domenica 22 dicembre 2019

Il crollo del ponte in demolizione di via Galilei (1933)


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Con l'apertura della Nuova (ed attuale) Stazione Centrale (inaugurata ed entrata in servizio nell'estate del 1931), il sistema ferroviario cittadino dovette essere ripensato e in parte smantellato. 
Così, il percorso ferroviario in entrata ed in uscita dalla vecchia Stazione centrale (quella che si trovava nell'attuale piazza della Repubblica) vide dapprima la soppressione, e poi mano a mano la vera e propria demolizione. La città veniva così liberata, oltre che dalla vecchia stazione, anche dalla vecchia sopraelevata ferroviaria.
Nella foto, una mappa parziale del 1925, che evidenzia la vecchia stazione centrale e i rialzati ad essa collegati.
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Dal 1933 si iniziarono a demolire i ponti grazie ai quali i treni scavalcavano importanti vie cittadine.
Tra questi, quello a doppio fornice che scavalcava la via Galileo Galilei. Nella foto si vede bene la vecchia centrale e a sinistra, la chiesa di san Gioachimo (evidenziata in giallo), di fronte alla quale scorreva la sopraelevata ferroviaria.

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Il ponte di via Galilei fu oggetto di lavori di demolizione a partire dall'estate del 1933, ad opera della ditta Lucchini, aggiudicatrice della gara d'appalto che il Comune aveva indetto. 
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Il cantiere non aveva bloccato i due sottopassi cittadini: questi venivano infatti sbarrati solo durante  le ore di effettivo lavoro, e venivano riaperti durante la notte, nei giorni festivi e persino nella pausa pranzo degli operai demolitori.
In ottobre i lavori di smantellamento erano alquanto avanzati, e forse la prudenza avrebbe richiesto il blocco totale del traffico sotto i due tunnel.
Purtroppo così non venne disposto, e il 6 ottobre (una giornata autunnale calda e soleggiata), mentre gli operai della Lucchini erano in pausa per il pranzo e i passaggi riaperti, una parete del tunnel cedette di schianto (ormai era troppo indebolita per reggersi in piedi).
Il traffico a quell'ora era intenso. L'enorme boato, e la nuvola di fumo che si alzò dalla massa di macerie, richiamarono immediatamente pompieri e vigili, militi e soldati. 
Gli operai, aiutati dai soccorritori ma anche da semplici cittadini, iniziarono subito a scavare sotto le macerie.
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Il sospetto che qualcuno fosse rimasto travolto era infatti altissimo e, purtroppo, divenne presto realtà.
Di certo, un badilante era gravemente ferito, e fu subito inviato all'ospedale con la base cranica fratturata. Un autista di autocarro, accortosi del cedimento, era invece balzato a terra fuggendo (tant'è che l'autocarro rimase parzialmente schiacciato).
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s.gioachimo via galilei crollo ponte ferroviaIl problema era capire quanti cittadini stessero invece transitando e fossero quindi rimasti schiacciati sotto i cumuli di detriti.
Iniziò lo scavo, con l'aiuto di fari illuminanti non appena sopraggiunse la sera.
L'estrazione dei cadaveri si protrasse dalla notte fino al mattino. Alla fine delle ricerche, il bollettino fu molto pesante: numerosi feriti, e ben 5 morti, tra i quali una ragazza e un ragazzo entrambi minorenni.
Le salme furono trasportate e composte al cimitero Monumentale.
Un ferito spirò poco dopo, portando così il numero dei morti a 6.
I funerali delle 6 vittime si tennero il giorno 11 ottobre seguente, ed alle esequie pubbliche prese parte una folla immensa di cittadini.






 
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Monumentale, i carri funebri
 
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Funerali delle vittime

mauro colombo
dicembre 2019
maurocolombomilano@virgilio.it