La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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mercoledì 26 dicembre 2018

I trasporti pubblici milanesi in 4 tappe


milano monza tram ferrovia metropolitana uno edison

La storia e le tappe fondamentali dei trasporti pubblici milanesi rappresentano per Milano un aspetto importantissimo, se pensiamo come, da quasi 180 anni, fanno parte della vita quotidiana di ogni milanese e non solo.
Una divertente cartolina stampata negli anni sessanta ha voluto, senza grandi vezzi artistici, celebrare quattro date fondamentali (anche se non sono certo le uniche) per il trasporto pubblico locale.
Nei quattro spazi in cui la cartolina è suddivisa, vediamo così quattro avvenimenti rigorosamente datati.


stazione linea milano monza vapore melchiorre gioiaNel 1840 (17 agosto) viene inaugurata la linea a vapore Milano-Monza e la relativa stazione di Porta Nuova (la prima a Milano). Per l'esattezza, era la Imperial-Regia Privilegiata Strada Ferrata da Milano a Monza.
Inizialmente il tragitto era compiuto con due locomotive che percorrevano i 13 chilometri in circa 17 minuti. La stazione si trovava (e si trova, visto che esiste ancora!) tra viale Monte Grappa e via Melchiorre Gioia (all'epoca il naviglio Martesana scorreva ancora all'aperto).
Solo nel 1899 la linea verrà elettrificata.
milano monza vapore

tram edison 1893 milano sempioneNel 1893 (2 novembre) entra in esercizio, come servizio sperimentale, il primo tram elettrico della società Edison. Il percorso, alquanto breve (3 chilometri) era semplice: Duomo, via Mercanti, via Dante, foro Bonaparte, stazione ferrovie Nord, via Monti, via Pagano, e capolinea al Sempione
Fecero così la comparsa i tram di un bel rosso scarlatto con filettatura nera (cambieranno poi colorazione nel 1900) a due assi, bidirezionali, della Edison, motorizzati dalla statunitense Thomson Houston Electric Co. con corrente continua da 600 CV.
Qui per un articolo dettagliato.
tram elettrico edison milano sempione duomo

duomo milano monza tram edison 
Nel 1901 (1° gennaio) entra in funzione la linea elettrica per il tram a due piani Milano-Monza. Il capolinea è in piazza Camposanto, proprio dietro l'abside del Duomo. Precedentemente era una ippovia, fino a quando la società Edison (che già aveva elettrificato tutte le linee tramviarie cittadine, dopo l'esperimento del 1893) aveva ottenuto la necessaria autorizzazione per il salto nella modernità di questa frequentatissima linea.




linea uno 1 rossa 1964Infine, nel 1964 (1° novembre) viene inaugurata la prima linea di metropolitana nel tratto Sesto Marelli-Lotto. I lavori erano iniziati nel 1957, grazie ad un finanziamento del Comune e dei cittadini.
Il tragitto era di 12 chilometri, con 21 stazioni.





Per un'analisi dettagliata della storia dei trasporti pubblici milanesi, leggi l'articolo.

Mauro Colombo
dicembre 2018
maurocolombomilano@virgilio.it

sabato 8 dicembre 2018

Chiese e templi pagani: s. Donnino alla mazza e S. Giovanni alle quattro facce

san donnino alla mazza e san giovanai quattro facce milano

Nel 313, con l’Editto di Milano, l’imperatore Costantino concesse la libertà di culto in tutto l’impero, mettendo fine a secoli di persecuzioni contro i Cristiani. Con l’Editto di Tessalonica (del 380) il Cristianesimo divenne religione di Stato.
I templi pagani, dedicati agli dei tanto cari un tempo alle popolazioni italiche, finirono con l'essere abbandonati o abbattutti, spesso ritenendosi quei luoghi impuri e pericolosi.
Più tardi, tra il V e il VI secolo, consolidatosi il Cristianesimo, l’avversione nei confronti degli antichi edifici, abbandonati o in rovina, venne meno,  e si diffuse l'usanza (economica e pragmatica) di purificare i templi pagani per trasformarli in chiese cristiane.
Molti luoghi in Italia conservano ancora le tracce di questo momento di transizione e alcuni edifici permettono di leggere quelle trasformazioni architettoniche che riflettono la fine di un’epoca e l’inizio di un mondo nuovo.
A Milano, soffermiamoci su due chiese che sorsero, mantendone il ricordo nel nome, sui resti (o quanto meno sul sedime) di templi pagani: san Donnino alla mazza e san Giovanni alle quattro facce.
Di entrambe ne lasciò testimonianza Serviliano Latuada nella sua Descrizione di Milano (1735), nel volume V, rispettivamente a pagina 382 e 104.

san donnino mazza milanoSan Donnino si trovava in via Bigli, proprio dove la viuzza disegna una leggera piega, allargandosi. Era questo il sagrato della chiesa.
san donnino mazza milano via bigliIl fianco era sul vicoletto che ancora permette di raggiungere via Montenapoleone, e percorrendolo possiamo vedere l'ammattonato di questo muro superstite.
La chiesa risaliva al secolo XI ed era dedicata a Donnino, legionario romano santificato per aver perso letteralmente la testa, decapitato dai Galli.
san donnino alla mazza milano via bigli
Il suffisso "alla mazza" ci ricorda Ercole, il primo mortale a divenire dio, figlio di Giove e della regina Alcmena.  Ercole, il forzuto per antonomasia, era raffigurato spesso con una mazza. Pochissimi dubbi sul fatto che la chiesetta nacque proprio sui resti di un tempio romano dedicato a questo dio.
san donnino via bigli montenapoleone
Nel 1800 l'edificio sacro fu acquistato dalla famiglia Ballabio, che approfittò della sconsacrazione che la chiesa aveva da poco subito ad opera dei napoleonici.
Ben presto demolita, al suo posto i Ballabio edificarono un palazzetto, poi crollato sotto le bombe angloamericane. Nel dopogurra, qui fu innalzato l'attuale edificio di Luigi Mattioni (1914-1961, lo ricordiamo a Milano per aver disegnato la torre Breda, in piazza delle Repubblica).



san giovanni quattro facce milano
milano san giovanni quattro facce richiniNon molto distante si trovava san Giovanni, era sufficiente percorrere l'attuale via Arrigo Boito (da via Verdi), per arrivare ad uno slargo (da pochi anni dedicato a Giordano Dell'Amore) di forma quasi regolare, sul quale oggi si affaccia un palazzo ottocentesco. Proprio al suo posto sorgeva la chiesa di san Giovanni alle quattro facce, poi demolita nel 1786. Chiesetta antecedente al 1000, poi rifatta su disegno di Francesco Maria Richini nel seicento, prendeva il nome del dio pagano venerato nel tempio sul quale si era innestata, cioè Giano Quadrifornte (o dalle quattro facce).
Giano era una delle divinità più antiche ed importanti della religione romana. Solitamente raffigurato con due facce, presidiava l'inizio e la fine delle cose, o anche le entrate e le uscite (era spesso venerato presso le porte cittadine). Nella variante con quattro facce, il dio era posto a protezione delle quattro stagioni o dei punti cardinali.

Mauro Colombo
dicembre 2018
maurocolombomilano@virgilio.it