maggiore</b>, negli ossari dell'ingresso.</div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0SqglyPpuNNKJm5wEfQ-Ze6HCK_MTCGEcuO22Xir2RdLPPdooelAmbAaeL1hI2Fn8wJzyjbX8SIwTJXGn2BBp4VdokHgoKMb7e7uTnccE5SIi77BSf98-PaNm35GXCvjvJOpMg2nmo_mW/s1600/20190523_130923.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="don luigi arosio cimitero maggiore milano" border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0SqglyPpuNNKJm5wEfQ-Ze6HCK_MTCGEcuO22Xir2RdLPPdooelAmbAaeL1hI2Fn8wJzyjbX8SIwTJXGn2BBp4VdokHgoKMb7e7uTnccE5SIi77BSf98-PaNm35GXCvjvJOpMg2nmo_mW/s320/20190523_130923.jpg" title="Sepoltura di don Arosio" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>mauro colombo</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>ottobre 2019</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5431381843416203036.post-88471363395386118122019-10-15T13:48:00.000+01:002019-10-15T13:48:26.694+01:00La tramvia Milano-Corsico-Abbiategrasso<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLCSjeFa0hC_kwy5Bompbxth4rU6TmbRmAm07GfjTofhwoxKUr8klxLtUPSMTmX8_rLX_vOYdCcNeARgNYhHTl3070yz2PFszHwkPhPQ9V_AJQrdeTnYwH-te4nYKeivMmdLhJi31tKE59/s1600/vial+egorizia+darsena+naviglio+tram+extra+per+corsico+dopo+1964+linea+soppressa+nel+1966.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="660" data-original-width="556" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLCSjeFa0hC_kwy5Bompbxth4rU6TmbRmAm07GfjTofhwoxKUr8klxLtUPSMTmX8_rLX_vOYdCcNeARgNYhHTl3070yz2PFszHwkPhPQ9V_AJQrdeTnYwH-te4nYKeivMmdLhJi31tKE59/s320/vial+egorizia+darsena+naviglio+tram+extra+per+corsico+dopo+1964+linea+soppressa+nel+1966.JPG" title="viale Gorizia, tram per Corsico-Abbiategrasso" width="268" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">viale Gorizia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
L'esigenza di collegare in modo rapido la città di <b>Milano </b>con quella parte del suo contado che si sviluppava lungo l'asse del<b> naviglio Grande</b> verso <b>Corsico </b>venne soddisfatta a partire dal <b>1884 </b>dalla potente <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2014/06/i-trasporti-pubblici-milanesi-dal.html" target="_blank">Società Anonima degli Omnibus</a> (<b>SAO</b>).<br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DTVgvGdq-CYJbH93SKN172TOehe9vuiPUscPz5s2eN4mKvnEBd_BOfWp-CB74HlDuk5cEIpOv5u_WGBEAiqWP9z7gw52XUZ8vF2PvbC9x-qPRZRcZvyuIW2gY3kCB4JWomQ29_hivIls/s1600/milano+corsico+29+maggio+tramway.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="588" data-original-width="439" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5DTVgvGdq-CYJbH93SKN172TOehe9vuiPUscPz5s2eN4mKvnEBd_BOfWp-CB74HlDuk5cEIpOv5u_WGBEAiqWP9z7gw52XUZ8vF2PvbC9x-qPRZRcZvyuIW2gY3kCB4JWomQ29_hivIls/s320/milano+corsico+29+maggio+tramway.JPG" title="manifesto con tariffe della Milano Corsico" width="236" /></a>Questa, grazie all'intraprendenza del suo fondatore, il cavalier <b>Osculati</b>, gestiva già in città, fin dal 1862, il servizio pubblico mediante omnibus. E dal 1881, aveva iniziato a sostituire gli omnibus con i moderni tram a cavalli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Naturale quindi che la SAO riuscisse ad ottenere la concessione per il <b>collegamento Milano-Corsico</b>: posati i binari lungo il naviglio Grande, il <b>29 maggio 1884</b> iniziò il servizio pubblico mediante <b>tram</b> trainati da una coppia di <b>cavalli.</b> </div>
<div style="text-align: justify;">
La tranvia partiva ogni ora dal piazzale del mercato di <b>porta Ticinese</b>, oggi <b>piazza XXIV maggio</b>. Il tragitto coincideva con la <b>Ripa di porta Ticinese</b>, poi <b>Ludovico il Moro</b>, raggiungendo <b>Corsico </b>nei pressi della piazza principale, dedicata a <b>Vittorio Emanuele</b>.</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRjsHcsmXGh9e-tM_M1PsxUwytvlQdKdxeumoLidzY8UIMCnwckMYbiylWJDMC_GxGyhM5Bj0GBIcnu35AR6w7VBCzFPmdZgkP5xubNeP5diYfVr931kiixaam4E5aY5yOjJyAi_GXgzfU/s1600/ludovico+il+moro+fine+800+rg+e+tram+cavallo.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="573" data-original-width="934" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRjsHcsmXGh9e-tM_M1PsxUwytvlQdKdxeumoLidzY8UIMCnwckMYbiylWJDMC_GxGyhM5Bj0GBIcnu35AR6w7VBCzFPmdZgkP5xubNeP5diYfVr931kiixaam4E5aY5yOjJyAi_GXgzfU/s320/ludovico+il+moro+fine+800+rg+e+tram+cavallo.JPG" title="Naviglio Grande: un tram a cavalli della Milano Corsico" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Lungo il naviglio, si nota un tram a cavalli della Milano-Corsico</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br />
Con l'affermarsi dell'<b>elettricità </b>sulle linee tramviarie cittadine grazie alla Società <b>Edison </b>(che a Milano aveva iniziato a far esperimenti con <a href="http://milanoneisecoli.blogspot.com/2017/10/2-novembre-1893-i-tram-elettrici.html" target="_blank">tram elettrici</a> fin dal 1893), anche lungo l'asse del naviglio Grande venne impiantata una <b>linea di tram elettrici urbani</b> a partire dal 1901, da Duomo fino a via <b>Pestalozzi</b>, in zona <b>san Cristoforo</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Con l'inizio del <b>1904</b>, anche la <b>Milano-Corsico venne elettrificata</b>, passando alla <b>Edison</b>, e condivise binari e linea elettrica con il tram urbano, per questo primo tratto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybqZtMsbKD9N4K1RV6nC3AA6e3NDK0CKZWeaOhtAgEM2PQOtWYN_eeE-dZoSUlaiHTFepig8t-uQHUt09wIFBMRwAuMKmiKlNMOPJCUQmFo11QS9AkhBaiQ_r1hglvoAM96_LunzbbZ7I/s1600/corsico+tram+per+milano+primi+900.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="471" data-original-width="865" height="174" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybqZtMsbKD9N4K1RV6nC3AA6e3NDK0CKZWeaOhtAgEM2PQOtWYN_eeE-dZoSUlaiHTFepig8t-uQHUt09wIFBMRwAuMKmiKlNMOPJCUQmFo11QS9AkhBaiQ_r1hglvoAM96_LunzbbZ7I/s320/corsico+tram+per+milano+primi+900.JPG" title="Tram Edison a Corsico" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tram Edison con rimorchiate fermo a Corsico</td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnf7qjuhj-7IjdPCVR2PKBJoRTuL_qlWpHaVuYP37QURtk5RegShRCsgKrdZD3amRfQK7uQXbcHsVAr88MLCakmdtVqFjpxmEXP0BrSDeApzc7vyWKPZHMASOTwfUDQ7BL7TWus0-yOScD/s1600/abbiategrasso+milano+corsico+tram.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="413" data-original-width="611" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnf7qjuhj-7IjdPCVR2PKBJoRTuL_qlWpHaVuYP37QURtk5RegShRCsgKrdZD3amRfQK7uQXbcHsVAr88MLCakmdtVqFjpxmEXP0BrSDeApzc7vyWKPZHMASOTwfUDQ7BL7TWus0-yOScD/s320/abbiategrasso+milano+corsico+tram.PNG" title="Tram ad Abbiategrasso" width="320" /></a>Nello stesso anno, la Edison iniziò i lavori stradali per la posa dei binari da Corsico verso <b>Abbiategrasso</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il <b>prolungamento </b>fu inaugurato alla vigilia della prima guerra mondiale, nel <b>1914</b>: il tram raggiungeva Abbiategrasso fermandosi lungo <b>viale Mazzini</b>, prima del passaggio a livello della linea ferroviaria Mortara-Milano.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla Edison subentrò poi la <b>STEL</b>, ed infine <b>ATM</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipr-gMOI-9VlJ1Ok5imz3Ab7iwtsbFott0O2WYNgABu9R7ypXGx662na0zZHcF9sViEEJHcBVewPDnhffbG2VwpQfDsXhhtg7LnDWUVGT5hL-QxsmbB2GcEaRGffVol85ongj_yItE4cwT/s1600/24+maggio+stazione+milano+corsico.PNG" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="418" data-original-width="694" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipr-gMOI-9VlJ1Ok5imz3Ab7iwtsbFott0O2WYNgABu9R7ypXGx662na0zZHcF9sViEEJHcBVewPDnhffbG2VwpQfDsXhhtg7LnDWUVGT5hL-QxsmbB2GcEaRGffVol85ongj_yItE4cwT/s320/24+maggio+stazione+milano+corsico.PNG" title="Tram al capolinea di piazza XXIV maggio " width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">piazza XXIV maggio</td></tr>
</tbody></table>
Il <b>tragitto</b>, come detto, una volta lasciato il <b>capolinea </b>di <b>piazza XXIV maggio</b>, era quasi tutto <b>parallelo al naviglio</b> <b>Grande </b>(salvo un breve scostamento), e aveva il suo punto critico a <b>Gaggiano</b>, quando il tram doveva portarsi sull'altra riva del naviglio usufruendo del ripido e tortuoso ponte (ancora esistente).</div>
<div style="text-align: justify;">
Solo a partire dagli anni <b>Trenta </b>i binari poterono finalmente avere la loro <b>sede riservata</b>, da piazzale Negrelli fino ad Abbiategrasso, mediante un cordolo in calcestruzzo che separava la corsa del tram dal flusso, in crescita costante, del traffico privato.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcRvsY-2LCed9MEANRz_VVXun_uElTq8GzTzBMKqMj6qfjtE647YDOBNWhYu4TX0CbZgzQRRlf8gqAUMYOesCIqKRUsPCHRfJZ4TOXLVCl4-aNB3Vw5v2Es7_0lJBwEjz0s0wrHAMMSY9g/s1600/ripa+porta+ticinese+milano+corsico.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="622" data-original-width="941" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcRvsY-2LCed9MEANRz_VVXun_uElTq8GzTzBMKqMj6qfjtE647YDOBNWhYu4TX0CbZgzQRRlf8gqAUMYOesCIqKRUsPCHRfJZ4TOXLVCl4-aNB3Vw5v2Es7_0lJBwEjz0s0wrHAMMSY9g/s320/ripa+porta+ticinese+milano+corsico.PNG" title="Tram lungo Ripa di Porta Ticinese" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFMYI9dTWUDtR8-XQgZnYTdz6JKjMBflaw4ZrnkV8-5VhnKBZD0nKCd25O0VMOYD0SWEoFUrxj9fzxNPcsDmf-OnQwVmXETfYOS-Q3YPO_B7j0EybD_l37xwCzP59hwbh8N0bzjeiuXdL4/s1600/ripa+porta+ticinese+milano+corsico+2.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="574" data-original-width="447" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFMYI9dTWUDtR8-XQgZnYTdz6JKjMBflaw4ZrnkV8-5VhnKBZD0nKCd25O0VMOYD0SWEoFUrxj9fzxNPcsDmf-OnQwVmXETfYOS-Q3YPO_B7j0EybD_l37xwCzP59hwbh8N0bzjeiuXdL4/s320/ripa+porta+ticinese+milano+corsico+2.PNG" title="Tram lungo Ripa di Porta Ticinese" width="249" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Non tutti i tram in partenza da Milano raggiungevano Abbiategrasso: era necessario controllare che avessero, anteriormente, un pannello bianco con la croce di sant'Andrea in rosso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla linea infatti convissero sempre i convogli aventi le due diverse destinazioni: i tram per Corsico con frequenze ogni mezz'ora, mentre quelli per Abbiategrasso ogni ora.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy6Hmo3g6rit1tDfRIRPL05titBN9_8an9be0Q9IfDcWJvjSy1z8fJjsC801jtx3MmD6s9nyjZDftUBc98Bj_1LUGFDU9IOCx1mlpFO_BSk1YlX6mBuMjk9cBTnA2yUnW__UZWGhE4gCM1/s1600/milano+abbiategrasso+lungo+il+naviglio.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="458" data-original-width="566" height="258" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjy6Hmo3g6rit1tDfRIRPL05titBN9_8an9be0Q9IfDcWJvjSy1z8fJjsC801jtx3MmD6s9nyjZDftUBc98Bj_1LUGFDU9IOCx1mlpFO_BSk1YlX6mBuMjk9cBTnA2yUnW__UZWGhE4gCM1/s320/milano+abbiategrasso+lungo+il+naviglio.PNG" title="un tram Corsico Abbiategrasso lungo il naviglio" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIPj-vhb3ByYT7gSeM0PRU1nchY_6xafNKoiG65yJC0kfXcgi6b7ZBDriOenKXtSW758qiGWxTV9dd-9UqTh-EJkOR8EXQg8XotS8MuB5BCawfMTeplXjRfB7XnqBf6mB7ZTUgJPG9xeXN/s1600/corsico+tram+extraurbano.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="700" data-original-width="1217" height="184" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIPj-vhb3ByYT7gSeM0PRU1nchY_6xafNKoiG65yJC0kfXcgi6b7ZBDriOenKXtSW758qiGWxTV9dd-9UqTh-EJkOR8EXQg8XotS8MuB5BCawfMTeplXjRfB7XnqBf6mB7ZTUgJPG9xeXN/s320/corsico+tram+extraurbano.PNG" title="il ponte di Castelletto" width="320" /></a></div>
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Per quanto riguarda il cosiddetto <b>materiale rotabile</b> impiegato sulla linea una volta <b>elettrificata</b>, cioè la tipologia di convogli in servizio, sulla <b>Milano-Corsico</b> circolarono fin da subito le <b>Edison </b>con un paio di vagoni <b>rimorchiati</b>.<br />
Solo negli anni Venti entrarono in servizio le motrici tipo Monza, liberate sull'altra linea.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per la linea più lunga, diretta ad <b>Abbiategrasso</b>, si utilizzarono normalmente le <b>motrici </b>tipo Abbiategrasso di colore bianco, poi in doppio verde con il passaggio in ATM (della Carminati e Toselli, numerate 434-443, poi rinumerate 50-59) con almeno due vagoni rimorchiati, ma si arrivava a volte a ben quattro vagoni. </div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrKseMssxKYsbo4cP52Up-MMy8vnPR6oW8s_P1cHMjh9aQ_JLDrDT8SXb9qjLaVmHP8qwg2VZjNpLddX1mtiFk0HE_NXAcktSeMqp5MPVbqR_PmlAvFEeqQQSqg0KqobaXDGTj9hee8faO/s1600/motrice+abbiategrasso+superstite+ranco+malpensa.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="754" data-original-width="830" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrKseMssxKYsbo4cP52Up-MMy8vnPR6oW8s_P1cHMjh9aQ_JLDrDT8SXb9qjLaVmHP8qwg2VZjNpLddX1mtiFk0HE_NXAcktSeMqp5MPVbqR_PmlAvFEeqQQSqg0KqobaXDGTj9hee8faO/s200/motrice+abbiategrasso+superstite+ranco+malpensa.PNG" title="motrice Abbiategrasso Museo Ogliari" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS4AtJ0nDjqbEtLNimb2ztGUXyC1LHcip-5JkbFr1V-LeB1VoBgTZVptwx8mBnQjDWZR-Q905p2sK15yofODfxfGrkB91wXO5kiHHZY5iiYsTCL41rDxJGCvwJbQKRc8KO63VSX3EUhvW2/s1600/motrice+abbiategrasso+edison.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="tramvia milano corsico abbiategrasso" border="0" data-original-height="746" data-original-width="1193" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS4AtJ0nDjqbEtLNimb2ztGUXyC1LHcip-5JkbFr1V-LeB1VoBgTZVptwx8mBnQjDWZR-Q905p2sK15yofODfxfGrkB91wXO5kiHHZY5iiYsTCL41rDxJGCvwJbQKRc8KO63VSX3EUhvW2/s320/motrice+abbiategrasso+edison.PNG" title="motrice Abbiategrasso" width="320" /></a></div>
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<br /></div>
Il servizio tramviario
sull’intera tratta rimase <b>attivo </b>fino al dicembre <b>1956</b>: successivamente sulla linea vennero immessi i soliti <b>autobus</b>, fino al <b>1966 </b>(data della definitiva soppressione della linea).<br />
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<b>Mauro Colombo </b></div>
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<b>ottobre 2019</b></div>
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<b>maurocolombomilano@virgilio.it</b></div>
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