Tra i tanti eroi che i libri di storia e le targhe cittadine ricordano per essersi distinti durante le gloriose Cinque Giornate del 1848 (come Augusto Anfossi, Pasquale Sottocorno o Luigia Battisotti Sassi) vi fu chi ebbe la fortuna di essere fotografato, ormai anziano, sull'uscio della propria bottega. Divenendo più immortale di altri.
La foto che vediamo è del 1910, lo scatto ritrae l'Antica Latteria Meschia, al civico 58 del corso di Porta Ticinese.
Seduto, con grembiale bianco, è l'anziano padrone, Giovanni Meschia.
Così lo descrive Leone Tettoni nel suo scritto "Cronaca della rivoluzione di Milano", del 1848: "Lattivendolo di Porta Ticinese, va distinto tra i più valorosi combattenti delle barricate durante i cinque giorni. Egli tormentò il nemico ora in Viarenna, ora al bastione, uccidendo alcuni cannonieri sull'atto che stavano per dare il fuoco al loro micidiale istrumento. Apportatosi dietro un camino sul tetto, davanti al campanile di S. Eustorgio, uccise con dieci colpi altrettanti soldati che s'erano impadroniti di quella torre, e da dove moschettavano sopra i cittadini".
Così Antonio Vismara in "Storia delle gloriose cinque giornate di Milano", del 1873: " Il cannone non cessava mai di tuonare dal dazio di porta Ticinese tanto verso il ponte, come dal bastione verso Viarenna. Però le palle non arrivavano sino all'ortaglia delle monache; fu per ciò che il lattivendolo G. Meschia con pochi suoi compagni potettero appostarsi nella contrada delle Vetere; dalla quale con carabine di precisione fulminarono i cannonieri che stavano al dazio; e furon sì aggiustati i colpi, che non uno andò fallito, in modo che mano mano che gli artiglieri avvicinavansi al cannone per darvi fuoco, essi cadevano colpiti dai tiri di quegli animosi".
Ecco una mappa di quegli anni, che ritrae la zona dei combattimenti dove il Meschia si distinse:
Oggi il civico 58 di corso di Porta Ticinese esiste ancora, tale e quale alla foto, salvo l'aggiunta di troppo degrado (ma questa è un'altra storia).
Mauro Colombo
settembre 2016
maurocolombomilano@virgilio.it