Nel comune di Rozzano, la terza conca del Naviglio pavese e il suo salto d'acqua (in grado di produrre energia elettrica), permisero nel 1898 alla Société Anonyme de Filatures de Schappe
di Lione di erigere lo stabilimento per le fasi di pettinatura e
cardatura delle fibre tessili.
Il semilavorato ottenuto veniva poi inviato ad altre filiali del gruppo per completare il ciclo produttivo.
Il semilavorato ottenuto veniva poi inviato ad altre filiali del gruppo per completare il ciclo produttivo.
Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, le Filature di Rozzano furono una delle
realtà industriali più importanti di tutta l’area sud di Milano.
Il
conflitto purtroppo interruppe bruscamente le attività: essendo di
proprietà francese, lo stabilmento venne infatti requisito dal governo
italiano, e l'attività di fatto si interruppe per mancanza di materie
prime. Successivamente, fu requisito dai tedeschi, e solo dopo la
Liberazione tornò in mani francesi.
Ma a causa dei danni subiti, e
soprattutto per la nuova concorrenza del nylon, nel 1953 la fabbrica
chiuse definitivamente.
Carlo Chevallard, direttore, nel 1920 con la Famiglia |
Oggi, la parte più suggestiva e interessante è il complesso di chiuse realizzate sul naviglio, quelle che permettevano di sfruttare la caduta d'acqua per ottenere energia dalle turbine.
Anche la seconda conca sul naviglio pavese, la famosa Conca Fallata in via della Chiesa Rossa, permetteva il funzionamento di un'industria, la Cartiera Binda (approfondisci qui).
Allontanandosi invece da Milano, la quarta conca del naviglio (Moirago) si caratterizza per la vicinissima villa Caimi Salterio, bel complesso rurale quattrocentesco.
Allontanandosi invece da Milano, la quarta conca del naviglio (Moirago) si caratterizza per la vicinissima villa Caimi Salterio, bel complesso rurale quattrocentesco.
Testo e foto: mauro colombo
aprile 2014
maurocolombomilano@virgilio.it