domenica 8 gennaio 2017

Luigia Battistotti Sassi eroina delle Cinque Giornate


luigia battistotti sassi cinque giornate milano 1848

Nel panorama risorgimentale italiano, e nel nostro caso, milanese, vi è una figura femminile che si distinse sia per il piglio battagliero, sia per aver rappresentato un nuovo modello di donna, attiva e protagonista.
Luigia (o Luisa) Battistotti, vera icona femminile delle cinque giornate milanesi del 1848, era nata vicino a Pavia nel 1824, e si era poi trasferita a Milano per sposare un commerciante che qui aveva bottega, che di cognome, appunto, faceva Sassi.
Donna risoluta e indipendente, era per l'epoca all'avanguardia rispetto alle sue sue concittadine, abituate ad avere un ruolo più marginale,  sempre subordinato a quello dei mariti e dei padri.

battistotti sassi barricate cinque giornate milano 1848


Fin dall'inizio dell'insurrezione antiaustriaca, scese in strada con il proposito di partecipare attivamente alla battaglia. Nella confusione delle prime ore di insurrezione, prima ancora dell'erezione delle barricate, la nostra individuò un drappello di austriaci, strappò le pistole ad un soldato, e ordinò agli altri cinque di arrendersi. Consegnati poi i prigionieri ad un gruppo di Finanzieri (che ricordiamo erano schierati a favore del popolo insorto), dismise gli abiti femminili per organizzare la prima barricata, quella di Borgo Santa Croce.
Accanto ai moltissimi milanesi in armi, la sua figura entrò nella storia e nella leggenda, insieme a quella di tanti altri cittadini comuni che vollero avere un ruolo attivo nella cacciata dell'invasore (tra i quali ricordiamo l'Anfossi, Pasquale Sottocorno o il lattivendolo Meschia).
Il neonato Governo Provvisorio, che prese il potere non appena l'ultimo soldato invasore lasciò la città, le attribuì i giusti meriti: non solo la invitò in Duomo durante il Te Deum di ringraziamento per la vittoria, ma le riconobbe altresì un vitalizio.
luigia battistotti sassi cinque giornate milano 1848Di lei abbiamo anche un ritratto, quello tramandatoci da una incisione che veniva venduta per le strade nei giorni successivi, a testimonianza di quanto fosse ormai popolare. Qualche anno dopo entra persino tra le pagine di un romanzo, "La trovatella di Milano" di Carolina Invernizio.
La Battistotti ovviamente dovette abbandonare la città non appena gli Austrici rientrarono a Milano. 
Sappiamo che nel 1849 tentò di rifarsi una vita oltreoceano, sbarcando negli Stati Uniti, dove morì nel 1876.


luigia battistotti sassi cinque giornate milano 1848

Mauro Colombo
gennaio 2017
maurocolombomilano@virgilio.it