La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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sabato 23 marzo 2019

Barbapedana, menestrello e rapsodo meneghino


barbapedana moleschi milanoIn una città ricca di osterie come era Milano, non sono mai mancati i tanto apprezzati cantastorie, i menestrelli, i rapsodi del dialetto verace.
Questi musicisti di strada, così bravi a intrattenere gli avventori di locande e ritrovi, mescite, vinerie e compagnia bella, inizarono a chiamarsi Barbapedana fin dal XVII secolo, prendendo in prestito il termine usato da Carlo Maria Maggi.
Uno degli ultimi cantastorie in dialetto, l'ultimo vero Barbapedana, fu probabilmente Enrico  Molaschi.
Nato naturalmente a Milano nel 1823, questo poliedrico ed eccentrico musico era solito girare per tutte le osterie cittadine, anche se prediligeva il vecchio Rondò di Loreto, una osteria frequentata, là dove la città diveniva campagna (oggi piazzale Loreto) da ricchi, da borghesi, dal popolo minuto.


barbapedana moleschi milano
il Rondò di Loreto, osteria e albergo, meta delle domeniche dei milanesi.
Si dice che questo Barbapedana avesse due repertori: uno castigato e corretto, per gli avventori per bene; l'altro più spregiudicato, malizioso, se non volgarotto, riservato a coppiette o compagnie di giovanotti allegri.
L'immancabile chitarra e il famoso cappello a cilindro addobbato da una coda di scoiattolo accompagnavano le sue filastrocche e canzoncine, tra le quali il cavallo di battaglia di apertura di ogni esibizione:

Barbapedana el gh'aveva on gilè,
senza el denanz, con via el dedree,
cont i oggioeu longh ona spanna,
l'era el gilè del Barbapedanna.

Una sera, mentre il nostro eroe si trovava per esibirsi nei locali dell'osteria dei Tre mori, fu apprezzato da Arrigo Boito e da un suo ospite tedesco.
Dopo un vero virtuosismo canoro e strumentale, riuscì così ad essere citato anche in uno scritto del famoso librettista.
Il Moleschi-Barbapedana chiuse la sua esistenza al Pio Albergo Trivulzio, la Baggina, nel 1911.
Dopo una vita passata a rallegrare le caratteristiche osterie milanesi. 

barbapedana moleschi milano


Mauro Colombo
marzo 2019
maurocolombomilano@virgilio.it


giovedì 14 marzo 2019

Augusto Anfossi e le Cinque Giornate del 1848

1848 Cinque Giornate

A differenza degli altri eroi delle Cinque giornate di Milano che abbiamo visto in altri articoli (Meschia, Sottocorno, Battistotti Sassi), tutti di estrazione popolare e senza alcun tipo di preparazione militare, Augusto Anfossi partecipò all'insurrezione milanese del 1848 dopo aver già maturato una notevole esperienza in vari eserciti.
Nato a Nizza nel 1812, fu arruolato come artigliere nell'Armata sarda, per poi prestare servizio nella legione straniera.
cinque giornate 1848 anfossi

Entrato a far parte dell'esercito d'Egitto, si distinse per il coraggio e l'ardimento, ricevendo elogi e ricompense.
Dopo essersi dedicato ai commerci, saputo dell'intenzione di Milano di insorgere contro gli Austriaci invasori, entrò in città verso il 15 marzo.
Messosi a disposizione del Comitato insurrezionale, prese il comando della Guardia civica forte della sua preparazione militare.
Fu l'Anfossi a guidare, il 21 marzo, il famoso assalto al palazzo del genio militare, in mano agli Austriaci, che all'epoca si trovava in via Monte di Pietà (fu poi demolito nel 1867, per lasciare posto alla Ca' de Sass del Balzaretto). Qui combattè valorosamente affianco a Pasquale Sottocorno.
cinque giornate 1848 anfossiTuttavia, nella furibonda guerriglia che si sviluppò tra insorti e Austriaci, l'Anfossi fu colpito gravemente. Morì poco dopo, ma come racconta la leggenda, non prima di aver appreso che i Milansei avevano vinto.

cinque giornate 1848 anfossi
cinque giornate 1848 anfossiIl fratello Francesco (che non brillò nè prima nè dopo le Cinque giornate, anzi), si mise a capo della neonata Compagnia della morte Augusto Anfossi (che presto arrivò a contare 500 membri).
La Compagnia, schierata in piazza san Fedele, presenziò alle esequie di Augusto Anfossi, che si tennero nella omonima chesa il 3 aprile seguente.


cinque giornate 1848 anfossi

Mauro Colombo
marzo 2019
maurocolombomilano@virgilio.it