sabato 4 aprile 2020

Gaetano Pini e il Pio Istituto per Rachitici


Pini istituto rachitici via san calimero
Il primo, importante, passo verso la cura del rachitismo, vera piaga sanitaria, viene fatto poco dopo l'unità d'Italia.
Il rachitismo, tipica patologia dell'età pediatrica, è dovuto a problemi di metabolismo osseo e carenza di vitamina D. E' la malattia dovuta a insufficiente, se non assente, esposizione al sole, associata a squilibri nutrizionali
pio istituto rachiticiTipici della povertà e degli affollamenti in ambienti chiusi e malsani, ma alla quale non erano immuni neppure i bambini nobili e ricchi, a volte esageratamente privati della fotoesposizione, costretti com'erano da abiti troppo coprenti nelle stanze dei palazzi, alimentati in maniera scorretta con carenza vitaminica, nei primi anni di esistenza.
Nel 1874 Gaetano Pini fonda la Scuola dei Rachitici, o Asilo, con sede prima in via Sant'Andrea, poi in vicolo Rasini, piccola via senza uscita a ridosso di san Babila.
pio istituto rachitici

In questi locali, il medico iniziò a prendersi cura di bambini affetti da rachitismo, o comunque afflitti da problemi e deformazioni all'apparato scheletrico.
L'allievo del Pini, Pietro Panzeri (che nel 1875 aveva fondato una Guardia medica in piazza Duomo) enterà con grande entusiasmo e idee innovative nel nuovo ospedale. L'istituzione ebbe presto un grande successo, anche in termini di donanzioni economiche.
pio istituto rachiticiLe vaste entrate assicurate da lasciti, elemosine e sovvenzioni, permisero nel 1881 di aprire la nuova grandiosa sede, nel bell'edificio edificato in via san Calimero

pio istituto rachitici
Avrà nome Pio Istituto dei Rachitici, vero antisignano di un ospedale ortopedico di stampo moderno. E propio in san Calimero abbiamo oggi il moderno ospedale Pini.
La struttura sanitaria sarà più tardi affidata alla direzione del valente Riccardo Galeazzi.
pio istituto rachitici

Nel 1915 venne ampliata l'offerta ai malati scheletrici, costruendo (grazie a cospicue elargizioni) l'ospedale succursale di Gorla, in viale Monza, ribattezzato Rifugio Fanny Finzi Ottolenghi, pensato per la cura e la riabilitazione fisioterapica degli operai infortunati e divenuti invalidi.
Durante e soprattutto dopo la Grande Guerra, diverrà un centro di eccellenza per i reduci del fronte, militari con terribili menomazioni agli arti, che qui trovarono, per quanto possibile, sollievo con operazioni e protesi.
pio istituto rachitici
pio istituto rachitici

mauro colombo
aprile 2020
maurocolombomilano@virgilio.it