venerdì 13 marzo 2020

Luigi Sacco, primo vaccinatore di Lombardia



luigi sacco

 
In questi tempi funestati dall'epidemia di Coronavirus, è doveroso ricordare un medico che tanti benefici riuscì a portare nella prevenzione di una malattia un tempo terribile: il vaiolo
Non stupisce, pertanto, se a questo medico è intitolato l'ospedale milanese che oggi, per primo, si è occupato dell'epidemia in corso.
Luigi Sacco nacque a Varese il 9 marzo 1769; laureatosi a Pavia, allievo dello Spallanzani, si trasferì presto a Milano.
Affascinato dagli esperimenti e dalle intuizioni dell'inglese Jenner, si dedicò alla diffusione e al perfezionamento del vaccino contro il vaiolo umano (virus variola) partendo dall'innocuo (per gli uomini) vaiolo bovino.
sacco vaccino vaiolo milanoDal settembre 1800 all'aprile 1801 eseguì più di 300 innesti di virus vaccino, iniziando nelle campagne attorno a Varese (sopra alcuni bambini di un contadino), per poi proseguire a Giussano, a Montonate ed in gran parte a Milano. 
Alle prime inoculazioni era seguito un periodo di sperimentazione di controllo. 
Raccolto infatti materiale pustoloso di vaiolo umano, lo aveva innestato in alcuni fra i suoi primi pazienti vaccinati: nessuno si ammalò, la vaccinazione funzionava a dovere!
Questi trionfi della vaccinazione in Lombardia spinsero il governo della Repubblica Cisalpina a nominare nel 1803 il Sacco quale Direttore generale della vaccinazione, mettendogli a disposizione gli orfanotrofi per organizzare pubblici esperimenti. 
Così, la sperimentazione relativa alla validità della vaccinazione fu condotta sopra i trovatelli milanesi, nel Pio Luogo di Santa Caterina alla Ruota (annesso alla Ca' Granda).
Nello stesso anno pubblicò il suo libro "Memoria sul vaccino unico mezzo per estirpare radicalmente il vajuolo umano, diretto ai governi che amano la prosperità delle loro nazioni".
Nel 1809, come egli stesso ricordò a Eugenio di Beauharnais, i vaccinati ammontavano a 1.500.000.
"Io stesso ho vaccinato più di 500.000 individui ed altri 900.00 sono gl’innestati dai professori a ciò deputati». 
sacco vaccino vaiolo milanoEra riuscito ad organizzare, primo in Europa, una delle più massicce campagna sanitarie che la storia avesse mai conosciuto.
Morì nel 1836, nella sua abitazione di corso Monforte. Fu sepolto nel cimitero di san Gregorio, alle spalle del Lazzaretto.




Nel 1858 gli fu dedicata una lapide all'interno della cappella della Santissima Annunziata dell'Ospedale maggiore di Milano, la Ca' Granda (oggi sede dell'università degli studi). Il testo lo definisce "Primo inoculatore del vaccino in Lombardia".
sacco lapide alla ca granda

 

sacco vaccinatore vaiolo

sacco vaccino vaiolo milano

In tempi più recenti, a lui venne intitolato l'Ospedale-Sanatorio milanese di Vialba (antica zona agricola poi entrata a far parte del comune di Musocco, a sua volta aggregato a Milano nel 1923).
Questo ospedale, inaugurato nel 1931, per trattare e contrastare la tubercolosi, fu uno uno dei primi tisicomi di pianura sorti in Italia. 
Oggi l'ospedale Sacco, in via Grassi, è centro di riferimento per le emergenze epidemiologiche e per importanti patologie infettive, oltre che per altre varie malattie di natura oncologica, cardiologica, ecc., e rappresenta una delle realtà ospedaliere milanesi più conosciute a livello nazionale.
sacco vaccino vaiolo milano

Bibliografia
Porro A., Luigi Sacco e la prima grande campagna di vaccinazione contro il vaiolo in Lombardia, 1800-1801, 2012

Mauro Colombo
marzo 2020, ultima modifica gennaio 2022
maurocolombomilano@virgilio.it


vaccinazione contro il vaiolo a milano
Il sindaco Beretta invita alla vaccinazione



sabato 7 marzo 2020

La perduta statua del Porta ai Giardini

Statua Porta Milano verziere Giardini

Nel 1862 venne inaugurata la statua dedicata al nostro caro Poeta dialettale Carlo Porta (1775-1821).
Statua Porta Milano verziere GiardiniOpera di Alessandro Puttinato (sue le statue che ornavano la demolita Galleria De Cristoforis raffiguranti Marco Polo, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci e Flavio Gioia), la statua di marmo a figura intera fu posizionata sull'isoletta (detta "la sciattera") al centro del laghetto dei Giardini Pubblici.
Statua Porta Milano verziere GiardiniIl Poeta venne accademicamente rappresentanto...intento a gurdare le ochette ed i cigni che navigavano (e navigano) nelle acque non molto limpide  dello stagno.
Il monumento fu distrutto durante i bombardamenti angloamericani del 1943, l'anno più terribile del conflitto. L'incursione aerea l'avrebbe fatta andare letteralmente in briciole.
Sorse un piccolo giallo: nonostante, si disse, le ricerche dei pompieri nelle acque limacciosa, pare che nessun frammento venne ripescato. Possibile? A molti questa cosa non convinse .....tanto da pensare che forse, solo danneggiata, la statua venne fatta sparire troppo in fretta.
Ma tant'è, il periodo era quello, e non si andava per il sottile.
La nuova statua bronzea, quella che vediamo oggi, venne inaugurata nel 1966, copia esatta della precedente, opera di Ivo Soli.
Statua Porta Milano verziere Giardini
Fu collocata dove la possiamo ancora vedere, nello spazio, quasi una piazzetta, nato tra via Larga e la retrostante piazza santo Stefano.
Qui era l'antico verziere. Non poteva quindi scegliersi un posto più approprieto. Non a caso uno dei componimenti più celebri del Porta è "La Ninetta del Verzee".

Bibliografia
Secchi C.C., Carlo Porta e Tommaso Grossi Inedito, 1966

 
Mauro Colombo
marzo 2020
maurocolombomilano@virgilio.it