Questo aumento vertiginoso di nuovi palazzoni, prevalentemente nelle periferie che si espandevano a dismisura a scapito di campagne e cascine, accolse in grande misura l'immensa immigrazione dal Sud Italia. Si calcola che nel decennio a cavallo tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta si trasferirono al Nord almeno 10 milioni di abitanti delle zone del Mezzogiorno, spostando la forza lavoro dall'agricoltura all'industria.
Tra i tanti quartieri che andavano crescendo, e tra i tantissimi palazzoni che salivano come funghi, prendiamo come esempio (anche per capire quale aria si respirava all'epoca, e quale entusiasmo circondava il completamento di ogni nuovo complesso edilizio) l'imponente inaugurazione del Quartiere Edison di via Primaticcio (zona Lorenteggio).Domenica 27 marzo 1960, una mattina fresca ma soleggiata, vide radunarsi migliaia di persone e le immancabili autorità cittadine e religiose, in quella periferia appena nata, una zona da poco conquistata alle campagne. Poco distante sorgeva e sorge la cascina Corba, mentre non molto più in là verrà poi abbattuta, per far posto ad altri palazzi, la cascina Arzaga.
Il complesso edilizio tutt'ora esistente è compreso nel triangolo formato dalle vie Primaticcio, san Gimignano, Soderini. La sua realizzazione, costata alcuni anni di lavori nell'ambito del piano INA Casa, fu curata dalla Società Edison, per assegnare moderni alloggi ai propri dipendenti e alle loro famiglie.Come venne raccontato dal quindicinale Notiziario Edison, inviato ai dipendenti del gruppo, sul numero 6 del 31 marzo 1960, il progetto aveva portato alla costruzione di 15 palazzi di sette piani, per un totale di 598 appartamenti. Gli edifici risultavano immersi in un vasto spazio verde solcato da innumerevoli vialetti, e da uno spiazzo centrale a mo' di piazzette. Ad un vertice del tringolo, fu costruito un Asilo d'infanzia oggi comunale.