giovedì 10 maggio 2018

Napoleone come Marte pacificatore del Canova (Brera)

napoleone marte pacificatore bronzo a brera

Entrando nel cortile d'onore dell'Accademia di Brera l'occhio del visitatore è subito calamitato dalla statua bronzea che vi campeggia al centro.
Si tratta della statua dedicata a Napoleone, rappresentato come un colossale Marte pacificatore, nudo, ad eccezione della clamide militare, appoggiata alla spalla sinistra. Il braccio destro regge un globo dorato, dominato dalla Vittoria alata.
Artefice fu il Canova, all'epoca uno degli scultori più apprezzato e richiesto in tutta Europa.
canova napoleone marte pacificatore breraQuesta statua ha una storia un po' curiosa, e anche se è definita quale "copia", vedremo che in realtà si tratta in realtà di una seconda versione.
Tutto iniziò quando l'imperatore dei francesi in persona chiamò a Parigi nel 1802 il celebre artista trevigiano, commissionandogli una statua colossale, a figura intera, che lo immortalasse.
Canova, accettato l'incarico, rientrò in Italia e iniziò presto a lavorare un blocco di marmo di Carrara, dal quale trasse la statua. Questa fu pronta nel 1806, e fu poi trasferita a Parigi nel 1811.
Tralasciando l'insoddisfazione che Napoleone ebbe nel vederla, con la caduta dell'imperatore la statua marmorea finì in mano agli Inglesi, ed è oggi visibile a Londra.
canova napoleone marte londra
Ma restiamo in Italia: qui la statua, prima di partire oltralpe, aveva riscosso grande successo, tant'è che nel 1807 Eugenio di Beauhrnais (di stanza a Milano in qualità di vicerè del Regno italico), commissionò a Canova una replica, ma questa volta in bronzo.
Con l'aiuto di Vincenzo Malpieri, l'artista predispose 5 statue in gesso, necessarie per la fusione a cera persa (una copia sarebbe poi andata al fonditore, una a Napoli, una a Lucca, una all'Accademia di Francia e l'ultima alla biblioteca dell'Università di Padova: è questo il calco in gesso che, dopo una serie di vicissitudini, giunse, a Milano dove oggi si trova, all'interno di Brera).
Il bronzo necessario alla realizzazione della statua venne ottenuto fondendo alcuni cannoni di Castel Sant'Angelo, mentre per l'esecuzione furono incaricati Francesco e Luigi Righetti, fonditori romani. 
Quando la nuova statua bronzea di Napoleone fu pronta e giunse a Milano, iniziarono i problemi (e i contrasti) per decidere la collocazione.
Varie furono le proposte, da piazza del Duomo, al palazzo del Senato, ma nel frattempo, l'opera fu collocata, per interesse dello Zanoia, nel salone delle antichità di Brera.
Anche Francesco Giuseppe, a Milano nel 1857, ordinò invano un piedistallo per la collocazione nei Giardini pubblici.
Si dovette attendere Napoleone III perchè il colosso di bronzo, nel 1859, venisse finalmente posizionato dove lo vediamo oggi: nel cortile di Brera.
Nota dolente: nel 1978 la vittoria alata fu rubata, e oggi ne vediamo una copia moderna.


Mauro Colombo
maggio 2018
maurocolombomilano@virgilio.it