Sulla piazza san Fedele si affacciano oggi due costruzioni meritatamente famose: l'omonima chiesa e la facciata di palazzo Marino.
La piazza è poi cara ai milanesi per ospitare la statua di un cittadino illustre: Alessandro Manzoni.
Gli altri due lati, purtroppo, sono ora occupati da palazzi degli anni cinquanta, edificati per rimpiazzare storiche costruzioni andate perdute a causa dei bombardamenti avvenuti durante l'ultima guerra. L'intera piazza infatti fu fortemente sconvolta dalle incursioni dell'estate 1943 (la stessa chiesa e palazzo marino subirono ingenti danni).
Innanzitutto ricordiamo che questo è oggi il corretto titolo della chiesa, dopo che l'antica chiesa di santa Maria della Scala fu abbattuta per far posto al teatro che ne prese il nome. Da quella chiesa ereditò parte dell'arredo sacro e delle opere d'arte.
Per quanto riguarda la sua costruzione, san Fedele si innestò su un precedente edificio di culto, di origine medievale: santa Maria in solariolo. Quando i Gesuiti ne presero possesso, ne affidarono il totale rifacimento e ingrandimento all'architetto Pellegrino Tibaldi: correva l'anno 1569.
Al Tibaldi seguirono altri architetti, nell'intento di portare a compimento i lavori: Marino Bassi e Francesco Maria Richini.
Monastero dei Gesuiti poi Questura
Alla destra della chiesa si trovava il monastero dei Gesuiti, cui era stata affidata la chiesa fin dal momento in cui erano iniziati i lavori di rifacimento.
In tempi recenti, il monastero era stato riconvertito ad uffici, che ospitavano la Questura.
L'edificio andò distrutto nel 1943.
Palazzo Marino
Il palazzo venne commissionato dal banchiere e commerciante genovese Tommaso Marino, per eleggerlo quale residenza di prestigio della propria famiglia, all'architetto Galeazzo Alessi. I lavori di costruzione si svolsero tra il 1557 e il 1563.
La facciata principale del palazzo fu realizzata sulla piazza che avrebbe poi ospitato la chiesa di san Fedele. La seconda facciata realizzata all'epoca è quella che dà sulla via Marino.
Alla morte del ricco gabelliere, il palazzo cominciò a perdere prestigio
e finì con l'essere rilevato dall'amministrazione finanziaria
asburgica.
Da allora fu sempre di proprietà pubblica.
Da allora fu sempre di proprietà pubblica.
Le altre due facciate furono pertanto realizzate molto più tardi: quella su Case Rotte a metà ottocento, quella su piazza della Scala, nel 1892, quando Luca Beltrami intervenne per completare il retro del palazzo, allorquando venne aperta la piazza del teatro, come si può approfondire qui.
Nella parte sud ovest della piazza sorgeva
il fastoso Palazzo Sannazzari, del XVIII secolo. Alla morte del
proprietario, nel 1804, l'edificio passò allo neonata Repubblica italiana
di impronta napoleonica. Il successivo Regno d'Italia (sempre napoleonico) vi insediò il Ministro delle finanze: Giuseppe
Prina.
Quando nel 1814 la folla inferocita, poco prima dell'arrivo
degli Austriaci, assaltò il palazzo e trucidò il ministro, i locali
subirono gravi danni e devastazioni. Successivamente il nuovo invasore
decise per la parziale demolizione, come attesta un Avviso a stampa dell'epoca.
Al suo posto venne edificato palazzo degli Imbonati. Qui andò ad abitare
Giulia Beccaria (figlia di Cesare, e madre del Manzoni) allorquando
abbandonò il marito per seguire il suo nuovo amore: Carlo Imbonati.
Nel 1872 il palazzo lasciò il posto all'edificio costruito per il nuovissimo Teatro Sociale (aperto due anni prima), poi ribattezzato "Manzoni", quando il grande milanese morì nel 1873, cadendo dalle scale della chiesa di san Fedele.
Successivamente,
il palazzo passò nelle mani dei banchieri svizzeri Blondel. Ed
Enrichetta Blondel divenne la consorte del Manzoni, e proprio nel
palazzo furono officiate le nozze con rito calvinista. Vi abitò anche la
figlia del Manzoni, Giulietta, quando convolò a nozze con Massimo
d'Azeglio.
Nel 1872 il palazzo lasciò il posto all'edificio costruito per il nuovissimo Teatro Sociale (aperto due anni prima), poi ribattezzato "Manzoni", quando il grande milanese morì nel 1873, cadendo dalle scale della chiesa di san Fedele.
Il teatro ebbe
grande fortuna e successo, fino a quando fu raso quasi al suolo dalle
bombe angloamericane. Al suo posto, venne eretto nel dopoguerra
l'attuale palazzo (mentre il teatro si trasferì nel nuovo edificio
eretto in via Manzoni).
Palazzo dell'Hotel Bella Venezia
Il lato a destra delle chiesa era occupato dall'edificio ottocentesco dell'hotel Belle Venise, poi italianizzato in Bella Venezia.
Tra i suoi illustri ospiti ricordiamo Stendhal, Garibaldi, Cavour e Mazzini.
L'edificio non resse ai bombardamenti, e nel dopoguerra
fu rimpiazzato con l'attuale palazzo, proprietà di una banca.Monumento al Manzoni
Al centro della piazza, nel 1883 (il 22 maggio, esattamente un decennio dopo la sua morte) venne inaugurato il monumento dedicato ad Alessandro Manzoni, che tanto era legato, nel bene e nel male, a questo luogo e a questa chiesa.
L'opera è dello scultore Francesco Barzaghi.
mauro colombo
novembre 2014
maurocolombomilano@virgilio.it