La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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venerdì 22 giugno 2018

Dalla Carminati & Toselli alla Fabbrica del Vapore


carminati e toselli fabbrica del vapore

Apre Mostra Harry Potter a Milano | Dove si trova, orari apertura e costo biglietto | Fino 9 settembre 2018Oggi la Fabbrica del Vapore è, o almeno cerca di essere, un polo di produzione culturale, un esempio di archeologia industriale al servizio della città.
Ma cosa era e cosa rappresentava per Milano quell'intero isolato a due passi dal deposito ATM di via Messina?
Fu qui che nel gennaio del 1899 aprì i battenti la Carminati & Toselli, con il preciso intento di costruire, riparare e vendere materiale rotabile per ferrovie e tranvie.
Il settore era in fortissima espansione, Milano vantava una rete ferroviaria già molto estesa e i tram, dal 1893, anno della loro elettrificazione, erano già parte del tessuto urbano.
carminati e toselli fabbrica del vaporeAll'inizio del 1907 la Carminati, Toselli & C. venne sciolta, e con l'apporto di capitale fresco conferito dai nuovi soci, nacque la "Società Italiana Carminati Toselli", una grande realtà industriale in espansione, che presto arrivò ad occupare l'isolato compreso le vie Messina, Procaccini, Nono e Piazza Coriolano
Nei suoi spazi produttivi, tra i quali lo spazio 6 detto "la Cattedrale" per via dell'alto soffitto, lavorarono fino a 1.300 persone, con una produzione orientata anche verso l'Estero e le Colonie (fornì materiale rotabile e attrezzature per la Ferrovia Eritrea).
Superato il periodo della prima guerra e della crisi degli anni venti, un momento assai florido coincise con l'affidamento da parte di ATM della produzione di oltre un centinaio di vetture tranviarie denominate "1928" (i nostri tram storici ancora circolanti), un vero progetto rivoluzionario che ATM affidò anche ad altri produttori per far fronte alle massicce richieste (lavorarono così su questo modello anche Breda e OM).
carminati e toselli fabbrica del vapore
Equipaggiate con impianti elettrici della TIBB e della CGE (fateci caso, i motori elettrici sono ancora così marchiati) queste vetture entrarono nella storia cittadina.
Precipitata poi in crisi, la Carminati e Toselli venne sciolta nel 1935, e gli edifici industriali furono dapprima affittati e in seguito venduti a differenti società che vi svolsero le più svariate attività, compromettendone l'unità stilistica e la storicità del complesso.
Dal 1999, e questa è storia recente che conosciamo, l’Amministrazione comunale ha trasformato  gli spazi abbandonati in uno spazio fruibile da tutta la città.

carminati e toselli fabbrica del vapore

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Mauro Colombo
giugno 2018
maurocolombomilano@virgilio.it





martedì 5 giugno 2018

Karl Mozart, il figlio "milanese" del genio della musica

milano mozart carl Karl cavalchina manin

milano mozart carl Karl cavalchina maninAlla morte del grande Wolfgang Amadeus Mozart (avvenuta il 5 dicembre 1791), oltre alla moglie Constanze, gli succedettero i figli Karl Thomas e Franz Xaver.
Karl Thomas (1784-1858, detto anche Carl), dopo gli anni trascorsi a Praga (per gli studi ginnasiali) e a Livorno (dove si dedicò con scarsi risultati al commercio di pianoforti), sentendosi profondamente attratto dalla musica (alla quale tuttavia la madre non lo aveva destinato, avendogli preferito il fratello), approdò a 21 anni nella fervente Milano napoleonica (era il 1806).
Qui tentò di proporsi come musicista professionista, grazie agli insegnamenti di Bonifazio Asioli. Tuttavia si risolse nel 1810 ad abbandonare il tentativo di fare della musica una professione, orientandosi più prosaicamente su impieghi di traduzione e di ragioneria.
Venne così assunto, rientrati gli Austriaci nel Lombardo-Veneto, come impiegato nella Imperial Regia contabilità centrale dello Stato.
milano mozart carl Karl cavalchina maninmilano mozart carl Karl cavalchina maninAndò a vivere in un discreto alloggio preso in locazione, scapolo (aveva avuto una figlia da una relazione giovanile, ma la piccola era morta in età scolare) e con l'unica compagnia del servitore Giuseppe e del cane Morello, nella contrada della Cavalchina, al n. 1419.


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Oggi il rettifilo ha preso il nome di via Manin, e il numero 1419 doveva essere dove ora sorge il moderno edificio dell'Hotel Manin, così ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra (ci troviamo quasi di fronte a palazzo Dugnani, e di fianco a palazzo Meli Lupi di Soragna).
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Una lettera indirizzata a Karl Mozart
Con la sicura e sufficiente retribuzione che il Governo austriaco gli passava regolarmente, decise di coltivare la musica come semplice passione, in ricordo del padre da lui tanto ammirato e venerato. Peraltro, la madre, da Vienna, gli aveva spedito il fortepiano a coda del padre, e fu proprio suonando questo strumento nell'appartamento milanese che Karl passò forse le ore più intense della sua tranquilla vita (teneva spesso, nel suo salotto, piccoli concerti per gli amici).
Nel 1850 fu messo a riposo per raggiunti limiti d'età. Comprò subito una casa di campagna in provincia di Como, con l'idea di passarvi le estati, così opprimenti a Milano, lui sofferente di gotta.
Riuscì a godersi poco la vecchiaia e il suo acquisto: fu trovato morto nella sua dimora milanese, la mattina del 31 ottobre 1858
Essendogli premorta la figlia, con lui si estinse la discendenza dei Mozart.
Nel testamento dispose che erede universale fosse "lo stabilimento musicale di Salisburgo detto Mozarteum" (fondato nel 1841, oggi Università, Fondazione e Orchestra, una delle più autorevoli realtà culturali austriache). Lì andarono così il pianoforte già del padre Mozart, altri strumenti musicali, i ritratti e i documenti di famiglia.
Lasciò al servitore la casa campestre. Dispose poi molti legati a vari amici milanesi e austriaci.
Fu sepolto nel cimitero della Mojazza, ma con la soppressione dei questo camposanto le sue spoglie andarono disperse durante il trasporto verso il Cimitero Monumentale (dove recentemente è stata almeno posta una lapide ad eterna memoria).

Mauro Colombo
giugno 2018
maurocolombomilano@virgilio.it