Tra i tanti primati di Milano, vi è anche quello d'essere stata la prima città italiana ad avere un ospedale militare. Merito fu, ad onor del vero, dei Francesi, al tempo della repubblica Cisalpina.
Nei due chiostri dei monaci cistercensi, accanto alla basilica di sant'Ambrogio, tra il 1798 e il 1799 entrò in funzione il ricovero per i soldati feriti e ammalati, sia francesi che italiani.
Giuseppe Ferrario, dottore di medicina e chirurgia ai tempi della dominazione francese, scrive dell’Ospedale di Sant’Ambrogio: "Questo magnifico Convento-Spedale formato da due spaziosi cortili quadrati, guerniti da portici con colonne di vivo sasso, di bellissima architettura, è capace quasi di un migliaio di letti, oltre i locali per servizio sanitario, ma in caso di bisogno, servendosi dei corridoj, potrebbe ricoverare oltre 1000 malati".
Dal punto di vista amministrativo, inizialmente esso fu affidato all'ospedale Maggiore, la Cà Granda, ma già dal 1803 fu istituita l’amministrazione autonoma dell’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio.
Nel 1807 il viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais vi istituì una Scuola di Anatomia e due cliniche “a vantaggio dei giovani medici militari”: una medica affidata al Rasari e una chirurgica affidata al protochirurgo Assalini. Ebbe così origine la prima Scuola di Sanità Militare, successivamente unificata a quella di Firenze che, nel 1853, per la grave carenza di medici laureati in Milano fu equiparata a primo nucleo di Facoltà Universitaria di Medicina e Chirurgia.
L’Ospedale Militare di Sant’Ambrogio accompagnò la vita della città durante i momenti più cupi, per dare conforto ai feriti delle Cinque giornate di Milano del 1848, a quelli di Magenta del 1859, a quelli di San Martino e Solferino, a quelli della Guerra Coloniale ed infine, ai moltissimi soldati che dalle trincee qui giungevano durante la Prima Guerra mondiale.
Durante la Grande guerra, proprio per accogliere più facilmente i soldati che arrivavano in città con i treni ospedale, fu creato un servizio di tram-ambulanze, i quali si dirigevano ai numerosi ospedali militari allestiti per l'occasione.
Anche per il nostro ospedale fu creato così un apposito binario di raccordo (di circa 300 metri) che si dipartiva dalla linea tranviaria che percorreva lo stradone di sant'Ambrogio, e permetteva ai tram-ambulanza di raggiungere direttamente il nosocomio.
Questa bella foto mostra proprio alcuni lavori per creare uno scambio che permettesse ai tram, scaricati i feriti, di immettersi in via Carducci e far ritorno alla stazione centrale.
Terminato il primo conflitto militare, le nuove esigenze sanitarie spinsero all'abbandono della vecchia struttura, che divenne, come sappiamo, la nuova sede dell'Università Cattolica, a partire dal 1932.
L'ospedale militare milanese si trasferì infatti nel nuovissimo, moderno complesso realizzato a Baggio, in via Saint Bon.
L'inaugurazione del moderno nosocomio, ancora oggi attivo, avvenne nel 1931.
L'inaugurazione del moderno nosocomio, ancora oggi attivo, avvenne nel 1931.
Bibliografia
Valentino S. "L'ospedale militare di Milano"
Mauro Colombo
marzo 2016
maurocolombomilano@virgilio.it
maurocolombomilano@virgilio.it