Milano è stata scelta molto spesso quale "location" per lungometraggi (più di 500!), anche se a volte si tende a dimenticare questo aspetto.
Nel 1932, la pellicola "Gli Uomini che mascalzoni" fu il primo film italiano girato in esterni anzichè in teatri di posa. E il set furono vie e piazze cittadine.
Da allora Milano divenne la scenografia ideale per film di ogni genere, cosicchè soprattutto le pellicole degli anni cinquanta, sessanta e settanta ci regalano oggi un importante documento di come fosse la città.
Uno dei film più datati e con interessanti scorci ormai spariti è "Miracolo a Milano". Distribuito nelle sale nel 1951, ci restituisce immagini di una città che stava cambiando pelle e architettura, ancora deturpata dalle cicatrici della guerra da pochi anni terminata e afflitta da una crisi economica che rendeva davvero dura la vita di
tantissime persone.
E con grandi contraddizioni: la mancanza di case e le baracche da un lato, i nuovi edifici moderni e i grattacieli in costruzione dall'altro, la povertà di chi non riusciva a riprendersi e la ricchezza che avanzava insieme al progresso.
Film realista ma al contempo fantastico, dove il ricorso all'allegoria è giustificato dal periodo storico in cui venne girato (il potere democristiano era ormai ben consolidato) è il frutto della collaborazione tra De Sica e Cesare Zavattini (al cui sodalizio
si devono alcuni tra i principali capolavori del neorealismo cinematografico).
De Sica sul set, via Gioia con la Martesana |
De Sica iniziò le riprese del film durante il freddo e nevoso febbraio del 1950, e Milano diventò così per alcuni mesi il set ideale per le avventure che i personaggi sono chiamati a sopportare.
Il lungometraggio è girato in varie zone, alcune periferiche, altre centrali.
Così, il carro funebre seguito dal piccolo Totò percorre via Melchiorre Gioia con la Martesana ancora scoperta, viale Certosa, attraversa piazza della Repubblica.
Immancabile il ghisa milanese, che dirige il traffico in viale Elvezia, all'altezza del civico numero 2, dove spiccano le vetrine del motoconcessionario Gilera, ora sostituito da un ristorante.
E poi la Scala, la Galleria, il Duomo, con il fantastico volo sulle scope dei netturbini.
E poi la Scala, la Galleria, il Duomo, con il fantastico volo sulle scope dei netturbini.
Un film senz'altro da vedere (ora in versione restaurata), con un occhio attento agli scorci della città per notarne i cambiamenti.
Per una bella carrellata di immagini prese dalla pellicola messe a confronto con la Milano d'oggi, clicca qui.
Mauro Colombo
ottobre 2016