lunedì 18 dicembre 2017

George Simenon a passeggio per Milano


simenon maigret naviglio darsena milano

Il celebre scrittore belga George Simenon (1903-1989), conosciuto soprattutto per aver dato vita all'immaginario e famosissimo commissario parigino Maigret, ebbe una vita più movimentata di quanto non si creda. Durante gli anni trenta viaggiò moltissimo, con la prima moglie, per tutto il mondo, mentre dopo la guerra si trasferì negli Stati Uniti, per poi tornare in Europa solo negli anni cinquanta.
Oltre ai romanzi con protagonista il corpulento commissario, Simenon scrisse un numero impressionante di opere (si calcola una tiratura complessiva di oltre 700 milioni di copie).
Nel 1957 arrivò a Milano, nel mese di dicembre.
simenon e mondadori
Aveva un importante appuntamento professionale: doveva negoziare un contratto con la casa editrice Mondadori, che avrebbe stampato e venduto in Italia i suoi romanzi tradotti in italiano.
Rimase nella nostra città parecchi giorni, senza la compagnia della seconda moglie Denyse Ouimet, che normalmente lo seguiva e gli faceva da segretaria.
In una mattina naturalmente fredda e leggermente nebbiosa si aggirò curiosando nella zona della Darsena, esplorando i cortili delle case affacciate sul naviglio grande, intrattenendosi con i personaggi tipici di quei luoghi (lavandaie, portinaie, avventori di osterie, barcaioli), perdendosi nelle vie così diverse da come ci appaiono oggi.
simenon naviglio milano

simeno a milano darsena


simenon maigret naviglio darsena milano
simenon maigret naviglio darsena milano

La Darsena era all'epoca un importante porto cittadino, e le osterie della zona erano frequantate da barcaioli, cavalcanti, scaricatori. 

L'ambiente fluviale e portuale gli era famigliare: i canali, le chiatte, i marinai ricorrono spesso nei suoi romanzi. Certo il naviglio non è la Senna, le chiuse sul naviglio pavese non sono le chiuse che a Parigi caratterizzano il canale saint Martin, ma sicuramente Simenon non rimase insensibile a questi scorci meneghini.

Durante la mattinata trascorsa a passeggiare nella zona, gli venne messo al seguito il fotografo Emilio Ronchini, con l'incarico di immortalare il famoso scrittore in alcuni scatti, che avrebbero poi corredato il servizio giornalistico pubblicato su Epoca.
Il servizio con le belle immagini lo troviamo sul numero 378, in edicola il 27 dicembre 1957, giusto 60 anni fa.....
simenon maigret naviglio darsena milano



Mauro Colombo
dicembre 2017
ultimo aggiornamento:  dicembre 2020
maurocolombomilano@virgilio.it


mercoledì 6 dicembre 2017

Fabbriche e operai in Porta Genova

porta genova solari savona fabbriche



La linea ferroviaria Milano-Mortara venne inaugurata nel lontano 1870, e l’ultimo tratto, quello cittadino, fu fatto scorrere parallelo al naviglio grande, per poi discostarsene piegando a nord appena prima della Stazione di Porta Genova (detta all’inizio di Porta Ticinese).
Un tempo la linea continuava ancora per qualche centinaio di metri in direzione nord e, dopo una vasta curva ad est, proseguiva per raggiungere prima lo scalo merci Sempione, e poi per collegarsi alla Stazione Centrale.
Questa linea fu fortemente voluta (e finanziata) dagli industriali della zona sud ovest, intenzionati a sfruttare le immense potenzialità del trasporto su rotaia per insediare nella zona un polo industriale all’avanguardia, le cui fabbriche avrebbero potuto essere agevolate proprio dal collegamento alla linea ferroviaria.
bisleri solari porta genova milanoCosì l’Alzaia naviglio grande, la via Tortona, la via Savona ed anche la via Solari, tutte parallele alla ferrovia, divennero sede naturale di innumerevoli industrie, alcune delle quali, ancora oggi visibili seppur dismesse o convertite ad altri usi, impiegavano migliaia di operai per produzioni spesso su scale internazionale.
Proprio a ridosso della Stazione si trovava il vasto complesso industriale della Bisleri, (caratterizzato per l’alta ciminiera, in via Solari n. 11), casa fondata da Felice Bisleri per la produzione del celeberrimo liquore Ferro China.
Iniziando a camminare verso la periferia lungo la via Tortona, si potevano incontrare numerose realtà imprenditoriali; ricordiamo nella stretta via Forcella, che scorre a ridosso dei binari dello scalo merci, una antica torrefazione di caffè e una fabbrica di biciclette.
Poco dopo, la Barattini e C. con sede nella vicina via Bugatti al numero 7, specializzata in trattamenti chimici ed in particolar modo in processi galvanici.
aeg solari savona porta genova milanoL’Ansaldo, sorto negli anni sessanta, occupava un’area già destinata all’industria fin dal 1904, quando qui si trovava la sede della Zust, poi AEG e infine Galileo Ferraris.
Realtà alle quali vanno aggiunte le successive Franco Tosi e Compagnia Generale Elettricità (famosa quest’ultima per le parti elettriche dei nostri tram, ma anche per le radio a valvole dei nostri nonni).
andaldo milano solari

Al 59 di via Bergognone un altro colosso dell’epoca: la Nestlè di origini svizzere.
Sulla via Solari si vede ancora oggi l’imponente facciata in mattoni della Riva-Calzoni, il cui complesso si estende fino alla via Stendhal e prosegue ancora oltre. Principale acciaieria italiana, famosa per la costruzione di pompe idrauliche e turbine, una delle quali fu progettata per sfruttare l’energia delle cascate del Niagara.
riva calzoni milano solari

Proseguendo ancora un po’ verso la periferia lungo la via Savona, si incontravano sulla sinistra la belga Schlumberger, strumenti di precisione.
parisini savona milano porta genova ferrovia mortara Infine, il vastissimo complesso della Osram e della Loro Parisini (via Savona tratto tra Tolstoj e Brunelleschi), oggi totalmente abbattuto per lasciare posto a fabbricati civili. Sopravvivono la palazzina liberty all’epoca adibita ad uffici Osram e l’edificio anni cinquanta progettato da Caccia Dominioni per gli uffici Loro Parisini.

osram tolstoi seicentro


Per approfondire sulle linee ferroviarie della zona Solari clicca qui.

mauro colombo
dicembre 2017
maurocolombomilano@virgilio.it