La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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lunedì 23 luglio 2018

1943: la pù terribile estate milanese



WWII bomb command Milano guerra bombardamenti raf

L'estate più terribile per Milano ebbe inizio il 25 luglio 1943, una data storica per l'Italia.
La serie di sconfitte dell’Asse in Russia e in Africa settentrionale  posero le basi per la richiesta di convocazione del Gran consiglio del fascismo, al quale Mussolini non potè opporsi a lungo.
Così, mentre gli Americani conquistavano la Sicilia, all'alba del 25 luglio, a maggioranza dei voti dei propri membri il Gran Consiglio approvò la mozione di Grandi. Nel pomeriggio, il Re nominò Pietro Badoglio  quale nuovo capo del governo, disponendo l'arresto di Mussolini.
Il Bomber Command inglese, che fino ad allora aveva seriamente bombardato Milano solo in tre occasioni (due attacchi il 24 ottobre 1942 e uno il 15 febbraio 1943), decise che per accelerare la resa italiana il modo migliore fosse quello di distruggere la sua più importante città industriale.
Mettendo a ferro e fuoco Milano (e altre città del nord), la popolazione esasperata e fiaccata avrebbe spinto Badoglio a chiedere l'armistizio.
Fu così che in agosto i bombardieri inglesi della RAF sorvolarono la nostra città per quattro notti, sganciando sulla testa dei pochi milanesi rimasti (circa 250.000) un carico di bombe inimmaginabile.
L'8 agosto, poi la notte tra il 12 e il 13, tra il 14 e il 15, tra il 15 e il 16 del mese.
WWII bomb command Milano guerra bombardamenti raf
Notti che lasciarono per sempre il segno, sia in chi visse quei momenti, sia in chi vide la città subito dopo, ma anche nei mesi e negli anni seguenti. Milano non fu più la stessa: il patrimonio storico e artistico, alcuni pittoreschi quartieri, le antiche dimore, rimasero solo un ricordo fotografico.
Approssimativamente, morirono tra le 1.200 e le 2.000 persone. La città perse un terzo delle proprie costruzioni, distrutte direttamente dalle incursioni aeree, dagli incendi da queste scatenati, o per le demolizioni successive resesi necessarie o (spesso) economicamente più vantaggiose.
WWII bomb command Milano guerra bombardamenti raf
L'8 settembre l'Italia si arrese. Anche in questo caso, Milano pagò alla nazione uno dei suoi più alti tributi.
Per la cronologia dei bombardamenti su Milano, clicca qui.

Mauro Colombo
luglio 2018
maurocolombomilano@virgilio.it






mercoledì 4 luglio 2018

L'anfiteatro romano di Mediolanum

milano de amicis anfiteatro parco archeologico

Tra i vari edifici pubblici della Milano capitale dell'impero romano, oltre al Circo (del quale abbiamo parlato in un apposito articolo), molto caro ai milanesi era anche l'Anfiteatro.
Vero richiamo per l'intera popolazione di Mediolanum, l'anfiteatro era destinato ad ospitare gli spettacoli gladiatori, lotte tra uomini e bestie feroci, ma anche pubbliche esecuzioni.
Venne edificato nei primi decenni del I secolo d.C.
Si trovava poco fuori le mura, oltre Porta Ticinensis, e poteva contenere 20.000 spettatori.
Nel corso del V secolo venne progressivamente demolito per recuperarne i materiali di costruzione, prevalentemente i blocchi di pietra, che confluirono in buona parte nella basilica di San Lorenzo ma anche nei rinforzi delle mura cittadine (proprio in zona è stato appena rinvenuto, durante gli scavi per M4, un tratto di muro costituito da conci romani impastati con malte altomedievali).
Le indagini archeologiche iniziate negli anni trenta del novecento ne hanno permesso l'esatto posizionamento (tra l'attuale via Arena, via Conca del Naviglio e via De Amicis), nonchè le sue misure, davvero notevoli: 155 metri x 125 metri.
milano de amicis anfiteatro parco archeologico
Quel che resta oggi, e che possiamo visitare, è purtroppo davvero poco: solamente le fondazioni (parziali) sono visibili entrando nel "Parco archeologico dell'anfiteatro romano", ricavato alle spalle di un ex monastero femminile.
Se fosse sopravvissuto, oggi lo potremmo ammirare probabilmente con gli stessi occhi di chi ammira il Colosseo a Roma o l'Arena a Verona (e come accade in tante città, anche straniere, dove anfiteatri o arene romane ancora resistono).
Ecco una realizzazione grafica di come oggi apparirebbe la zona (disegno di Matteo Pantaleoni):

milano de amicis anfiteatro parco archeologico



Mauro Colombo
luglio 2018
maurocolombomilano@virgilio.it