venerdì 13 ottobre 2017

Expo 1906: gli alloggi provvisori sul Redefossi


redefossi banfi vittorio veneto venezia bastioni esposizione 1906


Come ogni grande manifestazione che si rispetti, anche l’Esposizione internazionale del 1906 generò fin dal momento della sua progettazione lamentele e malumori sugli argomenti più disparati.
Già dall’anno precedente vennero da più associazioni di categorie chiesti aumenti salariali, in vista di un sicuro e nefando aumento dei prezzi dei generi di prima necessità e delle pigioni degli affitti. In molti prevedevano infatti che negozianti e proprietari di case avrebbero speculato ai danni delle classi meno agiate.
Nel 1906 si decisero così (per molti ma non per tutti) leggeri aumenti retributivi per le classi operaie e impiegatizie (e anche ai dipendenti comunali), in modo che queste potessero far fronte all’imminente caro vita che avrebbero dovuto sperimentare vivendo e lavorando a Milano.
Un altro problema che esplose fu quello della mancanza di alloggi per i futuri ospiti che sarebbero giunti in città in occasione del grande evento. Alberghi, camere ammobiliate, appartamenti privati non potevano certo essere sufficienti per visitatori e addetti ai lavori. Si ipotizzò addirittura che le presenze nel semestre espositivo avrebbero sfiorato i 5 milioni!
redefossi banfi vittorio veneto venezia bastioni esposizione 1906Il tema della giusta e corretta ospitalità dei forestieri tenne banco per almeno un anno, con preoccupazioni da parte della carta stampata circa il rischio di accaparramenti di alloggi, di indiscriminati aumenti dei prezzi, di disdette dettate dalla paura di non saper dove dormire. Si rischiava insomma una figuraccia internazionale.
Dopo aver provveduto solo in parte, riattando magazzini in disuso e promettendo aule e palestre scolastiche (e accettando anche l’aiuto promesso dall’Umanitaria), il Comune e il Comitato organizzatore dovettero arrendersi all’evidenza, e cercare soggetti privati disposti a costruire nuove e sufficienti soluzioni abitative provvisorie.
Il più interessante risultato di questa collaborazione Comune-privati, fu il complesso accordo stipulato  nell’ottobre 1905 con la ditta Odorico e C.  per coprire il Redefossi lungo viale Venezia (oggi Vittorio Veneto), nel tratto compreso tra porta Principe Umberto (cioè il sottopasso per la stazione centrale, quella vecchia, oggi piazza della Repubblica) e porta Venezia, e contestualmente incaricare la Banfi, Stevani e C. di realizzare su tale area fabbricati abitativi.
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I costi di copertura del canale e di costruzione sarebbero stati a totale carico della Banfi e Stevani, la quale avrebbe poi potuto affittare ai forestieri giunti in città le mille camere realizzate, per tutto il 1906 e anche per il 1907. Dopodichè i fabbricati sarebbero stati demoliti.
Nacque così il vasto "Ideal hotel", del quale ci restano alcune cartoline pubblicitarie.
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Non mancarono le proteste degli albergatori (in parte tacitate con concessioni varie) né un contenzioso con la Banfi e Stevani per somme non corrisposte al Comune.
In ogni caso, i lavori partirono celermente e presto il Redefossi, interrato, lasciò il posto a casette di legno e cemento che vennero affittate ai visitatori come fossero stanze d’albergo.
L’esposizione fu anche in questo senso un grande successo.

Un altro complesso abitativo fu realizzato proprio accanto all'area espositiva di piazza d'armi, in piazza VI febbraio, denominato "il Risposo".

expo 1906 piazza VI febbraio


Bibliografia
Misiano F., La città più città d'Italia verso l'Europa-L'esposizione internazionale di Milano del 1906, Tesi UniMi 2012/2013

Sull'Esposizione del 1906 leggi anche: il padiglione eritreo, la ferrovia elettrica sopraelevata, la prima filovia.

Mauro Colombo
ottobre 2017
maurocolombomilano@virgilio.it