La via De Amicis (l'antica strada della Vittoria, quando qui scorreva il naviglio della fossa interna) subì in maniera pesante i bombardamenti angloamericani durante la seconda guerra mondiale, risultandone, a fine conflitto, particolarmente disastrata.
Nella ricostruzione che seguì quei terribili anni, il Piano Regolatore 1948 sancì che il sedime un tempo occupato dall'antico palazzo per civile abitazione sul lato pari (bombardato) potesse lasciare il posto ad una autorimessa di vaste proporzioni, sormontata da piani per abitazioni, come chiesto dal proprietario dell'area e del precedente edificio (Marino Bogliardi).
Nello stesso 1948 iniziò la costruzione del Super Garage, su progetto firmato da Tito Bassanesi Varisco (laureato al politecnico, poi docente di Scenografia a Brera, nonchè inventore della sigla di apertura dei programmi RAI) e Mario Guerci.
Venne impiegato il cemento armato per un totale di 10.327 metri cubi, creando lo spazio sufficiente per posteggiare ben 200 autovetture (3 piani e relative rampe).
Non poche furono le vicessitudini in ordine ai permessi edilizi che videro contrapposti, per almeno un decennio, proprietà e Comune di Milano. Le prescrizoni e i vincoli furono infatti disattesi, e il Comune più volte si espresse per abbattimenti e riconversioni. Senza contare le proteste dei vicini.
Al termine del lungo braccio di ferro, l'autorimessa rimase tale, e fu completata da una stazione di servizio per la distribuzione del carburante Shell (poi scomparsa).
Solo recentemente l'intero edificio è diventato, dopo un'importante riqualificazione, spazio per la vendita di un noto marchio automobilistico.
Nella famosa pubblicazione di Bottoni, del 1954, così venne descritta l'autorimessa: "La schietta composizione della struttura di questo garage, accompagnata da alcune soluzioni plastiche di certi elementi (quali le vetrate) ne fanno un ottimo esempio di interpretazione archittetonica di un tema decisamente industriale quale è quello delle autorimesse; tanto più apprezzabile se si confronta con le centinaia di altri che attristiscono l'aspetto della città".
Nonostante i commenti positivi di Bottoni, non è difficile immaginare il perchè quel garage all'americana, sulla cerchia dei navigli, negli anni cinquanta generasse malumori e proteste. Oggi, ormai, l'occhio si è abituato a tutto.
Fonti:
Bottoni P., Antologia di Edifici moderni in Milano, 1954
Mauro Colombo
settembre 2018
maurocolombomilano@virgilio.it