La storia di Milano, i suoi luoghi, i suoi personaggi. Un blog di Mauro Colombo

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mercoledì 15 giugno 2022

Quando la Vettabbia scorreva a cielo aperto in centro.

 


Il canale della Vettabbia (o Vettabia, ma anche Vecchiabbia), nasce a ridosso di piazza Vetra, grazie all'unione del canale Nirone e di altre acque che si raccoglievano sotto la Vetra, per poi dirigersi verso il sud della città.

Una relazione del 1614 (degli ingegneri Corbetta e Lucino) identificava la nascita della Vettabbia come l'unione del Nirone e di due rami d'acqua uscenti dalla fossa interna del naviglio nei pressi della torre detta dell'imperatore (al ponte delle Pioppette).

Di origine antichissima, in epoca romana serviva quale canale per il trasporto delle merci (il nome deriverebbe infatti dal termine vectabilis, cioè capace, adatto, al trasporto di cose). 

Che la Vettabbia fosse di antichissima origine e sicuramente antecedente lo scavo del naviglio Grande lo si affermò anche durante una controversia tra alcuni fruitori delle sue acque e il signore Filippo Maria Visconti, che da loro esigeva delle tasse come da tutti i fuitori del naviglio Grande (controversia degli anni 1408-1414).

La Vettabbia rappresentò per secoli il principale canale cloacale di Milano, in grado di scaricare i liquami cittadini verso sud, dove l'agricoltura ringraziava per tale apporto di azoto e di altri elementi fertilizzant.

Questo corso d'acqua, detto anche cavo Vettabbia, scorreva subito dopo il suo incile lungo una direttrice che cambiò spesso nome, fino a quando il tratto fino alle mura spagnole venne interrato.

vettabbia canale roggia cavo
 Ciò avvenne progressivamento a partire dall'ultimo quarto dell'ottocento, per concludersi con la sistemazione delle aree nate dalla copertura qualche anno prima prima dello scoppio della Grande Guerra. 

 

Nella mappa a lato, del 1814, vediamo bene lo scorrere della Vettabia in quello che all'epoca era definito Borgo del cavo Vettabbia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui sotto, invece, una mappa del 1883. Abbiamo già i nomi delle vie Santa Croce, Vettabbia, Sambuco.

A partire dalle mappe del novecento, il corso d'acqua progressivamente sparisce, in quanto interrato, e la via Vettabbia inesorabilmente si allarga. Per poi accorciarsi e lasciare il posto al toponimo Calatafimi.

Recentemente il tratto finale verrà rinominato Aurispa.

Nelle foto seguenti possiamo vedere questo tratto di Vettabbia quando ancora era scoperto e ospitava, in Santa Croce, un mulino (azionato dal dislivello tra naviglio della fossa interna di via Molino delle armi e la Vettabbia). Vediamo poi, con lo scorrere degli anni, la Vettabbia sparire sotto la copertura stradale.
In via Santa Croce, grazie al dislivello rispetto al naviglio della fossa interna, era possibile azionare le pale di un Mulino
Ecco la Vettabbia in quella che oggi è chiamata via Aurispa
Il cantiere per i lavori di interramento
via Calatafimi così nominata dopo l'interramento della Vettabia. Si vede la caserna Emanuele Filiberto di Savoia
via Vettabia angolo Cosimo del Fante, dopo l'interramento del canale venne costruito un mercato coperto. Si vede il bel palazzo Casa Venegoni, del 1923-1927.

 

 FONTI

Bruschetti G., Raccolta delle opere idrauliche e tecnologiche, 1864

 Il Monitore tecnico, 1938, pagina 346

Mauro Colombo 

giugno 2022 

maurocolombomilano@virgilio.it