Il primo, importante, passo verso la cura del rachitismo, vera piaga sanitaria, viene fatto poco dopo l'unità d'Italia.
Il rachitismo, tipica patologia dell'età pediatrica, è dovuto a problemi di metabolismo osseo e carenza di vitamina D. E' la malattia dovuta a insufficiente, se non assente, esposizione al sole, associata a squilibri nutrizionali.
Nel 1874 Gaetano Pini fonda la Scuola dei Rachitici, o Asilo, con sede prima in via Sant'Andrea, poi in vicolo Rasini, piccola via senza uscita a ridosso di san Babila.
In questi locali, il medico iniziò a prendersi cura di bambini affetti da rachitismo, o comunque afflitti da problemi e deformazioni all'apparato scheletrico.
L'allievo del Pini, Pietro Panzeri (che nel 1875 aveva fondato una Guardia medica in piazza Duomo) enterà con grande entusiasmo e idee innovative nel nuovo ospedale. L'istituzione ebbe presto un grande successo, anche in termini di donanzioni economiche.
Le vaste entrate assicurate da lasciti, elemosine e sovvenzioni, permisero nel 1881 di aprire la nuova grandiosa sede, nel bell'edificio edificato in via san Calimero.
Avrà nome Pio Istituto dei Rachitici, vero antisignano di un ospedale ortopedico di stampo moderno. E propio in san Calimero abbiamo oggi il moderno ospedale Pini.
Durante e soprattutto dopo la Grande Guerra, diverrà un centro di eccellenza per i reduci del fronte, militari con terribili menomazioni agli arti, che qui trovarono, per quanto possibile, sollievo con operazioni e protesi.
mauro colombo
aprile 2020
maurocolombomilano@virgilio.it