mercoledì 29 settembre 2021

Il primo semaforo milanese


semaforo in piazza Duomo

Mentre all'estero già lo si vedeva in funzione da anni, in Italia il primo semaforo per la regolazione del traffico stradale fu installato a Milano, in quel vasto e poco agevole, ancora oggi, incrocio che si formatra piazza Duomo, via Torino, via Orefici e via Mazzini.

Proprio per cercare di districare meglio il traffico ormai sostenuto della zona, peraltro caratterizzata dal passaggio di numerose linee tranviarie, ed alleviare così il compito dei Vigili sempre presenti, fu studiata l'installazione di una lanterna semaforica, che venne ufficialmente accesa il 1° aprile 1925.

semaforo in piazza Duomo

Il suo funzionamento fu inizialmente (e forse sperimentalmente) previsto tra le 15.15 e le 19.15. Il resto della giornata, e soprattutto il mattino, fu lasciato nelle mani dei Vigili, forse perchè il traffico del mattino era più complicato e meritevole di un occhio umano esperto.

Non pensiamolo, quel semaforo, semplice ed immediato come siamo abituati oggi. Infatti si illuminava con una luce rossa (stop per le automobili), bianca e rossa (via con i pedoni, stop ai veicoli); gialla (via ai tram); verde (via alle automobili e motocicli); gialla e verde, per dare il via a tutti i veicoli indistintamente. 

Il risultato parve ai più "una sorta di cinematografo incomparabile, trovandovi uno spasso che uno più bello non si saprebbe immaginare”. 

semaforo in piazza Duomo

Soprattutto all'inizio, i risultati furono deludenti, tanto che ".....i veicoli stavano fermi, inchiodati nelle vie di provenienza da lunghissime code su due o tre file, formate da trams, automobili, carrozze e carri, motociclette e biciclette in cordiale promiscuità frammisti, nel gioioso conforto della famosa sorte comune e nella strepitante cacofonia di clakson, trombe, campanelli d’ogni timbro e d’ogni forza, sonanti la feroce sinfonia della protesta”.

Vuoi che i milanesi non accolgono sempre bene le novità e le giudicano spesso come inutili se non dannose, vuoi che la confusione generata fosse davvero troppa, fatto sta che così venne sarcasticamente deriso quel marchingegno: 

semaforo in piazza Duomo
“Lì, nel centro del fatal crocicchio, l’innocente sostegno di una lampada è divenuto il pilone del sistema circolatorio, l’albero maestro di una incredibile giostra, il fulcro dell’ordine nuovo. Il semaforo campeggia e risplende su quell’antenna, superbo e misterioso come un oracolo…A guardarlo da sotto in su si incontra dapprima una fascia di graziose frecce, le quali si inseguono una dietro l’altra. Sopra la fascia, un grosso anello in cui s’apre una fila di grand’occhi rotondi, sporgenti e vitrei. E, sopra l’anello, il prisma dominatore, cupo, alto, formidabile come un tabernacolo arcano. E’ un pentagono che volge le sue cinque facce sulle cinque strade, e ciascuna faccia vi guarda con tre pupille enormi, l’una all’altra sovrapposta”.

Il sistema venne poi migliorato, e gli impianti semaforici cominciarono a diffondersi anche in altri incroci di Milano.


Fonti:

Biffignandi D., “DESTRA E SINISTRA PER ME PARI SON…” Quando la legge ti prende la mano, Museo dell'automobile, 2003


 settembre 2021

Milanoneisecoli

maurocolombomilano@virgilio.it