La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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giovedì 11 giugno 2015

Gli affreschi del Tiepolo di palazzo Casati-Dugnani


palazzo Casati Dugnani

Giovanni Battista Tiepolo venne chiamato per la prima volta a Milano nel 1730 dal conte Carlo Archinto, perchè affrescasse le volte del palazzo di famiglia sito in via Olmetto, in occasione delle nozze del primogenito Filippo con Giulia Borromeo.
Rimasto colpito dal genio pittorico del celebre veneziano, anche il conte Giuseppe Casati, da poco proprietario del palazzo in via Manin, oggi conosciuto come palazzo Dugnani, si prodigò per avere l'artista al suo servizio.
Il Tiepolo tornerà ancora a Milano, dove era alquanto apprezzato dalla nobiltà cittadina, per lavorare sia in Sant'Ambrogio, sia in palazzo Clerici (la "sala del Tiepolo"), dove oggi possiamo ammirare il suo miglior affresco "milanese".


palazzo Casati Dugnani TiepoloGiuseppe Casati (1673-1740), arricchitosi con gli affari, il commercio e l'appalto delle regalie, era stato investito del titolo di conte nel 1728, e gli fu attribuito nel 1730 il feudo di Spino d'Adda. Per consolidare il prestigio della sua recente nobiltà, intraprese (come si usava all'epoca per mettersi in mostra) il rinnovamento della "casa da nobile" acquistata il 21 agosto del 1730 dai Cavalchina, che avevano eretto il primo nucleo dell'edificio con affaccio sulla strada detta appunto della Cavalchina (oggi via Manin, dove abitava il figlio di Mozart, Karl).
Il palazzo passò poi agli Andreotti, ed infine al Comune di Milano nel 1846, che lo utilizzò provvisoriamente come sede del Museo di storia naturale per alcuni anni (approfondimento sul Museo). Il giardino del palazzo venne inglobato nei Giardini pubblici, aumentando così l'estensione di questi ultimi.


palazzo Casati Dugnani Tiepolo


CICLO PITTORICO
Dopo aver terminato la committenza in casa Archinto (di cui nulla ci resta a causa dei bombardamenti della seconda guerra), il Tiepolo iniziò nel 1731  a frequentare il bel palazzo Casati, lavorando nel salone principale, che si sviluppa su due piani, con un ballatoio in ferro battuto che gira le pareti.

palazzo Casati Dugnani Tiepolo

Al maestro fu affidata la decorazione imperniata sulle Storie di Scipione l'africano: sulla volta, l’artista raffigurò l’“Allegoria della magnanimità”, nota anche come “Apoteosi di Scipione”, mentre per le pareti ideò “La generosità di Scipione”, “Scipione che rende la libertà a Siface” e “Sofonisba che riceve il veleno da Massinissa”.
In corrispondenza delle porte d’accesso al salone dipinse “Le quattro virtù cardinali” e nelle nicchie “l’Abbondanza” e “la Potenza”.

palazzo Casati Dugnani Tiepolo

Gli affreschi del Tiepolo non ebbero tuttavia grande fortuna: i guai iniziarono già nell'ottocento, quando il palazzo, come detto, passò al Comune, ma fu agli inizi del novecento che lo stato di conservazione peggiorò notevolmente, quando  i danni al tetto provocarono  infiltrazioni d’acqua sulla copertura del salone, minacciando la sicurezza degli affreschi che, nel 1910, vennero strappati in grandi riquadri irregolari e incollati direttamente sull’intonaco.
Con la guerra, arrivarono ulteriori e gravi compromissioni: prima il calore dell'incendio del 1942 in seguito al bombardamento del 24 ottobre.
Poi i danni del 1943; infine, la decisione, nel 1944, di rimuovere tutti gli affreschi e sistemarli su appositi rulli per la loro messa in sicurezza lontano dalla città (finirono in Valtellina).
Nell’autunno del 1949 gli affreschi, diversamente tagliati (e ormai cinquantatré anziché settantadue), vennero incollati su altrettanti telai e ricollocati sulla volta. 
Purtroppo sia la scarsa qualità degli incollaggi, sia l'umidità presente nel palazzo (trasformato in scuola, l'istituto femminile Manzoni) portarono ad ulteriori peggioramenti al capolavoro.
Finalmente, nel 2001 si decise per un completo e serio restauro, dopo le opportune analisi di laboratorio.
I lavori di ripristino (pulitura, consolidamento, stuccatura e ritocco)  hanno donato al ciclo del Tiepolo  una magnifica luminosità nel rispetto della policromia originale, liberando l'opera dagli strati di sporco e restauri precedenti.

palazzo Casati Dugnani Tiepolo



BIBLIOGRAFIA

Fiorio-Terraroli: "Tiepolo e le storie di Scipione - il Maestro veneziano e i suoi seguaci a Palazzo Casati Dugnani a Milano" 2009

mauro colombo
giugno 2015
maurocolombomilano@virgilio.it