La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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domenica 22 dicembre 2019

Il crollo del ponte in demolizione di via Galilei (1933)


s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia

Con l'apertura della Nuova (ed attuale) Stazione Centrale (inaugurata ed entrata in servizio nell'estate del 1931), il sistema ferroviario cittadino dovette essere ripensato e in parte smantellato. 
Così, il percorso ferroviario in entrata ed in uscita dalla vecchia Stazione centrale (quella che si trovava nell'attuale piazza della Repubblica) vide dapprima la soppressione, e poi mano a mano la vera e propria demolizione. La città veniva così liberata, oltre che dalla vecchia stazione, anche dalla vecchia sopraelevata ferroviaria.
Nella foto, una mappa parziale del 1925, che evidenzia la vecchia stazione centrale e i rialzati ad essa collegati.
crolo ponte galilei stazione centrale milano


Dal 1933 si iniziarono a demolire i ponti grazie ai quali i treni scavalcavano importanti vie cittadine.
Tra questi, quello a doppio fornice che scavalcava la via Galileo Galilei. Nella foto si vede bene la vecchia centrale e a sinistra, la chiesa di san Gioachimo (evidenziata in giallo), di fronte alla quale scorreva la sopraelevata ferroviaria.

s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia
s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia

Il ponte di via Galilei fu oggetto di lavori di demolizione a partire dall'estate del 1933, ad opera della ditta Lucchini, aggiudicatrice della gara d'appalto che il Comune aveva indetto. 
s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia
Il cantiere non aveva bloccato i due sottopassi cittadini: questi venivano infatti sbarrati solo durante  le ore di effettivo lavoro, e venivano riaperti durante la notte, nei giorni festivi e persino nella pausa pranzo degli operai demolitori.
In ottobre i lavori di smantellamento erano alquanto avanzati, e forse la prudenza avrebbe richiesto il blocco totale del traffico sotto i due tunnel.
Purtroppo così non venne disposto, e il 6 ottobre (una giornata autunnale calda e soleggiata), mentre gli operai della Lucchini erano in pausa per il pranzo e i passaggi riaperti, una parete del tunnel cedette di schianto (ormai era troppo indebolita per reggersi in piedi).
Il traffico a quell'ora era intenso. L'enorme boato, e la nuvola di fumo che si alzò dalla massa di macerie, richiamarono immediatamente pompieri e vigili, militi e soldati. 
Gli operai, aiutati dai soccorritori ma anche da semplici cittadini, iniziarono subito a scavare sotto le macerie.
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Il sospetto che qualcuno fosse rimasto travolto era infatti altissimo e, purtroppo, divenne presto realtà.
Di certo, un badilante era gravemente ferito, e fu subito inviato all'ospedale con la base cranica fratturata. Un autista di autocarro, accortosi del cedimento, era invece balzato a terra fuggendo (tant'è che l'autocarro rimase parzialmente schiacciato).
s.gioachimo via galilei crollo ponte ferrovia

s.gioachimo via galilei crollo ponte ferroviaIl problema era capire quanti cittadini stessero invece transitando e fossero quindi rimasti schiacciati sotto i cumuli di detriti.
Iniziò lo scavo, con l'aiuto di fari illuminanti non appena sopraggiunse la sera.
L'estrazione dei cadaveri si protrasse dalla notte fino al mattino. Alla fine delle ricerche, il bollettino fu molto pesante: numerosi feriti, e ben 5 morti, tra i quali una ragazza e un ragazzo entrambi minorenni.
Le salme furono trasportate e composte al cimitero Monumentale.
Un ferito spirò poco dopo, portando così il numero dei morti a 6.
I funerali delle 6 vittime si tennero il giorno 11 ottobre seguente, ed alle esequie pubbliche prese parte una folla immensa di cittadini.






 
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Monumentale, i carri funebri
 
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Funerali delle vittime

mauro colombo
dicembre 2019
maurocolombomilano@virgilio.it







lunedì 2 dicembre 2019

La scomparsa "meridiana" di san Vittore al Teatro

san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare

In quella centralissima zona cittadina occupata oggi dal palazzo della Borsa valori (palazzo Mezzanotte, il cui cantiere venne aperto nel 1929) e dall'antistante piazza degli Affari, sorgeva un tempo un quartierino imperniato su alcune antiche chiese.
san Vittore al teatro: meridiana-orologio solaresan Vittore al teatro: meridiana-orologio solareUna era quella dedicata a san Vittore, detta "al Teatro" in quanto costruita a ridosso dell'antico teatro di epoca romana (le cui fondamenta sono oggi visibili nelle cantine del palazzo Mezzanotte). La chiesa era detta anche "dei falegnami" o dei "legnamarii" (in milanese, dei "legnamee"), vista la numerosa presenza di questa categoria di artigiani.
Ciò permetteva di distinguerla dall'altra chiesa di san Vittore, detta al Corpo (nell'omonima via, tra il carcere e sant'Ambrogio).
Stando alle affermazioni del Torre e del Latuada, si credeva che questa chiesa fosse stata fondata dall’arcivescovo san Galdino in onore del martire Vittore. Nel 1388 risulta nominata come parrocchiale e, nelle antiche carte, come chiesa stazionale da visitare durante le litanie. Subì alcuni importanti interventi di rifacimento in stile barocco nel 1624 ad opera del Richini.
La parrocchia fu soppressa nel 1787 e unita alla parrocchia di Santa Maria Segreta.
Infine, l'edificio fu demolito senza rimpianti nel 1911.
Una curiosità molto conosciuta ed apprezzata nel quartiere era la grandiosa meridiana dipinta ed installata sul lato meridionale della chiesa (quindi verso l'attuale piazza Affari). Benché così chiamata dagli abitanti del quartiere, tecnicamente era un orologio solare.
san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare

san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare

san Vittore al teatro: meridiana-orologio solare
Era il punto di riferimento per gli abitanti della parrocchia, e molti si facevano fotografare (quando la fotografia iniziò a prendere piede) proprio nei pressi dell'utile strumento di misurazione del tempo.
Si fregiava del motto Urbis horam doctior linea monstrat (cioè: La linea più precisa segna l'ora della città). 
Presentava inoltre numero iscrizioni per i calcoli legati alle stagioni e ai movimenti del sole.
Purtroppo non sopravvisse alle demolizioni iniziate a danno della chiesa, e già all'epoca della prima guerra mondiale la meridiana era solo un romantico ricordo, immortalato in tante fotografie.

 
Per approfondire sulla chiesa:
Rotta sac. Paolo: Passeggiate storiche, ossia Le chiese di Milano dalla loro origine fino al presente (1891)


Per approfondire sugli altri edifici pubblici di epoca romana: il Circo e l'Anfiteatro.



Mauro Colombo
dicembre 2019
maurocolombomilano@virgilio.it