viale Gorizia |
L'esigenza di collegare in modo rapido la città di Milano con quella parte del suo contado che si sviluppava lungo l'asse del naviglio Grande verso Corsico venne soddisfatta a partire dal 1884 dalla potente Società Anonima degli Omnibus (SAO).
Questa, grazie all'intraprendenza del suo fondatore, il cavalier Osculati, gestiva già in città, fin dal 1862, il servizio pubblico mediante omnibus. E dal 1881, aveva iniziato a sostituire gli omnibus con i moderni tram a cavalli.
Naturale quindi che la SAO riuscisse ad ottenere la concessione per il collegamento Milano-Corsico: posati i binari lungo il naviglio Grande, il 29 maggio 1884 iniziò il servizio pubblico mediante tram trainati da una coppia di cavalli.
La tranvia partiva ogni ora dal piazzale del mercato di porta Ticinese, oggi piazza XXIV maggio. Il tragitto coincideva con la Ripa di porta Ticinese, poi Ludovico il Moro, raggiungendo Corsico nei pressi della piazza principale, dedicata a Vittorio Emanuele.
Lungo il naviglio, si nota un tram a cavalli della Milano-Corsico |
Con l'affermarsi dell'elettricità sulle linee tramviarie cittadine grazie alla Società Edison (che a Milano aveva iniziato a far esperimenti con tram elettrici fin dal 1893), anche lungo l'asse del naviglio Grande venne impiantata una linea di tram elettrici urbani a partire dal 1901, da Duomo fino a via Pestalozzi, in zona san Cristoforo.
Con l'inizio del 1904, anche la Milano-Corsico venne elettrificata, passando alla Edison, e condivise binari e linea elettrica con il tram urbano, per questo primo tratto.
Tram Edison con rimorchiate fermo a Corsico |
Il prolungamento fu inaugurato alla vigilia della prima guerra mondiale, nel 1914: il tram raggiungeva Abbiategrasso fermandosi lungo viale Mazzini, prima del passaggio a livello della linea ferroviaria Mortara-Milano.
Alla Edison subentrò poi la STEL, ed infine ATM.
piazza XXIV maggio |
Solo a partire dagli anni Trenta i binari poterono finalmente avere la loro sede riservata, da piazzale Negrelli fino ad Abbiategrasso, mediante un cordolo in calcestruzzo che separava la corsa del tram dal flusso, in crescita costante, del traffico privato.
Non tutti i tram in partenza da Milano raggiungevano Abbiategrasso: era necessario controllare che avessero, anteriormente, un pannello bianco con la croce di sant'Andrea in rosso.
Sulla linea infatti convissero sempre i convogli aventi le due diverse destinazioni: i tram per Corsico con frequenze ogni mezz'ora, mentre quelli per Abbiategrasso ogni ora.
Per quanto riguarda il cosiddetto materiale rotabile impiegato sulla linea una volta elettrificata, cioè la tipologia di convogli in servizio, sulla Milano-Corsico circolarono fin da subito le Edison con un paio di vagoni rimorchiati.
Solo negli anni Venti entrarono in servizio le motrici tipo Monza, liberate sull'altra linea.
Solo negli anni Venti entrarono in servizio le motrici tipo Monza, liberate sull'altra linea.
Per la linea più lunga, diretta ad Abbiategrasso, si utilizzarono normalmente le motrici tipo Abbiategrasso di colore bianco, poi in doppio verde con il passaggio in ATM (della Carminati e Toselli, numerate 434-443, poi rinumerate 50-59) con almeno due vagoni rimorchiati, ma si arrivava a volte a ben quattro vagoni.
Mauro Colombo
ottobre 2019
maurocolombomilano@virgilio.it