mercoledì 20 febbraio 2019

La famosa manovra di Carlo Valerio


carlo valerio carrozza quattro cavalli albergo europa milano

Il titolo di questo articolo è alquanto sibillino, e potrebbe far pensare a qualche manovra militare di  una dimenticata battaglia del tempo passato.
In realtà, racconta di una storia milanese dell'ottocento, piccola e priva di importanza, eppure così leggendaria all'epoca da essere tramandata di padre in figlio.
La cosa colpì a tal punto la cittadinanza, che venne editato anche un breve racconto con tanto di disegni schematici, e in tempi moderni, se ne occupò, un po' per scherzo, persino Dino Buzzati.
Di quale manovra parliamo?
carlo valerio carrozza quattro cavalli albergo europa milanoDi quella compiuta da un celebre mercante di cavalli e provetto cocchiere della Milano ottocentesca, appunto tal Carlo Valerio.
Il quale, un po' per scommessa e un po' perchè era un bel "bauscia", si cimentò in una manovra stradale davvero portentosa, naturalmente stando a cassetta di una carrozza tirata da 4 cavalli.


carlo valerio carrozza quattro cavalli albergo europa milanoTutto avvenne nell'anno 1846, dopo un pranzo presso l'allora celebre Albergo Europa di Enrico Marcionni, sito in corso Francesco n. 590 (oggi corso Vittorio Emanuele, ma all'epoca dedicato all'Imperatore del Lombardo Veneto).

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Quel giorno (non sappiamo bene quale), due nobili, l'Annovazzi e un Poldi Pezzoli, discutevano nel cortiletto dell'Albergo, chiedendosi se fosse possibile, con un tiro a quattro (cioè una carrozza tirata da quattro cavalli) entrare in detto cortile, fare manovra, ed uscirne, senza ovviamente alcun aiuto a mano ai cavalli.
I due nobili convennero che fosse impossibile, date le anguste dimensioni del cortile, peraltro avente una colonna centrale a reggere un portico.
Ma era presente Carlo Valerio, vero esperto dell'arte equestre. Commerciava in cavalli, in carrozze, faceva servizio di vetture private. Insomma, un vero guru del settore.
Egli, dopo aver misurato per il lungo e per il largo il cortiletto dell'albergo, dopo averci pensato una notte (nella quale si disse avesse buttato giù decine di schizzi di improbabili manovre sulle planimetrie dell'edificio), affermò che fosse senz'altro possibile.
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E così, a cassetta di un bello "stage" (carrozza da 8 posti per famiglie e comitive) prestato dal nobile Soncino, al quale erano stati attaccati quattro focosi cavalli del Poldi Pezzoli, davanti alla clientela incredula (così come gli inservienti e i camerieri, ma anche esperti cocchieri), si cimentò in quell'impresa ritenuta irrealizzabile.
Entrò, rinculò, sterzò, spinse i cavalli, rinculò di nuovo, raddrizzò, fece risvoltare il timone, e alla fine puntò verso l'uscita! Applausi a non finire.
L'impresa fu poi raccontata, come detto, da un foglio stampato per l'occasione, e ripresa poi nel 1934 da Buzzati, che ne parlò su "La lettura" del 1° settembre. Aggiungendovi persino un componimento poetico!
Una storia piccola, se vogliamo, una delle tante che certo non spostano confini o cambiano il mondo, ma che finì sulla bocca di tutti i milanesi. Perchè, in fin dei conti, anche se si trattava solo di un'abile manovra e di un parcheggio, era sempre una prodezza, una spacconata, degna di essere commentata e magari poi emulata e superata da tanti altri "bauscia" cittadini. 
Per la serie: «Via della Spiga - hotel Cristallo di Cortina: 2 ore, 54 minuti e 27 secondi. Alboreto is nothing» (Zampetti, il celebre personaggio del compianto attore Guido Nicheli, insegna).

Fonti
Lorenzi A., Milano in carrozza, 1973
Manuale del forestiero in Milano, 1844


Mauro Colombo
febbraio 2019
maurocolombomilano@virgilio.it