Tra le tantissime donne delle quali Milano può andare orgogliosa, dobbiamo ricordarci di Rosina Ferrario, eroina dell'aria, prima donna a conseguire il brevetto di volo.
Nata a Milano il 28 luglio 1888, da famiglia borghese agiata, benchè l'epoca tendesse a estromettere le donne da certi campi ritenuti maschili (e tutto ciò che riguardava i motori lo era), si dedicò anima e corpo ad inseguire, caparbiamente, il suo sogno. Che coronò molto presto.
Infatti, dopo aver frequentato una pionieristica scuola di volo situata presso il campo d'aviazione nella piazza d'armi (a Baggio, dietro all'attuale caserma santa Barbara) il 3 gennaio 1913 ottenne il brevetto di pilota numero 203, a Vizzola Ticino presso i nuovi stabilimenti dell'ingegner Caproni (le donne ammesse al corso erano due, ma solo Rosina conseguì l'ambito attestato, facendola così la prima donna pilota d'Italia e l'ottava al mondo).
La società allievi piloti organizzò, pochi giorni dopo, un banchetto per festeggiare l'evento.
La società allievi piloti organizzò, pochi giorni dopo, un banchetto per festeggiare l'evento.
Lo stesso anno, il 25 settembre, portò a compimento il raid (un tempo alquanto di moda) sul percorso Bergamo-Milano-Como-Milano-Bergamo (210 chilometri), pilotando un Caproni 70 cavalli.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, avrebbe voluto, come molti suoi amici aviatori, arruolarsi per dare il proprio contributo all'aviazione militare.
Inutile dire che la sua domanda non venne accettata, non essendo prevista la presenza di donne nel regio esercito.
Al termine del conflitto (durante il quale era rimasta sempre a terra, visto che tutti i velivoli erano stati requisiti dall'esercito), forse delusa per come era stata messa da parte, forse (come pare disse) non più attratta da una disciplina meno romantica e meno pionieristica rispetto ad un tempo (i progressi costruttivi erano stati notevoli negli anni di guerra), decise di non volare più.
Con il marito si dedicò alla gestione dell'hotel Italia, accanto alla vecchia stazione centrale (oggi piazza della Repubblica).
Nel 1943 ricevette dal ministero l'ambita medaglia di benemerenza per i pionieri dell'aeronautica.
Morì a Milano il 3 luglio del 1957, non ancora settantenne.
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Mauro Colombo
ottobre 2017
maurocolombomilano@virgilio.it