La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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giovedì 10 marzo 2016

Villa Simonetta


villa simonetta

La celebre villa Simonetta (oggi in via Stilicone) trova origine in una semplice dimora di campagna costruita nell'ultimo decennio del Quattrocento da tal Gualtiero Bascapè, giudice dei Dazi e poi consigliere di Ludovico il Moro.
Il funzionario aveva acquistato un fondo agricolo poco fuori città dall'Ospedale Maggiore, e su questo aveva fatto realizzare, per se e famiglia, un casino da caccia ribattezzato La Gualtiera, a pianta rettangolare, dove sappiamo passò in tranquillità gli ultimi anni della sua vita (morì nel 1508).
villa simonetta gonzagaSuccessivamente l'edificio passò alla famiglia Cicogna, che salvo alcuni lavori, non mostrò grande interesse, tanto da rivenderlo ben presto a Fernando (Ferrante) Gonzaga, quarto Governatore dello Stato di Milano, ormai entrato a far parte dei vasti domini spagnoli.
Il Governatore, nel 1547,  decise di trasformare la struttura agreste in una sontuosa villa di campagna, dove sfarzo e lusso potessero mostrare agli ospiti quanto fosse potente il padrone di casa. Per tale ragione, incaricò dell'ammodernamento l'architetto Domenico Giunti, che già per il Governatore e per lo Stato aveva lavorato ai progetti di bastionatura cittadina. Divenne così "La Gonzaga".
Solamente il porticato a cinque arcate del lato est venne conservato intatto, per il resto il rifacimento fu massiccio. Furono aggiunti due corpi di fabbrica laterali verso il giardino, ottenendo una struttura ad U. Sulla facciata principale, l'architetto applicò un portico formato da 9 archi, retto da pilastri e semicolonne addossate, sovrastato da due ordini di logge con balaustre ornate.
villa simonetta
villa simonettaInternamente ed esternamente la villa fu decorata da cicli di affreschi che illustravano le imprese dei Gonzaga, celebrati da Paolo Giovio.
Richiamato presto in Spagna, Ferrante Gonzaga vendette la villa (nel 1555) alla famiglia Simonetta, dalla quale iniziò  a prendere il nome. Qui si narrava che la moglie del padrone di casa ricevesse numerosi amanti per poi ucciderli, e i fantasmi dei giovanotti avrebbero infestato per decenni la dimora.

villa simonetta dal re

villa simonetta

villa simonettaLa bella struttura passò poi di mano più volte, divenne anche luogo prescelto per festini e bagordi di una nota banda di giovinastri (quelli della Teppa). La fine ingloriosa arrivò quando alle sue spalle venne realizzata la ferrovia, che ne deturpò il giardino e che soprattutto ne minò la tranquillità.

E pensare che fino ad allora era celebre anche per una prodigiosa eco che poteva ascoltarsi sotto il portico. A ricordo di  questo curioso effetto v'è una scritta dipinta sul muro esterno, sotto il colonnato del pianterreno. Si narrava dunque che un'eco incredibile fosse capace di ripetere fino a trenta volte la parola "amore". Lo stesso Stendhal, giunto in villa durante il suo soggiorno a Milano nel 1816, testimoniò di aver sentito risuonare cinquanta volte un colpo partito dalla propria pistola.
villa simonetta eco
Dopo lo sfregio del treno in giardino a poche decine di metri dalle finestre, la nobile dimora fu declassata a ospedale per colerosi, poi fabbrica, magazzino, osteria.


villa simonetta

villa simonetta

Durante la seconda guerra mondiale fu più volte centrata dalle bombe sganciate dagli aerei che avevano come obiettivo il vicinissimo scalo ferroviario: le conseguenze furono pesanti, tanto che al termine del conflitto  la villa appariva quasi un rudere scoperchiato.

villa simonetta bombardamenti WWII

villa simonetta

Negli anni cinquanta, ormai abbandonata e devastata, fu rilevata dal Comune, che lentamente la riportò (quasi) ai fasti di un tempo. Oggi è sede della scuola musicale Claudio Abbado.

villa simonetta

BIBLIOGRAFIA 

Azzi Visentini M. - Cassanelli R. - Langè S. - Malovini C.: "Ville di delizia nella provincia di Milano", 2003
Castellano A.: "La Lombardia Spagnola, La villa milanese nella prima metà del Cinquecento. Un prototipo inedito: la Gualtiera Simonetta", 1984
Soldini N.: "Nec spe nec metu. La Gonzaga: architettura e corte nella Milano di Carlo V", 2007


mauro colombo
marzo 2016
maurocolombomilano@virgilio.it