Lasciandosi alle spalle lo scomparso ponte di porta Ticinese, seguendo il corso del naviglio della Fossa interna verso corso Italia (quindi lungo via Molino delle Armi) si incontrava un tempo il ponte delle Pioppette, così chiamato per la vicina omonima viuzza, uno dei terraggi delle mura medievali.
La mappa del 1814 degli Astronomi di Brera lo mostra chiaramente:
Si trattava di un ponte carrabile di una certa larghezza, che permetteva di unire il flusso di traffico tra il borgo di Santa Croce (attuale omonima via), sviluppatosi attorno alla Vettabia che proprio qui scorreva, e la vasta piazza della Vetra, che si estendeva (oggi è un parco) alle spalle di San Lorenzo.
Oggi il ponte unirebbe, approssimativamente dati i forti mutamenti della zona, via Wittgens a via Santa Croce.
Ci troviamo dove un tempo passava uno dei confini della cittadella, le fortificazioni con cui nel 1329 Azzone Visconti sostituì i terrapieni. Proprio qui si trovava il famoso mulino delle armi, che secondo alcuni serviva per molare armi (Caselli 1827), mentre secondo altri era utilizzato per macinare grani per la milizia. Qui si ergeva anche la Torre dell'Imperatore, voluta da Ludovico IV il bavaro, durante l'assedio del 1329, e demolita nel 1770. La ruota del mulino resistette invece molto più a lungo, fino al 1943.
Del ponte abbiamo una rappresentazione tipicamente ottocentesca, ispirata ad un quadro del Migliara, che lo mostra con la classica architettura a schiena di mulo a doppio fornice con pilone centrale.Ci troviamo dove un tempo passava uno dei confini della cittadella, le fortificazioni con cui nel 1329 Azzone Visconti sostituì i terrapieni. Proprio qui si trovava il famoso mulino delle armi, che secondo alcuni serviva per molare armi (Caselli 1827), mentre secondo altri era utilizzato per macinare grani per la milizia. Qui si ergeva anche la Torre dell'Imperatore, voluta da Ludovico IV il bavaro, durante l'assedio del 1329, e demolita nel 1770. La ruota del mulino resistette invece molto più a lungo, fino al 1943.
In tempi più recenti, venne sostituito con un più agevole ponte ad una sola arcata, con bei parapetti in ghisa. Con la copertura della fossa interna, in questa zona avvenuta tra il 1929 e il 1931, anche questo ponte sparì.
Ecco i lavori di demolizione, e il risultato finale.
Il ponte delle Pioppette è identificabile con quello richiamato in una antica filastrocca milanese, tipica della zona di porta Ticinese: "Sott al pont de ciff e ciaff, ghe sta Bargniff Bargnaff, cun la vesta verdusina, gran duttur chi l'induvina".
Ciff e ciaff sarebbero voci onomatopeiche, che ricordano come in prossimità del ponte si trovava, in effetti, una piccola gora d'acqua paludosa, che nei periodi di maggior pioggia e umidità finiva con l'invadere anche la via Pioppette, costringendo i passanti ad affondarci le scarpe, provocando il caratteristico rumore....
Mauro Colombo
giugno 2016
maurocolombomilano@virgilio.it