Quando Milano, lo abbiamo scritto spesso, era davvero avviluppata in una ragnatela gigantesca di binari tramviari, circolavano vetture adibite anche a servizi speciali.
Del tram funebre (detto la Gioconda) abbiamo scritto, così come dell'esistenza dei tram adibiti ad innaffiamento delle strade (questo tram, chiamato in gergo tecnico tram-bonza, era detto dal popolo "foca barbisa", per via dei baffi d'acqua che lo caratterizzavano durante il servizio).
Leggendo i giornali d'epoca, si trovano narrati alcuni incidenti che li hanno visti protagonisti.
Leggendo i giornali d'epoca, si trovano narrati alcuni incidenti che li hanno visti protagonisti.
Così, un tram funebre, nella calda serata del 21 agosto 1910 se ne tornava dal cimitero maggiore (Musocco), dove aveva condotto per l'ultimo viaggio un milanese passato a miglior vita. Rientrava, carico di parenti affranti, verso il deposito di Porta Romana.
Giunto nei pressi della (vecchia) stazione centrale (oggi piazza della Repubblica), innanzi al sottopasso di Porta Principe Umberto, si trovò di colpo il binario invaso da un tram innaffiatore, che per un guasto ad uno scambio era finito contromano.
Nonostante il tentativo di arresto di entrambi i "manetta", le due vetture si urtarono con un certa violenza.
Tre risultarono i feriti, tutti a bordo della Gioconda: una giovane passeggera, il tramviere e il bigliettaio. Nessuna conseguenza per il tramviere dell'innaffiatore.
I disgraziati furono accompagnati alla Guardia Medica di porta Venezia.
Circolazione bloccata per una buona mezz'ora, fino a quando le vetture incidentate furono rimorchiate in rimessa.
Sempre un tram funebre, il 27 gennaio 1923, verso le ore 15, venne travolto sul piazzale del cimitero maggiore da una locomotiva da manovra che percorreva il binario di raccordo dello stabilimento Romeo, in viale Certosa.
Ad avere la peggio fu il tram funebre, che essendo molto più leggero della locomotiva, fu sbalzato fuori dai binari, con grande spavento dei passeggeri.
Solo tre, tuttavia, dovettero ricorrere alla Guardia medica di via Sarpi per le cure necessarie.
Ad avere la peggio fu il tram funebre, che essendo molto più leggero della locomotiva, fu sbalzato fuori dai binari, con grande spavento dei passeggeri.
Solo tre, tuttavia, dovettero ricorrere alla Guardia medica di via Sarpi per le cure necessarie.
mauro colombo
maggio 2017
maurocolombomilano@virgilio.it