MA
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1939
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Mafalda
Moto leggere a due tempi da 123 e
173 cc.
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1923-1928
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Maffeis
Anche se alcune fonti leggendarie
riportano come Bernardo Maffeis avesse costruito la sua prima moto nel 1895,
solo nel 1903 apparve un modello con motore Sarolea da 2 cv. In seguito i
fratelli Maffeis costruirono bicilindriche a V e, negli anni '20, modelli con
motori Blackburne da 250 a 500 cc con valvole laterali e in testa.
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Magni
Luigi Magni costruì una moto
bicilindrica da 350 cc con cilindri orizzontali e con albero a camme in testa
azionato da un secondo albero, che però non raggiunse mai la produzione di
serie. Nel 1930 fu prodotta una monocilindrica convenzionale con cilindro
verticale da 500 cc.
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1928-1930
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Manara
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1931
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Mantovani
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1902-1910
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Marchand e Orio di Musocco
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Marchetti
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1926-1927
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Marchitelli
Ruota motorizzata con motore a
due tempi da 38 cc da sostituire alla ruota posteriore di una bicicletta.
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1947
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MAS
Alberico Seiling realizzò piccole
motociclette con motori da 123 cc con valvole in testa partendo da telai di
bicicletta. In seguito furono prodotte monocilindriche a quattro tempi da 123
a 568 cc con valvole laterali e in testa. Alla fine degli anni '30 le Mas disponevano
di sospensione posteriore.
Nel 1937 Seiling lasciò la MAS
per fondare la propria marca. Durante la guerra la MAS rifornì di
motociclette l'esercito italiano. Dopo la guerra non riuscì più a tornare ai
livelli precedenti: né la Stella Alpina da 122 cc con valvole in testa e
raffreddamento forzato ad aria né una bicilindrica da 500 cc con albero a
camme in testa riscossero il successo sperato. Nel 1953 apparve il prototipo
di una 500 Grand Prix con doppio albero a camme in testa. In breve la MAS si ridusse
a costruire moto da 125 cc e ciclomotori con motori Sachs.
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Mattei
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1925
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MAV Jolly
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1951-1979
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Mazzilli
Giorgio Mazzilli costruì
fuoristrada da corsa con motori a due tempi Sachs da 125 a 250 cc modificati
su telai convenzionali.
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Mazzucchelli
Poche moto leggere equipaggiate
con motori tedeschi Alba da 198 cc su telai convenzionali. Sede in via Paolo Sarpi
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MDS
I fratelli Scoccimarro (Moto Di
Scoccimarro) costruirono una moto leggera da 65 cc con valvole in testa,
telaio aperto e ruote da 41 cm, cui fece seguito un modello più convenzionale
dotato di motori da 70 fino a 80 cc.
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1955-anni 60
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Meccanica NVB
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1956-1957
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Mediolanum
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1947
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Medusa
Moto sportive a due cilindri
paralleli da 175 cc con doppio albero a camme in testa su telai convenzionali,
progettate da Luciano Pasini e costruite da Vasco Loro, famoso pilota.
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1957-1958
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Meiller
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1923
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Meteora
Angelo Zanasi costruì la prima
Meteora con un motore OMS da 175 cc con albero a camme in testa. Dal 1955 le
moto leggere montarono motori FB, NSU e Franco Morini da 50 a 100 cc.
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MFG
Francesco Garanzini, fratello di
Oreste delle Moto Garanzini, costruì moto leggere con il suo motore a due
tempi da 142 cc e montò motori monocilindrici Blackbume con valvole in testa
su telai di propria produzione.
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1920-1926
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Miller/Balsamo
I fratelli Balsamo di Milano,
concessionari delle Excelsior americane iniziarono la produzione costruendo
moto con motori Moser da 175 cc. Nel 1928 fabbricarono il proprio motore da
175 cc con valvole in testa, che si guadagnò un'eccellente reputazione
sportiva. Nel corso degli anni '30 Miller costruì moto con motori a quattro
valvole Rudge Python da 250 e 500 cc e con motori propri da 98 e 250 cc. Nel
1939 apparve una moto completamente carenata con un motore da 200 cc con
valvole in testa, che dopo la guerra fu riproposta con il nome Jupiter. La
produzione comprendeva anche moto da 175 cc con albero a camme in testa e da
250 e 500 cc. Nel 1959 terminò, certamente non in gloria, producendo per poco
tempo ciclomotori economici.
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Minimotor
Motori per bici da 49 e 87 cc
progettati da Vincenzo Piatti, che in seguito creò l'omonimo scooter,
costruito in Inghilterra e in Belgio. La Motorminima era una moto completa
caratterizzata da un telaio pieghevole.
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1945-1956
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Miro Maffeis
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1933-1935
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Moglia
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1923
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Molteni vedi FM Molteni
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Monteverdi
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1925-1929
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Moschita Cassani
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anni 50
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Moser
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1925-1935
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Moto Reve
Costruì mono e bicilindriche a V da 300 a 497 cc su licenza
della svizzera Moto-Reve.
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Motoclipper
moto leggera con motore a quattro
tempi Ducati da 60 cc.
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1948-1949
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Motom
Nel 1945, l’ing.
Falchetto, col supporto degli industriali De Angeli Frua, costruì dapprima
motori per bici a quattro tempi e poi ciclomotori completi. La sua prima
motocicletta fu l'insolita Delfino da 147 cc con valvole in testa del 1950,
dotata di un motore raffreddato a ventola montato sotto il sellino. La 98TS
del 1953 disponeva di un motore orizzontale da 98 cc con valvole in testa
montato su un telaio in acciaio stampato con sospensioni in gomma. Durante
gli anni '50 produsse moto a quattro tempi convenzionali. Negli anni '60
subì un momentaneo declino, nonostante producesse ottime moto a due tempi con motori
Peugeot e Zundapp da 49 cc.
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Musa
Moto a due tempi da 70 cc con
sospensione posteriore a cantilever e ciclomotori con il motore Ducati
Cucciolo.
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1947-1949
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Nagas & Ray
Alessandro Nagas e Tullio Ray,
concessionari per l’Italia di lndian e Zundapp, costruirono monocilindriche
da 348 cc con valvole laterali e in testa, cambio a tre marce e volano
esterno progettate da Giuseppe Remondini.
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1925-1928
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Nassetti
Fabbricante di magneti e
componenti aeronautici, produsse i Pellegrino, motori per bici a due tempi da
49 cc e, dal 1956, moto complete.
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1951-1959
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Nb
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1935-1941
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Nec
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1925
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Necchi
Produzione limitata di moto
leggere con motori Ducati Cucciolo, Garelli Mosquito, Villiers e Sachs.
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1950-1953
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Negrini
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1904
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Negroni
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1904
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O. Garanzini
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1921-1931
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OASA
Succeduta alla Aliprandi, la OASA
costruì moto con motori Ladetto a quattro tempi da 173 cc e JAP da 246 e 346
cc.
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1930-1933
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Olmi
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1930-1935
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Olympia
La Borghi, fabbrica di
biciclette, produsse ciclomotori a due tempi e moto leggere da 50 e 125 cc.
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1952
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OMEA
Progettata da Carlo Bottari e
costruita in numero limitato a Milano, la Omea era una due tempi da 124 cc
con cambio a tre marce, telaio in lega e forcellone posteriore. La forcella a
bracci oscillanti con perno anteriore e molle centrali era dotata di
ammortizzatore idraulico.
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1950-1953
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Ome-Giordani
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1920-1921
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Opessi
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1936
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OR
Costruì motori per bici e alcune
motociclette con motori da 175 cc con valvole laterali o in testa.
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1928-1931
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Orione
Guido Carpi produsse a Milano due
tempi da 87 e 125 cc e un modello da 124 cc con valvole in testa. I motori
erano venduti anche da soli. Le officine erano a Porta Venezia.
Con una Orion 125 Nello Pagani inizia la sua carriera di campione.
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1923-1928
1928-1933
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Osculati
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1930
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Oswego
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1924-1927
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Pappagallo
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1926-1927
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Parilla
Giovanni Parrilla, giunto a
Milano nel 1927, iniziò come licenziatario Bosch e costruì le sue prime moto
da corsa nell’immediato dopoguerra utilizzando come marchio il proprio
cognome al quale tolse tuttavia la seconda “r”.
Nel 1950 la gamma comprendeva
monocilindriche a due tempi da 98, 123 e 249 cc. E successivamente entrò in
produzione una monocilindrica da 174 cc e una bicilindrica da 348 cc con
albero a camme in testa. Furono prodotti anche scooter e ciclomotori, tra i
quali nel 1956 la Slughi da 98 e 123 cc, dotata di carenatura semi-integrale
e di un motore a singolo cilindro orizzontale a due e quattro tempi, una
sorta di ibrido tra moto leggera e scooter. Furono esportati modelli da
strada, da corsa e scrambler da 175 e 250 cc.
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Parvus
Costruì motori per bici a due
tempi da 104 cc e una moto da 123 cc.
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1920-1926
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Passarin
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1935
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Paton
Giuseppe Pattoni, ex Mondial,
costruì moto da corsa competitive, a dispetto del budget ridotto e Lino Tonti
lo aiutò a modificare le sue prime 125 e 175 (il marchio nasce dalla crasi
delle prime lettere dei loro cognomi: Pa-Ton).
Nel 1964 la Paton creò una
bicilindrica da 250 cc con doppio albero a camme in testa, poi una 350 e una
500 a quattro tempi. Nel 1976 fu prodotta una 500 cc a due tempi. Lo sviluppo
delle due tempi continuò fino a metà degli anni '80, ma la carenza di fondi
segnò la fine dell'impresa.
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Pegaso
Ex impiegati della Motom
produssero ciclomotori a quattro tempi e un numero limitato di moto da 60 cc,
montando su telai in acciaio stampato motori con valvole in testa pivotanti
insieme alla sospensione posteriore.
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1956-1961
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Piva
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1922-1925
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Pirotta
Piccola ditta che costruì motori
appesi da 40 cc, ciclomotori e moto leggere da 75, 125 e 160 cc.
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PM
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1941-1942
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Polet
Achille Polet costruì alcune moto
con motore da 481 cc con valvole di aspirazione sopra quelle di scarico.
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1923-1927
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Poletti
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1923-1927
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Ponzio & Marchi
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anni 10
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Porpora
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1926-1935
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Prinetti & Stucchi
Fabbrica di biciclette fondata
nel 1875 dall’ing. Giulio Prinetti e dall’ing. Stucchi, nel 1898 costruì un
triciclo tipo DeDion e nel 1901 un motore a quattro tempi da 2 cv applicato
ad una motocicletta. Dal 1902 divenne Stucchi & co., e nel 1905 Carlo
Liedi progettò alcuni modelli da 3 e 4 cv con valvole laterali e trasmissione
a cinghia. Durante la guerra fu diretta da Adalberto Garelli (che nel 1919
fonderà la propria Casa) e subito dopo il conflitto vennero costruite
bicilindriche a V da 500, 750 e 1000 cc. Nel 1924 la produzione rallentò e,
fino al 1926, si limitò a monocilindriche da 350 e 500 cc.
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PS
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1925
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RAM
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1910
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Ranzani
Moto leggere con motori Heros da
175 cc e Norman da 170 cc con valvole in testa.
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1918-1938
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Rapid
Motori per bici da 48 cc.
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1953-1955
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RAS
Moto costruite da Achille Fusi
con motori JAP da 175 a 490 cc.
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1932-1936
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Rebus
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1908-1910
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Restelli
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1905-1907
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Ricordi
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1898-1902
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Rossi
Produzione limitata di
motociclette leggere dotate di motore Sachs da 123 cc.
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1951-1955
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Rosso
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1925-1927
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Royal
I fratelli Santagostino
costruirono una due tempi da 123 cc e alcune quattro tempi con motori JAP.
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1923-1928
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Royal Prince
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1933-1934
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Royal Super
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1923-1928
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SACMERA
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1939
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Salve
Produsse una monocilindrica da
496 cc a valvole laterali con telaio tubolare.
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1925-1926
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San Cristoforo
Produsse due richiesti scooter:
prima il nibbio, poi la sua evoluzione, il simonetta
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SEI , poi Seiling
Lasciata la MAS, Alberico Seiling
fondò l'omonima marca e creò una monocilindrica da 350 cc a valvole laterali
con cambio integrato a tre marce, volano esterno e sospensione posteriore.
Nel 1939 il nome cambiò in Altea.
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1937-1938
1939-1939
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Senior
Motociclette costruite da Bonzi
& Marchi utilizzando motori Moser mono e bicilindrici a V con
trasmissione a cinghia o a catena.
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1912-1914
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Serri
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1958
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Sertum
Le Officine Meccaniche Fausto
Alberti S.p.A. aprirono a Milano nel 1922 per la produzione di utensili,
macchine utensili e in generale macchinari per lavorazioni meccaniche di
precisione. Fu nel 1931 che nacque un reparto motociclette, contraddistinto
dal marchio Sertum (in latino Corona d’alloro), che subito realizzò, su
disegni originali, una 175 cc 4 tempi a valvole laterali con telaio tubolare.
In seguito sviluppò modelli simili da 200, 250 e 500 cc, nonché una
bicilindrica da 500 cc a valvole laterali, una due tempi da 120 cc con telaio
in acciaio stampato e una 250 cc con valvole in testa. Il successo di
pubblico permise alla società di aprire un grande impianto produttivo in
viale Certosa, da dove uscirono monocilindriche a quattro tempi da 250 e 500
cc e bicilindriche da 500 cc con valvole laterali o in testa, con telai in
acciaio stampato, sospensioni posteriori e forcelle a parallelogramma (nonché
i sempre richiesti motocarri e motocarrozzette a tre ruote). Durante la
guerra produsse per l’Esercito, e dopo il conflitto si distinse in campo
agonistico, fino a quando, nel 1952 dovette chiudere i battenti per mancanza
di fondi.
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Sidus
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1935
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Silens
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1939
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SIM
La Società Italiana Motoscooter,
realizzò il famoso scooter Ariete dotato di un motore a due tempi da 150 cc e
di trasmissione ad albero. Il modello successivo, il Moretti, era
equipaggiato con un motore a cilindro sdoppiato Puch da 125 cc.
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1955-1958
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Sirtori
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1900-1914
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SNAIP
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1924
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Sorati
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1926-1927
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Soriani
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1922-1927
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Spengler
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1923
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Stucchi
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1953
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Superba
Costruì un numero molto limitato
di moto leggere con motori Piazza e JAP da 175 cc.
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1933-1935
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Supermoto
Di Luigi Angelino, era una
motocicletta dotata di telaio aperto e di un motore a cilindro orizzontale da
350 cc con valvole laterali e raffreddamento forzato.
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1925
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Tappella Fuchs vedi fuchs
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Taurus
Fabbrica di biciclette nata nel
1909, nel 1932 acquistò la MG, fabbrica di moto modenese. In seguito
apparvero sul mercato moto con il marchio Taurus quasi identiche alle MG, tra
cui modelli dotati di motori monocilindrici da 175 a 500 cc con valvole o
albero a camme in testa, alcuni dei quali con sospensione posteriore a barra
di torsione. Nel 1938 fu costruita una moto da corsa con doppio albero a
camme in testa, che non fu però mai prodotta in serie. Dopo la guerra, la Taurus
costruì ciclomotori e moto, tra cui una 175 cc con albero a camme in testa,
una due tempi da 160 cc e una 250 cc con valvole in testa.
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1933-1940
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Taveggia
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1924
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Tosi
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1926-1927
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Turinga
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1942
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Turkheimer
Mosè Max Turkheimer iniziò la carriera nel 1894 importando a Milano motociclette Hildebrand&Wolfmiller.
Dal 1900 inizia in via Lanzone a produrre biciclette e moto con motori De Dion Buton. Nel 1904 crea il suo primo motore a marchio Stella che viene venduto sia sciolto sia installato su moto marchiate Turkheimer.
Dopo una breve parentesi quale costruttore di piccole autovetture (le OTAV, leggi qui per approfondire) si dedicò alla produzione di veicoli a due ruote lasciando al figlio e al cugino un'avviata impresa, che continuò fino alla seconda guerra mondiale.
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Vaga
Mario Vaga costruì moto leggere
caratterizzate da abbondanti cromature usando motori JAP, Sturmey Archer,
Blackburne e CF.
Una motocicletta partecipa
al Gran Premio delle Nazioni di Monza, si tratta
di una 175 con motore Blackburne e cambio Burman
a tre velocità. Nel 1930, esce una 175 con motore
CF e distribuzione ad albero a camme in testa.
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Vaghi
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1925
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Vard micro
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1942-1943
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Verga
Produsse ciclomotori e moto
leggere con motore da 75 cc su un telaio in acciaio stampato.
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Veros
Oreste Garanzini costruì una
versione modificata della moto inglese Verus
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1921-1924
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VG
Vittorio Grilli costruì un numero
limitato di moto dotate di motori JAP. Aveva sede in via Benedetto Marcello 10.
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1931-1935
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Vis
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1925
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VUN
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2006
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VVV
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1923-1926
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VVV Garlaschelli
Angelo Garlaschelli produsse un
numero limitato di due tempi da 125 cc.
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1926-1928
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Wilson
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1915
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Wolsit
La fabbrica di bici Legnano usò
il marchio Wolsit per le sue prime moto da 3,5 cv con cambio a tre marce. Nel
1932 il nome Wolsit riapparve per l’ultima volta su una bicicletta dotata di
motore Motosulm NSU montato sopra la ruota anteriore (in seguito la Legnano
costruì ciclomotori con il proprio nome).
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Zanoni
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1952
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