La linea ferroviaria Milano-Mortara venne inaugurata nel
lontano 1870, e l’ultimo tratto,
quello cittadino, fu fatto scorrere parallelo al naviglio grande, per poi
discostarsene piegando a nord appena prima della Stazione di Porta Genova
(detta all’inizio di Porta Ticinese).
Un tempo la
linea continuava ancora per qualche centinaio di metri in direzione
nord e, dopo una vasta curva ad est, proseguiva per raggiungere prima lo scalo
merci Sempione, e poi per collegarsi alla Stazione Centrale.
Questa linea
fu fortemente voluta (e finanziata) dagli industriali della zona sud ovest,
intenzionati a sfruttare le immense potenzialità del trasporto su rotaia per
insediare nella zona un polo industriale all’avanguardia, le cui
fabbriche avrebbero potuto essere agevolate proprio dal collegamento alla linea
ferroviaria.
Così
l’Alzaia naviglio grande, la via Tortona, la via Savona ed anche la via Solari,
tutte parallele alla ferrovia, divennero sede naturale di innumerevoli industrie, alcune delle quali, ancora oggi visibili
seppur dismesse o convertite ad altri usi, impiegavano migliaia di operai per
produzioni spesso su scale internazionale.
Proprio a
ridosso della Stazione si trovava il vasto complesso industriale della Bisleri,
(caratterizzato per l’alta ciminiera, in via Solari n. 11), casa fondata da Felice Bisleri per la
produzione del celeberrimo liquore Ferro China.
Iniziando a
camminare verso la periferia lungo la via Tortona, si potevano
incontrare numerose realtà imprenditoriali; ricordiamo nella stretta via
Forcella, che scorre a ridosso dei binari dello scalo merci, una antica torrefazione
di caffè e una fabbrica di biciclette.
Poco dopo,
la Barattini e C. con sede nella vicina via Bugatti al numero 7,
specializzata in trattamenti chimici ed in particolar modo in processi
galvanici.
L’Ansaldo,
sorto negli anni sessanta, occupava un’area già destinata all’industria fin dal
1904, quando qui si trovava la sede della Zust, poi AEG e infine Galileo
Ferraris.
Realtà alle
quali vanno aggiunte le successive Franco
Tosi e Compagnia Generale
Elettricità (famosa quest’ultima per le parti elettriche dei nostri tram,
ma anche per le radio a valvole dei nostri nonni).
Al 59 di via
Bergognone un altro colosso dell’epoca: la Nestlè di origini svizzere.
Sulla via
Solari si vede ancora oggi l’imponente facciata in mattoni della Riva-Calzoni,
il cui complesso si estende fino alla via Stendhal e prosegue ancora oltre.
Principale acciaieria italiana, famosa per la costruzione di pompe idrauliche e
turbine, una delle quali fu progettata per sfruttare l’energia delle cascate
del Niagara.
Proseguendo
ancora un po’ verso la periferia lungo la via Savona, si incontravano
sulla sinistra la belga Schlumberger, strumenti di precisione.
Infine, il
vastissimo complesso della Osram e
della Loro Parisini (via Savona
tratto tra Tolstoj e Brunelleschi), oggi totalmente abbattuto per lasciare
posto a fabbricati civili. Sopravvivono la palazzina liberty all’epoca adibita
ad uffici Osram e l’edificio anni cinquanta progettato da Caccia Dominioni per
gli uffici Loro Parisini.
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mauro colombo
dicembre 2017
maurocolombomilano@virgilio.it